Ex ospedale di Chiaravalle, il sindaco non molla: voglio la convenzione firmata

Sulla Casa della Salute di Chiaravalle Centrale qualcosa si muove, ma non è ancora abbastanza. Ieri il consiglio regionale della Calabria, all'unanimità, ha approvato una mozione con cui chiede al governatore Mario Oliverio di “adottare al più presto tutti gli atti necessari per arrivare alla firma della convenzione” finalizzata all'avvio dei lavori di riconversione dell'ex ospedale “San Biagio”. Il proponente, Baldo Esposito, finita la riunione si è immediatamente recato a Chiaravalle per incontrare il sindaco, Mimmo Donato, “accampato” da giorni, in segno di protesta, nei corridoi del nosocomio.  Esposito ha chiesto al primo cittadino di interrompere lo sciopero della fame iniziato nelle ultime ore. Ma Donato è stato irremovibile. “Me ne andrò solo in due modi: o con la convenzione firmata o in barella” ha affermato, giudicando del tutto insufficienti le risposte fino ad ora arrivate sia da parte della Regione che dall'Asp. Si sente “preso in giro” il sindaco di Chiaravalle che, pure, nei mesi scorsi aveva espresso fiducia nei confronti del presidente Oliverio per il buon esito della pratica. E invece, tutto si è improvvisamente arenato negli uffici dei dipartimenti regionali e dell'Azienda sanitaria provinciale. Un film già visto da queste parti. Proprio a Chiaravalle, nel 2000, al posto del vecchio ospedale doveva sorgere un centro d'eccellenza Inail per la riabilitazione. C'erano i soldi (9 milioni di euro) e anche la volontà politica (ma solo a parole)  per realizzarlo. Nulla di fatto. Dopo 17 anni si sta ripetendo lo stesso copione. Adesso è il progetto della Casa della Salute a tenere banco. Anche in questo caso il finanziamento c'è: 8 milioni di euro già pronti per l'uso. Ma la “burocrazia malata” - come la chiama il sindaco Donato - e anche l'insipienza della politica regionale rischiano di far saltare tutto. Stavolta, però, la popolazione di Chiaravalle e la sua amministrazione non intendono mollare. 

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Chiaravalle Centrale, sindaci e cittadini in piazza per chiedere la casa della Salute

Un presidio permanente di cittadini e amministratori locali resterà giorno e notte all'interno dell'ex ospedale “San Biagio” fino a quando la Regione Calabria e l'Asp di Catanzaro non predisporranno tutti gli atti necessari all'avvio dei lavori di riconversione del vecchio presidio sanitario in Casa della Salute. E' la decisione annunciata oggi, nel corso della giornata di mobilitazione convocata dal sindaco di Chiaravalle Centrale, Mimmo Donato. In tanti hanno risposto all'appello. Nella sala consiliare di via Castello hanno espresso ufficialmente la loro adesione alla protesta i sindaci dell'intero comprensorio delle Preserre e delle Serre catanzaresi e vibonesi. Ma c'erano anche i comitati, gli studenti, le associazioni del territorio e vari esponenti politici di ogni livello. Tutti uniti nel rivendicare l'affermazione di un diritto: Chiaravalle ha già da tempo ottenuto il finanziamento necessario per la Casa della Salute e questo obiettivo deve essere realizzato in tempi rapidi e senza più palleggi di responsabilità da parte di una burocrazia lenta e inconcludente. Un messaggio chiaro e forte rilanciato con il corteo che si è snodato per le vie del paese, dalla sede municipale fino alla struttura del “San Biagio”. I consiglieri regionali Arturo Bova, Mario Magno e Baldo Esposito hanno preso la parola proprio davanti all'ingresso dell'ex ospedale per ribadire il loro impegno in merito ad una problematica che si trascina stancamente da mesi e mesi senza arrivare mai a soluzione. Bova, in particolare, ha affermato che “la Casa della Salute si farà, perché c'è la volontà politica del governo regionale di portarla avanti”. Più critico il commento di Magno ed Esposito, nell'evidenziare le lungaggini che hanno portato la popolazione delle Preserre all'esasperazione. Molto significative le dichiarazioni dei più giovani, degli studenti che hanno partecipato alla giornata di mobilitazione e protesta. “Abbiamo perso tutto negli ultimi anni, uffici, servizi, lavoro, adesso anche per noi è arrivato il momento di lottare per riscattare i nostri paesi dall'emarginazione e dal sottosviluppo” ha sottolineato Guido Corapi, portavoce delle classi del Liceo Scientifico, tra gli applausi di tutti i presenti. 

