Omicidio in Calabria, padre e figlio in manette

Svolta nelle indagini dell’omicidio di Salvatore Emanuele Pangallo, avvenuto lunedì scorso tra le campagne di Africo e Bianco.

Le indagini, condotte dai militari della Compagnia di Bianco con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, hanno dato i loro frutti tra ieri notte e stamattina, quando Pietro e Santoro Favasuli, rispettivamente padre e figlio ritenuti responsabili dell’omicidio in questione, a poche ore di distanza l’uno dall’altro si sono consegnati ai carabinieri.

Padre e figlio, al termine delle operazioni di rito, sono stati associati presso la casa circondariale di Locri.

Dovranno rispondere di omicidio premeditato in concorso e porto abusivo di armi e munizioni. Armi che, allo stato, non sono ancora state rinvenute.

Le indagini proseguono, al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento ed il movente che, dalle prime ricostruzioni, andrebbe ricercato in dissidi privati, tra famiglie comunque legate da rapporti di parentela.

 

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Uccise un uomo in Calabria, 29enne arrestato in Romania

La polizia romena ha arrestato, ad Adamclisi, Cornel Barnat, di 29enne.

L'uomo era ricercato in Italia per l’omicidio di un connazionale, Ion Draghici, 57 anni, assassinato il 4 novembre 2018 nella sua abitazione di Melicucco (Rc).

In seguito alle indagini condotte dai carabinieri di Gioia Tauro e della Stazione di Melicucco, lo scorso 13 ottobre, il gip presso il Tribunale di Palmi ha emesso a carico del 29enne un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il provvedimento si è poi tradotto in un Mandato d’arresto europeo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, in seguito al mancato rintraccio dell’indiziato sul territorio nazionale. Il latitante è stato quindi rintracciato nella cittadina romena di Adamclisi, nei pressi di Costanta, dove viveva e lavorava.

L’uomo, dopo il brutale omicidio, era ritornato in autobus nel paese d'origine.

Il cadavere di Draghici, all’epoca dei fatti, venne rinvenuto presso la propria abitazione di Melicucco, dopo 2 giorni dall’uccisione.

Grazie alla ricostruzione degli inquirenti delle varie fasi precedenti e successive all’efferato delitto, scaturito da una lite per futili motivi tra i due connazionali e degenerata anche a causa dell’abuso di sostanze alcoliche, l’Autorità giudiziaria di Palmi ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Barnat.

L’attività d’indagine ha permesso di scoprire che l’indagato, dopo aver lasciato il territorio nazionale in seguito all’omicidio, continuava a mantenere contatti con i propri familiari nella Piana di Gioia Tauro.

Pertanto, una volta individuato, il presunto omicida è stato raggiunto da un Mandato d'arresto europeo in virtù del quale è stato arrestato nella nuova abitazione del paese di origine.

Barnat è stato quindi messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria romena, in attesa dell'estradizione in Italia.

 

Risolto il giallo della donna uccisa in Calabria, fermato il presunto omicida

Un 32enne di Belvedere Marittimo (Cs) è stato sottoposto a fermo dai carabinieri, perché ritenuto responsabile dell’omicidio di una 56enne di nazionalità bulgara, Dimova Aneliya, assassinata lo scorso 30 agosto nella cittadina cosentina.

Il provvedimento è stato emesso sulla scorta delle indagini avviate dagli uomini dell’Arma, giunti a casa della vittima, in seguito ad una segnalazione al 112.

Una volta nell’abitazione, i militari hanno rinvenuto il cadavere disteso sul letto, con una federa assicurata al volto con del nastro adesivo.

Gli investigatori hanno quindi raccolto vari indizi che hanno permesso di mettere in ordine le tessere del mosaico, fino ad identificare il presunto responsabile.

I carabinieri sono ora al lavoro per cercare di fare luce sul movente.

Il fermato, una volta ultimate le formalità di rito, è stato accompagnato nella casa circondariale di Paola.

Giallo in Calabria, donna trovata morta nel suo letto

Il cadavere di una donna di nazionalità bulgara, A.D., di 56 anni, è stato trovato ieri nel letto della sua abitazione, a Belvedere Marittimo (Cs).

La vittima, che al momento del ritrovamento aveva il volto coperto da un fazzoletto, sarebbe stata uccisa con diversi colpi inferti alla testa con un oggetto contundente. 

