Soverato successo per la seconda edizione di “No&Mi”, la manifestazione nata dall’unione della nocciola Tonda di Calabria bio ed il miele di Amaroni

Gusto, promozione del territorio, collaborazione, innovazione nell’unione di due prodotti tradizionali per dare vita ad un prodotto sano da consumare tutto l’anno, formazione, lungimiranza, prospettive per il futuro e sviluppo.

Sono alcuni degli argomenti che hanno connotato la tavola rotonda, tenutasi a Soverato, nel corso della seconda edizione della manifestazione “No&Mi”, promossa dal Gal “Serre Calabresi".

Il risultato più tangibile, la realizzazione di un prodotto interamente trasformato sul territorio, grazie alla collaborazione dell’Istituto professionale di Stato servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (Ipsseoa) di Soverato e alla sapiente maestria di Paolo Caridi di Casa Mastroianni.

Ora si punta alla creazione della filiera corta. Dal Gal “Serre Calabresi” è stato dato incarico per la redazione di un disciplinare che tuteli il prodotto, connotato da qualità tale ha osservato Caridi che potrebbe essere commercializzato in tutto il mondo.

«Un segnale di crescita culturale, di come si intende fare impresa, agricoltura, di quello che dovrebbe essere il futuro, fare rete, fare squadra» ha commentato così il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, i passi portati avanti dai produttori di nocciola biologica «che nel prosieguo porteranno a risultati sempre più importanti, anche con l’aiuto del settore Agricoltura della Regione che, credo, intenderà sviluppare e implementare ancora di più questo prodotto che riscuote tanta attenzione, richiesta e mercato. Ed è giusto che si punti su di esso sia per l’economia stessa di questo settore, sia per tenere alto il nome della Calabria, poiché se ne caratterizza una zona, con grande beneficio dal punto di vista agricolo, turistico e ovviamente reputazionale». 

L’attenzione per il comparto della frutta in guscio, è stata evidenziata anche da Francesco Chiellino del Dipartimento Agricoltura della Regione, il quale ha illustrato come i produttori di nocciola del comprensorio di Cardinale e Torre di Ruggiero, rappresentino circa il 50% della produzione della Calabria. A loro anche il merito di aver contribuito a far emergere questo mercato nella nostra regione.

Un segnale della volontà di guardare al futuro, anche il coinvolgimento fattivo degli studenti delle classi 4° e 5°, proprio per il valore formativo, per investire in crescita professionale, come evidenziato dal dirigente scolastico Ipsseoa, Renato Daniele.

«Abbiamo sempre pensato ad un prodotto nostro di qualità – ha dichiarato Giuseppe Rotiroti, presidente del Consorzio Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria e dell’Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio – ed oggi ci stiamo arrivando grazie al Gal “Serre Calabresi” e a quanti, quali attori locali, hanno creduto in questa sinergia, così come la Regione Calabria che ha finanziato la promozione di questo prodotto che può dare importanza al nostro territorio».

La Nocciola Tonda di Calabria bio protagonista a Terra Madre Salone del Gusto di Torino

La nocciola biologica di Cardinale e Torre di Ruggiero, nell’entroterra catanzarese, in primo piano a Terra Madre, Salone del Gusto di Torino.

La vetrina nello spazio della Regione Calabria, dedicata ai Gal e nello specifico quale prodotto ambasciatore del gusto, insieme al Miele di Amaroni, del Gal Serre Calabresi.

A rappresentare la realtà della nocciola, Giuseppe Rotiroti, presidente dell’Associazione dei produttori della Tonda di Calabria bio e vicepresidente del Gal.

Un prodotto di qualità e di nicchia, che ha avuto la sua ribalta nel corso di un confronto con esperti di marketing del territorio, di rappresentanti di primo piano del settore della pasticceria e gelatiero.

Giacomo Giovinazzo, dirigente generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Calabria si è soffermato: sulla dinamica realtà economica, rappresentata dalla produzione corilicola, evidenziando come essa sia di nicchia e punti molto sulla qualità. Una produzione che segue dal 2007, ancor prima della costituzione del Consorzio Valorizzazione Tutela Nocciola di Calabria, avvenuta nel 2008, e sulle caratteristiche di una nocciola che si distingue per proprietà e qualità organolettiche.

Il maestro pasticciere Paolo Caridi ha curato il laboratorio per la realizzazione di una gustosa barretta, azzeccato connubio tra nocciole e miele di Amaroni. Un’idea che ha coinvolto lo scorso anno i docenti e gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Soverato e presentata nel corso di una riuscita manifestazione, sostenuta in primo luogo dal Gal Serre Calabresi per promuovere due prodotti di punta del proprio ambito territoriale. Intanto si sta lavorando ad un disciplinare per la produzione di questo prodotto finito che sarà presentato a dicembre.

