Parco delle Serre, al via task force ambientale

Il Parco delle Serre ha dato avvio ad una incessante task force ambientale. Operai del Parco sono a lavoro per bonificare due aree di interesse naturalistico sulle quali sono state abusivamente create delle discariche. Più in particolare l’Ente di tutela ambientale guidato dal Commissario straordinario, Antonio Errigo, in sinergia con il sindaco del Comune di Mongiana, Bruno Iorfida che ha fornito i mezzi (gru), stanno procedendo alla rimozione di dette discariche al fine di recuperare le aree interessate e restituirle allo splendore naturale che caratterizza il comprensorio delle Serre. Ad eseguire il lavori è interessato il personale di “Conservazione e manutenzione” del progetto “Natura e turismo” nato dalla collaborazione tra l’Ente Parco e l’Azienda Calabria Lavoro. La prima area d’intervetno è quella dirimpetto alla fontana delle “Belle donne” nel comune di Mongiana, mentre l’altra area interessata dalla bonifica è sita in località “Lu Bellu” a Serra San Bruno sulla quale l’azione mirata sarà immediatamente successiva. Il fine è quello di rimuovere definitivamente vari metri cubi di rifiuti abbandonati in montagna che minano l’ecosistema ed evitare che nelle stagioni più calde possano essere focolai d’incendio che mettono a repentaglio diversi ettari di foresta e di beni ambientali.

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Errigo replica alla Flai Cgil, "Nei miei confronti attacchi gratuiti e pretestuosi"

E' decisa, ma misurata nei toni, la replica con la quale, nella duplice veste di commissario del Parco delle Serre e di dirigente di Calabria Verde, Antonio Errigo, rintuzza la accuse mossegli dai segretari regionale e provinciale della Flai Cgil. " Finora - scrive in una nota Errigo - non ho mai replicato alle tante polemiche che si è cercato di imbastire contro di me da quando ricopro l’incarico di Dirigente dell’Azienda Calabria Verde e di Commissario Straordinario del Parco Regionale delle Serre. Anche se non lo faccio di buon grado, non posso però esimermi dal non rispondere all’attacco gratuito e destituito di ogni fondamento lanciato nei miei confronti dai Segretari Regionali e Provinciali della FLAI CGIL che in questo modo dimostrano di disconoscere il mio passato di dirigente amministrativo e nei circa 40 anni di onorevole servizio svolto tra la Camera di Commercio e alcune Comunità Montane, che più volte uno degli estensori del comunicato sindacale ha avuto il piacere sottolinearne le qualità professionali e morali". Per Errigo "probabilmente fomentati da chi cercava di ottenere indebiti vantaggi personali ed è rimasto deluso", i due sindacalisti  "oltre a lanciare accuse false e strumentali" avrebbero  " dimostrano di essere male informati anche sulle normative che regolano i settori su cui sono intervenuti". In particolare, spiega il commissario del Parco delle Serre, "avendo espresso giudizi gravi che vanno a toccare la deontologia professionale, mi limito a spiegare nel dettaglio come le mie scelte finora siano state improntate solo e soltanto al rispetto della legge". Un elemento che sarebbe indicativo della "confusione dei due sindacalisti" sarebbe riscontrabile nella loro affermazione secondo la quale "il Parco delle Serre 'orbita intorno all’Azienda Calabria Verde'. E’ noto a tutti, infatti, che i due enti sono dotati di distinta autonomia organizzativa e per la gestione del personale s’intrattengono con le rispettive organizzazioni sindacali normali e frequenti relazioni sindacali all’insegna della cordialità e della trasparenza". In ogni caso, Errigo pone un interrogativo retorico finalizzato a "conoscere in quali occasioni" si sarebbe "inventato interpretazioni" a suo "piacimento dei contratti collettivi di lavoro con lo scopo di favorire interessi di parte o per favorire questo o quell’amico e quali lavoratori e dirigenti" avrebbe "spostato per futili motivi perché non si sarebbero piegati" ai suoi "diktat. "Vorrei inoltre - prosegue la nota - che mi venissero indicati i 'presunti guasti e le presunte disfunzioni organizzative dovute all’accentramento che mi vedrebbe attore' come sostenuto nella nota dei due sindacalisti, in Azienda Calabria Verde e nel parco Regionale delle Serre dal momento che proprio ieri 6.8.2015 il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Vibo Valentia, segnalando al sottoscritto il comportamento fattivo ed esemplare di alcuni lavoratori impegnati nell’antincendio boschivo, ha evidenziato con soddisfazione la sinergia posta in atto dagli Enti deputati alla gestione dell’emergenza incendi e quindi Calabria Verde e Parco Regionale delle Serre". Rispedite al mittente le accuse, Errigo conclude affermando che "pur non gettando la croce addosso a nessuno, è doveroso riscontrare come le affermazioni dei due sindacalisti non soltanto non stanno ne' in cielo e ne' in terra ma nemmeno nell’empireo delle più ardite fantasie. La nota dei due sindacalisti, ripeto, è forse stata suggerita dalla delusione alle richieste improntate davvero “ad antichi vizi e vecchie abitudini”. Ringrazio le tante attestazioni di solidarietà che oggi mi sono pervenute dal mondo dirigenziale e da quello operaio e da numerosi dipendenti pubblici, che nel tempo hanno avuto modo di conoscermi apprezzando le qualità organizzative e ad amministrative, le quali mi hanno veramente fatto commuovere".

