Calabria in "zona arancione", nuova ordinanza di Spirlì

La Regione recepisce l’ordinanza con cui, lo scorso 27 novembre, il ministro della Salute Speranza ha disposto la “zona arancione” per la Calabria. Il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, ha firmato l’ordinanza n.90 in merito alle nuove misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza covid.

Tra i punti più importanti, la ripresa, all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche, delle attività ambulatoriali per prestazioni specialistiche con classe di priorità D (differibile) e P (programmata).

La nuova ordinanza vieta «ogni spostamento in entrata e in uscita dal territorio regionale, classificato in uno "scenario di tipo 3" e con un livello di rischio "alto", salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute.

Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Il transito sul territorio regionale è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti ai sensi del Dpcm 3 novembre 2020».

Vietato, inoltre, «ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale Comune».

Restano sospese «le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettati i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché dalle ore 5 fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro».

Nell’ordinanza si raccomanda «a tutte le persone fisiche di limitare e ridurre al minimo indispensabile ogni forma di spostamento consentito, mantenendo comunque i comportamenti rispettosi del distanziamento interpersonale, del divieto di assembramento, dell’utilizzo corretto delle protezioni delle vie aeree e delle misure igieniche e di prevenzione, al fine contribuire a rallentare la curva di crescita del contagio».

È confermato «l’utilizzo dello screening gratuito, mediante tampone rapido antigenico, per le situazioni di necessità che dovessero manifestarsi all’interno del contesto scolastico».

Verrà mantenuto, a cura dei dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali, «il costante monitoraggio a livello provinciale del trend epidemico, al fine di procedere a livello regionale all’eventuale adozione di specifiche misure di mitigazione e contenimento, anche circoscritte a determinate aree e sulla base dei criteri fissati a livello regionale e nazionale». Revocate, a partire dal 30 novembre e fino a nuove eventuali determinazioni, le disposizioni – previste al punto 1 dell’ordinanza n.82, poi prorogate dall’ordinanza n.87 – che stabilivano la sospensione delle attività ambulatoriali.

Il presidente commenta quest’ultimo punto. «Ripartono – spiega – quelle visite ambulatoriali che si erano fermate in una fase di grande emergenza. Il momento critico non è certo finito, ma ritengo che i calabresi sapranno autoregolamentarsi per tutelare la propria salute e quella di coloro che sono aggrediti dal virus. Invito i cittadini a non affollare gli ambulatori e i reparti e a usare il massimo buonsenso».

«È necessario – conclude Spirlì – che il personale sanitario lavori in tranquillità per poter continuare a erogare quei servizi di qualità che il nostro sistema è riuscito a garantire nonostante la scarsità di strumenti, la vetustà dei locali e la poca considerazione di chi avrebbe dovuto e potuto migliorare lo stato di salute degli ospedali ma ha, invece, preferito il silenzio amministrativo, le agonie burocratiche e il cinismo personale, a danno dei Calabresi più deboli».

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Emergenza covid: la Calabria lascia la zona rossa

Calabria, Lombardia e Piemonte lasciano da oggi la zona rossa di massime restrizioni anti-Covid e passano in fascia arancione.

A stabilirlo, sulla scorta dei dati del monitoraggio settimanale analizzati dalla Cabina di regia, un'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza.

In considerazione del provvedimento, Sicilia e Liguria passano dall'arancione al giallo.

Restano in zona rossa, invece, Valle d'Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Abruzzo e Campania.

Continuano ad essere arancioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Basilicata e Puglia.

Invariata, infine la zona gialla per Veneto, Provincia autonoma di Trento, Lazio, Molise e Sardegna.

Coronavirus: giornata nera in Calabria, 13 morti e 426 nuovi contagi

 
Tredici morti (5 a Reggio Calabria, 3 a Crotone, 2 a Cosenza, 2 a Catanzaro, 1 a Vibo Valentia), 251 guariti e 426 nuovi casi positivi.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.

Complessivamente, quindi, su 350.706 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 16.150 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 3. 923 (125 in reparto Azienda ospedaliera Cosenza; 13 in reparto al presidio di Rossano e 9 al presidio ospedaliero di Cetraro; 17 in terapia intensiva, 3.759 in isolamento domiciliare); casi chiusi 886 (778 guariti, 108 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 1.655 (67 in reparto; 16 in terapia intensiva; 1.572 in isolamento domiciliare); casi chiusi 721 (659 guariti, 62 deceduti).

- Crotone: casi attivi 918 (39 in reparto; 879 in isolamento domiciliare); casi chiusi 507 (498 guariti, 9 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 697 (16 ricoverati, 681 in isolamento domiciliare); casi chiusi 244 (226 guariti, 18 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 3.511 (117 in reparto; 24 presidio ospedaliero di Gioia Tauro; 9 in terapia intensiva; 3.361 in isolamento domiciliare); casi chiusi 2.603 (2.529 guariti, 74 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 313 (313 in isolamento domiciliare); casi chiusi 172 (172 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 71 in provincia di Reggio Calabria, 241 in provincia di Cosenza, 49 in provincia di Catanzaro, 59 in provincia di Crotone e 6 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 209.

