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Polizia Municipale, Fazio (RF): "Falcomatà castiga Crupi per indagini su cognato e sorella"

"Credo fermamente che ricoprire un incarico istituzionale, soprattutto in territori sensibili come il nostro, necessiti di un modus operandi attento e oculato, specie in quei settori che per definizione devono essere contraddistinti da trasparenza e legalità: il riferimento immediato è alla vicenda della nomina del Comandante della Polizia Municipale di Reggio Calabria". Antonino Carlo Fazio, Responsabile Legalità e Sicurezza di Reggio Futura, interviene sulla questione legata alla scelta del Comandante della Polizia Municipale di Reggio Calabria, che sta creando più di un grattacapo al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.  "Il Corpo Municipale rappresenta il biglietto da visita di una città, il 'trait d’union”'  tra il Palazzo comunale ed i cittadini, pertanto ritengo - sostiene Fazio - che questi ultimi debbano essere correttamente informati su quanto stia accadendo. Andando ad analizzare il susseguirsi delle vicende che hanno portato all’avvicendamento dei vari Comandanti nominati dal sindaco Falcomatà, salta subito agli occhi la scarsa chiarezza della condotta dei nostri amministratori nelle procedure di designazione. Dando per assunta la professionalità di ciascuno dei nominati, l’interrogativo che si pone è il seguente: per quale motivo, pur disponendo dopo l’improvvisa scomparsa del colonnello Cosimo Giuseppe Fazio, uomo dalle grandi doti umane e professionali, da sempre impegnato nella lotta alla ‘ndrangheta, di un nuovo comandante identificato già dalla triade commissariale nella persona del dottor Domenico Crupi, il sindaco Falcomatà ha deciso di estrometterlo dall’incarico andando alla ricerca disperata di sostituti che poco dopo il loro insediamento si sono visti costretti a rinunciare all’incarico? Il caso del dottor Rocco Romeo, anch’egli uomo delle istituzioni e valente professionista, è l’ennesima riprova dell’instabilità di questa Giunta". "Il totonomi sul prossimo comandante - sottolinea l'esponente di Reggio Futura - sta assumendo contorni grotteschi e se non fossero i cittadini a pagare lo scotto di queste manovre di palazzo, non staremmo neanche qui a discuterne: la città ha bisogno che vengano garantiti sicurezza, ordine, legalità… i cardini della democrazia, insomma! E invece, cosa fa il nostro primo cittadino? Cerca di non scontentare il suo amato cognato Naccari Carlizzi e la cara sorella Valeria che certamente non accoglierebbero con entusiasmo la nomina del comandante Crupi, reo di aver  indagato su di loro per la vergognosa vicenda del concorso agli Ospedali Riuniti e di esser riuscito a portare numerosi elementi di prova tali da determinare il loro rinvio a giudizio! Dovrebbe essere noto al sindaco che per ragioni di spending review e in vista dell’imminente nascita della città metropolitana, l’operazione più ovvia e conveniente per la comunità sarebbe quella di indicare il dottor Crupi quale nuovo comandante dei Vigili Urbani, senza dunque imporre all’ente costi aggiuntivi". "Darebbe finalmente prova - secondo Antonino Carlo Fazio - della sua capacità amministrativa e non verrebbe più considerato come colui che  antepone gli interessi di amici e familiari a quelli della comunità che ha l’onore di rappresentare".

 

Aeroporto di Reggio, Romeo individua i responsabili: "Lo hanno terremotato Raffa e Porcino"

