Arrestato l'uomo sospettato del duplice tentato omicidio di sabato sera

La Squadra Mobile ha tratto in arresto un uomo di 51 anni per tentato duplice omicidio commesso. L'episodio è avvenuto nella serata di sabato in via Popilia, a Cosenza. Filippo Rovito, questo il nome dell'indagato, si è dunque dovuto arrendere, secondo quanto riferito dagli investigatori della Questura del capoluogo bruzio, alle ricerche pressanti e mai interrotte dei poliziotti che da ieri lo hanno costantemente ricercato dopo che si era dato alla fuga negli istanti successivi all'agguato ai danni di Roberto Scavo, ex consigliere comunale, e del figlio. Nel tardo pomeriggio di oggi il sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Donato, ha emesso il fermo di indiziato di delitto a carico di Rovito a cui sono stati contestati il tentato duplice omicidio, la violazione della legge sulle armi, nonché le minacce aggravate. Rovito è stato associato presso il carcere di Cosenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso ulteriori accertamenti sulla dinamica dei fatti.  

 

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Fallito agguato contro ex consigliere comunale: sospettato in Questura

Gli agenti della Squadra Mobile hanno individuato e condotto presso la Questura l'individuo che stamane avrebbe sparato diversi colpi di pistola all'indirizzo della vettura guidata da Roberto Sacco, già consigliere comunale di Cosenza. Nessuno dei proiettili era andato a segno. Al momento non è stata resa nota l'identità del sospettato che in questi minuti è impegnato a fornire risposte alle domande poste dagli inquirenti. L'ex amministratore pubblico stava transitando nelle vicinanze di via Popilia in compagnia del figlio. Sarebbe stato accertato che il movente del fallito agguato è riconducibile a ragioni private e distanti dalla politica. Candidatosi all'interno di una lista a supporto di Enzo Paolini, Sacco non aveva ottenuto un numero di voti sufficiente per ottenere la riconferma a Palazzo dei Bruzi. 

    

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Fallito agguato contro ex consigliere comunale in Calabria

Ha investito l'automobile a bordo della quale viaggiava la vittima designata per fermarne la corsa per poi esplodere diversi colpi di pistola che non hanno centrato all'obiettivo. E' quanto accaduto nella serata di sabato a ridosso di una piccola piazza nelle vicinanze di Via Popilia, a Cosenza. Nel mirino dello sparatore era Roberto Sacco, in passato consigliere comunale nella città bruzia. All'interno del veicolo si trovava anche il figlio. Secondo quanto trapela da ambienti investigativi, il responsabile dell'agguato avrebbe già un nome. All'origine del gesto ci sarebbero ragioni di natura privata.  

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Imprenditore arrestato per bancarotta fraudolenta

Nell'ambito di specifiche indagini coordinate dal procuratore aggiunto Manzini e dal sostituto procuratore Donato, la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un imprenditore cosentino resosi responsabile del fallimento di una società operante nel settore della compravendita di automobili di cui il medesimo era amministratore e socio unico. I finanzieri hanno acquisito ed esaminato il corposissimo carteggio afferente la gestione amministrativo-contabile della menzionata società commerciale al fine di compiere mirati accertamenti sui fatti che avevano generato il fallimento della stessa. Le indagini svolte hanno permesso di accertare l’esistenza di presunte condotte delittuose riconducibili al reato di bancarotta fraudolenta nei confronti dell’imprenditore, resosi responsabile di una consistente dissipazione del patrimonio della società che ha portato ad una irreversibile esposizione debitoria della stessa. In particolare, le articolate indagini hanno permesso di appurare che la condotta, fraudolenta a giudizio degli investigatori, posta in essere dall’imprenditore nella gestione della compagine societaria ha causato l’inevitabile depauperamento del patrimonio aziendale dal quale sono stati distratti, nel tempo, circa 9 milioni di euro senza motivazioni contabili; ha provocato un indebitamento della società nei confronti dell’erario dello Stato per oltre 32 milioni di euro. Nei confronti dell’imprenditore, pertanto, è stata proposta ed attuata la misura restrittiva della libertà personale per la violazione dell’art. 219, 1° e 2° comma nr.1 e 223 R.D. nr. 267/42 della Legge Fallimentare.

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Sotto sequestro mezzo quintale di pesce nocivo: denunciato il commerciante

La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre mezzo quintale di pesce nocivo di varie tipologie, detenuto in condizioni igienico sanitarie pessime, che veniva posto in vendita in danno dei consumatori. Le Fiamme Gialle cosentine, nel corso di un servizio di controllo economico del territorio, espletato nella provincia di Cosenza, hanno individuato un venditore ambulante di prodotti ittici che veniva sottoposto ai controlli di rito. Sin da subito la tensione manifestata dal commerciante ha insospettito i finanzieri i quali hanno riscontrato che quest’ultimo, sprovvisto di licenza commerciale per la vendita, poneva in vendita pesce privo della necessaria documentazione sanitaria e dell’etichettatura per la tracciabilità prevista dalla legge. Pessime le condizioni in cui era detenuto il pesce, in parte contenuto in cassette poste direttamente sulla strada a contatto con i gas di scarico delle autovetture in transito ed in parte conservato nel furgone in uso al trasgressore, privo di cella frigorifera. I successivi accertamenti, svolti con l’ausilio dei medici veterinari, hanno premesso di appurare ulteriormente le precarie condizioni in cui versava il prodotto, dovute principalmente al cattivo stato di conservazione, per il quale è stato disposto l’immediato sequestro e distruzione. All’esito dell’attività il responsabile delle violazioni è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza e rischia la reclusione sino a tre anni oltre a sanzioni amministrative superiori a 20.000 euro. 

