Emergenza Covid, Neri (FdI) chiede di "Valutare se i dati dei contagi giustificano la zona rossa del quartiere Marinella di Bagnara"

“L'istituzione di zona rossa del quartiere Marinella di Bagnara (Rc) provocherà disagi oggettivi ad abitanti e commercianti, pertanto - dichiara il Consigliere regionale Giuseppe Neri - sarebbe opportuno definire la persistenza o meno, di un’effettiva esigenza di una ‘chiusura’ di un’area importante per il comune della Costa Viola”.

“Il numero di contagiati ‘Covid-19’ rispetto al numero di abitanti del quartiere, non giustificherebbe la decisione di istituire una ‘zona rossa’. Al netto delle dovute e legittime attenzioni per la salute dei cittadini, certamente in cima alle priorità di qualsiasi ordinanza o atto amministrativo - continua l’esponente di Fratelli d’Italia - occorre circoscrivere l’esistenza di uno status emergenziale tale da comportare la chiusura totale di un quartiere. Per il comparto commerciale, soprattutto a ridosso del periodo natalizio sarebbe un colpo tremendo, anche e soprattutto perché in quell’area, l’attività di esercenti e di realtà imprenditoriali, godrebbero di una boccata d’ossigeno dopo un anno di pandemia e relative restrizioni. Il Presidente Spirlì - conclude Neri - sulla scorta di dati recenti e aggiornati, valuti la possibilità, di rivedere il provvedimento".

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Sanità Calabria, Spirlì:"Nuova zona rossa sarà responsabilità del governo"

«A questo punto, se la Calabria dovesse rimanere zona rossa, la responsabilità sarebbe solo del Governo, incapace di dare una guida alla sanità regionale».

Lo afferma il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, in merito alle ultime vicende della sanità calabrese e, in particolare, alla mancata nomina del coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, quale commissario ad acta.

Dopo la telefonata, intercorsa lo scorso 25 novembre, tra lo stesso Spirlì e il presidente del Consiglio Conte, durante la quale era stata annunciata la nomina a commissario di Narciso Mostarda, sulla questione, spiega la Presidenza della Regione, «è calato il silenzio, nonostante, per il bene dei calabresi, dalla Giunta regionale fosse arrivato un parere favorevole». 

«Il Governo – afferma il presidente Spirlì – non è riuscito a dare una amministrazione alla Sanità calabrese e ha pure rifiutato la nostra disponibilità ad affiancarlo nella gestione del comparto.Così la poltrona di commissario ad acta è ancora vuota, e i cittadini, nel caso in cui la zona rossa dovesse essere prorogata, si ritroverebbero a pagare per colpe altrui».

«Tutto quello che i Calabresi avrebbero dovuto fare in queste settimane – aggiunge Spirlì –, è stato fatto. Hanno rispettato il distanziamento, usato tutti i dispositivi di protezione individuale richiesti e abbassato le saracinesche delle loro attività commerciali, rischiando il tracollo. Quanto alla favola degli ospedali sull’orlo del collasso, si è smentita da sola, in quanto – a parte qualche periodo di maggiore afflusso, come accade dalle Alpi fino a Lampedusa e Pantelleria – negli altri giorni la disponibilità di posti in terapia intensiva e sub-intensiva e di letti ordinari c’è sempre stata.

Lo spauracchio della morte alle porte degli ospedali, quindi, è stato solo un espediente per rappresentare la Calabria come uno Stato del quarto mondo in cui inviare medici missionari o salvatori muniti di super poteri». «Resta l’amarezza, accompagnata dalla consapevolezza che, in terra di Calabria – conclude il presidente –, i grandi geni nascono e, per quanto riguarda molti, restano. Mi auguro solo che il Governo, adesso, rifletta seriamente sulle proposte che abbiamo avanzato più volte ma che, purtroppo, non sono mai state ascoltate o prese in considerazione»

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Covid, parlamentari M5s: "Calabria 'zona rossa' per l’alta incidenza del contagio".

“Le Regioni hanno condiviso tutti i dati arrivati alla Cabina di regia, che vede la loro partecipazione insieme al ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità. Ogni scelta è stata largamente condivisa e i 21 parametri sono definiti da aprile. Le decisioni sulla suddivisione in zone di rischio del Paese, non sono arbitrarie o politiche, ma supportate da dati scientifici e condivise con le Regioni”.
 
