Carabina clandestina nell'appartamento: 26enne finisce ai domiciliari

Un giovane di 26 anni è finito in manette dopo che i Carabinieri, perquisendo il suo domicilio, hanno scovato una carabina con matricola abrasa. Le modifiche apportate l'avevano trasformata in arma comune da sparo. C.G, che deve rispondere del reato di detenzione illegale di armi clandestine e munizioni, è stato sottoposto al regime dei domiciliari. Dopo aver ispezionato il suo appartamento, a Mammola, in provincia di Reggio Calabria, i militari dell'Arma, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno esteso i controlli agli appezzamenti di terreno nelle vicinanze trovando, in un fondo di cui non è stato ancora identificato il proprietario, un fucile da caccia clandestino, parti di fucile e munizionamento vario. Armi e cartucce sono state poste sotto sequestro per essere inviate agli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche di Messina che effettueranno gli esami balistici. 

 

Scovato arsenale nel Vibonese: arrestati padre e figlio

I carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia con il supporto di unità cinofile del Gruppo Operativo “Calabria” hanno dato corso ad una serie di perquisizioni finalizzate alla ricerca di armi. Nel corso delle operazioni i militari dell’arma si sono concentrati su un’abitazione e un capannone di proprietà di un 48enne e del figlio 22enne entrambi fruttivendoli ma con alle spalle precedenti penali. I militari della Compagnia di Vibo Valentia hanno proseguito fino a tarda sera le operazioni di perquisizione che hanno dato i frutti sperati: difatti i Carabinieri hanno rinvenuto nel garage dell’abitazione una pistola calibro 6.35  di fabbricazione cecoslovacca corredata di caricatore e 45 proiettili. Debitamente occultate tra le pedane e i mezzi posti all’interno del capannone sono state invece  rinvenute:

-        una pistola Beretta calibro 22 con matricola abrasa completa di caricatore e  205 proiettili dello stesso calibro;

-        due fucili a pompa calibro 12

-        una carabina marca Winchester calibro 30x30.

I due soggetti, accompagnati presso il locale comando Arma, non hanno saputo giustificare il possesso di un simile quantitativo di armi peraltro di provenienza estera ed illecita. Ora si trovano entrambi ristretti presso la casa circondariale di Vibo Valentia: dovranno rispondere delle pesanti accuse di detenzione abusiva di armi e munizioni, ricettazione, detenzione di arma clandestina. Il sequestro, l’ennesimo nel territorio vibonese operato dai carabinieri, ha consentito di sottrarre dal territorio armi capaci di fare un volume di fuoco impressionante  e letale.

Deteneva cocaina ed una carabina: arrestato dalla Polizia

Agenti della Squadra Mobile di Vibo Valentia hanno tratto in arresto un quarantaquattrenne accusato di detenzione di sostanze stupefacenti e trovato in possesso di una carabina con la matricola abrasa e dotata di silenziatore.  I 14 grammi di cocaina, l'arma dotata di silenziatore e cento munizioni sono stati scoperti all'interno di sacche plastificate nel corso di una perquisizione nella casa ed in un magazzino di Nicola Cilurzo, l'uomo finito in manette. I controlli sono stati effettuati con il supporto di Baby e Maicon, due cani labrador antiesplosivo.

Minaccia i Carabinieri con una carabina: arrestato un 41enne

Un uomo di 41 annni è stato tratto in arresto per minaccia a pubblico ufficiale, porto e detenzione illegale di armi, porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere, ricettazione. A catturare sabato mattina C.F. sono stati i Carabinieri della Stazione di Roccella Jonica che, mentre attraversavano il lungomare, si sono insospettititi notando la persona poi finita in manette. Resosi conto della presenza degli uomini in divisa, il 41enne ha imbracciato una carabina ad aria compressa minacciandoli e cercando di farli andare via. I militari dell'Arma sono, tuttavia, riusciti a fermarlo ed a sottrargli l'arma.  La carabina, sprovvista di matricola, non aveva colpi.  Circa le tre galline, di cui una morta e sistemata dentro una sacca custodita nel vano della sella di uno scooter utilizzato dall'uomo, l'arrestato, secondo la ricostruzione degli investigatori, non ha saputo fornire spiegazioni. I Carabinieri ritengono che le abbia rubate da un pollaio di cui avrebbe manomesso l'ingresso utilizzando gli arnesi da scasso trovati nella sua disponibilità. Accompagnato nella Casa Circondariale di Locri, C.F. si è presentato davanti al giudice per l'udienza di convalida del provvedimento restrittivo. A suo carico è stato disposto l'obbligo di presentarsi e firmare quotidianamente nella Caserma dei Carabinieri di Roccella Jonica. La carabina e ed i presunti strumenti di scassinamento sono stati sequestrati.

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