Coronavirus: Poste anticipa il pagamento delle pensioni (Il nuovo calendario)

Con l’obiettivo di contribuire a contrastare la diffusione del Covid-19, Poste Italiane rende noto che le pensioni del mese di aprile verranno accreditate il 26 marzo per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution. I titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti da oltre 7.000 ATM Postamat, senza bisogno di recarsi allo sportello.
 
Coloro che invece non possono evitare di ritirare la pensione in contanti, nell’Ufficio Postale, dovranno presentarsi agli sportelli rispettando la turnazione alfabetica prevista dal calendario seguente:
 
I cognomi dalla A alla B giovedì 26 marzo
                 dalla C alla D venerdì 27 marzo
                 dalla E alla K la mattina di sabato 28 marzo                  
                 dalla L alla O lunedì 30 marzo
                 dalla P alla R martedì 31 marzo
                 dalla S alla Z mercoledì 1 aprile.

"Pensioni, i conti non tornano!": la Cgil di Vibo a Bari per la mobilitazione nazionale del 2 dicembre

Riceviamo e pubblichiamo

"Per cambiare il sistema previdenziale, per sostenere sviluppo e occupazione, per garantire futuro ai giovani: è per queste ragioni che sabato 2 dicembre tutta l’organizzazione sindacale della Cgil scenderà in piazza, per una mobilitazione nazionale proclamata dopo l’esito negativo del confronto con il Governo sul tema della previdenza. Cinque saranno le piazze italiane che ospiteranno la manifestazione nazionale sotto lo slogan “Pensioni, i conti non tornano!”:  Roma, Torino, Palermo, Cagliari e Bari. In quest’ultima città, sfilerà anche la Cgil di Vibo Valentia per rivendicare con forza il blocco dell’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, superare la disparità di genere e riconoscere il lavoro di cura, garantire una maggiore libertà di scelta ai lavoratori su quando andare in pensione, favorire l’accesso alla previdenza integrativa e garantire un’effettiva rivalutazione delle pensioni. Ma le motivazioni della mobilitazione non si arrestano alla sola previdenza. Sarà infatti una mobilitazione che guarda con attenzione a tutti i problemi sociali dell’Italia. Per noi della Cgil è fondamentale per il futuro di questo Paese cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l’occupazione, estendere gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti il diritto alla salute e di rinnovare i contratti pubblici. In particolare, poi, per la Cgil di Vibo Valentia, a tutto ciò si unisce la grave situazione socio-economica della nostra provincia, che ancora fatica a intravedere un seppur minimo segnale di una ripresa. Il nostro invito, dunque - rivolto ai lavoratori, pensionati e giovani - è quello di partecipare per ottenere delle risposte concrete e per ridare speranza e fiducia al nostro Paese". 

 

 

Battista Platì - Responsabile provinciale Organizzazione - Cgil di Vibo Valentia 

 

  • Published in Politica

Percepivano la pensione dei parenti defunti: 11 indagati, sequestrati beni per 450 mila euro

I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Cosenza hanno notificato alcuni provvedimenti di sequestro emessi, dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, nei confronti di persone delegate o cointestatarie di conti correnti sui quali l’Inps continuava ad erogare indennità di pensione in favore di loro familiari da tempo deceduti.

La misura ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo pari a 452.540,31 euro.

Nel corso dell'operazione, battezzata ironicamente "Highlanders”, le fiamme gialle hanno scoperto che ad alcuni anziani morti da tempo (quattro nel 2012, due nel 2013 e cinque nel 2014) continuava ad essere erogata la pensione di vecchiaia.

Sono quindi scattate undici denunce a carico di altrettante persone accusate di aver percepito indebitamente erogazioni da parte dello Stato.

Tra gli indagati spiccano due parenti che, cointestatari del conto corrente con il defunto, venuto a mancare dal 2012, avrebbero continuato a ricevere ingiustamente ed in concorso tra loro circa 62 mila euro.

Una 55enne ha, invece, intascato poco più di 77 mila euro per pensioni della familiare defunta nel 2012.

Per tutti il giudice delle Indagini preliminari presso il Tribunale di Castrovillari, Letizia Benigno, ha disposto il sequestro preventivo di beni e denaro per un valore equivalente alle somme ingiustamente percepite.

Le investigazioni sono state avviate autonomamente, in tutta la provincia, dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria. Nell’ambito delle indagini disposte poi dal Procuratore della Repubblica, Eugenio Facciolla e dal Sostituto Angela Continisio, della Procura di Castrovillari, sono stati così notificati i provvedimenti di sequestro nei confronti dei soggetti delegati o cointestatari di conti sui quali l’Inps aveva erogato e continuava ad erogare la pensione a loro familiari: in totale un importo di poco più di 452 mila euro.

Dagli accertamenti iniziali svolti sui pensionati ultranovantenni, era infatti emerso che alcunie persone, sebbene decedute, continuavano a percepire l’indennità .

I finanzieri, utilizzando le banche dati in uso al Corpo, hanno investigato su circa 15 mila soggetti rientranti negli elenchi forniti dall’Istituto di previdenza, interessando anche tutti i Comuni della provincia di Cosenza affinché ne comunicassero l’esistenza in vita o l’eventuale data del decesso.

 

Ottenute tutte le risposte hanno riscontrato delle discordanze nella documentazione acquisita e così hanno richiesto alla Procura dapprima di poter accedere all’archivio “Anagrafe dei Conti” e poi di svolgere i relativi accertamenti bancari e postali: arrivando a scoprire la truffa.

 

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