Organizzano una festa in piena “zona rossa”, sanzionati per violazione delle norme anti Covid

I Carabinieri della Compagnia di Rende (Cs) hanno sanzionato 21 persone per violazione delle disposizioni anti Covid.

In particolare: 5 soggetti sono stati multati per aver  violato il coprifuoco, 9 per assembramento nei pressi di un’attività commerciale e 7 per violazione del divieto di partecipazione a feste e per il mancato rispetto del divieto di spostamento.

Nello specifico, i militari hanno sorpreso un gruppo di ragazzi intenti a bere alcolici in una casa di campagna, a Montalto Uffugo, in piena “zona rossa”.

 I giovani, inoltre, stati segnalati alla Prefettura di Cosenza perché trovati in possesso di 2 grammi di cocaina e uno di marijuana.

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Covid, un altro comune in zona rossa in Calabria

Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, nell’ambito delle misure di contrasto al Covid-19, ha firmato una nuova ordinanza che dispone la “zona rossa” nel comune di Careri e la proroga della stessa disposizione (prevista dall’ordinanza n. 27 del 19 aprile scorso), per quello di Delianuova. Entrambi i comuni sono della provincia di Reggio Calabria.

Per quanto riguarda Careri, le misure si applicano dalle ore 5 dell’1 maggio 2021 a tutto il 13 maggio 2021.

A Delianuova sono invece prorogate per altri 7 giorni, senza soluzione di continuità e fino a tutto il 7 maggio prossimo.

Il provvedimento è stato adottato perché, è scritto nell’ordinanza, «il dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria ha comunicato che nel Comune di Careri, negli ultimi 14 giorni (13-27 aprile 2021) si è registrato un incremento di oltre il 60% di nuovi casi confermati, raggiungendo un totale di 52 casi attivi rispetto ad una popolazione di 2.350 residenti».

Nel Comune di Delianuova,«permane, negli ultimi 14 giorni, un’incidenza rispetto ai soggetti residenti ampiamente superiore al valore di allerta, registrando ulteriori 148 nuovi casi, per un totale di 244 casi attivi e, pertanto, si propone un prolungamento delle misure di mitigazione, in detto territorio».

«Nei Comuni di Careri e Delianuova – è specificato ancora –, sono limitate a non più del 50% della popolazione studentesca le attività scolastiche e didattiche, in presenza, della scuola secondaria di secondo grado, fermo restando quanto previsto all’art. 1 comma 3 del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52».

 «Resta ferma la possibilità, per i Comuni – riporta il provvedimento –, di intervenire con l’adozione di ulteriori provvedimenti in relazione alla situazione epidemiologica caratterizzante il singolo territorio di riferimento, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza correlato al rischio da fronteggiare».

«Il dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale competente – è infine sottolineato –, procede al costante monitoraggio della situazione epidemiologica locale, segnalando tempestivamente all’Unità di crisi regionale, ogni variazione significativa intervenuta. A seguito di ulteriori sviluppi della situazione epidemiologica locale e regionale, le disposizioni fissate nella presente ordinanza potranno essere rimodulate».

Calabria, un comune finisce in "zona rossa"

Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, nell’ambito delle misure di contrasto al Covid-19, ha firmato oggi, l’ordinanza, n. 29, che dispone l’istituzione della “zona rossa” nel comune di Rocca Imperiale (Cs) e proroga la stessa misura nei territori di Cutro (Kr), Acri e San Giovanni in Fiore (Cs).

Il provvedimento prende atto «della comunicazione del 20 aprile scorso della commissione straordinaria del comune di Cutro e dell’interlocuzione con i sindaci di Rocca Imperiale, Acri e San Giovanni in Fiore e con i dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali di Cosenza e di Crotone».

L’ordinanza istituisce la “zona rossa” nel comune di Rocca Imperiale dalle ore 5 del 27 aprile a tutto il 10 maggio 2021. Per i comuni di Cutro, Acri e San Giovanni in Fiore il provvedimento stabilisce «per ulteriori 7 giorni, senza soluzione di continuità e fino a tutto il 3 maggio 2021, le disposizioni di cui all’ordinanza n. 23/2021».

In tutti e quattro i comuni interessati dall’ordinanza «sono limitate a non più del 50% della popolazione studentesca, le attività scolastiche e didattiche, in presenza, della scuola secondaria di secondo grado, fermo restando quanto previsto all’art. 1 comma 3 del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52».

«Resta ferma la possibilità, per i comuni, di intervenire – stabilisce inoltre l’ordinanza – con l’adozione di ulteriori provvedimenti in relazione alla situazione epidemiologica caratterizzante il singolo territorio di riferimento, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza correlato al rischio da fronteggiare».