Stava rubando una Panda nei pressi dell'ospedale: inseguito e arrestato dalla Polizia

Nel pomeriggio di ieri personale della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico ha tratto in arresto in flagranza di reato un uomo di 27 anni, sorvegliato speciale, perché accusato del reato di tentato furto aggravato di autovettura. Nel particolare  gli agenti hanno sventato il furto di una Fiat Panda parcheggiata nei pressi dell'Ospedale Civile di Cosenza, di proprietà di una persona che si era recata nel vicino obitorio per una visita alla salma di un familiare deceduto nella mattinata. All’incrocio di Viale della Repubblica con Via Zara  personale della Squadra Volante aveva notato un motociclo, con a bordo due persone, fermo di fianco ad una Panda parcheggiata. Uno dei due individui, subito riconosciuto dagli agenti di Polizia per B.F.,  noto in quanto sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale, è stato notato mentre si accingeva ad entrare nell’autovettura. L’altra persona, mantenendo il cofano dell’auto aperto, era invece intenta a cercare di metterla in moto. Accortisi della presenza degli uomini della Polizia di Stato, i due, montati a bordo del motociclo, si sono dati alla fuga. Ne è seguito un rocambolesco inseguimento nelle vie della città conclusosi con l’arresto di B.F. che è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso attive indagini da parte della Polizia di Stato per individuare il complice di B.F.  sfuggito all’arresto.

 

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Riempie di botte la moglie: catturato dalla Polizia

La notte scorsa  personale della Squadra Mobile ha tratto in  arresto in flagranza di reato un 44ennei accusato del reato di maltrattamenti in famiglia aggravato. Nello specifico alle 2.30 è pervenuta alla Sala Operativa della Questura di Cosenza la richiesta di aiuto da parte della moglie convivente di D.G.E., l'uomo poi finito in manette. Prontamente intervenuti sul posto, gli uomini della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico e la Squadra Mobile hanno riscontrato che l’ennesimo episodio di violenza domestica si era consumato all’interno dell’abitazione che la vittima condivide con l’arrestato, i due figli minori e la madre disabile.  Gli operatori della Polizia di Stato, dopo aver raccolto la testimonianza della donna e degli altri familiari presenti all’accaduto, hanno accertato che l’aggressione era non solo avvenuta in presenza di due minori, ma che l’ira dell’uomo si era scatenata per futili motivi.  La donna è stata quindi soccorsa dagli agenti e portata senza indugio in ospedale dove è stata ricoverata in prognosi riservata. D.G.E. è stato quindi quindi tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia aggravato, perché compiuto in presenza dei figli minori, e posto agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno.

 

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Tre funzionari di Polizia in pausa pranzo arrestano due ladri

Nella giornata odierna, durante la pausa pranzo, 3 funzionari della Polizia di Stato hanno tratto in arresto, in flagranza di reato due persone: S.F. e S.M.M., pregiudicati e già noti per reati specifici. I tre funzionari, in servizio attivo alla Questura di Cosenza, diretti collaboratori del Questore, il dirigente della Squadra Mobile Zanfini, il Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico Pignataro e il vice dirigente  U.P.G.S.P. commissario capo Massaro, verso le ore 14:30 si trovavano a percorrere a piedi l’isola pedonale di Corso Mazzini, allorquando nelle traverse perpendicolari alla medesima strada hanno notato la presenza dei due arrestati, che con fare sospetto si aggiravano tra i veicoli ivi parcheggiati. In particolare, gli investigatori hanno notato che gli stessi manifestavano particolare interesse per un furgone- riportante la scritta di una nota marca di caffè-  all’interno del quale vi erano delle confezioni  di  per un valore di circa 4000 euro. Insospettiti, i tre funzionari di Polizia si sono posizionati dall’altro lato del Corso per verificare i movimenti dei due soggetti.  Gli stessi, dopo una sorta di sopralluogo attorno al predetto furgone, si sono allontanati. S.F., riconoscendo  uno dei funzionari, ha invitato S.M.M ad allontanarsi.  Nonostante l’apparente desistenza dei due, i funzionari hanno deciso di proseguire l’attività di osservazione e pedinamento. Infatti dopo alcuni minuti, i due malfattori sono ritornati su via P. Harris per completare l’azione criminosa del furto del furgone, scardinando lo sportello destro e cercando di appropriarsi del mezzo. Nel frattempo due funzionari, portatisi di corsa verso i malfattori, si sono qualificati quali appartenenti alla Polizia di Stato. S.F. e S.M.M. si sono dati a precipitosa fuga, ma dopo un breve inseguimento sono stati bloccati ed arrestati. 

 

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