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Cgil: “Nelle Serre la dirigenza di Calabria Verde favorisce interessi di parte

“Di male in peggio”. Questo il giudizio di Bruno Costa e Rinaldo Tedesco, rispettivamente segretario regionale Flai-Cgil Calabria e segretario provinciale Flai-Cgil Vibo Valentia, in merito alla transizione da Afor a Calabria Verde. Soprattutto nel distretto n. 8, quello che interessa anche il territorio nel quale ricade il Parco delle Serre, la situazione sarebbe tutt’altro che in sintonia con le aspettative della vigilia. In linea con quanto affermato tempo addietro dal Presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, i due sindacalisti sottolineano la necessità di modificare “atteggiamenti e forme di gestione che impediscono la trasparenza”. In altri termini, nonostante il cambio del timone, non ci sarebbe traccia dell’attesa discontinuità, tanto più che “ bisogna allontanare vecchie abitudini e antichi vizi”. Una considerazione che non risparmia l’invadenza della politica che, il più delle volte, si occupa del settore per fini poco commendevoli. In particolare, a destare preoccupazione sarebbe “ la gestione del personale dei vari enti che orbitano intorno a Calabria Verde (ex afor,ex-fondo sollievo, Parco delle Serre)”. Stando alla denuncia dei due sindacalisti, in tale ambiti, “ i dirigenti non hanno per nulla valutato gli aspetti contrattuali, e quando lo hanno fatto si sono inventati interpretazioni a loro piacimento (CCNL Idraulico – Forestali  e Cirl per addetti Idraulico Forestali) con il solo scopo di favorire interessi di parte di questo o di quel dirigente, di questo o quel lavoratore, calpestando di fatto diritti contrattuali e/o azioni che da decenni hanno reso la nostra provincia dal punto di vista della forestazione il fiore all’occhiello del comparto stesso a livello regionale”. Da generica, l’accusa mossa da Costa e Tedesco diventa puntuale, quando evidenziano come, a loro dire,  “ la gestione del personale” sarebbe stata  “ attuata in maniera punitiva, al punto che incresciose vicende hanno visto coinvolte le maestranze che attualmente fanno parte del servizio AIB la cui gestione è stata modificata in corso d’opera per favorire questo o quell’amico escludendo dall’incarico un funzionario che ricopriva diligentemente il proprio compito da oltre 10 anni, ed al quale quasi tutti gli addetti hanno riconosciuto capacità di organizzazione e gestione della forza lavoro, con oculatezza e buon senso". A ciò si aggiunga che “invece di preoccuparsi di come affrontare l’emergenza causata dagli incendi, i dirigenti si preoccupano di come spostare con futili motivi i lavoratori ed i dirigenti che non si piegano ai diktat di altri dirigenti o presunti tali, per occupare postazioni e/o attività attraverso loro uomini in modo totalmente arbitrario, con espedienti che non esistono in nessuna delle forme contrattuali  attualmente vigenti”. Come se non bastasse “c’è l’utilizzo di personale proveniente da settori che nulla hanno a che fare con la forestazione. A tal proposito – continuano gli esponenti della Cgil - abbiamo chiesto ed ottenuto dalla dirigenza Regionale di Calabria verde alcune delibere che sono in chiaro conflitto con le attuali regole contrattuali, ma ancora ad oggi non applicate, vedi nomine di funzionari senza bando di concorso come prevede il CCNL ed il CIRL. Anche in questo caso se non si ripristineranno immediatamente le giuste condizioni nostro malgrado saremo costretti  ad adire alle vie legali”. Le tante criticità evidenziate, secondo Costa e Tedesco, scaturirebbero da un “eccessivo accentramento di cariche ed incarichi che probabilmente producono guasti e disfunzioni organizzative. Un “accentramento” che vedrebbe protagonista “ il dott. Antonio Errigo, attore in diverse gestioni aziendali: Direttore del Distretto n° 8 con tre sotto-incarichi ad interim, Commissario del Parco delle Serre, dirigente di segreteria del direttore generale di Calabria verde”. Da ciò avrebbero avuto origine, tra le altre cose, “attribuzioni d’incarichi di facenti funzioni addetti alla gestione del  personale dei cantieri senza adeguato bando come da CCNL e scelte unilaterali di gestione dei cantieri, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti”. Una situazione “grave ed insostenibile” che affermano i due sindacalisti “ vogliamo denunciare pubblicamente al fine di ripristinare le regole contrattualmente definite a tutela del lavoro e dei lavoratori in forestazione” .

