Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

Tenta di violentare un minore, 35enne pachistano denunciato a Cosenza

Nella giornata di ieri (giovedì 23 novembre) personale della Polizia di Stato, della Questura di Cosenza, ha denunciato S.K. di anni 35, di nazionalità pakistana per tentata violenza sessuale ai danni di un minorenne.

Nel tardo pomeriggio di ieri, nel capoluogo Bruzio, il denunciato avrebbe cercato di violentare un minore che stava camminando per una via del centro. La giovane vittima, sarebbe stata aggredita dal cittadino pachistano mentre stava facendo rientro a casa. Approfittando della scarsa luce e del fatto che del fatto che al momento c’era poca gente nei dintorni, il 35enne si è dapprima denudato e successivamente avrebbe afferrato il minore cercando di immobilizzarlo.

Il ragazzo è, però, riuscito a divincolarsi ed a chiamare il 113.

Gli agenti della volante e Squadra Mobile giunti immediatamente sul posto hanno acquisito le prime necessarie informazioni che hanno permesso di rintracciare e bloccare l’aggressore.

Il cittadino straniero è stato, quindi, denunciato in stato di libertà per il tentata violenza sessuale.

Pistola in pugno cerca di violentare due donne, arrestato un marocchino di 25 anni

Un 25enne di origini marocchine è stato arrestato dai carabinieri di Lamezia Terme perché ritenuto responsabile dei reati di tentata violenza sessuale e lesioni personali.

L’arresto è stato effettuato in seguito ad una telefonata al 112 con la quale due donne di nazionalità straniera chiedevano aiuto.

A comporre il numero d’emergenza erano state due ragazze marocchine svegliate nel cuore della notte dal suono insistente al campanello di casa. Una volta aperta la porta, le malcapitate si sono trovate al cospetto dello sconosciuto connazionale che, pistola in pugno, ha cercato un approccio fisico.

Giunti sul posto, i militari dell’Arma hanno soccorso le due donne che sono state trasportate presso l’ospedale di Lamezia Terme. In un secondo momento, gli uomini della Benemerita sono andati a casa del presunto aggressore. Nel corso della perquisizione domiciliare è stata, quindi, rinvenuta l’arma (in realtà una pistola a salve) di proprietà di un cittadino italiano, usata nel corso dell’aggressione.

Il 25enne è stato, quindi, arrestato per tentata violenza sessuale aggravata e lesioni personali, mentre il proprietario della pistola ha subito una denuncia, in stato di libertà, per favoreggiamento personale. In seguito all’udienza di convalida al cittadino marocchino è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere.

  • Published in Cronaca

La Calabria degli orchi. Violenza sessuale nei confronti di una 13enne: arrestato l’autore

Gli agenti della Squadra Mobile hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 53enne crotonese, indagato dei delitti di violenza sessuale aggravata ed atti sessuali posti in essere nei confronti di una minore.

La vicenda trae origine lo scorso mese di ottobre allorquando a seguito di un malore, una 13enne è stata accompagnata dalla propria madre presso il locale nosocomio dove ha scoperto di essere incinta da poco più di 5 mesi.

In considerazione della giovane età della ragazza è stato attivato, da parte dei sanitari il c.d.  “protocollo viola”, che consiste in un codice di triage dedicato, finalizzato a garantire  protezione ed anonimato alle vittime di violenza o alle persone vulnerabili, nonché a predisporre prestazioni maggiormente idonee ad una più appropriata gestione clinica ed un’efficace assistenza socio-sanitaria.

Innanzi al medico responsabile del menzionato protocollo, la minore ha confidato di aver avuto dei rapporti sessuali, in più occasioni contro la sua volontà, con un signore molto più grande di lei con il quale da tempo intratteneva una “relazione sentimentale”. 

La ragazzina ha addirittura riferito di essere stata, in una circostanza, malmenata dall’uomo poiché non intendendo cedere alle avances, gli aveva manifestato la volontà di riferire tutto alla propria madre.   

Per quanto sopra, d’intesa col il Pm titolare del procedimento, dottor Alessandro Riello, è stato dato avvio a compulsate investigazioni che hanno consentito di  verificare la fondatezza della versione dei fatti, per come narrata dalla vittima, potendosi, altresì, documentare il tentativo da parte del sospettato, di condizionare la testimonianza della ragazza a suo favore, in vista dell’incidente probatorio disposto dal Gip del Tribunale di Crotone.