"Era nelle più scontate previsioni - secondo l'avvocato Oreste Romeo - che l'umiliante condizione alla quale sono stati ottusamente relegati negli ultimi mesi, avrebbe portato i lavoratori SOGAS SpA e SOGAS SERVICE s.r.l ad una reazione decisa e dignitosa. Non desta, quindi, sorpresa, l'iniziativa che ha portato all'occupazione dell'Aeroporto dello Stretto, vitale ed irrinunciabile infrastruttura ormai agonizzante e priva di bussola. Nessuna autocritica dai supponenti vertici societari. In compenso, essi inseguono numeri, ne danno a piacimento, continuando ad ineffabilmente abbandonarsi a voli di fantasia che addirittura sconfinano nella inopportuna pochezza della infima pratica dello scaricabarile disancorato dalla realtà, per di più indulgendo ad un inopinato quanto velleitario e dozzinale umorismo che, lungi dal suscitare ilarità, arreca ulteriore, gratuito oltraggio al dramma vissuto dai dipendenti aeroportuali ed alla disperazione dei loro nuclei familiari. La comunità provinciale oggi ha nitida davanti a sè la fotografia del mediocre ed insopportabile risultato generato da una "gestione" irresponsabilmente avallata dalla "politica" che ne è stata lo sponsor ufficiale. Cos'altro c'era da attendersi da una 'gestione' che si è concentrata solo sui costi del personale trascurando la concreta possibilità di ottenere rilevanti ricavi se solo avesse fatto ciò che avrebbe dovuto fare, ovvero mettere in campo una impostazione realmente manageriale in luogo di quella, ragionieristica, ed asfittica, quasi commissariale, che negli ultimi quattro anni ha letteralmente terremotato il 'Tito Minniti'? La causa realmente ostativa al rilascio della concessione provvisoria, lo si ribadisce a chiare note, risiede giustappunto nei mancati ricavi, ed è di solare evidenza, leggendo il deliberato del 23 settembre del C.d.A., che ENAC non se ne attenda il superamento da parte della SOGAS affidata al tandem Porcino & Calarco". "Al personale SOGAS e SOGAS SERVICE si esprime, dunque, vicinanza assoluta e sentita solidarietà, nella certezza - scrive Romeo in una nota - che la crescente e diffusa intolleranza verso anacronistiche forme di attaccamento a poltrone divenute roventi, oltre il risultato di un sollecito recupero  di dignità, dovrà anche sancire l'effettività della responsabilità politica che ricade tutta e per intero su chi ha operato scelte dettate da logiche di appartenenza e rivelatesi fonte di conseguenze nefaste per l'irrinunciabile diritto alla mobilità della comunità provinciale. Nè, poi, è ammissibile che ci si spinga a tentare di consegnare all'opinione pubblica un agnello sacrificale, quasi fosse un paravento idoneo a garantire riparo a chi era chiamato a vigilare e non lo ha saputo nè inteso fare. E’ inaccettabile che quella "politica" abbia omesso di indicare al braccio esecutivo una prospettiva che rendesse appetibile una infrastruttura così importante e strategica in vista della valorizzazione di un territorio già di per sé oltremodo attrattivo, limitandosi, "a conti fatti", ad essere "tutor" di esperti di numeri appassionatisi all'improbabile recupero giudiziario di quote del capitale sociale, attività, quest'ultima, sulla quale il management SOGAS tace risparmiandoci di altre amenità. Ed ancor più inaccettabile è che quella "politica" coltivi la pretesa di "chiamarsi fuori" e, dopo esserne stato infelice sponsor, individui il responsabile nel soggetto sul quale per tempo avrebbe dovuto esercitare un'attenta attività di vigilanza. "Cadere non è pericoloso né disonorevole, ma non rialzarsi è entrambe le cose". Il messaggio dei dipendenti SOGAS e SOGAS SERVICE è questo, oltremodo forte e chiaro per continuare ad ignorarlo".

 

Trovati 25 chili di marijuana: arrestato 49enne

Stamattina i Carabinieri hanno arrestato un quarantanovenne accusato di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell'Arma, perquisendo un ovile e l'area ad esso attigua a Lazzaro, frazione di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, si sono imbattuti in venticinque chili di marijuana. Una porzione della droga era custodita all'interno di sacche, quella rimanente in attesa . L'uomo aspetterà l'udienza che sarà celebrata per direttissima ai domiciliari cui è stato sottoposto dopo l'arresto. 