Lo dichiarano i parlamentari calabresi del MoVimento 5 Stelle. 

“La Calabria è rientrata nella zona “rossa” perché sebbene presenti un numero di casi positivi inferiori ad altre regioni ha un’incidenza di contagio, l’Rt a 1,84, quindi molto alto. Questo valore infatti anticipa l’aumento dei casi. Questi dati, sommati alle criticità strutturali della sanità calabrese, mettono in pericolo la tenuta del sistema sanitario, in una Regione che paga anche le scelte delle passate amministrazioni regionali e, per alcuni aspetti, dei commissariamenti. Queste misure verranno rivalutate fra due settimane in base ai nuovi dati e per questo auspichiamo una maggiore collaborazione con la Regione, per mettere in campo misure specifiche per contenere i contagi e tutelare i cittadini calabresi”, concludono i parlamentari M5s.
 
 
 
 
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Coronavirus, Calabria: da domani scatta la “zona rossa”, vietati gli spostamenti

Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

Sono queste le regioni che il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato “zona rossa”, a causa della nuova ondata di coronavirus che si sta abbattendo sull’Italia.

La misura, in vigore da domani (venerdì 6 novembre) fino al 3 dicembre, riporta la Calabria in una situazione di sostanziale lockdown.

Il provvedimento vieta, infatti, ogni spostamento, anche all’interno del proprio comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute (Per scaricare il modulo per gli spostamenti clicca qui).

Saracinesche abbassate per bar e ristoranti, ai quali sarà consentita solo la lavorazione, fino alle 22, di prodotti destinati alla consegna a domicilio.

Chiusi anche tutti i negozi, tranne i supermercati e quelli attivi nella vendita di beni alimentari e di prima necessità.

Nessuna restrizione, invece, per edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri.

Smart working per gli uffici pubblici, con l’unica eccezione del lavoro in presenza nei casi di attività indifferibili.

Per quanto riguarda la scuola, la didattica a distanza sarà prevista per la scuola secondaria di secondo grado e per le seconde e terze classi della scuola media.

Le lezioni rimarranno in presenza per scuole dell’infanzia, elementari e prima media.

 Le università saranno chiuse fatte salve eventuali specifiche eccezioni, in particolare i corsi di medicina e i tirocini resteranno funzionanti.

Tutti i concorsi pubblici e privati sono sospesi con le uniche eccezioni di quelli riguardanti professioni medico-sanitarie.

Per quanto concerne lo sport sono sospese tutte le competizioni sportive con l’unica eccezione di quelle considerate di interesse nazionale su indicazioni di Coni e Cip. Sono sospese tutte le attività nei centri sportivi mentre resta possibile svolgere attività motoria ma solo nelle vicinanze della propria abitazione e attività sportiva all’aperto in forma individuale.

Porte sbarrate anche per musei, mostre, teatri, cinema, palestre, sale giochi, sale scommesse, bingo, compresi i giochi presenti all’interno di bar e tabaccherie.

 

 

La Calabria dichiarata "zona rossa", Spirlì contro la decisione del governo

«Alle ore 20 di stasera (Ieri sera, Ndr), il ministro Speranza mi ha comunicato, per telefono, che il Consiglio dei ministri aveva deciso di dichiarare “zona rossa” tutta la regione Calabria. L’ho appreso con costernazione, rabbia e sgomento. Penso alle decine di migliaia di imprese che saranno costrette a chiudere i battenti forzatamente e, a mio parere, senza un motivo valido; penso ai due milioni di calabresi che si vedono privati delle più elementari libertà personali; mi arrabbio, perché tutto questo poteva essere evitato, se solo il governo avesse ascoltato i miei ripetuti appelli che, carte alla mano, ho fatto - nei giorni scorsi e fino alle ultime ore - per cercare di convincere chi, in realtà, si era già abbondantemente convinto a prescindere».

È quanto dichiara il presidente facente funzioni della giunta regionale della Calabria, Nino Spirlì, in merito alla decisione del governo di dichiarare “zona rossa” l’intera regione.

