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Maurizio Condipodero: "Guiderò il CONI regionale col sorriso sulle labbra"

E' stata l'ultima scheda scrutinata, la cinquantunesima, a decretare il successore di Mimmo Praticò alla presidenza regionale del CONI. A guidare lo sport calabrese per il prossimo anno e mezzo sarà l'avvocato Maurizio Condipodero. Un esito thrilling che, al pari di una palpitante contesa su un campo di gara, ha avuto bisogno dei tempi supplementari. La prima votazione, infatti, si era chiusa in perfetta parità: 25 preferenze espresse a favore del professionista reggino, altrettante accordate a Pino Abate, presidente del Comitato provinciale de CONI di Cosenza. All'interno della sala convegni dell'Hotel Excelsior di Reggio Calabria stamattina si respirava soltanto l'eco delle accese polemiche che avevano segnato le settimane precedenti. Quella che aleggiava era un'atmosfera felpata, all'insegna della sobrietà e del rispetto tra avversari, come proverbialmente s'addice agli uomini ed alle donne di sport. Principi che, d'altra parte, sono stati richiamati con passione reale ed un pizzico di emozione, da Condipodero nell'intervento di presentazione che ha preceduto le operazioni elettorali. Il neo presidente, prima ancora che fosse tale, ha esposto le sue idee che, ha precisato, auspica siano condivise da tutte le componenti su cui si regge la struttura del Comitato Olimpico calabrese: "Gente in carne ed ossa, persone vere che vogliono inseguire un sogno. Lo sport è lealtà nei confronti degli altri, ma soprattutto di noi stessi". "Non concepisco - ha confessato l'avvocato che sedeva nella precedente Giunta regionale del Coni in qualità di rappresentante della Federazione italiana Baseball e Softball - concetti come il tradimento. Non l'ho mai fatto in famiglia, non l'ho mai fatto con gli amici. Non so se altri sono in grado di dire la stessa cosa". Ed è esprimendo questo pensiero che ha rivolto un abbraccio ideale al presidente uscente: "In questo - ha detto Condipodero - mi ispiro al mio amico Mimmo Praticò, uomo che deve e può dare ancora un contributo allo sport calabrese". Uno degli impegni primari che saranno assunti già nell'immediato, riguarderanno, ha garantito l'avvocato, l'impiantistica sportiva, da sempre tallone d'Achille a queste latitudini. Un impegno altrettanto costante sarà dedicato ai diversamente abili. Per sottolineare il fermo desiderio di valorizzare le donne, invece, Condipodero ha chiarito, scherzando, che non potrebbe essere altrimenti, visto che in casa è l'unico uomo presente, affettuosamente circondato dalle donne della sua famiglia e precisando che anche i cani di cui è padrone a casa sono di genere femminile. Prima di colui che poi avrebbe avuto la meglio nella sfida per la presidenza, aveva presentato la sintesi del suo programma Abate, concentratosi su uno dei pomi della discordia che avevano agitato la vigilia. "Voglio subito chiarire - è stato l'incipit del discorso - che la notizia di uno spostamento della sede, in caso di mia elezione, da Reggio a Cosenza è assolutamente falsa. Il mio impegno è quello invece di implementarla, di renderla operativa". Esaurita la fase preliminare, il tavolo della presidenza composto da dirigenti nazionali del CONI, ha iniziato a chiamare nominalmente i delegati ai quali era affidato il compito di dare un nome ed un volto al responsabile dello sport regionale. Finito in perfetta parità il primo confronto, una pausa, tanto breve quanto opportuna, ha permesso di prendere fiato. Al rientro in sala, la ripresa immediata del match risoltosi sul filo di lana dando ragione a Condipodero, che ha salutato la vittoria con la consueta eleganza. Si è alzato in piedi ed ha scaricato la tensione abbracciando uno ad uno la tutti coloro che gli si sono avvicinati per condividere la gioia del successo. Una nota a parte merita, proprio a testimonianza dell'aria salubre che, nonostante tutto, continua a regnare nello sport, l'abbraccio che ha unito i due avversari al termine del confronto. Una volta espletata anche la formale procedura della proclamazione, il neo eletto presidente ha voluto manifestare pubblicamente la sua legittima commozione. Non poteva non farlo servendosi di una metafora presa in prestito dal "suo" sport, il baseball. "Non ho fatto il grande slam, ho vinto di un punto, e l'ho fatto grazie ad un amico: Mimmo Praticò. L'azione che porterò avanti - ha concluso rispettando una delle sue caratteristiche peculiari - sarà col sorriso sulle labbra" Una frase, quest'ultima, che, pronunciata da uno scout, cattolico praticante e dedito al volontariato, vale più di mille programmi.

