UNICAL, UIL SCUOLA sulla questione dei 24 CFU: "l'ateneo vuole far cassa sui neo laureati"

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte di Carlo Infusino e Francesco Gallo, rispettivamente Segretario GAU UIL SCUOLA RUA e Segretario Regionale UIL SCUOLA RUA, che pongono l'accento sulla difficoltà che molti neo laureati hanno nel comprendere come acquisire i 24 crediti che permetterebbero loro di poter partecipare ai concorsi a cattedra.

"Ancora una volta la nostra università si caratterizza in negativo sulla stampa per l’ incapacità di gestire i servizi e le relazioni con gli studenti.

Questa volta le lamentele vengono da numerosi laureati, molti dei quali in possesso già di master e corsi perfezionati, che hanno serie difficoltà nel comprendere criteri di acquisizione dei cosiddetti 24 crediti per partecipare al concorso a cattedra nelle scuole. L’unica motivazione che spinge il nostro ateneo sembrerebbe quella di fare cassa su questi quattromila precari che siamo riusciti ad acquisire sul mercato dei disoccupati.

E’ lo stesso modo di agire che caratterizza la proposta di istituzione dei master e dei corsi di perfezionamento che non tengono conto in alcun modo delle ricadute occupazionali e degli eventuali bisogni formativi, ma solo dei guadagni per i formatori e i gestori di ormai queste lucrose attività.

Ci piacerebbe sapere quanti di questi “studenti” trovano effettivo lavoro per effetto di questa ulteriore specializzazione e quali sono invece i compensi che finiscono nelle tasche dei docenti impegnati in queste attività.

L’altra questione che a giudizio della UIL emerge è quella di annullare il valore della laurea che ai sensi dell’ultima riforma avrebbe dovuto avere valore abilitante, invece si scopre che c’è necessità di conseguire ulteriori crediti se si vuole concretamente avere opportunità occupazionali, specie come in questo caso nei concorsi della scuola. Solo chi può accettare questa vera vessazione, avendo la disponibilità finanziaria, può garantirsi un punteggio aggiuntivo essenziale per primeggiare nelle graduatorie. E si tratta proprio di comprarlo il titolo, accertato che fra i partecipanti a questi  questi corsi non esiste l’insuccesso formativo.

Ma le conquiste sul diritto allo studio che fine hanno fatto?

Per ritornare alla vicenda iniziale la cosa che preoccupa ulteriormente questo sindacato sono le ripercussioni sul personale che lavora negli uffici interessati che è costretto a subire ormai quotidianamente la pressione di tanti aspiranti insegnanti senza che gli stessi uffici siano stati dotati preventivamente di spazi e strumenti necessari ad accogliere e rispondere efficacemente alle istanze dell’utenza".

La segreteria UIL-RUA Unical si riunisce per la prima volta dopo la fase congressuale

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa, a firma congiunta, da parte del Segretario GAU UIL SCUOLA RUA, Carlo Infusino, e del Segretario Regionale UIL SCUOLA RUA, Francesco Gallo, dove viene fatto il punto sulla prima riunione della segreteria UIL-RUA Unical dopo la fase congressuale

L’incontro ha registrato un ampio e approfondito dibattito sui temi dell’organizzazione e delle relazioni all’interno dell’ateneo.

Dagli interventi è emersa, unanime, una forte preoccupazione sia per lo stato di salute dell’università, sia per le sue prospettive future, sia per lo stato dei rapporti fra il personale e le strutture. E’ stato evidenziato come queste preoccupazioni siano ormai diffuse fra tutto il personale, con un crollo verticale di fiducia verso l’istituzione e le organizzazioni rappresentative. Tutto ciò, a parere della segreteria UIL-RUA, deriva da un’inadeguata e assolutistica gestione dell’ateneo, che tende a dividere più che a unire favorendo più gli interessi personali che quelli generali.