In ragione degli inconfutabili elementi di reità raccolti in capo al soggetto nel corso delle investigazioni, nella mattinata odierna, il Gip ha emesso nei suoi confronti il provvedimento restrittivo della libertà personale della misura cautelare in carcere, che è stata immediatamente eseguita dagli agenti della Squadra Mobile, che dopo le incombenze di rito, hanno condotto l’arrestato presso la locale casa circondariale.

 

Molesta una ragazza che sta facendo corsa, arrestato un 21enne

Un 21enne di Lamezia Terme è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di violenza sessuale aggravata. Il giovane è stato fermato in seguito ad una richiesta d'aiuto lanciata al 112 da una ragazza che stava facendo corsa. Da quanto emerso, in seguito al racconto fatto dalla vittima, da alcuni testimoni, nonché dal riscontro delle telecamere di videsorveglianza, dopo aver provato qualche giorno fa ad avvicinare la donna fingendo di averla scambiata per la propria fidanzata, l'arrestato ha cercando un approccio sessuale. Una volta arrestato, il 21enne è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità giudiziaria in attesa di giudizio con il rito della direttissima a seguito del quale l’arresto è stato convalidato e sono stati disposti gli arresti domiciliari. 

  • Published in Cronaca

Ragazzina stuprata in Calabria, i genitori sapevano ed hanno taciuto: il ruolo della società

Una vicenda inquietante, da cui gradualmente emergono particolari sempre più agghiaccianti e da cui si deduce come l’ambiente in cui si vive determina i comportamenti dei singoli nei momenti delicati. La storia della tredicenne violentata per tre anni dal branco a Melito Porto Salvo denota come la “malattia” che ha colpito la società moderna si manifesta in forme “deviate” in cui persino quello che dovrebbe essere l’amore familiare cede di fronte al vizio “imposto” dell’omertà e alle pressioni delle apparenze. Secondo quanto rivelato dal Corriere della Sera - che riporta alcuni passaggi dell’ordinanza che ha portato all’arresto dei giovani che, secondo le accuse, sarebbero i responsabili dello stupro – i genitori della ragazzina sarebbero stati al corrente degli abusi ma avrebbero “silenziato” il disagio della figlia. La liceale avrebbe lasciato la brutta copia di un tema, in cui avrebbe fatto emerge quanto le è accaduto, sulla scrivania. Lo scritto, letto dalla madre, sarebbe stato all’origine della confessione e la verità sarebbe stata raccontata successivamente anche al padre. I genitori avrebbero evitato di denunciare per timore di un possibile “discredito” per la famiglia che avrebbe portato ad un trasferimento in un’altra località. Fondamentale  ai fini delle indagini sarebbe stato, invece, il ruolo della scuola. A stimolare preoccupanti riflessioni è anche la condanna della ragazzina nei confronti dei genitori che prima non si sarebbero accorti dei suoi problemi e poi avrebbero cercato di affogarli nell’oblio. Cosa trasmette – viene da chiedersi – la società a due persone che costruiscono una famiglia, ma che mettono il dolore di una figlia dietro all’esigenza del “buon nome” all’interno della comunità? Dov’è il sistema di valori che dovrebbe accompagnare la società? O forse sono i “dis-valori” a prevalere? Da approfondire sono inoltre le origini della brutalità di 7 aguzzini che hanno cancellato la propria dignità di uomini liberando i loro animaleschi istinti su un corpo indifeso. Corpo che durante l’esistenza terrena subisce dolori e sofferenze, ma che accompagna un’anima che ognuno di noi, giorno dopo giorno, può decidere di sfiorare con la propensione al mantenimento della candidezza o sporcare con la vigliaccheria e l’infamia del sopruso.

Violenta l’ex fidanzata e, nella fuga, è coinvolto in un incidente stradale: giovane arrestato

Questa notte personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto un 25enne per violenza sessuale, lesioni e minacce. Il giovane, nel tardo pomeriggio di ieri ha posto in essere atti costituenti violenza sessuale nei confronti dell’ex giovane fidanzata. La reazione della ragazza e l’intervento di alcuni vicini hanno messo in fuga l’aggressore che, poco dopo, è dovuto ricorrere alle cure sanitarie per un incidente stradale nel mentre si allontanava dal luogo del delitto. La Polizia di Cosenza, a seguito della richiesta della vittima, è intervenuta immediatamente acquisendo le prime necessarie informazioni. Le immediate indagini condotte dalla Squadra Mobile hanno consentito di ricostruire l’accaduto con dovizia di particolari consentendo l’arresto in flagranza di reato del colpevole che è stato associato presso il Carcere di Cosenza a disposizione dell’Autorità giudiziaria. 