Reggio, approvato Bilancio 2014. Falcomatà: "Uniti per evitare il default"

Il Consiglio Comunale di Reggio Calabria ha approvato il Bilancio Consuntivo 2014. Sono stati 23 i voti a favore, contro i 6 che hanno detto no al rendiconto presentato in apertura di seduta dall'assessore Armando Neri. Le parole on cui l'esponente della Giunta presiduta dal sindaco Giuseppe Falcomatà ha accompagnato la descrizione dei meri principi contabili lasciano trasparire con chiarezza quanto le maglie siano tuttora ristrette a causa del Piano di riequilibrio decennale concepito durante la gestione commissariale. Il motore della macchina guidata dagli inquilini di Palazzo San Giorgio,del resto, non può non risentire degli effetti direttamente prodotti dalla condizione di handicap ereditata dal recente passato. "Coraggio, trasparenza e legalità" i fari che Neri ha indicato per spiegare l'operato dell'Esecutivo comunale, da contrapporre ad una conduzione "ardita di cui si sono rese responsabili le Amministrazioni precedenti. La seduta odierna, sostanzialmente tranquilla, ha vissuto pochi picchi, uno di questi nel momento in cui sono stati evocati i "grandi assenti": i Revisori dei conti che, con la loro perdurante latitanza, hanno provocato fastidio ed ira in un paio dii consiglieri, sia della maggioranza che dell'opposizione. Circa novanta minuti sono stati necessari all'assessore Neri, delegato al Bilancio, per esporre gli elementi caratterizzanti il documento contabile successivamente licenziato dall'Aula. "Diminuire l'asfissiante ed ingiustificata pressione fiscale sui cittadini figlia gestione dissennata anni passati", è l'obiettivo dichiarato. Un lavoro impegnativo che procede di pari passo con le richieste formulate al Governo perché: "Ridurre il tasso d'interesse sul Piano di riequilibrio dal 3,30% all'1,30% comporta un risparmio di 60 milioni di euro". Una gabbia, quella costruita dalla necessità di rispettare nel dettaglio quanto sancito dallo schema concepito dai Commissari prefettizi, che serve ad impedire, ha ricordato l'assessore "la sanzione del dissesto". "Abbiamo fatto - è stata l'orgogliosa rivendicazione di Neri - una operazione di pulizia del bilancio comunale nella gestione dei residui. Dopo una attenta e dettagliata analisi di queste voci, abbiamo ritenuto di stralciare oltre 51 milioni di residui attivi, in quanto non ci sono documenti idonei e giustificativi. Nonostante ciò, siamo riusciti a mantenere il target del piano di riequilibrio. Nei bilanci passati venivano mantenute come poste attive, mentre noi abbiamo ritenuto di stralciarle, seguendo un solo principio: la verità". Nel provvedimento in oggetto sono contenute le somme, pari a 2,5 milioni di euro, da accantonare ogni anno e per un decennio "in previsione di vertenze nei confronti del Comune di Reggio Calabria". "Ritengo - ha però rimarcato Neri - sia una previsione ottimistica, in quanto ci troviamo, soltanto nel 2014, con oltre 5 milioni e 300 mila di debiti fuori bilancio. L'80% discendono da soccombenze". Le velenose punture di spillo, seguite alla conclusione della relazione di Neri e che hanno scaldato