«È un tentativo - afferma Spirlì - di piegare la schiena ai calabresi, che non si inginocchieranno neanche questa volta, come non hanno mai fatto. È una decisione ingiusta che ci accomuna a territori ben più in crisi, premiando - e non ne sono dispiaciuto, anzi - altre regioni che vivono la nostra stessa condizione. Una sordità istituzionale, quella nei confronti della nostra regione, ingiustificata, sospetta, che si manifesta doppiamente con la stranezza di un Decreto Calabria - punitivo della nostra sanità - messo come unico punto di discussione all’ordine del giorno di un Consiglio dei ministri in cui sono volate parole grosse e nel quale si sono manifestati dissensi e astensioni».

«Se non fossi una persona libera dai pregiudizi - conclude il presidente ff della Regione -, potrei sospettare un pregiudizio nei nostri confronti. Ai calabresi chiedo di rispettare le leggi, anche quando sono inique. Queste due settimane finiranno presto e, grazie ai nostri risultati finali, smentiremo tutte le menzogne che in questi giorni sono state dette sulla nostra regione. Coraggio, ce la faremo: siamo calabresi».

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Coronavirus, Wanda Ferro (FdI): "Zona rossa in Calabria immotivata e disastrosa per l'economia regionale"

“L’ipotesi del governo di istituire zona rossa in Calabria è immotivata, ingiusta, e rischia di dare un colpo mortale al fragile tessuto economico regionale, che faticosamente ha resistito alla prima fase".

È quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro, che spiega: "La Calabria, i cui cittadini hanno sempre mostrato senso di responsabilità e rispetto delle regole, viene penalizzata da una lettura parziale dei parametri sanitari. È evidente che la situazione calabrese non è in alcun modo paragonabile, ad esempio, a quella della Lombardia. Il tasso di contagiosità, indicato dall’indice Rt, non può avere lo stesso impatto in territori che hanno numeri di positivi di gran lunga differenti. In Calabria, nonostante l’elevato numero di tamponi effettuati, risultano contagiati meno di un cittadino su 100, e anche il numero dei posti occupati in terapia intensiva, meno di un quarto del totale, è un dato che rende ingiustificata la misura drastica di un nuovo lockdown. Nella stessa regione, poi, ci sono situazioni territoriali molto diverse, con vaste aree quasi per nulla interessate dalla diffusione del virus. Anziché porre riparo ai gravi ritardi accumulati dai commissari governativi che ai vari livelli avrebbero dovuto attrezzare la Calabria per affrontare in serenità la nuova ondata di contagi, ad esempio realizzando un centro covid regionale, il governo Conte sceglie la strada del lockdown,  disinteressandosi degli effetti disastrosi del blocco delle attività sull’economia regionale e sull’occupazione. Anziché rendere operative le Usca, anziché potenziare i laboratori, anziché incrementare i posti nei reparti e nelle terapia intensiva anche rafforzando le dotazioni di personale, il governo sacrifica la Calabria, mentre la maggioranza rosso-gialla, con il nuovo Decreto Calabria, continua a fare della sanità calabrese uno strumento di gestione del potere”.

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Emergenza coronavirus in Calabria: la Regione istituisce due “zone rosse” e 7 “arancioni”

Ai fini del contenimento della diffusione del Covid-19, e in considerazione delle misure vigenti, il presidente ff della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha firmato l'ordinanza 83 che limita gli spostamenti delle persone fisiche e sospende le attività scolastiche in presenza nei Comuni, identificati come "zona rossa", di Giffone, Caccuri, e nei Comuni, identificati come "zona arancione", di Mangone, Rovito, Spezzano della Sila, Zumpano, Anoia, Rosarno e Taurianova. Il provvedimento, firmato anche dal delegato del soggetto attuatore, Antonio Belcastro, è in vigore dal 31 ottobre 2020 fino a tutto il 13 novembre 2020.

MISURE COMUNI GIFFONE E CACCURI

Per i Comuni di Giffone e Caccuri l’ordinanza dispone «il divieto di allontanamento da parte di tutti gli individui ivi presenti, riducendo drasticamente ogni possibilità di vicinanza fisica e limitando al massimo ogni spostamento; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; sussiste il divieto di accesso all’interno del territorio comunale, fatta salva la possibilità di transito in ingresso e in uscita dal territorio individuato, per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nei controlli e nell'assistenza e nelle attività riguardanti l’emergenza e per le forze dell’ordine, forze di polizia, forze armate, corpo nazionale dei vigili del fuoco, impiegati per le esigenze connesse al contenimento della diffusione del Covid-19 o in altri servizi d'istituto, dei servizi pubblici essenziali, per gli spostamenti connessi alle relative attività».