Abusò sessualmente di una ragazza nel 2011: latitante catturato in un covo

Nelle prime ore di oggi i Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 29 anni per i reati di violenza sessuale, lesioni personali aggravate e ricettazione. Il provvedimento restrittivo è stato attuato dai militari dell'Arma della Stazione di Rizziconi e dello Squadrone Cacciatori Calaria  in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Palmi. Giacomo Mamone, latitante dal febbraio di quest’anno quando si era sottratto all’arresto in esecuzione del citato provvedimento, è stato individuato, a seguito di una articolata e prolungata attività d’indagine, all’interno di un covo ricavato all’interno di un vasto uliveto abbandonato in località Bosco Sovereto, a Gioia Tauro, al cui centro vi era un fitto roveto. L’ingresso al rifugio era garantito tramite un cunicolo di 30 metri ricavato tra le spine al termine del quale si accedeva ad un piccolo slargo in cui era posizionata una tenda da campeggio da 4 posti) di circa 8 metri quadri. al cui interno vi era una brandina e del materiale di prima necessità (viveri e vestiti). Il fuggitivo, sorpreso nel cuore della notte, non ha opposto resistenza e, subito dopo l’irruzione dei Carabinieri, ha fornito le proprie generalità lasciandosi ammanettare. Mamone è ritenuto responsabile di aver, nel settembre del 2011, attirato presso una propria abitazione di campagna, a Rizziconi una giovane donna con difficoltà mentali abusandone sessualmente in più circostanze e procurandole lesioni personali, fra cui la frattura del setto nasale. Lo stesso, inoltre, è ritenuto responsabile di avere ricettato - in concorso con altro imputato di origini rumene - ingenti quantitativi di rame proventi di furto nella Piana di Gioia Tauro. Al termine delle formalità, Mamone, che dovrà espiare la condanna della reclusione a 9 anni e 3 mesi, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Palmi a disposizione della Autorità Giudiziaria.

 

  • Published in Cronaca

Tenta di violentare una giovane di colore: arrestato. La ricostruzione della Polizia

La Polizia è riuscita a sventare una violenza sessuale che stava per essere posta in essere ai danni di una cittadina extracomunitaria. In particolare, all’approssimarsi della mezzanotte, la sala operativa della Polizia di Stato è stata allertata da diversi cittadini crotonesi in merito ad una aggressione in atto nei confronti di una donna di colore da parte di altro cittadino extracomunitario, nei pressi dell’area prospiciente la locale stazione degli autobus “autolinee Romano” sita in via G. di Vittorio. Le Volanti immediatamente recatesi sul posto, hanno verificato come 22enne, di origini nigeriane, visibilmente scossa, presentava diverse escoriazioni sul viso e sul collo, nonché parte dei vestiti da lei indossati strappati. La donna ha indicato agli Operatori di Polizia intervenuti il suo aggressore, il quale, datosi alla fuga, è stato prontamente raggiunto e bloccato dagli Agenti di Polizia in via Mario Nicoletta. L’uomo, un 32enne di origine eritrea, ha opposto una forte resistenza attiva agli operanti, cercando lo scontro fisico e rifiutandosi, peraltro, di salire a bordo dell’autovettura di servizio. La donna, dopo essere stata refertata presso il locale nosocomio, è stata accompagnata in Questura per formalizzare querela in relazione a quanto occorso. Nello specifico, la cittadina nigeriana ha descritto le modalità dell’aggressione, informando gli operatori come l’eritreo si era avvicinato alla stessa al fine di consumare un rapporto sessuale, rifiutato categoricamente. A seguito della categorica opposizione, l’uomo in evidente stato di ebbrezza, ha afferrato la donna per i capelli e, dopo averla scaraventata al suolo, tenendola per la gola, cominciava a palpeggiarla in maniera tale da romperle il reggiseno. A tal punto, le urla della vittima, in balia dell’aggressore, hanno attirato l’attenzione dei cittadini i quali hanno allertato la centrale operativa della Polizia di Stato. L’aggressore, dopo essere stato accompagnato negli uffici e trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, è stato dichiarato in stato di arresto per tentata violenza sessuale e resistenza a Pubblico Ufficiale. 

  • Published in Cronaca
Subscribe to this RSS feed