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Chiaravalle Centrale, il Comitato Casa della Salute scrive a Oliverio: siamo stanchi e sfiduciati

Sulla riconversione dell'ex ospedale di Chiaravalle Centrale si mobilitano i cittadini e scende in campo il “Comitato per la Casa della Salute”. In una nota, a firma dell'ex sindaco Nino Bruno, il sodalizio spontaneo si rivolge direttamente al presidente della Regione Calabria, al direttore dell'Asp di Catanzaro e, per conoscenza, al sindaco. “Il miraggio della Casa della Salute” è il titolo emblematico della lettera aperta.

“Dopo aver atteso per anni - spiega il documento - che si realizzasse concretamente la riconversione dell'ex ospedale civile di Chiaravalle in Casa della Salute come previsto dalle varie delibere regionali; dopo aver atteso con fiducia il completamento degli studi progettuali, avviati dall'Azienda sanitaria provinciale, per la realizzazione di una Casa della Salute moderna e funzionale sia in termini di servizi sia in termini di nuova struttura; oggi sentiamo il dovere, come cittadini attenti a quanto avviene nel mondo della sanità comprensoriale, di segnalarvi una situazione stagnante o meglio di regressione per quanto attiene il progetto di riconversione in Casa della Salute con conseguenti ripercussioni sul servizio sanitario di un intero comprensorio. E' quanto avviene, purtroppo, spesso in Calabria quando si deve passare dalle parole o dagli studi di fattibilità ai fatti. E' quanto si sta verificando a Chiaravalle”.

“In questi anni - prosegue la nota - a partire dalla chiusura dell'ospedale, sono stati avviati sull'argomento studi,proposte, convegni accompagnati da impegni solenni  a fare presto e bene. Se guardiamo alla situazione odierna troviamo invece un insieme di servizi sanitari senza che ci sia una regia, un responsabile della Casa della Salute a cui rivolgersi per chiedere conto sia dello stato di realizzazione dei servizi previsti nello studio presentato ai vari convegni, sia delle disfunzioni registrate in questi ultimi tempi. Dobbiamo purtroppo constatare che non solo non c'è stato il potenziamento dei servizi ma  addirittura alcuni sono stati annullati o ridimensionati. A titolo di esempio segnaliamo: la chiusura di un servizio ambulatoriale di Chirurgia senza avvertire i pazienti già prenotati da tempo; la riduzione del personale della Riabilitazione con conseguente riduzione delle attività; il disservizio nel settore Vaccinazioni. Facciamo notare che il servizio di Riabilitazione era inserito come uno dei punti qualificanti del progetto della Casa della Salute”.

“La sfiducia aumenta - conclude l'ex sindaco Nino Bruno - se si guarda all'iter riguardante il progetto del nuovo edificio che dovrebbe ospitare la Casa della Salute. Da un anno, nonostante gli impegni solenni sia della Presidenza della Regione sia della Direzione generale dell'Asp, la pratica viene passata dagli uffici regionali agli uffici dell'Azienda Sanitaria e viceversa, senza che al momento si intraveda una soluzione. Per quanto sopra Vi chiediamo un intervento che ponga fine ad un modo di operare che oltre a creare una sanità non accettabile in un intero territorio, alimenta sempre di più la sfiducia verso dirigenti e politici”.

Chiaravalle Centrale, Casa della salute: il sindaco Donato invita l'Asp a fare chiarezza

“Sulla Casa della Salute, adesso è l'Asp di Catanzaro che deve fare chiarezza”.

È quanto afferma il sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato, da oltre un anno impegnato sul fronte della riconversione dell'ex presidio ospedaliero “San Biagio”.

Un progetto che si è arenato, dapprima, nella “palude” della burocrazia regionale e che, adesso, sembra essersi nuovamente impantanato transitando negli uffici dell'azienda sanitaria provinciale.

“A fine luglio, dopo una serie di incontri esplicativi con la Regione Calabria, sembrava tutto indirizzato verso una celere soluzione della vicenda - spiega il sindaco. - Ci è stato detto che toccava all'Asp provinciale prendere in mano il carteggio e predisporre, in pochi giorni, tutti gli atti necessari per dare il via alla realizzazione del nuovo edificio destinato ad ospitare la Casa della Salute. E invece, siamo quasi arrivati a ottobre e tutto risulta incomprensibilmente fermo”.

Secondo Donato “è inaccettabile questo palleggio di responsabilità, questo lento stillicidio di carte e burocrazia infinita che mette a serio rischio il diritto alla salute di un territorio già martoriato da una serie di tagli ai servizi, ai trasporti, al lavoro”. “Perché le procedure adesso non vanno avanti?” è la domanda che  il sindaco di Chiaravalle rilancia, indirizzandola sia alla direzione generale dell'Asp che, per la parte di sua competenza, al presidente della giunta regionale calabrese, Mario Oliverio.