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Cgil: “Nelle Serre la dirigenza di Calabria Verde favorisce interessi di parte

“Di male in peggio”. Questo il giudizio di Bruno Costa e Rinaldo Tedesco, rispettivamente segretario regionale Flai-Cgil Calabria e segretario provinciale Flai-Cgil Vibo Valentia, in merito alla transizione da Afor a Calabria Verde. Soprattutto nel distretto n. 8, quello che interessa anche il territorio nel quale ricade il Parco delle Serre, la situazione sarebbe tutt’altro che in sintonia con le aspettative della vigilia. In linea con quanto affermato tempo addietro dal Presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, i due sindacalisti sottolineano la necessità di modificare “atteggiamenti e forme di gestione che impediscono la trasparenza”. In altri termini, nonostante il cambio del timone, non ci sarebbe traccia dell’attesa discontinuità, tanto più che “ bisogna allontanare vecchie abitudini e antichi vizi”. Una considerazione che non risparmia l’invadenza della politica che, il più delle volte, si occupa del settore per fini poco commendevoli. In particolare, a destare preoccupazione sarebbe “ la gestione del personale dei vari enti che orbitano intorno a Calabria Verde (ex afor,ex-fondo sollievo, Parco delle Serre)”. Stando alla denuncia dei due sindacalisti, in tale ambiti, “ i dirigenti non hanno per nulla valutato gli aspetti contrattuali, e quando lo hanno fatto si sono inventati interpretazioni a loro piacimento (CCNL Idraulico – Forestali  e Cirl per addetti Idraulico Forestali) con il solo scopo di favorire interessi di parte di questo o di quel dirigente, di questo o quel lavoratore, calpestando di fatto diritti contrattuali e/o azioni che da decenni hanno reso la nostra provincia dal punto di vista della forestazione il fiore all’occhiello del comparto stesso a livello regionale”. Da generica, l’accusa mossa da Costa e Tedesco diventa puntuale, quando evidenziano come, a loro dire,  “ la gestione del personale” sarebbe stata  “ attuata in maniera punitiva, al punto che incresciose vicende hanno visto coinvolte le maestranze che attualmente fanno parte del servizio AIB la cui gestione è stata modificata in corso d’opera per favorire questo o quell’amico escludendo dall’incarico un funzionario che ricopriva diligentemente il proprio compito da oltre 10 anni, ed al quale quasi tutti gli addetti hanno riconosciuto capacità di organizzazione e gestione della forza lavoro, con oculatezza e buon senso". A ciò si aggiunga che “invece di preoccuparsi di come affrontare l’emergenza causata dagli incendi, i dirigenti si preoccupano di come spostare con futili motivi i lavoratori ed i dirigenti che non si piegano ai diktat di altri dirigenti o presunti tali, per occupare postazioni e/o attività attraverso loro uomini in modo totalmente arbitrario, con espedienti che non esistono in nessuna delle forme contrattuali  attualmente vigenti”. Come se non bastasse “c’è l’utilizzo di personale proveniente da settori che nulla hanno a che fare con la forestazione. A tal proposito – continuano gli esponenti della Cgil - abbiamo chiesto ed ottenuto dalla dirigenza Regionale di Calabria verde alcune delibere che sono in chiaro conflitto con le attuali regole contrattuali, ma ancora ad oggi non applicate, vedi nomine di funzionari senza bando di concorso come prevede il CCNL ed il CIRL. Anche in questo caso se non si ripristineranno immediatamente le giuste condizioni nostro malgrado saremo costretti  ad adire alle vie legali”. Le tante criticità evidenziate, secondo Costa e Tedesco, scaturirebbero da un “eccessivo accentramento di cariche ed incarichi che probabilmente producono guasti e disfunzioni organizzative. Un “accentramento” che vedrebbe protagonista “ il dott. Antonio Errigo, attore in diverse gestioni aziendali: Direttore del Distretto n° 8 con tre sotto-incarichi ad interim, Commissario del Parco delle Serre, dirigente di segreteria del direttore generale di Calabria verde”. Da ciò avrebbero avuto origine, tra le altre cose, “attribuzioni d’incarichi di facenti funzioni addetti alla gestione del  personale dei cantieri senza adeguato bando come da CCNL e scelte unilaterali di gestione dei cantieri, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti”. Una situazione “grave ed insostenibile” che affermano i due sindacalisti “ vogliamo denunciare pubblicamente al fine di ripristinare le regole contrattualmente definite a tutela del lavoro e dei lavoratori in forestazione” .