Ripepi demolisce Falcomatà: "Mettendo in discussione il Waterfront, il disastro raggiunge l'apoteosi"

"Disastro economico, etico e morale nell'azione amministrativa di palazzo San Giorgio". Un giudizio inappellabile, quello di Massimo Ripepi, che boccia a 360 gradi l'operato della maggioranza di centrosinistra in carica dal novembre dello scorso anno "L'azione demolitrice insieme all'incompetenza - sostiene il Consigliere Comunale di Forza Italia, Delegato alle Città Metropolitane della Commissione Politiche Istituzionali e Riforme dell’ANCI Nazionale, nonché membro del Coordinamento dei Sindaci delle Città Metropolitane dell’ANCI Nazionale - stanno portando la città in un baratro da cui sarà difficile uscire. Di ritorno ci sarà la solita tiritera ma 'quelli prima di noi'. Sarà poi la storia a giudicare se hanno fatto bene o male. Ora, ad un anno dal vostro insediamento - afferma rivolgendosi agli inquilini di Palazzo San Giorgio - continuate a fare danni per la città, gaffe istituzionali, inganni senza mentire, cioè fate politica con la 'p' minuscola. Abbiamo presentato interrogazioni su oltre tre milioni di euro di contributi per l'innovazione energetica da voi persi per manifesta incapacità, mentre fate la farsa della apertura del parco Caserta a data da destinarsi. Fate giornate sulla mobilità ed intanto perdete altri milioni di euro di fondi e su altri siete in ritardo. Stendendo un velo pietoso sulla vicenda Miramare e sul bando farlocco appena fatto, vi chiediamo tramite interrogazione cosa intendete fare e quali sono i programmi di valorizzazione del Miramare e degli altri immobili di proprietà comunale. Su aeroporto, sanità ed ospedale si sono sprecati fiumi d'inchiostro, siete rimasti immobili, malgrado i governi amici regionale e nazionale. Non parliamo della gaffe 'Reggina' dove un 'debitore' del Comune ha cercato di mettere la pezza. Il disastro della gestione idrica, ha fatto sì che nell'opinione pubblica reggina si aggiungesse 'idrico' al cognome del delegato alle acque, che non si trovano. Per non parlare di nomine ed incarichi dati in nome dell'eticità e della trasparenza. Dite di essere prigionieri della burocrazia comunale e non operate per cambiare i gattopardi, anzi quando non riuscite a trovarne all'interno ricorrete all'esterno, previo blocco della magistratura. Al sorriso falso e cortese anteponete all'interno delle istituzioni una protervia ed un cinismo alla House of Cards". "Tra poco - anticipa Ripepi - si svelerà anche la grande bugia in merito alla collocazione dei lavoratori della ex Multiservizi. L'apoteosi si raggiunge oggi con la messa in discussione del progetto finanziato del Regium Waterfront, unico fatto reggino in cui la stampa internazionale parla in positivo.  Siete l'esemplificazione plastica della definizione di politica fatta dal creatore del dottor Jekyll e di Mister Hyde: 'la politica è forse l'unica professione per la quale non si considera necessaria nessuna preparazione specifica'. Reggio con il Waterfront si candida ad essere tra le più belle città del Mediterraneo investendo nella bellezza, nell'identità, candidando la città a baricentro del Mediterraneo interpretando la volontà dei cittadini ad avere una città bella e gentile, nel solco di Barcellona, Bilbao, Salerno. Sul Regium Waterfront il prefetto dell'epoca 2013 si pronunciò così: 'opere che, mirano al rilancio di Reggio Calabria, che non può rimanere ferma ma deve progredire, oltre ad avere garanzie sulla normalità quotidiana'. Oggi non si progredisce sulle opere anzi si regredisce e non ci sono garanzie sul quotidiano acqua, manutenzione, strade, trasporti urbani, pulizia della città, periferie. Invece si fanno proclami e si attua la cultura dell'apericena e la Città rimane ingessata ed avvitata su se stessa". "Servono - sottolinea l'esponente 'azzurro' - anche opere come il Regium Waterfront, per riportare la bellezza in un corpo martoriato, per restituire senso, valore e significato al vivere di ciascuno e all'agire personale e collettivo. Noi affronteremo e ci confronteremo con le sfide del presente e con le emergenze della città a difesa della libertà, costruendo spazi di convivenza, di incontro, di testimonianza, di verità, guardando al metodo cristiano, come metodo per guardare la realtà e confrontarsi con essa per un risveglio etico e morale della città".

