Guerra Russo - Ucraina: l'incrociatore Moskva è affondato

L'incrociatore missilistico Moskva è affondato durante l'operazione di traino. 

La nave ammiraglia della flotta russa del mar Nero era diretta verso il porto nel quale avrebbe dovuto ricevere le prime riparazioni, dopo i pesanti danni provocati da un incendio seguito da una devastante esplosione che ne aveva compromesso lo scafo. 

Secondo le informazioni fatte circolare da fonte russa, l'affondamento sarebbe stato favorito dalle pessime condizioni del mare che hanno definitivamente compromesso la stabilità dell'imbarcazione. 

La nave, stando a quanto riportato da notizie diffuse da Kiev, sarebbe stata colpita da un missile Neptune lanciato da una sua batteria nei dintorni di Odessa. 

Diversa la versione di Mosca, per la quale all'origine dell'accaduto ci sarebbe un incendio, seguito da una deflagrazione provocata dalle munizioni presenti a bordo. 

In ogni caso, si tratta di un duro colpo per le forze navali di Putin che, nelle scorse settimane, avevano perso anche la Orsk - la più grande nave da trasporto russa presente nel mar Nero - affondata nel porto di Berdyansk in seguito ad un attacco missilistico partito dalle postazioni ucraine. 

Da Serra San Bruno aiuti umanitari al popolo ucraino

Sono stati inviati ieri mattina gli aiuti umanitari raccolti su iniziativa dell’amministrazione comunale di Serra San Bruno, in collaborazione con l’associazione No profit “Victoria”, che saranno consegnati al popolo ucraino colpito dalla guerra.

Dalla cittadina bruniana sono partiti 34 colli, contenenti medicazioni occlusive, aghi da compressione, bende sia sterili che non sterili e tubolari, salviette sterili, cerotti adesivi, siringhe, cateteri venosi, forbici, coperte, guanti sterili monouso, analgesici, antibiotici, garze, sacchi a pelo, mascherine, lacci emostatici, antinfluenzali, soluzioni fisiologiche in plastica, pannolini, pannoloni, assorbenti, scotch, acqua ossigenata, disinfettanti, aghi da puntura, posate, piatti e bicchieri in plastica, torce, pile, nastro adesivo rinforzato, antidolorifici. Beni e medicinali erano stati donati nei giorni scorsi da volontari e associazioni e depositati temporaneamente presso l’Ufficio servizi sociali del Comune.

“È un modo - ha affermato il sindaco Alfredo Barillari - per dimostrare la nostra vicinanza ad un popolo che sta vivendo un momento tragico e che ha bisogno di un sostegno concreto. Di fronte a situazioni come questa, nessuno può tirarsi indietro e far mancare il proprio apporto. Tutti insieme dobbiamo confermare con i fatti la nostra solidarietà e ribadire con forza che l’unica via possibile è quella della pace”.

Crisi Ucraina, Biden ignora Draghi e Di Maio

La guerra in Ucraina tiene in allerta la diplomazia internazionale. Non passa giorno senza che venga aperto un nuovo tavolo per cercare di dare soluzione alla crisi.

L’ultimo, in ordine di tempo, ha visto protagonista il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il quale ha convocato un summit in videoconferenza per coordinare le prossime mosse con gli alleati. Seduti attorno al tavolo, oltre al presidente Usa: il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier britannico Boris Johnson.

E  l’Italia? L’Italia di Draghi e Di Maio non è stata invitata.

Biden avrà pensato che non valesse la pena scomodare il Belpaese e il suo ritrovato prestigio internazionale, per discutere di bagattelle come la guerra in Ucraina.

Ucraina, De Nisi: “La Regione Calabria ha dimostrato di avere una marcia in più”

«Una dimostrazione di grande sensibilità e spiccato senso di solidarietà in un momento storico particolarmente complesso».

Così il consigliere regionale Francesco De Nisi sulle due delibere con cui la giunta regionale della Calabria, presieduta dal presidente Roberto Occhiuto, consente ai sindaci calabresi che ne faranno richiesta di destinare alcune abitazioni a quei cittadini dell’Ucraina in fuga dal conflitto e prevede lo stanziamento di fondi per la prima accoglienza.

