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Serra, omicidio Scrivo. I particolari dell'agguato

Ieri sera intorno alle 21,15 , nella cittadina montana di Serra san Bruno, Salvatore Scrivo, 59 anni, del luogo, è stato ucciso a colpi di mitraglietta nei pressi dalla casa della sorella sita, lungo la Statale per Mongiana, nelle vicinanze di un mobilificio. Secondo una prima ricostruzione dei fatti il 59enne era appena uscito dalla casa della sorella dove aveva finito di cenare e stava per aprire lo sportello della propria Fiat Punto banca quando una raffica di colpo, verosimilmente sparati a distanza ravvicinati, lo avrebbe raggiunto in più punti del corpo. I familiari, che hanno udito gli sparti, hanno lanciato l’allarme e lo hanno trasportato presso l’ospedale “San Bruno”, dove alle 21,50 è avvenuto il decesso. Sul luogo dell’omicidio sono giunti gli agenti del Commissariato di Polizia. Al momento gli agenti guidati dal commissario Valerio Lapietra in stretto contatto con il dirigente della Squadra Mobile Tito Cicero e il suo vice Marco De Bartolis non tralasciano alcuna pista anche se quella che porta alla criminalità organizzata sembrerebbe prendere maggiormente quota rispetto alle altre e questo in virtù delle vicende giudiziarie nelle quali la vittima è rimasta coinvolta negli anni passati. Più in particolare Scrivo infatti fu arrestato dai carabinieri, insieme ad altre sei persone, nel luglio del 2009, a seguito di un’inchiesta denominata “Attacco Incrociato” nella quale si scoprì che in almeno cinque casi il gruppo si era attivato per importare droga dalla Spagna. Sostanze da immettere sul mercato calabrese, ligure e lombardo.  A sostegno della tesi dell’accusa anche un ingente quantitativo di cocaina. I carabinieri del Ros, infatti, durante le indagini intercettarono un’auto nella quale erano stati occultati 7 chili di “bianca”. Nelle carte dell’ordinanza anche i legami, sospetti, tra gli Alvaro di Sinopoli e i Di Lauro di Napoli. Nel processo che ne scaturì fu condannato a sei anni di reclusione in Appello. Ma di Scrivo si era fatto cenno anche nel processo “Luce nei boschi” contro i clan delle Preserre vibonesi. A riferire di lui era stato l’ispettore Cosco in ordine sempre al traffico di droga tra Calabria e Olanda affermando che questo si era interrotto solo nel settembre del 2003 e che fino a quel momento era avvenuto attraverso «l'intermediazione del broker Salvatore Scrivo di Serra San Bruno», non indagato in quel procedimento penale, definito personaggio «certamente in rapporti con lo stesso Forastefano e con Bruno Emanuele. Anzi con quest'ultimo si recò in Olanda e Belgio nel periodo tra il 7 e il 15 settembre del 2003». Un omicidio, quello di ieri sera, che avviene a poche dalla visita del ministro Alfano nel Comune di Dinami, sempre nelle Serre Vibonesi. Un omicidio che tuttavia lasci sbigottita, oltre che i  familiari che non si capacitano di un perché, anche la popolazione serrese dove Salvatore Scrivo, nonostante i precedenti penali, è ricordato come una persona di indole pacifica, dedito alle cene in compagnia di amici e conosciutissimo da tutti per lo spirito di amicizia che lo contraddistingueva. 

 

 

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