Duro colpo alla 'ndrangheta: eseguite 14 misure cautelari, sequestrati beni per 1 milione di euro

Polizia di Stato e Carabinieri hanno eseguito, a Reggio Calabria, un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 14 presunti affiliati alla cosca ‘ndranghetista “Libri”, indagati per associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni e altri gravi reati.

Il provvedimento scaturisce da un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, che ha ricostruito gli assetti organizzativi della cosca e documentato gli equilibri con le altre famiglie mafiose egemoni sul capoluogo.

Le indagini hanno permesso di documentare le attività illecite della cosca e, in particolare, gli episodi estorsivi nei confronti di titolari di attività commerciali.

Durante l'operazione, denominata "Theorema - Roccaforte",  sono stati sequestrati beni fittiziamente intestati per un milione di euro.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà, alle ore 11 di oggi, presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

 

'Ndrangheta: confiscati beni ad un imprenditore

Un patrimonio il cui valore ammonta ad un milione e 140 mila euro è stato confiscato dalla Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria. Destinatario del provvedimento il trentacinquenne Edoardo Mangiola, imprenditore tratto in arresto tre anni fa nel contesto di un'indagine condotta contro il clan Libri. A disporre l'attuazione della misura giudiziaria eseguita stamane è stato il Tribunale della città dello Stretto in ottemperanza a quanto richiesto dalla Direzione distrettuale antimafia. L'elenco dei beni comprende due aziende, due autovetture, un appartamento e svariati rapporti di natura finanziaria. 

    

'Ndrangheta, confiscati beni per 214 milioni di euro a due imprenditori

Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, unitamente a quelli del Centro Operativo D.I.A. di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un provvedimento di confisca, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, che ha riguardato un ingente patrimonio, riconducibile a due noti imprenditori reggini, ritenuti contigui ad esponenti della ‘ndrangheta legati alle cosche Tegano e Conedello di Reggio Calabria, Alvaro di Sinopoli, Barbaro di Platì e Libri di Cannavò, del valore complessivo stimato di oltre 214 milioni di euro. A seguito di una mirata attività investigativa e di analisi economico-finanziaria, gli uomini della Guardia di Finanza e della D.I.A. ritengono di aver accertato una palese sproporzione tra l’ingente patrimonio individuato ed i redditi dichiarati dai soggetti investigati, tale da non giustificarne la legittima provenienza. Complessivamente sono stati confiscati, in Calabria e Lombardia, 220 beni immobili, tra appartamenti, ville e terreni, 9 società e 22 rapporti finanziari. Irrogate anche le misure di prevenzione personali della sorveglianza speciale nei confronti dei due imprenditori. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11.00 presso gli Uffici della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore Capo Cafiero de Raho.

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