 

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Parco delle Serre, parte il corso di fotografia e ricerca

Il Parco Naturale Regionale delle Serre - sfruttando la già collaudata formula dei workshop e dei corsi di fotografia e volendo incentivare la cultura foto-naturalistica nei 26 comuni che ricadono nel perimetro dell’Area protetta della Regione Calabria - in sinergia con il WWF Calabria, il Corpo Forestale dello Stato e la Nikon Italia, organizza il primo corso di fotografia naturalistica e di ricerca sperimentale di censimento sul territorio del Parco.  L'obiettivo del corso è quello di fornire le conoscenze di base per ottenere foto tecnicamente corrette in ambienti naturalistici, e che tale risultato venga raggiunto osservando il corretto comportamento etico del foto-naturalista. Il corso si articola in quattro moduli: i primi due di 12 lezioni teoriche, un terzo di pratica sul campo e il quarto sarà un modulo sperimentale dove tutti gli allievi del corso, in accordo con l’Ente Parco, svolgeranno un’attività di ricerca sperimentale fotografica sui luoghi, sulla fauna e flora del Parco per una durata di circa 9 mesi. Durante il corso saranno somministrati dei test dell’apprendimento direttamente sul campo. Al termine del percorso verrà rilasciato un attestato di partecipazione Nikon School. Il docenti del corso sono il fotografo NPS Master della Nikon School Michelangelo Serra, il fotoreporter Bruno Tripodi e il dottor Giuseppe Paolillo  del WWF Calabria. Sono previste uscite diurne e notturne per applicare le tecniche apprese in aula. Il costo del corso è di 250 euro, sono previsti sconti per studenti e famiglie, ed è inclusa l’iscrizione al progetto fotografico “Wild photo campus” per tutto il 2015/16, il tutto per un massimo di 15 posti. Le lezioni si svolgeranno ogni venerdì dalle 18.00 alle 20.00 presso la sede del Parco delle Serre a Serra San Bruno. Per info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. “L’attenzione del Parco Naturale Regionale delle Serre verso il patrimonio culturale e naturalistico dell’Area protetta – ha spiegato il commissario straordinario Antonio Errigo – si esprime anche attraverso i mezzi di scoperta, conoscenza e documentazione ambientale del territorio del Parco. I quattro SIC (Siti d’Interesse Comunitario), le ‘vie del monachesimo bruniano’, quelle dell’archeologia industriale di epoca borbonica e delle ferriere itineranti di epoca post-medievale, insieme alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche, costituiscono, infatti, un laboratorio fotografico di straordinaria importanza, da vivere e raccontare attraverso le immagini in tutte le stagioni. Le bellezze naturalistiche e culturali – ha concluso Errigo - si aprono in questa maniera agli obiettivi di fotografi, fotoamatori e degli appassionati di natura che vorranno imparare la tecnica e l’etica per immortalare con i propri scatti il patrimonio culturale e naturale del Parco delle Serre, unico per bellezza e ricchezza di biodiversità nel panorama naturalistico italiano”.