«La nostra regione – aggiunge De Nisi -  non si tira indietro di fronte al dramma che in questi giorni è sotto gli occhi di tutti, nella consapevolezza di essere figli di uno stesso pianeta in cui  la mano tesa a favore di chi ha bisogno dovrebbe rappresentare la barra capace di guidare la pacifica e benevole convivenza tra i popoli».

De Nisi, inoltre, rivolge parole di encomio al presidente Occhiuto «interprete del sentimento che in questo triste momento alberga nell’animo dei calabresi, sempre pronti a slanci di altruismo senza se e senza ma, e, soprattutto, per avere dimostrato spiccata sensibilità istituzionale affrontando la questione in tempi rapidi»

De Nisi conclude: «Il presidente Occhiuto e la giunta regionale hanno dato dimostrazione di notevole concretezza che permette di dare certezze al mondo del volontariato e degli enti locali con risorse certe individuate in tempi celeri,  dimostrando una marcia in più e una spiccata capacità di risolvere i problemi».

Le due delibere sono finanziate dal Por Calabria.

Si tratta di 4 milioni per la rifunzionalizzazione delle abitazioni, e di 1,2 milioni per le spese di accoglienza per i cittadini ucraini.

Mongiana, gli studenti manifestano per la pace

"Ci sono cose da non fare mai, per esempio, la guerra". E’ questo il messaggio tanto semplice quanto potente contenuto all’interno di “Promemoria”, la poesia di Gianni Rodari che oggi riecheggiava nell’aria di  Mongiana, piccolo borgo siderurgico borbonico dell’ entroterra vibonese, per ribadire che la pace deve prevalere sulle armi. 
 
Ieri mattina gli alunni, il personale docente e i collaboratori scolastici della scuola di Mongiana (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) alla presenza del sindaco Francesco Angilletta e della giunta comunale, si sono mobilitati organizzando un flashmob nel cortile esterno della scuola per manifestare la propria vicinanza ai popoli colpiti in questo momento dalla guerra in Ucraina, colorando e tappezzando muri e finestre di disegni, scritte e striscioni inneggianti alla pace. 
 
"Si è trattato di un momento carico di emozione che è servito anche in parte ad esorcizzare le paure che attraversano inevitabilmente le menti di tutti noi e soprattutto dei nostri bambini, colpiti dalle immagini del conflitto in corso in Ucraina", ha sottolineato la responsabile di plesso Maria Stella Tedeschi.

I giovanissimi del Real Montepaone rendono omaggio alla popolazione Ucraina

Una grande ripresa per i giovanissimi del Real Montepaone che dimostrano, dentro e fuori il campo di calcio, una estrema sensibilità e partecipazione al tema della cruenta guerra in Ucraina.

I ragazzi del presidente Ferruccio dimostrano la propria vicinanza personale e morale scendendo in campo con  i colori dell'Ucraina e portando sul quadrilatero di gioco la bandiera dello stato con capitale Kiev evidenziano un profondo impegno civico verso temi tanto profondamente sentiti dalla comunità internazionale.

Una semplice immagine, simbolo di vicinanza ed accoglienza, ma soprattutto segnale di vicinanza dei giovanissimi di Montepaone alla comunità Ucraina, oggi sconvolta da una guerra che dal cuore dell'Europa stravolge l'intero Occidente.

La società Giallo-Verde, oramai da tempo, evolve il proprio processo di crescita di gioco in tutte le categorie dimostrando coerenza, costanza e sopratutto consapevolezza del ruolo cardine svolto nel comprensorio e del profondo valore sociale dimostrato nel corso degli anni nei confronti delle varie generazioni di montepaonesi.

Innumerevoli i complimenti sinceri che quotidianamente vengono recapitati a questa giovane e meritevole compagine sociale.

Apprezzamenti che spingono gli addetti ai lavori a proseguire il percorso di crescita e miglioramento volto a soddisfare e rendere orgogliosa l'intera comunità Montepaonese.

Il Real Montepaone è, socialmente e fattivamente, una costante e dinamica realtà sociale che rappresenta, nel mondo sportivo e calcistico, Montepaone e la sua storia.

Chiaravalle, tra preghiera e solidarietà. E una ragazza ucraina si commuove: “Grazie Calabria”

“Potrei gridarlo dalla montagna più alta o dipingerlo sulla faccia della Luna… Ma per quanto possa proclamarvi la mia riconoscenza, non v’è modo in cui possa mostrarvi interamente quanto vi sono grata. Grazie!”.

