I Verdi intervengo sulla questione Ciambra di Gioia Tauro

Riceviamo e pubblichiamo

"I termini della 'questione Ciambra' rischiano di restare pesantemente schiacciati da una pressione mediatica superficiale, che rischia di far passare sottotraccia una visione complessiva, insieme scientifica e metodologica.

Ribadiamo come ogni scelta non ponderata, provochi immediate ripercussioni negative nella vita reale delle persone, se non viene bilanciata da azioni condivise e perequative.

Tali azioni, riteniamo come Verdi, debbano essere obbligatoriamente scevre da condizionamenti e sofismi di natura politica a futura memoria, per poter essere credibili e sostenibili.

Il caso della Ciambra, località periferica di Gioia Tauro, è l'archetipo di una trattazione consapevolmente distratta delle periferie dei centri urbani, con il loro carico concentrato e irrisolto di angosce e ansie di una urbanistica ignorante e niente affatto democratica e solidale.

Non si tratta certamente di un luogo della rigenerazione urbana, ma piuttosto di un’ottima palestra per rivendicare politiche di piccolo cabotaggio sullo sfondo della concessione di fondi pubblici da doversi spendere (possibilmente) a breve termine.

Fare un viaggio, anche fugace, nelle residenze degli 'zingari della Ciambr'”, così vengono etichettati altri italiani di origine rom, e sembra di entrare nel celeberrimo quartiere di Scampia a Napoli.

Anche in quel caso, le Vele di Scampia, avrebbero dovuto significare coesione sociale e integrazione di ceti differenti, in una sola parola, crescere insieme come comunità.

Invece quel sogno lasciò quasi subito spazio all’incubo del degrado totalizzante, dell’ambito ultimo nel quale chiunque vorrebbe vivere.

Dagli errori gravissimi di un'architettura piena di sè, è comunque iniziata anche una tendenza di cambiamento, di ripensamento culturale, prima ancora che sociale.

L’obiettivo del progetto 'Restart Scampia' è infatti quello di renderlo un luogo vitale, cercando di attenuare più che possibile la concentrazione dei nuclei familiari con reddito basso o nullo.

Per la 'Ciambra' di Gioia Tauro valgono le stesse regole non scritte e lo stesso ideale protocollo di comunicazione tra istituzioni, abitanti e società civile.

Riconvertire e riprogettare gli stessi edifici, riqualificandone il sito Aterp, è l’errore più grande e oscurantista che si possa commettere per le politiche solidali sul territorio.

Non risolve alcun problema, semmai nell'immediato futuro lo renderebbe drammatico, pesando ingiustamente ed in maniera fortemente speculativa, sul senso di un 'diffuso disagio sociale', nonchè sulle stesse casse pubbliche.

La tendenza democraticamente consolidata di una illuminata comunicazione urbana, passa in tutti i luoghi del mondo occidentale, per lo smantellamento culturale e fisico della politica dei “ghetti urbani”, e trova una sua logica inclusiva soltanto nella dislocazione dei suoi abitanti all’interno del tessuto urbano cittadino.

Non esistono altre vie realistiche e disponibili, se non accettando l’enorme responsabilità e rischio sociale, di vedere aumentare nello stesso luogo, oltre ogni limite di umana convivenza, la concentrazione di nuclei familiari a reddito pressochè zero, in un crescendo di soluzioni inefficaci, ulteriore degrado sociale, altri soldi pubblici spesi inutilmente e così via...

La stessa Regione Calabria, attraverso lo strumento del Por Calabria 2014-2020, pronunciandosi sulla base delle direttive dell’Unione europea, intende dare nuovo impulso e rafforzare la dimensione sociale, orientando le sue scelte nella direzione sottolineata, confermando come la tesi della dislocazione degli abitanti rom sul territorio, sia l’unica e la sola percorribile.

Ci permettiamo infine, di prendere a prestito la lezione di Don Patriciello, prete di casa a Scampia e dintorni, che queste considerazioni le vive h24: 'ammassare le povertà è l’errore più grande che si possa fare; raccogliendo tutte le disperazioni in un unico posto, si creano delle zone franche in cui il più forte detta legge…'

Vale anche alla Ciambra di Gioia Tauro".

 

Pino Romeo Responsabile Ambiente e Territorio Verdi Città metropolitana di Reggio Calabria

 

Nuove adesioni ai Verdi della provincia di Reggio Calabria

Riceviamo e pubblichiamo

"Prende forma il nuovo contenitore politico dei Verdi nella Provincia di Reggio Calabria e  comincia a riempirsi di adesioni e professionalita’.

Nei giorni scorsi il Coordinatore Provinciale Mimmo Bova, ha provveduto a nominare gli attivisti quali l’Urbanista Pino Romeo di Gioia Tauro come responsabile delle politiche ambientali ed urbanistiche e l’ Avv Antonino Crea di Palizzi, responsabile dell’area legale del comprensorio provinciale.

Aumentano contestualmente gli attivisti che , dislocati in diverse aree della Citta’ Metropolitana, hanno deciso di apportare il loro contributo diretto alla causa ambientalista mediante la costruzione di un progetto politico prevalentemente imperniato alla rinascita e alla vivibilità dei nostri territori, con particolare attenzione ai numerosi problemi ambientali ed ecologici che ancora oggi giacciono irrisolti sul territorio.

Le spaventose cifre che, in questi giorni, certificano in maniera inesorabile, la disoccupazione giovanile in Provincia attestandola al 54,1 %, rendono pressante, per una forza politica come quella dei Verdi, l’obbligo di non condurre le proprie battaglie solo ed esclusivamente nella direzione della denuncia , ma di elaborare con convinzione, serie proposte che siano in grado di creare durevoli e futuri sviluppi nel campo lavorativo, partendo dall’uso oculato delle produzioni di scarti urbani come i rifiuti e delle innumerevoli risorse di cui la nostra terra e’ provvista.

Non e’ un caso che la maggior parte degli iscritti che in queste settimane stanno aderendo alla Federazione provinciale ,siano giovani di eta’ inferiore ai 24 anni , ovvero coloro che hanno pieno titolo a rendersi protagonisti in prima persona delle scelte che condizioneranno il loro futuro negli anni a venire.

E’ di recente attualità lo svolgimento delle campagne elettorali per il rinnovo dei consigli in molti Comuni della nostra provincia e noi, come sicuramente molti , abbiamo letto e studiato con attenzione  programmi e dichiarazioni dei tanti candidati a sindaco, in tutti vi e’ stato un riferimento a problemi ambientali , in alcuni in maniera velata, in altri addirittura quale perno centrale del programma.

Noi Verdi ci auguriamo che, come spesso accade, questo non costituisca una moda e invitiamo dunque gli eletti ad essere conseguenziali con quanto promesso in tema di ambiente e , tramite i nostri attivisti sul territorio, eserciteremo una costante azione di sprone e di verifica perche’ innumerevoli sono i temi sui quali i cittadini hanno il diritto di confrontarsi e decidere in prima persona, come nel caso di depurazione, termovalorizzatori , rifiuti , dissesto idrogeologico, sistemazione di aree geografiche abbandonate come nel caso di Saline Joniche e soprattutto dei progetti futuri , come il paventato concentramento dei traffici gommati merci per e dalla Sicilia, in aree densamente popolate come Reggio Calabria".

Mimmo Bova - Coordinatore provinciale dei Verdi della provincia di Reggio Calabria

Subscribe to this RSS feed