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Il sentiero naturalistico “Lacina – Lu Bellu” pronto per gli escursionisti

Camminare tra i boschi delle Serre significa immergersi in luoghi ricchi di fascino incontaminato, spiritualità e cultura. Per questo il Parco Naturale Regionale delle Serre, grazie al profili “Censimento e Creazione itinerari” del progetto “Natura e turismo” – nato dalla collaborazione con l’Azienda Calabria Lavoro” - ha messo in campo un’operazione senza precedenti: rendere fruibile a tutti il palcoscenico naturale di questo particolare giardino incastonato nel bel mezzo della Calabria attraverso la creazione di sentieri nuovi e il ripristino di quelli esistenti. Dopo alcune ricognizioni sulle montagne alla ricerca di un tracciato significativo che rispecchiasse nel contempo l’indole avventurosa e naturalistica degli escursionisti è stato individuato un sentiero che, partendo dalla zona umida della “Lacina”, nel comune di Brognaturo, passando tra i boschi di Stilo, giunge al rifugio montano sito in località “Lu Bellu” del Comune di Serra San Bruno. Il sentiero “Lacina – Lu Bellu” è un percorso di media difficoltà di quasi 8 km lungo il quale è possibile riconoscere i tratti di un vecchio tracciato anticamente utilizzato dai carbonai nel periodo delle Ferriere itineranti di cui rimangono alcuni manufatti in pietra e legno. Non mancano poi alcune imponenti formazioni granitiche modellate nel tempo dal vento e dalla pioggia che offrono alla vista sagome e profili cosi curiosi da lasciare intravedere forme del tutto inconsuete, né quelle lavorate dall’uomo e lasciate in loco in attesa di essere trasportate a valle. Il percorso si caratterizza anche per la presenza di pietre miliari che lasciano intendere come in epoca antica si trattasse di un’arteria montana di particolare importanza. E’ possibile, inoltre, tuffarsi tra le ciglia degli alberi monumentali e rinfrescarsi grazie all’acqua cristallina di due fontane che si trovano all’inizio e alla fine del percorso. “La creazione di ulteriori sentieri naturalistici – ha affermato il Commissario straordinario del Parco delle Serre Antonio Errigo – rappresenta un nuovo ed importante approccio col territorio dell’Area protetta della Regione Calabria. Il comprensorio montano delle Serre è, infatti, un importante crocevia di numerosi ed antichi percorsi che un tempo permettevano lo spostamento delle genti attraverso la montagna. Oggi la volontà del Parco – ha spiegato ancora - è quella di recuperare e ripristinare queste testimonianze attraverso la riqualificazione della sentieristica, renderla fruibile per farla entrare di diritto nella rete escursionistica nazionale”.

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Parco delle Serre, i tirocinanti chiedono garanzie sul loro futuro

I tirocinanti del progetto “Natura e turismo”, nato dalla collaborazione con l’Azienda Calabria Lavoro, hanno tenuto una riunione interlocutoria con i rappresentanti locali e provinciali della sigla sindacale Slai-Cobas. L’Ente Parco Regionale delle Serre svolge il ruolo di Ente utilizzatore dei soggetti in tirocinio occupati con finalità volte al recupero del Parco Naturale, attraverso interventi di Conservazione e Manutenzione del territorio; Controllo e vigilanza; Divulgazione; Creazione di itinerari tematico-culturali;  Censimento e Catalogazione dei beni culturali. Tutte attività che hanno determinato una notevole inversione di tendenza, facendo del Parco delle Serre un Ente pienamente funzionante e funzionale che riesce a dare, giorno per giorno e con grandi risultati, risposte su ogni fronte. Oggetto dell’assemblea è stato il futuro del progetto e quello dei tirocinanti che sono impegnati nel suo svolgimento. Più in particolare si è discusso circa la necessità di adottare una politica di dialogo con i rappresentanti istituzionali quali il commissario straordinario dell’Ente, Antonio Errigo, e i politici regionali a partire dall’assessore regionale al Lavoro, Carlo Guccione, in maniera da rinvenire comunemente un percorso che possa portare a garanzie concrete sul futuro dei tirocinanti stessi, che incominciano ad intravedere la fine del progetto e con esso una fonte di reddito tale da garantire a se stessi e alle proprie famiglie una minima, anche se insufficiente, sussistenza di reddito che parzialmente riesce garantire una esistenza libera e dignitosa. I 48 tirocinanti, divisi in 5 profili, nei prossimi giorni chiederanno un incontro formale con il commissario straordinario dell’Area protetta della Regione Calabria, con il consigliere regionale Michele Mirabello e successivamente con l’assessore regionale al Lavoro, Carlo Guccione, al fine di avviare un utile confronto che abbia come minimo comune denominatore quello delle garanzie sul futuro lavorativo dei tirocinanti e dei loro 48 nuclei familiari.