Giuseppe Rotiroti ha sottolineato la volontà dell’Associazione di produttori di Tonda di Calabria bio di incrementare la produzione, «cosa che sta avvenendo, grazie alla creazione di nuovi impianti realizzati con il sostegno dello stesso Gal Serre Calabresi e la misura 4.1 della Regione Calabria e che riguarda la frutta a guscio. I primi risultati si potranno vedere tra cinque anni».

I produttori della nocciola Tonda di Calabria bio confidano in un buon raccolto, ma preoccupano per le condizioni climatiche

L’impegno dei produttori nei noccioleti della Tonda di Calabria bio, per le operazioni di trinciatura e spollonatura, è massimo. Si tratta, infatti, di un momento molto delicato, in funzione della futura raccolta che si prevede particolarmente positiva.

La trinciatura è un’operazione che consente di pulire i terreni, sminuzzando la vegetazione presente tra i filari e restituendo al terreno parte delle sostanze organiche di cui necessita.

La spollonatura, che avviene due volte l’anno a giugno ed agosto, comporta l’eliminazione dei polloni che crescendo velocemente alla base dell'albero e sottraendo sostanze vitali all’apparato radicale, comprometterebbero la produzione.

Una sostanza naturale a base di roccia, conforme all’indirizzo biologico della coltivazione, nei prossimi giorni, avrà il compito di proteggere le piante, per portare a maturazione il frutto.

Riguardo al prossimo raccolto per Giuseppe Rotiroti, presidente del Consorzio Valorizzazione Tutela Nocciola di Calabria e Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio, «potrebbe essere un’ottima annata, le piante sono cariche, è importante portale così fino alla fine, per fare arrivare il frutto in magazzino. Le difficoltà, da affrontare da oggi in poi, sono determinate dalle condizioni climatiche che cambiano. Temiamo le grandinate e il caldo eccessivo. Però speriamo in un buon risultato».

Considerazioni condivise dal produttore Graziano Rotiroti «Ad oggi è una buona annata. Forse ci aspettavamo qualcosa in più. Le nocciole si iniziano ad intravedere, ma le piante non sono uniformi, nel senso che ci sono piante che hanno più prodotto ed altre di meno. La sfida adesso è fare rimanere le nocciole sulla pianta, fino a quando arriveranno a maturazione completa, a settembre. Si parla di un’estate molto calda».

Produttori di nocciole in azione per la pulizia della rotonda all’uscita Cardinale-Torre della Trasversale delle Serre

Lo scorso febbraio i soci del Consorzio di Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria e l’Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio, hanno ottenuto dall’Anas la possibilità di realizzare un noccioleto, con la messa a dimora di cinquanta piante, nell’area della rotonda all’uscita Cardinale-Torre della Trasversale delle Serre, quale simbolo identificativo della realtà dei luoghi, della vocazione corilicola della economia agricola locale.

Un progetto portato avanti assieme ai Comuni di Cardinale e di Torre di Ruggiero.

In coerenza all’impegno assunto, i produttori si sono attivati ora per la pulizia dell’area e si sono messi in azione, per offrire una buona immagine ai residenti delle due comunità e a quanti si troveranno di passaggio, motivati a valorizzare anche attraverso simili iniziative un’importante risorsa del territorio.

«La relazione tra impresa e territorio, soprattutto negli ultimi anni, si sostanzia con duplice significato» ha evidenziato Giuseppe Rotiroti, presidente del Consorzio di Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria e dell’Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio.

«Se per un verso, infatti, le imprese necessitano di azioni, di programmazioni ed investimenti pubblici – ha spiegato – principalmente sul versante delle infrastrutture, dall'altro in aderenza al principio sancito dalla Costituzione della funzione sociale, assumono da privati l'onere di occuparsi di temi e luoghi di rilevanza pubblica».

Con l’impegno di curare l’area della rotatoria, si è voluto dare anche una dimostrazione tangibile di una ricaduta non solo economica dell’attività dei produttori corilicoli nelle comunità e nei luoghi di pertinenza.

La nocciola Tonda di Calabria nel progetto di ricerca “Valtifru 4.0”

La valorizzazione della filiera della frutta in guscio, è una delle finalità del progetto “Valtifru 4.0”, approdato con la presenza di ricercatori dell’Università di Milano e tecnici Arsac, nei territori della nocciola Tonda di Calabria.

Nell’attuazione del progetto strategico, finanziato dal Miur convergono le competenze di referenti scientifici dell’Università di Milano, dell’Università di Torino, del Centro di Ricerca pugliese “Basile Caramia”, dell’Arsac e di partner privati.

