L'astrofisica Sandra Savaglio ospite Festival Leggere & Scrivere

È stata il simbolo dei cervelli in fuga dall’Italia: nel 2004 la rivista americana Time le ha dedicato la copertina, dal titolo “Come l’Europa perde i suoi talenti della scienza”. Oggi Sandra Savaglio insegna astrofisica e astronomia al dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria, dove ha cominciato i suoi studi e da dove è partita per fare ricerca all’estero.

Savaglio sarà ospite del Festival Leggere & Scrivere 2017 di Vibo Valentia: appuntamento venerdì 13 ottobre, Palazzo Gagliardi, ore 17. Intanto, ci ha accolto al campus dell’Università della Calabria, ad Arcavacata di Rende, per raccontarci qualcosa di sé.

È arrivata nel 2014 all’Unical dopo “chiamata diretta per chiara fama”, un provvedimento governativo. Alla luce della sua carriera internazionale, com’è stato rientrare nella sua Calabria dopo una lunga esperienza all’estero?

«Sono passati tre anni e sono contenta per diversi fattori: il cibo, il clima, la componente umana. Lavoro in un ateneo che contribuisce alla crescita dell’intera regione: i laureati dell’Unical sono professionisti affermati nel resto d’Italia e del mondo. Un contesto internazionale molto alto. Questo non tutti lo sanno».

 Cosa l’ha spinta a tornare in Italia, in particolare in Calabria?

«Ho ricevuto la richiesta di rientrare al dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria. Ho detto di sì, inviando il curriculum, e dopo un anno e mezzo mi hanno richiamata. Era un momento particolare della mia vita perché ero in crisi con il Max Planck, l’istituto tedesco in cui lavoravo allo studio della fisica extraterrestre. All’Unical mi hanno offerto una cattedra da professore ordinario. All’inizio non ci credevo, invece sono qui e felice di esserci».

 Essere donna e del sud, cosa significa per una docente e una ricercatrice del suo livello?

«Le donne sono state da sempre discriminate, se del sud ancora peggio. Le cose, però, ora sono migliorate. Se potessi tornare indietro avrei più coscienza dei miei mezzi, anche se io ci ho già creduto molto. Spesso non è così per le altre donne. Le opportunità qui sono diverse rispetto a Parigi, Londra, New York. Ma le donne in Calabria: basta vedere le sportive del Cus (Centro universitario sportivo), se la giocano eccome! Quello che mi colpisce positivamente è che gli studenti sono molto interessati: hanno voglia di imparare e sono preparati. Danno valore al tuo tempo».

 Lei sarà ospite del Festival Leggere & Scrivere 2017, giunto alla sesta edizione, per raccontare la sua storia. Può la cultura rappresentare una risorsa per lo sviluppo del territorio calabrese?

«Sì, la cultura è un volano di progresso per ogni luogo e per ogni tempo. La ricerca scientifica in Italia, però, è fortemente penalizzata».

 

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All’astrofisica dell’Unical Sandra Savaglio il “Vittorio De Sica” per le Scienze 2016

C’è anche Sandra Savaglio, docente di Astrofisica all’Università della Calabria, tra le personalità alle quali è stato assegnato il premio “Vittorio De Sica” 2016.

La motivazione della giuria, in particolare, mette in luce il brillante percorso accademico compiuto dalla docente dell’Unical, che ha al suo attivo collaborazioni con alcuni tra i più importanti istituti di ricerca internazionali.

Specializzata nell’astrofisica delle galassie distanti, dell’arricchimento chimico dell’universo e dei fenomeni esplosivi, la professoressa Savaglio vanta oltre centoventi pubblicazioni su riviste internazionali. Fellow e Senior Research Scientist presso lo European Southern Observatory di Monaco di Baviera, la Johns Hopkins Universisty e lo Space Telescope Science Institute di Baltimora, lavora anche all’Istituto Max-Planck per la Fisica Extraterrestre, nel Polo europeo di maggior valore scientifico nel campo dell’Astrofisica.

Nel 2004, la rivista americana Time dedicò alla Savaglio la copertina, come simbolo della fuga dei cervelli europei negli Stati Uniti.

La docente dell’Unical dedica particolare attenzione anche alla divulgazione scientifica e nel 2006, con Mario Caligiuri, docente di Pedagogia della Comunicazione nello stesso ateneo, ha pubblicato un libro-denuncia sul mondo della ricerca in Italia edito da Rubbettino.

Istituito da Gian Luigi Rondi nel 1975, un anno dopo la morte del regista e nell’ambito degli incontri internazionali del Cinema, il premio “Vittorio De Sica”, oltre al Cinema, viene assegnato anche a protagonisti dell’Editoria, della Musica, della Letteratura, della Filosofia, delle Arti Visive, del Teatro. 

Il prestigioso riconoscimento si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica con il contributo del MiBACT-Direzione generale per il Cinema ed è attribuito, nell’ambito dell’Accademia Cinema Italiano-Premi David di Donatello, dall’Associazione culturale “Pangea”.

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