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Ospedale di Serra. Cosa (non) cambia con il nuovo decreto Scura: facciamo chiarezza

Cosa è cambiato per l’ospedale di Serra San Bruno con il decreto n. 64/2016 del commissario ad acta per il Piano di rientro Massimo Scura rispetto al precedente decreto n. 30/2016 che, a sua volta, modificava ed integrava il decreto n. 9/2015? Le discussioni si moltiplicano in ambito politico e le versioni non sono univoche. Vediamo allora di fare chiarezza confrontando qualcosa di inoppugnabile, ovvero i decreti ed i loro allegati, prestando particolare attenzione a quello relativo a “Posti letto e strutture pubbliche e private” e al “Documento di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza urgenza e delle reti tempo-dipendenti”. Agli occhi balza subito la rimodulazione della famosa postilla, posta dopo la tabella (n. 43) dedicata ai nuovi ospedali, che stabiliva il trasferimento di tutti i posti letto per acuti del territorio a Vibo una volta completato il nuovo ospedale del capoluogo di provincia e che ora recita testualmente: “La programmazione dei posti letto prevista per i nuovi ospedali risponde alla domanda di prestazioni attualmente programmata. La verifica del ruolo degli attuali presidi che insistono nell’area di riferimento, sarà rivalutata successivamente al completamento dei nuovi ospedali, anche in coerenza con le esigenze di riequilibrio dei posti letto tra le aree territoriali”. Se, però, analizziamo la sezione dedicata agli ospedali di zona disagiata non possiamo non notare l’esatta riproposizione delle previsioni precedenti. Gli “ospedali di zona disagiata” continuano ad essere  definiti “strutture a basso volume di attività con funzioni chirurgiche non prettamente di emergenza, con un numero di casi troppo basso per garantire la sicurezza dei ricoveri anche in relazione ai volumi per il mantenimento dello skill e delle competenze e che incidono pesantemente sulle tipologie di investimento richieste dalla sanità moderna”. La dotazione è identica rispetto a quella precedente:

•         “un reparto di 20 posti letto di Medicina generale con un proprio organico di medici ed infermieri;

•         una Chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week surgery, la copertura in pronta disponibilità per il restante orario, da parte delle équipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco;

•         un Pronto Soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’Emergenza-Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come previsto dal D.M. 30/01/1998 e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l’aggiornamento relativo”.

“Appare necessario – viene ancora ribadito – prevedere la possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete al centro Hub o Spoke più vicino ed indagini laboratoristiche semplici in Pronto Soccorso. Deve essere predisposto un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall’ospedale di zona disagiata al centro Spoke o Hub. È prevista la presenza di una Emoteca. Il personale deve essere assicurato a rotazione dall’ospedale Hub o Spoke più vicino. Negli ospedali di zona disagiata – viene sempre aggiunto – è prevista la presenza di un ambulatorio di Oncologia funzionalmente integrato con lo Spoke di riferimento al fine di evitare ai pazienti oncologici dei relativi territori i disagi dovuti agli spostamenti per i controlli oncologici. Viene mantenuto il Laboratorio analisi esclusivamente per i degenti. L’organico medico dell’ospedale di zona disagiata è così dimensionato:

•         quattro medici di Medicina generale (presenza di un medico 12H 5GG la settimana + 6H 2GG alla settimana + reperibilità) che fanno riferimento alla struttura complessa del DEA di riferimento;

•         cinque medici di Chirurgia generale (16 ore 7 GG la settimana + reperibilità notturna) che fanno riferimento alla struttura complessa del DEA di riferimento;

•         cinque medici anestesisti (16H 7GG la settimana + reperibilità notturna) che fanno riferimento alla struttura complessa del DEA di riferimento;

•         cinque medici di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (presenza di un medico 24 H 365 GG l’anno e con la Medicina generale che partecipa all’attivazione della Guardia attiva) che fanno riferimento alla struttura complessa del DEA di riferimento”.

Dunque, al “San Bruno” ci saranno:

•         cinque posti in Day surgery chirurgico;

•         venti posti in Medicina (18 + 2 in Day hospital; 9 posti di Emodialisi);

•         venti posti per Recupero e Riabilitazione;

•         venti posti per Lungodegenti.

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