Covid, altre zone rosse in Calabria

Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha firmato una nuova ordinanza che dispone l’istituzione della “zona rossa” nel Comune di Botricello (Cz) e nella frazione Fossato Jonico di Montebello Jonico (Rc).

Il provvedimento sarà in vigore dalle ore 5 di domani, 14 aprile, a tutto il 27 aprile.

 «Con nota del 13 aprile – riporta l’ordinanza – il dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria ha comunicato che nella frazione di Fossato Jonico del Comune di Montebello Jonico, si è registrata una elevata incidenza di nuovi casi confermati e, attualmente, risultano 31 casi attivi su una popolazione di circa 700 residenti».

 «A seguito della comunicazione del sindaco del Comune di Botricello – viene specificato ancora –, è stata effettuata una ricognizione dei dati epidemiologici disponibili a livello regionale in quel territorio, rilevando che negli ultimi 14 giorni si sono registrati 73 nuovi casi confermati, dei quali circa il 40% negli ultimi sette giorni, con 5 ricoveri e 1 decesso». «Nei territori dei Comuni sopracitati – è scritto nell’ordinanza – si assiste pertanto a un trend fortemente crescente nelle ultime due settimane e, in particolare, negli ultimi 7 giorni, e si registra una incidenza, rispetto alla popolazione residente, superiore ai livelli di allerta».

«Alla luce dell’alta trasmissibilità del contagio dovuto alla diffusione delle varianti virali – viene infine sottolineato nel provvedimento –, deve essere limitata la circolazione delle persone, diminuendo al massimo ogni occasione di contatto e di socialità al fine di mantenere sotto controllo anche la situazione epidemiologica regionale, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza in relazione al rischio da fronteggiare».

Covid in Calabria: 5 comuni finiscono in zona rossa

Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha emanato una nuova ordinanza che dispone la “zona rossa” per i comuni di Acri, Altomonte, Crosia e San Giovanni in Fiore (Cs) e Cutro (Kr).

 L’ ordinanza ha validità dal 13 aprile al 26 aprile.

Nei comuni interessati, è scritto nel provvedimento, «si assiste a un trend fortemente crescente nelle ultime due settimane e, in particolare, negli ultimi 7 giorni si registra una incidenza, rispetto alla popolazione residente, superiore ai livelli di allerta. Tale situazione è suscettibile di ulteriore incremento alla luce di ulteriori test effettuati in attesa di conferma».

«L’analisi dei dati cumulativi a livello regionale, pur evidenziando, negli ultimi sette giorni, un lieve rallentamento nella crescita del numero assoluto dei casi confermati e una leggera diminuzione dell’incidenza per 100mila abitanti, calcolata dal 2 all’8 aprile, comunque sempre ampiamente inferiore alla soglia di allerta, impone – riporta ancora l’ordinanza – di mantenere alto il livello di attenzione sia per la situazione epidemiologica presente in specifici territori, che per il grado di saturazione nel numero di posti letto occupati in area Medica e Terapia intensiva».

 «Al fine di preservare il mantenimento della collocazione nella “zona arancione” – viene infine sottolineato –, è necessario intervenire con misure maggiormente restrittive in quelle aree dei territori provinciali nei quali l’incidenza di casi confermati per 100mila abitanti è superiore alla media regionale e raggiunge i valori di allerta».

Calabria in zona rossa fino al 21 aprile, Di Natale: "Sistema sanitario a pezzi e caos sui vaccini" 

"La Calabria 'zona rossa' fino al 21 aprile 2021 sancisce, ancora una volta, il fallimento di una giunta regionale incapace di amministrare e di risollevare un sistema sanitario ancora al collasso, vero emblema di una classe politica inappropriata e confusionaria".

È quanto afferma il Segretario-Questore dell'assemblea regionale della Calabria, Graziano Di Natale, appreso l'ordinanza N.21 del Presidente f.f. On. Spirlì, che recepisce quella del Ministro della Salute dello scorso 2 Aprile, con la quale è stata disposta l’applicazione, per altri 15 giorni e a partire dal 7 aprile, delle misure già in vigore valide per il contenimento dell'emergenza.

Il consigliere regionale di opposizione prosegue: "Prendo atto che l’analisi dei dati a livello regionale evidenzia oltremodo una costante crescita del numero assoluto dei casi, si evince chiaramente che, l’incremento del numero di posti letto occupati in area Medica e Terapia intensiva è direttamente riconducibile alla mancanza degli stessi in quanto chi avrebbe dovuto fare non ha fatto, e queste sono le conseguenze che paghiamo".