gli animi dei rappresentanti degli opposti schieramenti, sono state originate dall'eterna diatriba tra difensori e contestatori di quel "Modello Reggio" che, come certificato da dati oggettivi, ha lasciato una montagna di macerie incombente sul presente e sul futuro della città. Dura, al riguardo, è stata la posizione assunta da Filippo Burrone che, guardando dritto verso gli scranni su cui siedono i consiglieri dell'opposizione, ha replicato: ”Criticate la gestione commissariale, ma sapete bene che i Commissari avrebbero potuto arrivare a Reggio e dichiarare il dissesto, così veramente si sarebbe evitato che certi personaggi continuassero a fare politica. Oggi dite di voler difendere la città, ma andava difesa quando c’era davvero bisogno, quando c’erano le file umilianti al Cedir, quando si assumevano Vigili urbani senza procedure di evidenza pubblica, quando per la guerra tra bande si è portato in questa città un assessore leghista. Il sindaco Falcomatà si reca spesso a Roma per porre rimedio a questo disastro. Cosa ben diversa da chi invece frequentava i locali milanesi per incontrare qualche impresario e portare a Reggio nani e ballerine. Noi porteremo fuori la città dal pantano nel quale si era cacciata a causa della vostra gestione”. Una polemica che Pasquale Imbalzano, capogruppo del Nuovo Centrodestra, ha provato a smorzare: "Riconosciamo – sono state le sue parole – la non liceità di alcune condotte del passato. Noi, però, vogliamo aprire una nuova fase, una nuova era nel centrodestra". Misurato nei toni e ragionevole nella sostanza l'intervento di Demetrio Marino, capogruppo di Forza Italia che, pur dai banchi della minoranza, con onestà intellettuale ha pubblicamente apprezzato l'operato del sindaco Falcomatà, lodandone "coraggio e responsabilità istituzionale". Parole che ha accompagnato, con intelligenza politica, ad un invito a muovere passi decisi volti a segnare una netta cesura col passato.  L'intervento del Primo Cittadino ha messo fine al dibattito precedente il via libera del Consiglio al Consuntivo 2014: "Quello che è accaduto in questa città - ha rammentato Falcomatà - non è accaduto per caso o per sfortuna, ma perché una classe politica non è stata all'altezza della situazione e ha utilizzato le casse comunali come un bancomat personale. Solo chi è indifferente ai sentimenti e alla morale comune ha potuto produrre questo disastro"."Questa maggioranza - ha sottolineato - si assume la responsabilità di approvare il rendiconto dell’ultimo anno di gestione commissariale, fortemente condizionato dalle precedenti amministrazioni. Non possiamo continuare a mettere la polvere sotto il tappeto. L’abbiamo scoperchiato e ora è il momento di fare pulizia”.  "La nostra classe politica, adesso, si deve unire - è stato l'accorato appello del sindaco - affinché questa città eviti un default. Se c’è un tema attorno al quale la classe dirigente dovrebbe unirsi è proprio la salvezza finanziaria della città oggi sappiamo benissimo che i Commissari hanno prodotto una vera e propria alchimia finanziaria per evitare il dissesto. Ma ci chiediamo: per salvare chi?”.