“La garanzia del diritto alla salute dei cittadini deve essere considerata prioritaria in ogni società civile che si rispetti - conclude Mimmo Donato. - Eppure qui non sembra essere così. Registriamo quotidianamente le lamentele della popolazione, di una utenza fatta di persone che soffrono e che vanno ascoltate e tutelate, e non possiamo restare muti e indifferenti di fronte a questa situazione. Esiste un finanziamento dedicato al rilancio del nostro nosocomio. Noi auspichiamo, anzi pretendiamo, che questa progettualità non si perda e che non naufraghi nei meandri dei vari uffici, come purtroppo è già accaduto in un recente passato. Vigileremo ogni giorno affinché ciò non accada e lotteremo al fianco dei cittadini per l'affermazione dei nostri diritti”.

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Casa Salute di Chiaravalle, Oliverio convoca il sindaco: avanti con il progetto

"La Casa della Salute di Chiaravalle Centrale si farà, perché era e rimane un obiettivo prioritario e strategico della Regione Calabria”.

È l'impegno che il governatore Mario Oliverio ha garantito sulla riconversione dell'ex ospedale “San Biagio”, nel corso di un lungo incontro con il sindaco della cittadina delle Preserre, Mimmo Donato. Una riunione convocata dallo stesso presidente della giunta regionale, allargata ai dirigenti, ai funzionari e ai tecnici coinvolti nel progetto.

“L'iniziativa - ha spiegato Donato - è servita, prima di tutto, per focalizzare l'attenzione sulle criticità che hanno, fino ad ora, rallentato l'iter burocratico e l'avvio dei lavori”.

Oliverio ha pienamente condiviso il percorso adottato dall'amministrazione comunale di Chiaravalle che, di fronte al problema di dover adeguare l'edificio esistente, ha pensato bene di tutelare la continuità dei servizi e di mantenere i costi nei limiti del finanziamento previsto, puntando sulla costruzione di un nuovo immobile, da realizzare nelle vicinanze del vecchio ospedale in un suolo appositamente destinato allo scopo con delibera di consiglio comunale. “Adesso c'è la precisa volontà di tutte le parti - ha argomentato il sindaco di Chiaravalle - di procedere con la definizione degli aspetti formali, propedeutici all'avvio dei lavori”.

Sostanzialmente, c'è da aggiornare la convenzione esistente, adeguandola anche alle nuove norme del Codice degli Appalti. L'Asp di Catanzaro, nel frattempo, ha già predisposto lo studio di fattibilità, mentre il Dipartimento regionale sta elaborando il decreto da trasferire al Commissario ad acta Massimo Scura.

Lo stesso Scura, peraltro, aveva indicato nella Casa della Salute di Chiaravalle uno degli obiettivi strategici da conseguire nell'ambito dell'Azienda sanitaria provinciale del capoluogo. Il che lascia sicuramente ben sperare sull'esito conclusivo delle procedure in corso.

Casa della Salute di Chiaravalle, Neri (Pd): "La maggioraanza si è inchinata al volere dei vertici Asp"

“Purtroppo, non può che rappresentare un’ amara consolazione la frase: ' lo avevamo detto'. Ma risulta agli atti di un consiglio comunale, risulta da una riunione ufficiale tenutasi per discutere di questo problema, risulta dalla stampa di quei giorni. La minoranza aveva con forza chiesto garanzie a tutela e difesa del progetto Casa della Salute. Un protocollo d’intesa  a firma delle tre parti interessate che sancisse nero su bianco la reale volontà e possibilità della realizzazione del progetto Casa della Salute”.

E’ quanto scrive in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Emanuela Neri.

“Il tentativo di consumare l’ennesimo scippo, per privare la popolazione di Chiaravalle e di tutta l’area del chiaravallese, era chiaro ai nostri occhi. Abbiamo cercato – aggiunge l’esponente d’opposizione - in tutti i modi di far capire al sindaco e alla sua maggioranza che il problema andava affrontato nei tempi e nei modi giusti, che nulla doveva essere lasciato al caso e che ai vertici Asp e regione Calabria andavano chieste garanzie che aldilà dei futuri cambi di vertice, avrebbero messo un sigillo importante sul progetto.

Purtroppo - prosegue Neri - l’incapacità e la presunzione politica hanno reso sordi il sindaco Donato e la sua compagine rispetto alla gravità del problema.