 

Covid-19, l'annuncio di Spirlì: "La Calabria entra in zona arancione"

«Ho appena ricevuto le telefonate del premier Conte e dei ministri Speranza e Boccia, i quali mi hanno comunicato che la Calabria sarà dichiarata, tra qualche ora, zona arancione. È un premio al comportamento dei calabresi che, pur continuando a resistere di fronte a una emergenza nell’emergenza covid, quasi sconfortati, stavano perdendo la loro storica capacità di resistere agli assalti più cruenti e alle ingiustizie più mortificanti».

Lo dichiara il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.

«La continua interlocuzione con il governo centrale e la reciproca disponibilità alla collaborazione – aggiunge Spirlì – hanno fatto sì che questo piccolo miracolo istituzionale potesse avvenire. Cosa cambierà, dalle prossime ore in poi? Tanto, ma anche poco. Tanto, perché, finalmente, le attività commerciali potranno riaprire, alzando le saracinesche e accogliendo i clienti; poco, perché sarà comunque necessario mantenere lo stesso rigore nel seguire le norme sul distanziamento sociale, nell’uso dei dispositivi di protezione individuale e nel rispetto dei vari divieti, tra cui quelli relativi agli spostamenti e al coprifuoco».

«I calabresi – continua il presidente della Regione – dovranno continuare a dimostrare quella maturità civica che li ha contraddistinti, in modo eccellente, fino a oggi. Il Covid-19 è un virus che non fa prigionieri, per cui arrendersi con superficialità alle sue insidie potrebbe diventare letale, soprattutto per i più deboli tra noi. E se, nonostante le evidenti mancanze, il nostro sistema sanitario ha retto – e bene – è solo per la grande capacità dei medici, degli infermieri e degli operatori, di ogni ordine e grado, e per il coraggio politico che abbiamo dimostrato nell’assumerci le responsabilità derivanti dall’assenza del commissario governativo».

«Continuiamo così, perché il fine ultimo – la guarigione dei contagiati, la tutela di chi non ha incontrato il virus, il rifiorire delle attività commerciali, artigianali, industriali, artistiche – possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile. Per il momento – conclude il presidente Spirlì –, prendiamo atto delle decisioni del Governo e ci auguriamo che questa amichevole considerazione possa continuare ancora».

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Coronavirus, Calabria: nuova impennata del contagio, 468 nuovi casi nelle ultime 24 ore

 Cinque morti ( 2 a Cosenza, 2 a Catanzaro, 1 a Reggio Calabria), 107 guariti e 468 nuovi casi positivi.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.

Complessivamente, quindi, su 347.932 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 15.724 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: Casi attivi 3. 687 (123 in reparto AO Cosenza; 10 in reparto al presidio di Rossano e 13 al presidio ospedaliero di Cetraro; 18 in terapia intensiva, 3.523 in isolamento domiciliare); Casi chiusi 881 (775 guariti, 106 deceduti).

 - Catanzaro: casi attivi 1.612 (75 in reparto; 16 in terapia intensiva; 1.521 in isolamento domiciliare); casi chiusi 715 (655 guariti, 60 deceduti).

- Crotone: casi attivi 869 (41 in reparto; 828 in isolamento domiciliare); casi chiusi 497 (491 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 701 (18 ricoverati, 683 in isolamento domiciliare); casi chiusi 234 (217 guariti, 17 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 3.640 (127 in reparto; 25 P.O di Gioia Tauro; 10 in terapia intensiva; 3.478 in isolamento domiciliare); casi chiusi 2.403 (2.334 guariti, 69 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 313 (313 in isolamento domiciliare); casi chiusi 172 (172 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 119 in provincia di Reggio Calabria, 187 in provincia di Cosenza, 51 in provincia di Catanzaro, 87 in provincia di Crotone e 24 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 238.

 

Sanità Calabria, Spirlì:"Nuova zona rossa sarà responsabilità del governo"

«A questo punto, se la Calabria dovesse rimanere zona rossa, la responsabilità sarebbe solo del Governo, incapace di dare una guida alla sanità regionale».

Lo afferma il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, in merito alle ultime vicende della sanità calabrese e, in particolare, alla mancata nomina del coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, quale commissario ad acta.

Dopo la telefonata, intercorsa lo scorso 25 novembre, tra lo stesso Spirlì e il presidente del Consiglio Conte, durante la quale era stata annunciata la nomina a commissario di Narciso Mostarda, sulla questione, spiega la Presidenza della Regione, «è calato il silenzio, nonostante, per il bene dei calabresi, dalla Giunta regionale fosse arrivato un parere favorevole». 

«Il Governo – afferma il presidente Spirlì – non è riuscito a dare una amministrazione alla Sanità calabrese e ha pure rifiutato la nostra disponibilità ad affiancarlo nella gestione del comparto.Così la poltrona di commissario ad acta è ancora vuota, e i cittadini, nel caso in cui la zona rossa dovesse essere prorogata, si ritroverebbero a pagare per colpe altrui».