Reggio Calabria, approvato in Commissione il Bilancio Consuntivo

Questo pomeriggio alle 16 la Commissione Programmazione e Servizi generali di Reggio Calabria (competente per Bilancio, Finanze, Tributi, Contenzioso, Personale, Vigili Urbani, Commercio, Annona, Manutenzione, Nettezza Urbana, Discarica, Depuratori, Autoparco, Cimiteri, Affari Generali, Anagrafe, Acquedotti) ha approvato il Bilancio consuntivo 2014. Il provvedimento è stato licenziato con il voto favorevole di nove componenti dell'organismo consiliare (Albanese, Castorina, Iachino, Mauro, Mileto, Misefari, Quartuccio, Emiliano Imbalzano e Gangemi). Tre quelli contrari (Demetrio Marino, Maiolino e Pasquale Imbalzano). L'importante documento contabile passerà adesso al vaglio del Consiglio Comunale in programma giovedì mattina, con  la seconda convocazione fissata per le 9 di venerdì. Presenti durante i lavori della Commissione il sindaco Giuseppe Falcomatà, l'assessore al Bilancio, Tributi e Programmazione, Armando Neri ed il dirigente di Settore, Demetrio Barreca. 

CONI Calabria, sabato la sfida decisiva tra Condipodero e Abate

Si avvicina agrandi passi il giorno del destino per il futuro dello sport calabrese: sabato  6 giugno, presso l'Hotel Excelsior di Reggio Calabria, saranno eletti i componenti del nuovo Comitato regionale del CONI. Il presidente che prenderà il posto di Mimmo Praticò emergerà da una contesa in cui gli sfidanti sono l'avvocato Maurizio Condipodero e Pino Abate. Il primo è uno stimato professionista reggino, apprezzato per la sincera umanità che coniuga con l'amore sviscerato per lo sport. L'avvocato Condipodero, che da sempre consacra il tempo libero ad attività di volontariato, nel Comitato uscente ricopriva l'incarico di rappresentante della Federazione italiana baseball e softball. Il secondo, invece, è attualmente presidente provinciale di Cosenza. Il voto anticipato rispetto alla scadenza naturale del quarto mandato affidato a Praticò è stato causato dalla decisione, assunta da cinque membri della Giunta, di dimettersi dall'incarico. Si è, dunque, reso necessario, commissariare il Comitato ed indire nuove elezioni. La battaglia, a ridosso della fatidica giornata in cui gli aventi diritto si esprimeranno optando per uno dei due contendenti, si fa sempre più aspra e la sfida, nel frattempo, ha assunto anche un carattere geopolitico che ha messo al centro della contesa anche l'ubicazione della sede del Comitato regionale, oggi in via Correttori, a Reggio Calabria. Secondo rumors insistenti potrebbe essere trasferita proprio nel capoluogo bruzio. Un'ipotesi giudicata inverosimile da Abate e dai suoi sostenitori, ma ben più che possibile secondo i delegati della città dello Stretto. Nell'infuocato dibattito che precede la consultazione in programma fra quattro giorni si registra oggi l'intervento di Antonio Laganà, presidente del Panathlon Club Reggio Calabria: "In qualità di Delegato per la provincia di Reggio Calabria, sento il dovere di esprimere profonda preoccupazione per il futuro dello sport reggino e calabrese. La manovra che ha portato allo scioglimento del direttivo ed alla decadenza del presidente Mimmo Praticò non aveva alcun nobile fine, infatti era basata sul perseguimento di obiettivi personali e non sul rafforzamento del movimento sportivo. Adesso, il "piano diabolico" ideato da alcuni dirigenti sportivi "reggini" continua con il tradimento alla città di Reggio. Infatti - rivela Laganà - circa otto dirigenti "scontenti" hanno già stretto accordi con il candidato di Cosenza interessato a strappare a Reggio la leadership che ha sempre avuto in ambito C.O.N.I., sin dai tempi del compianto Oreste Granillo. Fedeli a questa linea autolesionistica, gli autori di tale disegno delegittimante stanno tentando di svendere una importante rappresentanza istituzionale che ha sede a Reggio Calabria, sin dal 1927. Sembra incredibile, eppure, i "reggini" appoggiano la lista dei "cosentini". E' come se durante una partita di calcio alcuni giocatori fanno goal nella propria porta. E' giusto che l'opinione pubblica sappia chi sta svendendo Reggio in cambio di qualche "briciola" ed è giusto, anche, che i cittadini abbiano gli elementi per giudicare. Alla base di tutto questo non ci sono né programmi di rilancio, né idee per il futuro. La storia della città, a questi signori, non ha insegnato nulla, infatti, ripropongono faide da autentico suicidio. Preferiscono votare il candidato di Cosenza e non Maurizio Condipodero, 58 anni, noto professionista reggino e vero sportivo con un curriculum di tutto rispetto, il cui progetto politico-sportivo apprezzo e condivido". Spero - è l'auspicio finale del presidente Panathlon - che il mondo dello sport e dei veri sportivi rimanga unito e lasci i "traditori" di Reggio al loro destino". 

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