Subito dopo il rinvenimento, i carabinieri della Compagnia di Scalea hanno avviato le indagini per cercare di ricostruire le ultime ore della 56enne.

Al momento gli investigatori non escludono alcuna ipotesi.

Omicidio di Rocco Bava e Francesca Petrolini, ergastolo per Gualtieri

Ergastolo. Questa la condanna comminata dal gup di Catanzaro, Matteo Ferrante a Giuseppe Gualtieri, il 53enne che il 23 dicembre del 2018 uccise l'ex moglie Francesca Petrolini, di 53 anni e il compagno Rocco Bava, 43 anni, titolare di un autolavaggio a Simbario, nel Vibonese.

Il duplice omicidio venne compiuto nella tabaccheria della donna, a Davoli.

Dopo aver fatto irruzione nel negozio, l'omicida esplose due colpi d'arma da fuoco all'indirizzo dell'ex moglie che, raggiunta alla testa e al torace, morì sul colpo.

Bava, invece, venne bersagliato con quattro proiettili alla testa e al torace. Ferito a morte, il 43enne, riuscì a trascinarsi fuori dalla tabaccheria, dove il suo cadavere venne trovato dai sanitari arrivati per soccorrerlo.

Omicidio in Calabria, uomo ucciso a colpi di pistola

Omicidio in Calabria, dove, questa mattina, un uomo di 34 anni, S.S., è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nella sua auto.

Il fatto è accaduto a Campana, nel Cosentino.

Sul posto, per le indagini, sono intervenuti i carabinieri che stanno ricostruendo la dinamica e il possibile movente.

Svolta nell'omicidio di Palmieri, fermato il cugino

Svolta lampo nelle indagini dell'omicidio Palmieri, il giovane di Paravati giunto cadavere al Pronto soccorso di Vibo Valentia nella tarda serata di ieri, dopo essere stato ferito alla testa da un colpo di fucile calibro 12 (Per leggere la notizia clicca qui).
 
Nel giro di poche ore, un articolato team composto dai carabinieri della Stazione di Mileto, della Sezione operativa della Compagnia di Vibo Valentia e  del Nucleo investigativo, coordinati dal sostituto Procuratore Concettina Iannazzo, ha stretto il cerchio e sottoposto a fermo di indiziato di delitto Nicola Polito, 33 anni, cugino della vittima.
 
Ad attivare i soccorsi, sarebbe stato lo stesso Polito, la cui versione non ha convinto gli investigatori, che fin dalle prime battute, grazie ad una precisa ricognizione informativa dei militari della Stazione di Mileto, giunti immediatamente sul posto per preservare la scena del crimine e raccogliere i primi spunti investigativi.
 
Le successive, mirate perquisizioni hanno consentito di rinvenire, occultata in un’abitazione nella diponibilità del fermato, l’arma del delitto, un fucile calibro 12 con matricola punzonata e 27 cartucce analoghe a quella utilizzata per compiere l'omicidio.
 
Nella circostanza, è stato rinvenuto e sequestrato un panetto di hashish del peso di 163,50 grammi.
 
Proprio un debito non saldato per l’acquisto di droga potrebbe essere il movente.
 
Nella giornata di oggi, presso il Comando provinciale Carabinieri di Vibo Valentia si sono tenuti una serie di interrogatori, diretti in prima persona dal Procuratore della Repubblica, Camillo Falvo, coadiuvato dal sostituto Procuratore Concettina Iannazzo, finalizzati a vagliare la posizione e le responsabilità di altre persone che potrebbero essere coinvolte nel delitto.

Omicidio nel Vibonese, morto un 27enne

È stato raggiunto alla testa dai colpi sparati con una pistola.

È morto così, F. P., 27 anni, di Paravati di Mileto (Vv).

L'omicidio è avvenuto intorno alle 21.30 di ieri, quando il giovane è stato ferito mortalmente da una persona attivamente ricercata dai carabinieri. 

Inutile il tentativo di soccorso, il ragazzo si è infatti spento nell'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia.

Sull'accaduto indagano i militari dell'Arma della locale Stazione e della Compagnia di Vibo Valentia.

Dalle prima indicazioni, sembrerebbe che il grave episodio di sangue non sia da mettere in relazione con la criminalità organizzata.

 

 

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