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"La Spallata", il commento sprezzante di Castorina (PD) tra insulti e rivendicazioni fantasiose

"Più che una spallata è sembrato un memorial di rottami della destra reggina che ha finito per accontentare solo i nostalgici e gli appassionati dell'archeologia politica. A quasi un anno dall'inizio del nostro mandato questo festival dell'ipocrisia è stato il nostro miglior sondaggio''. E' quanto dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale Antonino Castorina il giorno dopo la manifestazione organizzata dalla destra cittadina. Un mix d insulti assortiti che il giovane esponente democrat utilizza per commentare "La Spallata", il raduno dei simpatizzanti del centrodestra svoltosi sabato pomeriggio a Piazza Italia, davanti al Palazzo Comunale di Reggio Calabria. ''Se le spallate sono queste - è il giudizio sprezzante di Castorina - consiglio ai nostalgici del braccio teso, che pensano di essere ancora in trincea, di organizzarne più spesso. Neanche l'aiuto postumo dei soliti amici ha potuto salvare la faccia a questa sconclusionata carica dei 101. Le loro sono facce che i reggini hanno imparato a conoscere bene negli ultimi dieci anni e che hanno determinato lo sfacelo che la città ancora oggi sta pagando. Una chiamata alle armi, senza generali, che si è rivelata un flop nonostante tutti i big decaduti siano corsi ai ripari mettendo mano agli impolverati elenchi telefonici pur di rimpolpare le loro sgangherate truppe''. ''Facendosi vedere in giro - insiste con inusitata sicurezza il capogruppo PD a Palazzo San Giorgio- non fanno che rafforzare la bontà della nostra azione amministrativa". Castorina, interrompendo per un attimo la sfilza di offese, si lancia in una avventurosa rivendicazione dei risultati "miracolosamente" ottenuti dall'Amministrazione Falcomatà nel corso del primo anno di consiliatura. "In appena dieci mesi - argomenta - siamo già riusciti a riparare i danni che hanno causato". "Forse dimenticano - riprendendo il filo della rabbiosa reazione - lor signori lo scenario post bellico nel quale hanno ridotto Reggio, ad un passo dal default finanziario e con l'onta del commissariamento. Quella stessa piazza che ieri ha ospitato il festival della demagogia, appena un anno fa era teatro di proteste per migliaia di persone, che proprio a causa delle scelleratezze della destra, hanno rischiato seriamente di perdere il lavoro. Reggio questo lo ricorda bene, tanto da aver relegato questi signori negli scantinati più bui del museo della politica''. Con uno stop and go degno di miglior fortuna, Castorina trova lo spazio per dipingere i contorni di un quadro ispirato al surrealismo: ''Oggi che la città è libera dalle macerie, finalmente ha iniziato a respirare l'economia è uscita dal baratro, il centro come le periferie sono stati disseppelliti dai rifiuti e tornano alla normalità attraverso servizi moderni, efficienti e soprattutto economicamente sostenibili. Abbiamo inaugurato un modus amministrativo che è diventato un vanto in tutta Italia. E ce ne accorgiamo soprattutto nel rapporto instaurato con le massime istituzioni governative, con le quali finalmente la città dialoga alla pari, senza il rapporto di vassallaggio al quale i reggini erano abituati ai tempi della destra''. ''Ciò che ci preoccupa piuttosto - termina da dove aveva iniziato il rappresentante del Partito Democratico - è che il festival dei reduci ci mette di fronte ad un'opposizione fortemente divisa, fragile e disarticolata. Mentre la città lavora per la ripresa, questi signori si limitano ad inveire in piazza senza portare uno straccio di proposta. Ma d'altronde non possiamo fargliene una colpa, se in dieci anni sono riusciti a distruggere Reggio, figuriamoci se possono progettare qualcosa adesso che la nostra comunità li ha spazzati via dalla scena politica''.

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