Massimo Drago lascia il Crotone

Massimo Drago non è più l'allenatore del Crotone. E' stato, infatti, risolto consensualmente il contratto che legava l'allenatore alla compagine pitagorica. Al termine della stagione, culminata in una insperata salvezza, il tecnico e la società hanno deciso di comune accordo d'interrompere il loro rapporto. A dare la notizia, è stata la dirigenza rossoblu che in un comunicato ufficiale ha ringraziato il tecnico "per l'impegno, la dedizione e la serietà con cui ha guidato la squadra in questi anni e augura al tecnico crotonese le migliori fortune umane e professionali per il prosieguo della carriera". Massimo Drago, 44 anni, è da circa dieci anni nello staff tecnico del Crotone del quale è diventato allenatore il 27 gennaio 2012. "Auguro a Massimo le migliori fortune professionali nel prosieguo della carriera - ha detto il presidente del Crotone, Raffaele Vrenna - e riconosco l'efficacia del suo operato in questi anni. A margine di un sereno confronto, e dopo aver ribadito il reciproco apprezzamento, abbiamo scelto di concludere anzitempo il rapporto contrattuale e di percorrere strade differenti. Speriamo di poterci incontrare in Serie A".  Drago ha, invece, saluto i tifosi e la società con una lettera aperta nella quale ha ringraziato " tutte le persone che mi hanno dato molto - afferma - in questi quattro anni trascorsi nella 'famiglia' Crotone, anni vissuti intensamente e ricchi di soddisfazioni". Il tecnico ha, inoltre, rivolto i ringraziamenti "più sentiti e doverosi a chi ha creduto nelle mie potenzialità affidandomi la panchina della prima squadra. Ho avuto l'opportunità di crescere e maturare, di diventare allenatore di Prima categoria e di allenare la squadra della mia città, della quale sono stato anche giocatore e di cui sarò sempre tifoso". Archiaviato l'addio di Drago, la società si sta muovendo per individuare il successore. Tutte le piste sembrano portare a Ivan Juric, che in questa stagione ha guidato il Mantova in Lega pro.

Ad un serrese il premio letterario "Franco Loria"

Al prof. Bruno Agostino Tassone, trevigiano di adozione e serrese di nascita, è stato assegnato il 1° premio per la lirica “Tempesta interiore” durante la cerimonia di premiazione della 13^ Edizione del “Premio Franco Loria – Città di Crotone” tenutasi lo scorso sabato 11 maggio, presso l’auditorium dell’Istituto “Pertini” in Crotone,  nell’ambito delle solenni celebrazioni delle Feste Mariane in onore della Madonna di Capo Colonna. Il Premio di poesia voluto dalla famiglia per ricordare il loro caro congiunto, stimato dirigente della sede crotonese della Banca Nazionale del Lavoro e   promotore culturale dedito, in vita, al servizio del prossimo nonché dotato di una carica di umanità che non può non essere trasmessa a quanti lo hanno conosciuto e apprezzato e alle giovani generazioni e lo si col nobile tema “L’amore come dono di sé, il farsi ‘prossimo’ nei piccoli e grandi gesti quotidiani amando ogni uomo come proprio fratello”. La Giuria, formata dalla stessa signora Loria e dai giornalisti e poeti Mimmo Stirparo e Bruno Tassone col coordinamento di Giorgio Romano e di Lucia Bianchi, ha esaminato le centinaie di poesie pervenute da ogni parte della Penisola. Molti gli Istituti  scolastici calabresi che hanno aderito al concorso letterario. Invece i poeti adulti hanno fatto pervenire i loro componimenti, in forma anonima, da: Breda di Piave (Tv), Taranto, Terranuova Bracciolini (Ar), Serra San Bruno (Vv) Reggio Calabria, Isola Capo Rizzuto (Kr), Monterosso Calabro (Vv), Briatico (Vv), Soverato, Cirò, Cirò Marina, Girifalco (Cz), Crucoli Torretta (Kr), Cinquefrondi (Rc), Lamezia Terme, Torre Melissa (Kr), Siderno,Locri.Per la Sezione Studenti il 1° premio è stato assegnato alla poesia “ Terra rossa” di Abid Abderrahmane dell’I.C. “Cassiodoro – Don Bosco” di Pellaro; al 2° posto “Accogli la mano” di Mariapia Marafioti del Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri e 3^ classificata la poesia “È per te” di Marika Marini dell’I.C. “G. Del Fosso” di Rogliano; Menzione Speciale alla poesia “Cos’è l’amore” di Giulitto Romano del Nautico “Ciliberto” di Crotone. Per la Sezione Adulti: 1^ classificata la lirica “Tempesta interiore” di Bruno Agostino Tassone da Breda di Piave (Tv), con  la seguente motivazione “Pur nell’angoscia del quotidiano, è poesia del sogno e della speranza ed anelito di un’umanità migliore. Il poeta ardentemente insegue un sogno che invita al ripensamento dei valori, alla possibilità di riottenere il senso dell’amore. La sua poesia entra negli anfratti della vita e della natura, non sterili, non futili ma ricchi di incontenibile desiderio di arcobaleno”. 2° posto “Alla luna” di Maria Colucci di Crotone e 3^ classificata “A mia nonna” di Mariella Curigliano da Monterosso Calabro. Le liriche sono state premiate, tutte, con una targa personalizzata realizzata dall’ “ Orafo dei Papi” Michele Affidato da Crotone e agli studenti è stata assegnata  anche una borsa di studio. Sono intervenuti alla cerimonia: l’Avv. Peppino Spagnolo Direttore della BNL di Crotone, Mons. Bernardino Mongelluzzi Presidente del Capitolo Cattedrale di Crotone e Rettore del Santuario di Capo Colonna. La famiglia Loria ha voluto ringraziare gli studenti e i poeti adulti che hanno partecipato numerosi e con qualità; la cerimonia è stata intermezzata dai balletti delle giovanissime danzatrici della Scuola “M.Taglioni” di Crotone che hanno eseguito balletti coreografati da Giusy Grande e Pasquale Greco. E come ormai consuetudine, un pensiero alla Madonna di Capo Colonna è stato rivolto dal giurato e poeta Mimmo Stirparo, di origini serresi e nostro collaboratore, con la lirica “A Capo Colonna”: “Di fronte all’antico mare/ fra le pietre che parlano/ di civiltà,/ genuflesso davanti all’amorosa/ Mamma/ in quest’angolo/ lontano dall’effimero della città/ l’anima gode pace/ invano inseguita/ nel vortice di un progresso/ senz’anima.”

