Perseguita e minaccia di morte l'ex compagna, misura cautelare per un 52enne

I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno eseguito nei confronti di un cosentino di 52 anni, la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle parti offese.

Il provvedimento, è stato emesso dal gip presso il Tribunale di Castrovillari in seguito alle denunce presentate da una donna, a causa della "perdurante situazione di persecuzione" messa in atto dall'ex compagno.

Nel corso delle indagini, i militari della Stazione di Corigliano Scalo avrebbero "acclarato come vi fosse stata nel giro di pochi mesi una vera e propria escalation di atti vessatori ed intimidatori nei confronti della donna: dapprima l’uomo si era “limitato” a chiamarla ripetutamente e a minacciarla verbalmente, quindi era passato a pedinarla ed a compiere vere e proprie imboscate presso l’abitazione o il luogo dove lavora la denunciante. In questi ultimi casi si era accanito verbalmente oltre che contro la donna, anche nei confronti dei colleghi di lavoro, che erano diventati bersagli di insulti ed intimidazioni continue, in quanto rei, nella convinzione dell’uomo, di aiutare la donna ad allontanarsi da lui. Inoltre anche l’attuale compagno veniva fatto bersaglio di insulti e minacce di morte".

In soli sei mesi, l’uomo avrebbe inviato decine di email e messaggi intimidatori nei confronti della donna e del suo attuale compagno.

Sulla base del grave impianto accusatorio, ritenuto fondato non solo sulle scorta delle denunce presentate dalla donna, ma anche sui riscontri documentali e sulle dichiarazioni di diversi testimoni, è stata, quindi, disposta la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima e dal suo compagno, con l’obbligo di mantenere una distanza non inferiore ai 500 metri ed il divieto di comunicare con le parti offese con qualsiasi mezzo.

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Abusi su una giovane donna: decisivo intervento dei carabinieri, figli affidati a struttura protetta

I carabinieri hanno condotto un’attività di polizia che ha consentito di sottrarre una donna, e i propri figli minori, dai maltrattamenti che subivano dal proprio convivente.

La peculiarità del caso è che la giovane donna vittima degli abusi, di origine rumena, molto intimorita, aveva confidato telefonicamente ai propri famigliari in Romania la sua situazione, chiedendo aiuto agli stessi, avendo peraltro subito nella mattinata minacce di morte. Nel corso della mattina i genitori della donna hanno così deciso di informare le autorità di polizia di quel Paese di quanto appreso, non avendo la vittima il coraggio di denunciare.  

Immediatamente la Polizia rumena, attraverso il canale di cooperazione internazionale Interpol ha contattato la Sala Operativa Internazionale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia a Roma - struttura “interforze” del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che opera nell’ambito della Direzione Centrale della Polizia Criminale, che svolgendo un ruolo di primaria importanza nel supporto e raccordo delle molteplici attività di polizia in continua sinergia con i collaterali organismi di polizia esteri, attraverso i canali di cooperazione Interpol, Europol e S.I.Re.N.E.

Gli operatori del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia hanno quindi tempestivamente avvisato i carabinieri di Corigliano Calabro chiedendo di avviare tutte le procedure utili al rintraccio della donna.

Ricevuta la segnalazione, la Centrale Operativa della Compagnia dei carabinieri di Corigliano ha localizzato l’esatto appartamento ove la donna era domiciliata indirizzando le pattuglie presenti sul territorio, che prontamente l’hanno rintracciata unitamente al convivente, il quale è stato fermato e accompagnato in caserma per gli accertamenti di rito.

L’uomo è stato quindi denunciato in stato di libertà all’Autorità giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia, mentre la donna e i due figli minori sono stati presi in custodia e affidati ad una struttura protetta specializzata in casi di maltrattamento.

 Il costante raccordo tra i Carabinieri di Corigliano Calabro ed il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia a Roma ha, dunque, permesso di chiudere il cerchio con il positivo soccorso della donna e denunciare il responsabile dei maltrattamenti (nello specifico, grazie ai contatti telefonici intrattenuti in tempo reale con le autorità rumene e italiane, ed al successivo lavoro di raccordo informativo, si è riusciti ad indirizzare l’azione per la positiva soluzione del caso).

