Omicidio in Calabria: ucciso a fucilate un operaio forestale

Era nel mirino degli assassini da tempo e, dopo un tentativo andato a vuoto sette mesi fa, i killer questa volta hanno portato a compimento la loro azione di morte. Vincenzo Ierace, operaio forestale di 60 anni, è stato assassinato a fucilate in un appezzamento di terreno di sua proprietà in una zona di campagna intorno a Stilo, in provincia di Reggio Calabria. Della vittima si erano perse le tracce fin dalla mattinata di giovedì. Quattro munizioni calibro 12 sono state trovate vicino al corpo senza vita dell'uomo il 16 maggio sfuggito ad un agguato tesogli lungo la Strada Provinciale 142 che conduce da Guardavalle Superiore a Stilo. In quella circostanza si trovava all'interno di un pick-up insieme alla moglie 59enne Maria Procopio, rimasta ferita alla mano destra, ed al figlio 21enne Antonio Ilario, colpito al braccio sinistro ed al torace dai pallettoni esplosi da un fucile. Le indagini sull'omicidio sono condotte dai Carabinieri recatisi sul luogo, al pari del medico legale.  

 

 

 

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Arrestato il presunto autore dell'omicidio del giovane Antonio Taranto

Sarebbe lui il responsabile dell'assassinio di Antonio Taranto, 26 anni,commesso, il 29 marzo in via Popilia, a Cosenza. E' con questa accusa che i Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, hanno arrestato Domenico Mignolo, 28 anni, considerato vicino al clan Rango-Zingari. Sulla scorta di quanto ipotizzato dagli investigatori, il sospetto omicida avrebbe covato rancore a causa del comportamento adottato dalla sua cosca di riferimento mentre si trovava dietro le sbarre. L'organizzazione criminale, infatti, non gli avrebbe pagato le "mensilità" che riteneva di dover ricevere anche durante la sua permanenza in prigione. Per questa ragione, armatosi di revolver, si sarebbe recato sul balcone del proprio domicilio e da lì esploso il colpo di revolver che, per un tragico errore, centrò Antonio Taranto, completamente fuori dalla vicenda, e non l'obiettivo designato. 

 

 

Omicidio in Calabria: ucciso un uomo a colpi di revolver

Poco prima dell'una della notte scorsa un uomo di cinquantadue anni è stato assassinato a revolverate. L'omicidio è stato commesso a San Cosmo Albanese, in provincia di Cosenza. Vittima del grave fatto di sangue Carmine Avato che è stato sorpreso mentre, a ridosso del proprio domicilio, era all'interno dell'abitacolo della propria vettura. Medico legale e pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Castrovillari sono giunti sul luogo dell'agguato per effettuare i rilievi di rito che saranno di supporto alle indagini affidate ai Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro. Il fragore dei cinque spari  ha scosso il riposo notturno degli abitanti che, allarmati, si sono rivolti ai Carabinieri. Quando il personale sanitario del 118 è giunto sul posto, Carmine Avato, muratore che lascia una moglie tre figli, era già spirato. l militari dell'Arma sono adesso impegnati nell'individuazione dell'assassino e delle motivazioni del delitto. A tal fine sono stati sentiti congiunti e persone amiche. Incesurato, accompagnava al lavoro principale prestazioni saltuarie nelle campagne limitrofe.

 

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Estorsione ed omicidio: un arresto dei Carabinieri

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 44 anni, cui in passato sono stati addebitati i reati di estorsione ed omicidio. Il provvedimento restrittivo a carico di Roberto Morelli è stato eseguito a Reggio Calabria sulla scorta di quanto disposto dalla locale Procura della Repubblica. Gli episodi per i quali il quarantaquattrenne sconterà una pena residua, con sentenza passata in giudicato, di 2 anni 4 mesi e 26 giorni, risalgono al 2008. 

Riace, omicidio Ienco: arrestati la moglie ed un suo amico

Sviluppi inattesi nelle indagini per fare luce sull’omicidio di Ernesto Ienco, il 31enne di Riace, ucciso la scorsa settimana mentre si trovava sulla porta della propria abitazione. I carabinieri hanno stretto il cerchio e nella giornata di ieri hanno arrestato la moglie della vittima, Francesca Marziano ed un giovane, Agostino Michelotta di 21 anni. Per gli investigatori la prima sarebbe la mandante del delitto, mentre il secondo sarebbe l’esecutore materiale.

Omicidio di Marco Gentile: 18enne ucciso per uno spinello

Uno spinello per il quale l'acquirente non avrebbe consegnato i soldi dovuti: sarebbe questo l'atroce motivo all'origine del furioso litigio culminato nel pomeriggio di sabato nell'accoltellamento mortale costato la vita a Marco Gentile, 18 anni, spirato in serata all'ospedale "Pugliese" di Catanzaro. Dieci euro, questa la cifra non corrisposta dalla vittima, secondo la ricostruzione degli agenti della Squadra Mobile e delle Squadre Volanti del capoluogo che stanno indagando in maniera serrata fin dagli istanti immediatamente successivi al grave fatto di sangue verificatosi nei pressi dei giardini San Leonardo. Il giovane sospettato dell'omicidio, già individuato e sottoposto a provvedimento di fermo, è il diciannovenne Nicolas Sia, adiratosi per il mancato pagamento della sostanza stupefacente. Decisive sarebbero state le ore notturne durante le quali sono state sentite diverse persone le cui testimonianze si sono rivelate fondamentali per tracciare il contesto che ha fatto da cornice al delitto. 

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Agente di Polizia trovata morta nella sua auto

Una donna è stata trovata senza vita a bordo dell'autovettura di sua proprietà. La vittima era in forza alla Polizia Provinciale. Il dramma si è consumato a Cetraro. Sulla base delle primissime informazioni, l'agente, 37 anni, sarebbe morta a causa di un colpo di pistola. L'ipotesi è che si sia suicidata. Persone che lavoravano con lei avrebbero, infatti, dichiarato che la poliziotta aveva manifestato l'intenzione di compiere il gesto estremo. Scattato l'allarme, sono state subito avviate le operazioni di ricerca. Il cadavere, che si trovava all'interno del veicolo, una Mercedes Classe A, da oltre tre ore, è stato rinvenuto a metà pomeriggio. Decisivo per l'individuazione dell'automezzo è stato il GPS di cui era dotato. Sul posto sono immediatamente intervenuti, oltre alle forze dell'ordine, il medico legale, il pubblico ministero di turno ed i Vigili del Fuoco. Sono in corso in questi minuti gli accertamenti utili a comprendere nel dettaglio cosa sia accaduto. E' stato ordinato da parte dell'autorità giudiziaria il trasferimento presso la camera mortuaria.   

Omicidio di Francesco Torcasio: una condanna a 28 anni di carcere

I giudici hanno inflitto una condanna a ventotto anni di reclusione Antonio Voci, considerato uno dei responsabili dell'assassinio, commesso nel luglio del 2011, di Francesco Torcasio, ucciso a Lamezia Terme. Sulla base di quanto emerso nel corso del dibattimento processuale, l'imputato sarebbe stato presente, insieme ad altri, al momento dell'agguato. In particolare, avrebbe spedito un sms dal telefono cellulare scrivendo "107 blu": l'indicazione precisa che Torcasio era prossimo ad arrivare sul luogo prescelto per compiere l'omicidio. Gli altri soggetti coinvolti avevano optato per ilrito abbreviato. 

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