Il documento che la UIL-RUA Unical aveva predisposto il 13 gennaio del 2013, all’inizio del rettorato Crisci, condiviso nel suo programma elettorale e che avrebbe dovuto rappresentare un utile riferimento per invertire una palese tendenza alla disgregazione, è stato completamente ignorato. Sul fronte organizzativo si è proceduto attraverso cervellotiche e mortificanti riorganizzazioni, causando un peggioramento del livello dei servizi erogati alla collettività e creando anche una forte conflittualità tra la governance e i rappresentanti degli studenti.

Un esempio lampante di questo comportamento è la mancata applicazione delle direttive del CdA relative alle sette Macro-Aree che avrebbero dovuto rappresentare la nuova struttura organizzativa, e l’assoluta discrezionalità nell’azione amministrativa spesso in violazione del principio di legalità. Quindi, uffici ad personam, strutture e servizi creati in relazione ad esigenze soggettive, mancato rispetto di norme e regolamenti, che hanno mortificato le professionalità presenti nell’ateneo. A questo si aggiunge un numero pletorico di delegati nelle materie più disparate, funzionali solo all’acquisizione del consenso e ad una visione autoreferenziale della gestione, in evidente violazione del principio di distinzione fra indirizzo e controllo da una parte e gestione dall’altro.

Nessuna attenzione inoltre è stata riservata ai giovani, mentre un numero sempre più elevato di docenti in pensione mantiene ingiustificatamente leve organizzative e gestionali di rilievo. Non sfuggono a questa impostazione anche le iniziative della cosidetta terza missione (trasferimento tecnologico, spin off), le quali, più che creare occasioni per i giovani, favoriscono posizioni di potere a vantaggio di uno stuolo di cortigiani.

La UIL RUA chiede ancora una volta di conoscere con chiarezza quale sia la politica e la strategia per risolvere il gravissimo problema del precariato, che ormai da decenni interessa molti colleghi. Colleghi che da sempre garantiscono l’erogazione di numerosi e delicati servizi e i quali, invece di ricevere attenzione, beneficiando dei punti organico, negli ultimi due anni hanno ottenuto solo la proroga dei contratti in attesa di soluzioni “miracoliste” legate alla normativa generale. Colleghi ai quali sfugge la logica di creare, con rapidità sospetta, nuove posizioni organizzative dirigenziali invece non urgenti, così come la chiamata del direttore generale che clamorosamente ha assunto sè stesso. E’ necessario attivare tutte le possibili iniziative in grado di garantire crescita professionale ed economica al personale che svolge mansioni superiori totalmente disconosciute e da anni è fermo sulle stesse posizioni giuridico-economiche.

Gravissima è stata anche la determinazione del rettore di privare l’Università dell’ufficio stampa e del prezioso servizio. Un servizio essenziale di imparzialità,  trasparenza ed informazione che era diventato patrimonio di tutta la comunità universitaria. A questo si è preferito alimentare lo  stuolo di detrattori e cortigiani per orientare a informazione e disinformazione.

Le decisioni immotivate ed irrazionali che hanno portato a commissariamenti a modifiche nelle strutture di servizio e che hanno interessato finanche il sistema dipartimentale, devono trovare soluzione ponderata e definitiva, affidando il confronto in una conferenza d’ateneo che discuta anche la revisione dello statuto riconoscendo pari dignità a tutte le componenti.

Incomprensibile, infine, è l’atteggiamento della governance nei confronti dell’offerta formativa che tutti ormai ritengono inadeguata e che si riflette nel trend negativo delle iscrizioni e nello scarso interesse che gli studenti dimostrano per il nostro ateneo. Al pari incomprensibile è la decisione del rettore per puri interessi politici di favorire lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze della formazione primaria, a vantaggio dell’ateneo di Reggio Calabria, peraltro privo dei requisiti disciplinari minimi.

La UIL-RUA è fortemente preoccupata per le mancate risposte del rettore e del direttore generale alle criticità evidenziate che possono trovare una soluzione comprensibile ed adeguata solo attraverso un confronto democratico reale e restituendo a tutte le componenti dell’Università della Calabria la serenità e gli stimoli di cui hanno bisogno.

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