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Minaccia di morte l’ex convivente: arrivano le manette

I carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno tratto in arresto un rumeno di 47 anni di Reggio Calabria, già noto alle Forze dell’ordine per il reato di atti persecutori, in esecuzione al provvedimento di applicazione della misura cautela in carcere, emesso dal G.i.p. del locale Tribunale, concordante con le risultanze investigative emerse nel corso di attività d’indagine condotta dal predetto nucleo Carabinieri, che ha consentito di raccogliere gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza a carico del soggetto, accusato di aver, con condotte reiterate dal settembre 2015 a fine febbraio 2016, minacciato di morte e molestato la sua ex convivente rumena, in modo da cagionarle un perdurante stato d’ansia e di paura e da ingenerare in lei fondato timore per la sua incolumità.

Minacce di morte durante un processo: arrestato presunto affiliato alla 'ndrangheta

In esecuzione all’ordine di sostituzione della misura degli arresti domiciliari, cui era sottoposto, con la custodia cautelare in carcere, emesso dal Tribunale di Palmi, i Carabinieri hanno arrestato a Cittanova il 42enne Salvatore Facchineri, ritenuto affiliato all’omonima famiglia di 'ndragheta operante nella medesima località in provincia di Reggio Calabria. Secondo la ricostruzione fornita dai militari dell'Arma, bel corso dell’udienza tenutasi il 12 gennaio scorso presso il Tribunale di Palmi, nell’ambito di un procedimento penale in cui è imputato per estorsione aggravata, avrebbe rivolto minacce di morte all’indirizzo della persona offesa.

Molesta e minaccia di morte l'ex collaboratrice domestica: provvedimento dei Carabinieri

Non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati la vittima un uomo di Palizzi Marina, in provincia di Reggio Calabria, denunciato due mesi fa dalla sua ex collaboratrice domestica. Secondo quanto riferito ai Carabinieri, terminato il lavoro presso l'abitazione dell'indagato, questi avrebbe iniziato a perseguitarla molestandola telefonicamente ed inviandole messaggi sms contenenti gravissime frasi intimidatorie. Un comportamento che l'avrebbe terrorizzata al punto da rivolgersi ai militari dell'Arma che hanno così notificato l'ordinanza al presunto stalker. 

Furioso per la fine della storia con la fidanzata si scatena: arrestato un 21enne

Un giovane di 21 anni è stato tratto in arresto dai Carabinieri: dovrà rispondere di danneggiamento, minaccia grave, tentato incendio, tentata violazione di domicilio con violenza sulle cose. Secondo la ricostruzione fornita dai militari dell'Arma della Stazione di Palizzi Marina, in provincia di Reggio Calabria, C.A., furioso per l'interruzione della relazione sentimentale con la fidanzata, evento verificatosi il 25 dicembre, nel pomeriggio di Santo Stefano avrebbe raggiunto la casa della ragazza. Una volta giunto a destinazione, avrebbe versato liquido infiammabile sulla carrozzeria dell'autovettura familiare e, dopo aver cercato di appiccare un incendio, ha rivolto pesanti intimidazioni  al papà della donna. Abbattuto il portone d'ingresso dell'edificio, avrebbe poi provato a sfondare anche la porta d'ingresso dell'appartamento. Allertati da una segnalazione telefonica al 112, i Carabinieri lo hanno colto sul fatto individuandolo all'interno di un garage vicino dove aveva tentato di trovare rifugio.

 

Minaccia di morte e molesta una studentessa del Vibonese: arrestato 23enne

Un giovane di 23 anni è stato tratto in arresto dai Carabinieri: è accusato di aver compiuto una serie di atti persecutori ai danni della ex fidanzata. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Cosenza. I militari dell'Arma di Rende si sono attivati dopo che la studentessa, residente in provincia di Vibo, ha denunciato di essere stata minacciata di morte e di aver subito molestie telefoniche da parte del ragazzo finito in manette ed accusato, peraltro, del reato di disturbo della quiete pubblica. Espletate le formalità di rito, il 23enne è stato accompagnato presso la casa di reclusione di Cosenza. 

Minaccia di morte e molesta una donna: arrestato un 43enne

Un uomo di 43 anni, in passato implicato in altre vicende penali, è stato tratto in arresto dai Carabinieri. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di atti persecutori e lesioni personali aggravate. A Reggio Calabria, milanese. Il provvedimento restrittivo nei confronti del 43enne, originario di Milano, è stato eseguito a Reggio Calabria in conformità a quanto contenuto ad una disposizione adottata dal Giudice delle indagini preliminari che ne ha ordinato il trasferimento presso una casa di cura per persone affette da patologie psichiatriche. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, fin dallo scorso anno avrebbe ripetutamente minacciato di uccidere e molestato una donna. 

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