Il Parco naturale delle Serre impegnato nella lotta biologica al cinipide del castagno

Il commissario del Parco Naturale Regionale delle Serre, Domenico Sodaro coglie l’occasione per informare che nei giorni 18 e 19 maggio u.s, il Parco naturale regionale delle Serre ha provveduto al “lancio” dell’antagonista naturale del “cinipide galligeno” del Castagno, nell’ambito del programma di controllo biologico di questo pericoloso parassita. Questa minuscolo insetto determina la comparsa di vistose galle sui germogli e sulle foglie, provocando uno sviluppo stentato della vegetazione e un calo, spesso evidente, della produzione di castagne. Il cinipide galligeno, nella forma adulta , si presenta come una piccola vespa di colore nero, lunga circa 3 mm. Come tale è innocua per l’uomo e per gli animali, ma nella forma larvale risulta molto dannosa per il castagno, tanto da richiedere trattamenti obbligatori.

Attualmente, l'unica forma di “lotta” valida nei confronti del Cinipide galligeno è rappresentata da quella “biologica” e, pertanto, da quasi un decennio in Italia, è iniziata l'introduzione nei boschi di castagno di un parassitoide specifico, il Torymus sinensis, piccolissimo insetto che si nutre delle larve del Cinipide stesso .

In particolare, nel comprensorio delle Serre i primi “lanci” dell’antagonista sono stati effettuati nella tarda primavera del 2012, ad opera del personale tecnico dell’Arasac (Azienda Regionale per lo sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) .

Quest’anno, nel comprensorio vibonese, l’immissione del Torymus ha già interessato quaranta siti castanicoli del Serrese ed, inoltre, alcune aree dell’Altopiano del Poro, ad opera del personale del Centro Arsac di Serra San Bruno. Ora, allo scopo di favorire ulteriormente l’insediamento di questo utile insetto, in particolare nelle aree di sua competenza, il Parco naturale regionale delle Serre ha provveduto all’acquisto delle “dosi” necessarie che sono state distribuite in altrettanti siti, nell’ambito dei comuni di Cardinale, Guardavelle, Badolato, San Sostene, Serra San Bruno, Gerocarne, Mongiana e Fabrizia, ricorrendo alla collaborazione del personale Arsac di Serra San Bruno.

"Tutto ciò - ha detto Sodaro - si è reso possibile grazie alla collaborazione dell’On.le Mauro D’Acri, Assessore all’Agricoltura, in particolare all’importante collaborazione offerta dal Direttore Generale del Dipartimento Agricoltuta Ing. Carmelo Salvino, al Dott. Cosimo Caridi dirigente di settore del fitosanitario, al personale dell’Arsac di Serra san Bruno, al Dott. Francesco Pititto e al Rag. Domenico Pisano che ha coordinato le attività".

Soddisfazione,in merito all’iniziativa, è stata espressa dai sindaci del territorio interessati ai lanci dell’insetto parassitoide Torymus sinensis.

 

Serre: l'Arsac riprende la lotta al Cinipede del castagno

Nei prossimi giorni, il Centro Arsac di Serra San Bruno sarà, nuovamente, impegnato, nel programma di controllo biologico del Cinipide galligeno del Castagno. Il temibile parassita che determina la comparsa di vistose galle sui germogli e sulle foglie, provoca uno sviluppo stentato della vegetazione e un calo, spesso evidente, della produzione di castagne.  Il cinipide galligeno, nella forma adulta  si presenta come una piccola vespa, di colore nero,  lunga circa 3 millimetri.  Innocuo per l’uomo e per gli animali, il parassita è , invece, estremamente dannoso per il castagno.

Attualmente, l'unica forma efficace di contrasto è rappresentata dal Torymus sinensis, un piccolissimo insetto che si nutre delle larve del Cinipide.

In particolare, nel comprensorio delle Serre i primi “lanci” dell’antagonista sono stati effettuati nella tarda primavera del 2012 .

Quest’anno, l’immissione del Torymus  interesserà  vari siti castanicoli del comprensorio serrese, nonché  alcune aree  dell’Altopiano del Poro. In particolare, è prevista la realizzazione di quaranta “lanci” in una ventina di Comuni del vibonese.

“Per favorire la diffusione del Torymus e limitare i danni prodotti dal Cinipede – si legge in una nota del centro Arsac di Serra San Bruno - è necessario che anche  i castanicoltori e gli operatori forestali facciano la loro parte. A partire dalle zone vicine alle 'aree di lancio', occorre adottare alcune pratiche colturali, tenendo presenti i seguenti aspetti: il Cinipide Galligeno sverna nelle gemme dove ha deposto le uova;  il Torymus sinensis sverna nelle galle dove ha deposto le uova (dalle quali  sono nate le larve che hanno distrutto quelle del Cinipide)  e sfarfalla a fine aprile - inizio maggio.

Le galle, una volta disseccate, in parte rimangono sulla pianta ed in parte cadono a terra in autunno. Quindi, è buona pratica  non distruggere o asportare il fogliame e gli scarti della potatura almeno per tutta la primavera, in modo da favorire la diffusione del Torymus. Considerato che, alcune popolazioni di questo utile insetto possono sfarfallare nel secondo anno, la  soluzione ottimale è quella di eliminare i residui colturali dopo 16-18 mesi dal taglio, a fine estate/inizio autunno. Poiché, in questo  periodo, il Torymus  sarà  già fuoriuscito dalle vecchie galle ed avrà già parassitizzato quelle formatesi nell'anno corrente.

Nelle zone dove la presenza del Cinipide è ancora agli inizi, allo scopo di rallentarne la diffusione, si può praticare utilmente la potatura verde, ovvero nel periodo precedente lo sfarfallamento delle femmine (entro il mese di giugno), si procede al taglio dei rametti dove sono presenti le galle e alla loro distruzione.

Dopo la fine di giugno, è importante non asportare più le galle, in quanto il Cinipide è già fuoriuscito, ma potrebbero ancora esserci all’interno altri insetti utili, nemici del Cinipide.

La pratica risulta tanto più efficace quanto più giovani sono le piante, essendo  ovviamente più facile individuare ed asportare le galle.

Dopo il mese di luglio, è possibile procedere all'eliminazione dei polloni di ceppaia dal momento che il Cinipide che attacca, inizialmente, le parti basse della pianta.

Le pratiche della potatura verde e dello spollonamento delle ceppaie non hanno effetti apprezzabili dove il Cinipide è già ampiamente insediato.

Infine, occorre evidenziare come nessun prodotto antiparassitario risulta realmente efficace contro il Cinipide galligeno del Castagno”.

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