 

Deriva aeroporto di Reggio Calabria: scalo occupato dai lavoratori

Mentre la politica locale si pavoneggia in uno scontro sterile drogato dall'assenza di prospettive realistiche e dalla solidità di risorse economiche, tutti i nodi, mai sciolti negli anni, relativi alla gestione dell'aeroporto dello Stretto, stanno venendo al pettine. Il combinato disposto tra colpevole incompetenza, clientelismo sfrenato ed irresponsabile assenza di una strategia concretamente perseguibile, hanno creato un effetto esplosivo che quotidianamente fa precipitare lo scalo reggino in una deriva apparentemente inarrestabile. Stamattina è il turno dei dipendenti Sogas e Sogas service che, per protestare contro l'ennesima contraddittoria azione decisa dai vertici della Società di gestione, hanno occupato l'aeroporto "Tito Minniti". Oggetto della manifestazione di plateale dissenso è la decisione di costringere, secondo quanto spiegano gli stessi lavoratori, una dozzina di loro, a siglare una nuova intesa contrattuale, priva di ogni tutela, con la "società subentrante di attività handling", Aviapartner.  In caso contrario, riferiscono, sarebbe scattato il licenziato nei loro confronti. "Questa – rivendicano con determinazione – è l’ennesima operazione poco chiara dell’Amministrazione Porcino che dal 2011, anno del suo insediamento in Aeroporto, procede all’internalizzazione di tutti i servizi giustificando un risparmio di spesa, mentre oggi sperimenta il sistema opposto, ossia l’esternalizzazione dei servizi". L'obiettivo è di proseguire ad oltranza nell'occupazione, al fine di sensibilizzare utenti ed Enti che fanno parte della compagine societaria Sogas. Nel mirino i "gravi fatti che negli ultimi anni avvengono al Tito Minniti senza che gli organi preposti adottino tempestivamente alcun intervento per bloccare la scellerata conduzione dello scalo reggino".

Lavoratori Simply in agitazione, sostegno di Nucera: "Situazione drammatica"

"Non cada l’oblio sui 65 lavoratori dei punti vendita Simply oggi in stato di agitazione davanti la Prefettura di Reggio Calabria. Venga istituito, il prima possibile, un tavolo tecnico con il Procuratore della Repubblica, il Presidente del Tribunale, il Giudice per le misure di prevenzione, i due amministratori giudiziari Aricò e Occhiuto ed i sindacati". Lo sostiene il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Giovanni Nucera che "assieme a Demetrio Delfino, presidente del Consiglio comunale", dà il proprio sostegno a questi lavoratori. Spiega Nucera: "Lo sciopero è stato indetto dalla UILTuCS e dalla sua segretaria provinciale Sabrina De Stefano a causa della grave situazione di crisi e di disagio che stanno vivendo da mesi i dipendenti della Sgs group, situazione drammatica denunciata anche dal SUL tramite il coordinatore provinciale Aldo Libri. Dopo mesi di totale chiusura e sordità da parte dei curatori giudiziari, oggi alcuni rappresentati dei lavoratori e dei sindacati sono stati accolti in Prefettura. Ricordiamo - puntualizza Nucera -  che l’azienda si trova in amministrazione giudiziaria dall’estate del 2012 e diversi sono i punti vendita Simply che sono stati chiusi; lo stesso destino si affaccia per i punti vendita di viale Aldo Moro, Armacà e Sbarre. Molti i dipendenti che vantano arretrati per otto mensilità – da febbraio a luglio più tredicesima e quattordicesima – e altri sono in mobilità senza aver goduto degli arretrati e senza aver ricevuto il TFR. A questo si aggiunge lo sdegno per essere stati finora inascoltati, come  sostengono Pietro Paolo Molina, coordinatore sportello H del Sindacato Unitario Lavoratori, e Rocco Basile, direttore punto vendita di Aldo Moro. Il lavoro è un diritto, non è merce: così asseriscono i dipendenti. Lavoratori che, nonostante le difficoltà economiche e psicologiche, l’umiliazione di venir messi da parte e di non sapere come sostenere le proprie famiglie, hanno continuato a lavorare con spirito di sacrificio e accettando qualsiasi compromesso fino alla chiusura dei punti vendita. Sarebbe gravissimo per la Calabria - conclude Nucera -   che altre risorse umane venissero perdute andando a ingrossare le fila dei tanti, troppi disoccupati e delle famiglie in difficoltà".