La maggioranza si è inchinata, con una delibera di consiglio, al volere dei vertici dell’Asp senza in cambio chiedere alcuna garanzia. Ci sono temi che è giusto che vengano affrontati come maggioranza ma ce ne sono altri, caro sindaco Donato, che appartengono a tutti e su questi chi rappresenta solo una fetta del paese non può avere la presunzione di gestire da solo. Oggi noi che rappresentiamo i 2/3 della Città abbiamo il dovere di dire che quello che si sta consumando in questi giorni, è solo il frutto di un’incapacità di chi guida la nostra Città di fare sentire la sua voce. Farsi promotore di una falsa mobilitazione per nascondere le proprie incapacità è un atto irrispettoso dell’intelligenza dei cittadini”.

Rivolgendosi alla maggioranza consiliare, Neri conclude: “Abbiate la responsabilità di ammettere di aver sbagliato, abbiate la capacità di chiedere aiuto a chi una mano l’aveva tesa e chiedere scusa ai cittadini che saranno gli unici a pagare a caro prezzo questa incapacità di governo della cosa pubblica”.

Casa Salute di Chiaravalle, l'assessore Foti: il Pd locale non ha diritto di parola

“Sulla Casa della Salute il Pd locale non è più credibile e, conseguentemente, non ha più diritto di parola”.

L'assessore comunale di Chiaravalle Centrale Claudio Foti attacca senza mezzi termini la sezione cittadina del Partito democratico e, in particolare, il suo uomo di punta: l'ex sindaco Pino Maida.

“Sentirsi dire da Maida che l'attuale maggioranza sta dormendo - scrive Foti - è davvero paradossale. Parla proprio chi, da leader delle amministrazioni comunali passate, si è visto soffiare sotto il naso un ospedale intero! Abbiamo registrato il suo silenzio per anni, anche quando governava il centrodestra del suo fido alleato Gregorio Tino, con cui regnava un tacito patto di non belligeranza oggi rinsaldato dalla comune sconfitta elettorale. Abbiamo sopportato i suoi sermoni retorici e vuoti in consiglio comunale, quando la nostra amministrazione ha iniziato a mettere mano seriamente alla problematica della Casa della Salute, dopo anni di totale abbandono del progetto. In aula, Maida si è persino opposto alle proposte arrivate dalla Regione che, a quanto mi risulta, è guidata da un presidente che fa capo al suo stesso partito. Adesso, ha il coraggio e la faccia tosta di addebitare a noi i ritardi che stanno rallentando la riconversione del nostro presidio ospedaliero! O vuole forse lasciare intendere che, se non sarà lui a parlare con il presidente, del progetto non se ne farà più nulla? In tal caso - conclude l'assessore Foti - sarebbe un'offesa per l'intelligenza dei cittadini e per la politica tutta. Siamo sicuri che se davvero c'è una sola persona che può sbloccare le procedure attualmente impantanate negli uffici di Germaneto, questa risponde al nome di Mario Oliverio. E in lui confidiamo. Tutto il resto è fumo, gettato negli occhi dei propri sodali, con l'obiettivo di nascondere gli errori del passato e le inefficienze del presente. E' Pino Maida che ha fallito e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

Chiaravalle C.le, Casa della Salute: imminente la firma della nuova convenzione con la Regione Calabria

Dichiarazione del sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato:

Entra nella settimana decisiva il progetto di riconversione dell'ex presidio ospedaliero di Chiaravalle Centrale in “Casa della Salute”. Si respira un rinnovato clima di fiducia, dunque, dopo gli immotivati ritardi burocratici degli ultimi mesi che avevano sollevato dubbi, malumori e perplessità non solo nell'opinione pubblica ma anche nell'ambiente medico e tra gli amministratori comunali locali.

Oggi si apprende da fonti più che autorevoli che c'è la ferma intenzione da parte della Regione Calabria di chiudere velocemente, nell'arco dei prossimi giorni, la pratica relativa alla nuova convenzione da stipulare con l'Asp di Catanzaro. Un adempimento indispensabile, propedeutico alla demolizione e alla ricostruzione dell'immobile che dovrà ospitare sale e servizi più moderni ed efficienti. Il vecchio “San Bagio” non esisterà più, anche per problematiche di adeguamento antisismico, e verrà sostituito da una struttura completamente rinnovata e funzionale agli scopi prefissi.

L'idea generale è quella di connotare un nuovo sistema di cure primarie, più prossimo alle persone e alle comunità, che peraltro non si andrà ad esaurire negli ambulatori medici. La Casa della Salute diventerà lo snodo di una rete polifunzionale mirata al soddisfacimento dei bisogni emergenti di salute della popolazione.

Da parte dell'amministrazione comunale di Chiaravalle Centrale c'è piena fiducia nei confronti del presidente Mario Oliverio che ha più volte dimostrato di credere nel progetto, manifestando la volontà di accelerarne i tempi di attuazione.

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