“Valtifru 4.0”, si prefigge di potenziare «sei filiere, in particolare, tre di produzione della frutta a guscio e tre di frutta fresca trasformata: nocciola, castagna, mandorla, susina, albicocca e fico. Filiere che sono state scelte per il ruolo importante che l’Italia ha nella produzione, ma spesso marginale nella trasformazione, fattore che influisce sul valore economico di queste filiere a livello internazionale. Il partenariato mira sostanzialmente a introdurre innovazioni di processo o di prodotto, proprio per rinforzare e valorizzare il ruolo di queste filiere nell’economia nazionale e internazionale» ha spiegato Pietro De Marinis, del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Milano.

Punto di forza del progetto è «l’approccio integrato per mettere attorno ad uno stesso tavolo tutti gli attori della filiera a partire dagli Enti di ricerca fino a produttori, a vario livello, per aggregare le diverse componenti e trovare soluzioni che rispondano ai bisogni evidenziati dalle differenti prospettive» come ancora edotto.

«È indubbio – ha osservato De Marinis – che i prodotti della nocciola italiana abbiano caratteristiche uniche nel mondo, spesso non conosciute dal segmento finale, il consumatore. Una percezione che sta cambiando in questi ultimi anni, grazie a progetti come questo».

Oggetto dell’attività di ricerca dei ricercatori in visita nell’areale di Cardinale e Torre di Ruggiero sarà lo studio del posizionamento sul mercato delle aziende, dell’analisi delle filiere, dello studio di competitività, del comportamento del consumatore.

Una parte rilevante del progetto, ha illustrato Federica Monaco del medesimo Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Milano «riguarda la caratterizzazione dei diversi frutti, delle diverse varietà, di interesse non solo per i partner industriali, ma anche per i partner locali».  La caratterizzazione dal punto di vista della genetica favorirà una tracciabilità del frutto stesso e consentirà di realizzare una sorta di carta di identità delle differenti varietà, valorizzando il Made in Italy. La caratterizzazione riguarderà anche le caratteristiche organolettiche e le caratteristiche nutraceutiche.  

Maurizio Falbo, agronomo e tecnico Arsac, ha evidenziato, in quest’ottica, l’incisività e l’efficacia di trasferire tutte le ricerche innovative dell’agricoltura 4.0, che sono state già sperimentate su altre specie fruttifere.

La caratterizzazione, che contribuisce alla tracciabilità del prodotto sarà operazione utile anche in direzione dell’iter per il riconoscimento del marchio Igp, già intrapreso per la nocciola Tonda di Calabria.

 

Le nocciole calabresi saranno presenti al Vinitaly

"La produzione agroalimentare italiana è universalmente riconosciuta per gli standard qualitativi e nella filiera corilicola, cosi come per la verità in molte altri comparti, quella tra quantità e qualità è solo apparentemente una contrapposizione. Qui in Calabria i percorsi sono due ed entrambi contribuiscono a rendere forti ed apprezzate le produzioni corilicole; da un lato c'è  senz'altro  la prospettiva messa in piedi dal più grande player mondiale del settore, la Ferrero, i cui volumi produttivi sono straordinariamente alti e dall'altro, nell'area di Cardinale e Torre di Ruggiero, ci sono i produttori che hanno scelto una via diversa ed affatto contrapposta”.

Lo afferma in una nota, il presidente dell’Ats Nocciola biologica calabrese, Giuseppe Rotiroti.

“ Il nostro obiettivo – prosegue -  è quello di configurare e rendere completa una filiera che parta dalla produzione ed arrivi alla trasformazione aumentando quanto più possibile la redditività delle singole aziende. Si tratta di una scelta che corrisponde ad una visione precisa, vogliamo fare della nocciola non solo un prodotto, ma un elemento fortemente identitario e distintivo del territorio coniugando l'elemento economico a quello culturale, la dimensione propriamente aziendale ad un contesto che recuperi la propria dimensione rurale ed irrobustisca la capacità attrattiva del territorio. Questa percorso, che non è contrapposto ad altri ma parallelo, non è affatto semplice e negli ultimi anni ha potuto contare sulla visione strategica della regione Calabria che grazie ai fondi comunitari ha garantito sostegni ed investimento che hanno permesso di  imprimere una decisa accelerazione. Con la misura 3.2 abbiamo attivato strategie di promozione, giovani agricoltori e nuovi impianti sono possibili grazie alla misura 6.1 ed nell'ottica della trasformazione del prodotto con due diverse misure, la 4.1 e la 4.2, è in itinere il percorso della necessaria meccanizzazione e innovazione della filiera. Infine- conclude Rotiroti - come produttori di nocciole, siamo grati per il fatto che quest'anno saremo anche presenti al Vinitaly, una vetrina internazionale a cui parteciperemo nel padiglione della Regione Calabria"

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