'Ndrangheta e traffico di droga: 57 arresti in un'operazione di Carabinieri e Polizia

In un'operazione congiunta effettuata stamane da Carabinieri e Polizia, sono stati eseguiti cinquantasette arresti. I reati contestati ai soggetti finiti in manette tra Reggio Calabria e Roma vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso, alla detenzione abusiva di armi ed al traffico internazionale di droga e detenzione abusiva di armi, aggravati dalla transnazionalità dei crimini addebitati. I magistrati reggini avrebbero focalizzato la loro attenzione sul flusso delle sostanze stupefacenti gestito da clan operanti nell'area di Locri, i clan Aquino-Coluccio e Commisso-Crupi. I colleghi romani, invece, hanno canalizzato i loro sforzi nell'individuazione di distributori e spacciatori. Federico Cafiero De Raho, capo della Procura di Reggio Calabria, ha dichiarato  che "si tratta di un'operazione storica perché è stata colpita una 'ndrangheta elitaria. "I particolari dell'inchiesta saranno illustrati nel corso di un incontro con i giornalisti, presenti i responsabili del Servizio centrale operativo, del Raggruppamento operativo speciale e Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia. 

 

'Ndrangheta, undicenne collabora con la giustizia: "Mio padre braccio destro del boss"

La giustizia si sta avvalendo della collaborazione di un bambino di undici anni, mai era capitato nella storia della guerra alla 'ndrangheta che i magistrati potessero sfruttare i racconti di un testimone in così tenera età. La storia, raccontata da "Repubblica, ruota attorno alla figura del figlio di uno dei soggetti sospettati di essere al vertice di una potente cosca gravitante nella Piana di Gioia Tauro. A raccogliere le sue dichiarazioni è Giulia Pantano, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria al quale il ragazzino fornisce dettagli e particolari di ciò che avrebbe visto nel corso degli anni. Con lui la mamma, pure lei determinata nel collocarsi dalla parte giusta delle barricata per impedire che i suoi eredi vivano in contesti scellerati. L'uomo che lei ha sposato è finito in galera undici mesi fa, catturato nel contesto dell'indagine "Eclissi" condotta dai Carabinieri. Gli inquirenti, inoltre, sono in possesso, di una sim che è stata loro consegnata dal giovanissimo collaboratore, il quale ha spiegato che in numerose circostanze il padre se ne è servito per comunicare con uno fra i capi del clan rosarnese dei Bellocco, anch'esso con base nella stessa zona del Reggino.  "Mio papà - è scritto in uno dei verbali - faceva parte di questa cosca. Papà faceva quello che voleva all'interno della cosca, era il braccio destro del capo".  "Li ho visti fare tutto, tutto quello...so tutto quello che avete trovato armi. Ho visto la droga, le armi, pistole più che altro, fucili mai...la droga l'ho vista sempre nel garage, in giro non l'ho mai vista".  A maggio, al pari della mamma e dei due fratellini, è stato trasferito in un luogo segreto. 

 

 

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