Il provvedimento «consente, all’interno del territorio interessato, unicamente gli spostamenti ritenuti essenziali, per come elencati in allegato 1 alla presente ordinanza, in linea con quanto già approvato con l’ordinanza n. 29/2020, relativo alle misure specifiche applicabili ai Comuni identificati come “zona rossa”, nei quali l’andamento epidemico aveva avuto una particolare evoluzione».

Stabilisce inoltre «la sospensione di tutte le attività commerciali e produttive, ad eccezione di quelle ritenute essenziali, secondo quanto già previsto dalle disposizioni nazionali e regionali in tema di lockdown».

MISURE COMUNI GIFFONE, CACCURI, MANGONE, SPEZZANO DELLA SILA, ROVITO, ZUMPANO, ANOIA, ROSARNO E TAURIANOVA

Per i Comuni di Giffone, Caccuri, Mangone, Spezzano della Sila, Rovito, Zumpano, Anoia, Rosarno e Taurianova l’ordinanza dispone «il divieto di spostamento delle persone fisiche, dalle ore 21,00 alle ore 05,00 del giorno successivo. Sono consentiti soltanto gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, situazioni di necessità, situazioni di urgenza o motivi di salute. Per giustificare gli spostamenti dovrà essere necessario esibire una autodichiarazione, utilizzando il modello allegato all’ordinanza n. 80/2020. É consentito in ogni caso fare rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza».

Sospende «in presenza, le attività scolastiche di ogni ordine e grado, con ricorso alla didattica a distanza, rimettendo in capo alle autorità scolastiche la rimodulazione delle stesse. Restano in capo alle autorità scolastiche gli adeguati controlli atti a verificare l’effettiva presenza degli studenti presso il proprio domicilio/residenza per tutto l’arco delle giornate di lezione; resta consentita, sulla base delle singole organizzazioni, per gli studenti con disabilità, la didattica digitale integrata presso gli Istituti scolastici, alla presenza dei rispettivi insegnati di sostegno. Le autorità scolastiche dispongano misure affinché altre tipologie di accessi verso i plessi, siano contingentati».

L’ordinanza prevede altresì «il divieto assoluto di assembramento, il rispetto delle misure di distanziamento fisico interpersonale e delle misure igieniche di prevenzione ed è raccomandato fortemente l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi».

Si ribadisce infine «la necessità, per tutte le persone presenti sui territori interessati, di mantenere comportamenti rispettosi dell’igiene, del distanziamento interpersonale con divieto di assembramenti e dell’uso continuativo di protezioni delle vie aeree, indispensabili a evitare nuove possibili fonti di contagio».

Nuovo focolaio di coronavirus in Calabria, scatta la zona rossa per il comune di Sinopoli

“Zona rossa” per il comune di Sinopoli, nel Reggino.

E’ quanto ha disposto il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli con l’ordinanza n.71 emessa questo pomeriggio.

Il provvedimento è stato disposto dopo l’individuazione di 15 casi di coronavirus tra i residenti e due collegati al focolaio, ma residenti in altri comuni.

La misura è motivata dal fatto che il focolaio nel comune reggino «rappresenta un potenziale pericolo per l’ulteriore diffusione del virus ed il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp sta verificando gli ulteriori contatti stretti dei soggetti positivi. La situazione epidemiologica, legata al focolaio, può peggiorare rapidamente, dando luogo ad altri focolai, non diversamente contenibili».

«L’incidenza dei casi confermati – prosegue l’ordinanza – si attesta su livelli significativi, atteso che la popolazione residente nel Comune di Sinopoli è di circa 2.000 abitanti».

L’ordinanza che dispone, a partire dalle 17 di oggi, il divieto d’allontanamento dei residenti dal territorio comunale e il divieto d’accesso, «salva la possibilità di transito per operatori sanitari e dell’emergenza e per le forze dell’ordine», prevede anche la sospensione di «tutte le attività commerciali, produttive, scolastiche, ad eccezione di quelle ritenute ‘essenziali’».

Con quella di oggi sono 17 le ordinanze di “zona rossa” disposte in Calabria dall’inizio della pandemia.

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