«Tutto quello che i Calabresi avrebbero dovuto fare in queste settimane – aggiunge Spirlì –, è stato fatto. Hanno rispettato il distanziamento, usato tutti i dispositivi di protezione individuale richiesti e abbassato le saracinesche delle loro attività commerciali, rischiando il tracollo. Quanto alla favola degli ospedali sull’orlo del collasso, si è smentita da sola, in quanto – a parte qualche periodo di maggiore afflusso, come accade dalle Alpi fino a Lampedusa e Pantelleria – negli altri giorni la disponibilità di posti in terapia intensiva e sub-intensiva e di letti ordinari c’è sempre stata.

Lo spauracchio della morte alle porte degli ospedali, quindi, è stato solo un espediente per rappresentare la Calabria come uno Stato del quarto mondo in cui inviare medici missionari o salvatori muniti di super poteri». «Resta l’amarezza, accompagnata dalla consapevolezza che, in terra di Calabria – conclude il presidente –, i grandi geni nascono e, per quanto riguarda molti, restano. Mi auguro solo che il Governo, adesso, rifletta seriamente sulle proposte che abbiamo avanzato più volte ma che, purtroppo, non sono mai state ascoltate o prese in considerazione»

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Emergenza covid in Calabria, dall'Ue disco verde alla rimodulazione di 500 milioni per sanità e imprese

La Commissione europea ha approvato una modifica del Por che consentirà alla Calabria di rimodulare 500 milioni di euro per migliorare le azioni di contrasto alla pandemia da Coronavirus attraverso il sostegno al sistema sanitario e alle piccole e medie imprese. 

La Commissione ha dato il via libera anche alla modifica dei programmi operativi di Liguria ed Emilia Romagna, per un totale di 737 milioni rimodulati. La modifica del programma della Calabria permetterà di rispondere meglio alla crisi del settore sanitario, di dare un sostegno maggiore alle pmi e di promuovere l'occupazione e la didattica a distanza. La rimodulazione comprende anche un aumento temporaneo del tasso di cofinanziamento dell'Ue al 100% per le azioni ammissibili per aiutare la Regione a fronteggiare la carenza di liquidità.

La modifica dei tre programmi regionali è stata possibile grazie alla flessibilità eccezionale offerta nel quadro dell'Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus e dell'Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus (Crii+), che consentono agli Stati membri di utilizzare i finanziamenti della politica di coesione per sostenere i settori più esposti alla pandemia.

«Mi compiaccio – ha affermato la Commissaria per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira – che quasi tutte le regioni italiane abbiano approfittato della flessibilità della politica di coesione per reindirizzare i fondi là dove sono più necessari in questi tempi difficili. Ciò aiuterà notevolmente il paese ad affrontare le sfide sia a breve che a lungo termine poste dalla pandemia di Coronavirus».

«La rimodulazione di 500 milioni di fondi, – afferma il presidente facente funzione della Giunta regionale Nino Spirlì –, richiesta dalla Regione Calabria, è un’ottima notizia. Questa riprogrammazione, frutto del lavoro incessante e quotidiano degli uffici regionali coinvolti, ci permetterà di mettere in campo azioni più incisive per contrastare il Covid-19 e, allo stesso tempo, di supportare economicamente le pmi calabresi, fortemente danneggiate dalla crisi scatenata dalla pandemia. Quella che stiamo vivendo è un’emergenza nell’emergenza, ma il via libera arrivato dalla Commissione europea ci permette di guardare al futuro con maggiore serenità».

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Coronavirus, Calabria: contagio in risalita, oggi quasi 400 nuovi casi

Quattro morti ( 2 a Vibo Valentia e 2 a Reggio Calabria), 191 guariti e 397 nuovi casi positivi.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.

Complessivamente, quindi, su 344.984 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 15.256 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 3.516 (120 in reparto Azienda ospedaliera di Cosenza; 14 in reparto al presidio di Rossano e 11 al presidio ospedaliero di Cetraro; 18 in terapia intensiva, 3.353 in isolamento domiciliare); casi chiusi 865 (761 guariti, 104 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 1.585 (71 in reparto; 18 in terapia intensiva; 1.496 in isolamento domiciliare); casi chiusi 689 (631 guariti, 58 deceduti).

- Crotone: casi attivi 851 (41 in reparto; 810 in isolamento domiciliare); casi chiusi 428 (422 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 677 (17 ricoverati, 660 in isolamento domiciliare); casi chiusi 234 (217 guariti, 17 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 3.524 (129 in reparto; 25 P.O di Gioia Tauro; 9 in terapia intensiva; 3.359 n isolamento domiciliare); casi chiusi 2.402 (2.334 guariti, 68 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 313 (313 in isolamento domiciliare); casi chiusi 172 (172 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 164 in provincia di Reggio Calabria, 102 in provincia di Cosenza, 61 in provincia di Catanzaro, 59 in provincia di Crotone e 11 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 157.

 

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