 

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La Calabria, ovvero la montagna sospesa sul mare PARTE SECONDA

Il pezzo che segue è la prosecuzione un articolo pubblicato ieri al quale è possibile accedere cliccando  qui

 

E scendendo più a sud della regione, dopo aver attraversato il citato istmo di Marcellinara, ci inoltriamo nel gruppo montuoso delle Serre, oggi Parco regionale, dalle connotazioni ambientali non dissimili dalla Sila e coi tantissimi centri ricchi di storia quali Squillace, Torre Ruggiero, Soriano col famoso monastero domenicano, Vallelonga, la Mongiana delle Ferriere borboniche, Mangiatorella, Ferdinandea e Stilo. Di sicuro, però, il polo storico di questa parte della montagna calabrese è Serra San Bruno, terra della Certosa, quella detta nei secoli di Santo Stefano del Bosco, fondata san Brunone di Colonia nel 1084, come primo nucleo a Santa Maria, e nel 1091 dove oggi la possiamo ammirare nella sua austera solitudine. Questa Abbazia, la prima e unica fondata dal Santo in Italia e che custodisce le sue sacre spoglie, nel ‘500 assunse la forma rinascimentale con grandezze di forme artistiche ed architettoniche che, però, dopo secolari vicissitudini legate alla storia feudale, religiosa e artistica, è stata distrutta dal disastroso terremoto del 1783. Ci restano pochi ruderi: parte della facciata palladiana e del chiostro. Dopo due secoli di abbandono dovuto anche alle conseguenze della famigerata Cassa Sacra, il nostro monastero bruniano è stato ricostruito nei primi anni dell’800, così come oggi lo vediamo. Da ogni parte del mondo poeti, storici, scrittori, scienziati, teologi si sono avvicendati attorno alla storia di questo preziosissimo bene culturale che Serra custodisce gelosamente. Ma Serra San Bruno non è solo Certosa: è la città dell’arte nel verde. È la città delle chiese: la Matrice, detta anche di San Biagio; il tempietto dell’Addolorata di fine architettura barocca; la chiesa dell’Assunta di Terravecchia di origine ducentesca ma ricostruita nei primi anni dell’800 e quella dell’Assunta di Spinetto edificata nel nuovo rione dopo il citato terremoto. Serra è la terra anche dei nobiliari palazzi con portali artistici e soffitti riccamente lavorati, obelischi e tantissime altre opere d’arte e tutto, bisogna sottolinearlo, frutto di artisti locali figli di quella che per secoli fu “ la Maestranza di la Serra”. Negli ultimi tempi, poi, e soprattutto dopo il boom economico degli anni ’60, è stata riscoperta la  grande vocazione turistica e pertanto un pò tutta la montagna calabrese, compreso l’Aspromonte di Corrado Alvaro e del Santuario di Polsi della Madonna della montagna, ha bisogno di una giusta valorizzazione. Insomma è ora che la montagna calabra sia vista come risorsa primaria per l’economia e lo sviluppo dell’intera regione. La valorizzazione della nostra montagna, dopo anni di indifferenza, certamente comporta un processo da programmazione sapiente e non abbandonata ad improvvisazioni occasionali. Oggi la sola natura, pur vergine ed incontaminata, non basta più ai turisti provenienti dai più qualificati villaggi residenziali delle coste ioniche e tirreniche, da Soverato a Tropea, da Capo Rizzuto a Diamante passando per Le Castella, Pizzo, Cirò Marina, Caulonia, Sibari, Capo Colonna ed altre belle località balneari. La montagna calabrese necessita di infrastrutture e di servizi moderni come risposta ad una richiesta d’utenza sempre più esigente e soprattutto abbisogna di professionalità tra gli operatori turistici. È urgente la funzionalità e l’efficienza di tutti i servizi di comunicazione per non rimanere isolati dal resto d’Italia e dell’Europa. In Sila non si entra soltanto dalla superstrada Crotone – Cosenza –Paola, si entra anche dall’autostrada seppur questa rattoppata e da più svincoli e da questi in tutta la montagna, ma per raggiungere gli angoli più suggestivi e a più forte richiamo turistico si è costretti a fare autentiche gimkane su percorsi stradali per nulla modernizzati e mancanti di continue segnalazioni ed informazioni. Il servizio pubblico tra i singoli centri è inesistente. Roba da non provarci e chi ci tenta non lo ripeterà una seconda volta. Altro che Mediterraneo da scoprire o Calabria in Europa. Così anche storia, cultura,costumi, arte e tradizioni che si sono consolidati per secoli, oggi rischiano di rimanere lontani.

  • Published in Cultura
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