Valentina Buzhynska, giovane originaria della città ucraina di Kropyvnyc'kyj (Kirovograd), ha voluto esprimere pubblicamente, con questo messaggio, la sua commozione. Vive e lavora da anni nelle Preserre catanzaresi, al sicuro, ma la sua anima è lacerata dalle immagini dei bombardamenti russi che stanno devastando il suo Paese, le sue radici. Tanti gli attestati di solidarietà e le azioni concrete di aiuto che sta ricevendo, in questi giorni, a Chiaravalle Centrale. Non solo l'abbraccio della preghiera, in chiesa, tra le bandiere della pace e dell'Ucraina.

Proprio dopo aver parlato con lei, il sindaco, Domenico Donato, ha attivato quella che è stata definita “una straordinaria macchina dell'accoglienza”, mettendo subito a disposizione, “grazie alla collaborazione generosa di tanti cittadini”, oltre novanta posti letto per dare ospitalità alle famiglie in fuga dalla guerra.

Da ieri la trasmissione “Le Iene”, di Italia 1, sul proprio sito cita l'esempio di Chiaravalle, indicando la città calabrese tra le possibili mete per i rifugiati dell'Est in cerca di asilo.

“Un ringraziamento particolare al sindaco Domenico Donato - ha scritto Valentina Buzhynska. -  Fare il sindaco non è un lavoro da grigi burocrati destinati a una carriera sicura. È un’esperienza che si nutre di passione e di commozione. E che incrocia la vita negli snodi più delicati. Grazie di vero cuore per la vicinanza espressa attraverso il gesto semplice ma importante per me, per la mia famiglia, per il mio popolo, per la terra dove sono nata”. Chiaravalle tutta si sta mobilitando, anche destinando fondi per viveri e medicinali. E nel frattempo ci si prepara all'accoglienza. “Un dovere morale, il dovere di ogni società civile” ha ribadito il sindaco nel sottolineare l'impegno umanitario della sua amministrazione comunale. 

L’Avis Vibonese partecipa alla raccolta fondi a favore dell’Ucraina

Non è rimasta indifferente al grido di dolore proveniente dall’emergenza ucraina l’Avis che, grazie alla sede provinciale di Vibo Valentia, diretta da Caterina Forelli, e in collaborazione con le diramazioni comunali (in particolare di Filadelfia, Tropea, Serra San Bruno,  Polia, Vazzano, Soriano - Gerocarne - Sorianello, Mileto, Capistrano, Rombiolo, Arena,  Nicotera,  Limbadi e  Vibo Valentia) e con i tanti volontari originari dalla martoriata terra dell’est, ha aderito alla raccolta fondi promossa dall’associazione ucraina “Vicroria” di Gioia Tauro.

Quello che era richiesto, in particolare, erano medicinali, materiale per medicazione e qualunque altra cosa utile alle prime necessità dell’emergenza e non solo. Una richiesta accorata in un momento particolarmente emergenziale e difficile, cui l’Avis non ha voluto dire no, come normalmente fa con tutte le emergenze per l’attività che la riguardano, tra cui quella di aderire con altre associazioni a ogni situazione che richiede l’aiuto spontaneo e disinteressato di chi fa volontariato.

Nel dettaglio i punti di raccolta sono stati allestiti a Tropea, Santa Domenica di Ricadi, Vibo e Arena, dove, oltre a materiali raccolti, ricorrendo ai fondi di cassa delle sedi provinciale e comunali si è messa insieme la cifra di 2400 euro, investita nel materiale sanitario richiesto, che sarà inviato a breve a destinazione.

«Un’associazione come la nostra - ha affermato il presidente Forelli - non poteva rimanere indifferente al grido di dolore proveniente da una terra amica e in evidente e drammatica difficoltà. Abbiamo risposto all’appello dell’associazione gioiese e a quello di tanti nostri volontari ucraini. Abbiamo fatto quel che abbiamo potuto. Abbiamo ancora una volta portato a termine il fine dei volontari: aiutare chi ha bisogno. Coerenti ai nostri obiettivi solidali. Coerenti alla nostra indole di volontari. Vicini ai nostri fratelli che adesso hanno bisogno».

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