I carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato a Taurianova due persone accusate di furto aggravato di legna.
In particolare, i militari delle Stazioni di San Martino di Taurianova e Molochio, durante un controllo in un area rurale, hanno sorpreso Giovanni Sicari, 32 anni, di Taurianova e Salvatore Lamonica, 34 anni di Oppido Mamertina, mentre erano intenti a tagliare con delle motoseghe ben 23 alberi d'ulivo.
Alla vista dei militari, con ancora attive le motoseghe, i due uomini hanno tentato una precipitosa fuga, ma sono stati prontamente bloccati.
La legna, in parte già accatastata per essere asportata, per un peso complessivo di circa 600 quintali e un valore commerciale di circa 8 mila euro, è stata restituita al proprietario.
Oltre alle conseguenze penali, gli arrestati subiranno una sanzione di circa mille euro per ogni albero abbattuto, per taglio non autorizzato e danneggiamento.
I carabinieri della Sezione radiomobile della locale Compagnia hanno rinvenuto, al primo piano di una palazzina disabitata nel centro di Cosenza, due fucili con relativo munizionamento e cento grammi di marijuana.
In particolare, nel corso di una perquisizione i militari hanno trovato un fucile da caccia calibro 12, rubato nel 2017 ed un fucile calibro 38/40 modello Winchester con matricola abrasa, entrambi con relativo munizionamento, solvente e lubrificante per armi.
Inoltre, poco distante dai fucili sono stati rinvenuti cento grammi di marijuana e materiale per il confezionamento.
Le indagini immediatamente avviate dal Nucleo operativo e radiomobile di Cosenza per l’identificazione dei detentori, dovranno anche accertare se i fucili siano stati utilizzati per compiere azioni delittuose.
Per tale ragione, entrambe le armi saranno inviate al Ris di Messina per la comparazione balistica con tutti gli eventi registrati negli ultimi anni.
Su disposizione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Palmi, i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere, nei confronti di S. L., di 66 anni.
La misura trae origine da una mirata attività d’indagine condotta dai militari della Tenenza di Rosarno, che avrebbe permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell'uomo per i reati di tentata violenza sessuale ed atti sessuali, commessi tra il 19 ed il 28 marzo di quest’anno, nei comuni di Rosarno e Melicucco, ai danni di tre minori.
Le indagini hanno preso il via in seguito alla denuncia sporta dai genitori di uno dei tre minori il quale, nel pomeriggio del 19 marzo scorso, mentre si trovava a Rosarno, dopo essere salito con l’inganno a bordo della vettura dell’uomo, sarebbe stato costretto a subire un tentativo di violenza sessuale, prima di riuscire a scappare.
L'attività investigativa, grazie all’acquisizione delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza pubblici, all’analisi dei tabulati telefonici dell’indagato ed alle dichiarazioni rese dai minori in sede di audizione protetta, avrebbe permesso di far luce su tre episodi, in occasione dei quali l’uomo, dopo aver adescato le vittime, avrebbe tentato di indurle a compiere o a subire atti sessuali non esitando a porre in essere atti di esibizionismo al fine di attirarne l’attenzione.
L’arrestato, al termine degli adempimenti di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria Arghillà, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.