Il vicepresidente della commissione regionale contro la 'ndrangheta, lancia una dura stilettata: "In Calabria siamo ultimi in tutto. Da oltre dodici mesi sostengo, mozioni alla mano, che è necessaria la riapertura delle strutture ospedaliere chiuse, anche per sopperire alla mancanza di posti letto ma, mio malgrado, la maggioranza di Governo resta inerte. Basti pensare -prosegue Di Natale- che negli ospedali di Paola e Rogliano sono stati forniti servizi ai cittadini solo dopo le battaglie, le proteste e le denunce in Procura. Eppure il centrodestra calabrese promette sistematicamente nuovi posti letto ma si tratta soltanto di specchi per le allodole. Chi governa la sanità chiude reparti esistenti trasformandoli in centri Covid, come accaduto allo Iannelli di Cetraro con Medicina, invece di aumentare i servizi ed usufruire di strutture agibili allocate in tutta la provincia di Cosenza, e di fare assunzioni pubbliche".

Sulle vaccinazioni, l'esponente politico aggiunge: "La campagna vaccinale ci pone nelle ultime posizioni della classifica nazionale per percentuale di immunizzati ma siamo già finiti alla ribalta dell'opinione pubblica Italiana, come al solito. Ci sono infatti misteriosamente migliaia di dosi somministrate ad 'Altri' delle quali, ad oggi, non è lecito avere riposte dalla maggioranza, che addirittura, per mano di qualche suo esponente, vorrebbe farci credere di non sapere nulla".

Di Natale lancia un appello per i Calabresi fortemente penalizzati dal prolungamento delle misure restrittive in vigore: "I cittadini sono stanchi. Non c'è più lavoro. Le aziende, le attività, le partite Iva, sono in ginocchio. La zona rossa penalizza soprattutto i ristoratori, le palestre, i parrucchieri, e quelle categorie che, da un lato soffrono le chiusure generate da un sistema sanitario vergognoso, e dall'altro non ricevono risposte concrete ed immediate dal governo centrale, non esente da grosse responsabilità. Un calabrese, quindi, come deve arrivare a fine mese? Io mi ribello, perché mi sto battendo da mesi e nessuno mi ha ascoltato. A pagare le spese sono sempre i cittadini ai quali va la mia solidarietà e vicinanza incondizionata. È imbarazzante - conclude - dover assistere, quotidianamente, a questo sfracello politico-amministrativo più totale mentre la gente, fuori dal palazzo, fa i salti mortali per dare un futuro ai propri figli. Adesso basta. È una vergogna".

Covid, Calabria: zona rossa rafforzata in 5 comuni

Nei giorni 3, 4 e 5 aprile, nei comuni di Cirò, Cirò Marina, Cutro, Mesoraca e Roccabernarda (tutti provincia di Crotone) sarà in vigore la “zona rossa rafforzata” e saranno limitati gli spostamenti ai fini del contenimento della diffusione del Covid-19.

Lo prevede l’ordinanza numero 20 firmata oggi dal presidente della Regione, Nino Spirlì.

Il provvedimento arriva in seguito all’interlocuzione con il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, con il prefetto di Crotone e con i sindaci dei Comuni interessati.

«Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, nel territorio dei Comuni di Cirò, Cirò Marina, Cutro, Mesoraca e Roccabernarda, nella provincia di Crotone, non è consentito - è scritto nell’ordinanza -, lo spostamento di cui all’art. 1 comma 4, primo periodo, del Decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30. Inoltre, dalle ore 20 alle ore 5 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute».

«È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata - si specifica -, di non spostarsi, salvo che per esigenze lavorative, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. Dalle ore 5 fino alle ore 20 è consentita la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze, e la consegna a domicilio».

È fatto inoltre divieto alle persone fisiche residenti nei comuni interessati «di spostarsi per raggiungere le seconde case, salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza».

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Calabria, ristorazione in zona rossa: sarà consentito l'asporto

In riferimento all’ordinanza n. 19 del 27 marzo 2021 (“Disposizioni conseguenti all’entrata in vigore dell’ordinanza del ministro della Salute del 26 marzo 2021”), la Regione Calabria precisa che «la predetta ordinanza richiama tutte le disposizioni del Titolo V del Dpcm del 2 marzo 2021 e, conseguentemente, anche l'art. 46, comma 2, il quale prevede espressamente che resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 22, la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice Ateco 56.3 l'asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18».

Pertanto, «così come richiamato nell'ordinanza in oggetto, rimane consentita, con le limitazioni orarie della norma citata, l'attività dei servizi di ristorazione sia da asporto che a domicilio».

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