Mongrassano dedica un Centro al giudice Scopelliti

Il giudice calabrese Antonino Scopelliti, ucciso da Cosa nostra siciliana nell’agosto del 1991, a Campo Piale, nel comune di Villa San Giovanni, sarà ricordato venerdì prossimo a Mongrassano (Cs) dove, alle 10, gli verrà intitolato il Centro polivalente di contrada Cataldo. La scelta è stata fatta dall’amministrazione comunale della cittadina del Cosentino, guidata da Ferruccio Mariani.
 
Alla manifestazione, coordinata da Andrea Solano, parteciperanno la figlia del magistrato, Rosanna; il procuratore capo di Castrovillari, Alessandro D’Alessio; don Giacomo Panizza, il prete coraggio lametino che guida la Comunità “Progetto Sud”; il questore di Cosenza, Michele Maria Spina e il comandante operativo provinciale dell’Arma, Dario Pini.
 
All’iniziativa, cui presenzieranno anche le scuole locali ed i sindaci della zona, è stata denominata “La giornata del coraggio” perché testimonierà la voglia di legalità della popolazione calabrese. Una legalità che verrà rimarcata negli interventi delle personalità istituzionali e religiose che prenderanno parte alla cerimonia.
 
Spiega il sindaco di Mongrassano: «La ragione di questa importante iniziativa risiede nella necessità di riaffermare la legalità e il rispetto delle regole democratiche nella nostra regione e, in particolare, nella Valle dell’Esaro. È per questo che abbiamo scelto come figura di riferimento un simbolo, un magistrato calabrese come Antonino Scopelliti, che ha perso la vita a causa del ruolo esercitato in Cassazione. Un uomo che rappresenta un esempio di dedizione e di senso dello Stato che merita di essere ricordato e additato come esempio alle giovani generazioni. Siamo felici di accogliere nell’occasione - ha aggiunto Mariani - la figlia del magistrato, Rosanna, oltre ai rappresentanti istituzionali che interverranno. La criminalità organizzata è un problema che non dev’essere sottovalutato e questo tipo di manifestazioni servono a mantenere alta l’attenzione sul fenomeno mafioso. Con noi ci saranno, non a caso, gli allievi di tutte le scuole locali».
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