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Trecento immigrati bloccano la SS 106

Hanno bloccato la statale ionica 106, all'altezza dell'aeroporto di Crotone, i 300 immigrati, ospiti del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto. A dare origine alla protesta, iniziata nelle prime ore di questa mattina, i ritardi lamentati dagli immigrati nel rilascio del permesso di soggiorno, il mancato pagamento del "poket money" ed altre carenze organizzative del centro in cui sono ospitati.

Rivolta nel centro immigrati, deve intervenire la Polizia

 Hanno inscenato una protesta durata fino all'intervento della Polizia. Si tratta di circa 40 minori stranieri ospiti del Centro "San Dionigi" di Crotone. Ad originare la protesta il mancato percepimento del 'pocket money'. Dopo aver bloccato il cancello di ingresso, gli extracomunitari hanno iniziato a lanciare contro il personale e i responsabili della struttura panche, tavoli, sedie, generi alimentari. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato di Crotone e personale del Reparto mobile di Taranto e del Reparto prevenzione crimine Calabria Settentrionale di Cosenza.

A Santa Severina la mosta "Virgo Lactans"

Nell’ambito della seconda edizione delle “Giornate dei musei ecclesiastici”, in programma per il 7 ed 8 marzo, il museo Diocesano di arte sacra dell’antica metropolia di Santa Severina ospiterà la mostra "Virgo Lactans", allestita e curata, in collaborazione con l'Ufficio beni culturali dell'Arcidiocesi di Crotone - Santa Severina, dall'archeologa crotonese Margherita Corrado. L’esposizione riproduce quella già allestita, nel maggio scorso, nell’Episcopio della città pitagorica, in occasione delle celebrazioni delle feste mariane in onore della Madonna di Capo Colonna. La mostra curata da Margherita Corrado, consta di una serie di pannelli che comprendono la maternità divina nelle arti figurative del mondo antico; origine e fortuna del tipo iconografico della Galaktotrophousa o Virgo Lactans prima e dopo il Concilio di Trento; Il senso delle forme, dei colori e dei gesti; le varianti del tipo tradizionale; le Madonne del latte in Calabria; la Madonna di Capo Colonna e la normalizzazione ottocentesca delle sue immagini ad uso devozionali ed in ultimo, i pannelli che ricordano i danni del 1983 col restauro filologico dell’icona. In occasione della mostra sarà possibile visitare, gratuitamente, il Museo diocesano di arte sacra dell’antica Siberene.

Il Redattore e l'eresia della verità

Potremmo esordire in questo nostro primo incontro con i lettori facendo ricorso ad un abusato: “saremo un giornale libero ed indipendente”. Potremmo, ma non lo faremo. Risparmiamo a voi la fatica di leggerlo ed a noi quella di scriverlo, perché nessun giornale avrà mai la schiettezza ed il coraggio di affermare il contrario. Anzi, l’indipendenza e la libertà, il più delle volte, sono inversamente proporzionali alla frequenza con le quali si rivendicano e si declamano. Noi, al contrario, ci proponiamo di non essere né liberi, né indipendenti.

Non saremo liberi, perché non ci prenderemo alcuna licenza non conforme ai principi fondamentali del rispetto degli altri e del buon senso. In nome della libertà non violeremo la vita privata o la dignità di nessuno, non travalicheremo le regole del buongusto e della decenza, non ci trasformeremo in un’arena in cui uomini e donne si danno in pasto ai leoni pur di compiacere gli spettatori.

Non saremo liberi, quindi, ma non avremo padroni!

Saremo, inoltre, fieramente dipendenti, perché assoggettati alla nostra coscienza ed ai valori nei quali crediamo. Ci asterremo, pertanto, dal prendere parte alle quotidiane Olimpiadi del ciarlatanismo, del turpiloquio e della calunnia. Consapevoli dell’esistenza di lettori, ancora in grado di distinguere tra fermezza e virulenza, all’urlo sguaiato e scomposto preferiremo, sempre, il ragionamento pacato ed il civile confronto.

Detto ciò che non faremo e saremo, ci preme dire, ciò, che, invece, cercheremo di fare e di essere.

Racconteremo i fatti con obiettività e rigore, tenendo, in campi ben distinti e separati, l’informazione ed il commento, il fatto e l’opinione.

Un punto, poi, dal quale non defletteremo mai, sarà la ricerca della verità. Pertanto, faremo guidare i nostri passi al dubbio, nella consapevolezza che niente nasconde così bene la menzogna come la verità. Non confezioneremo, quindi, teoremi e non cercheremo d’inverare tesi precompilate, fondate sull’idea che tra i buoni ed i cattivi a noi il destino ha regalato la parte dei buoni. Non ci faremo, dunque, condizionare da nessuna pregiudiziale di simpatia o di rancore e lo dimostreremo non negando ospitalità o diritto di replica a quanti non la pensano come noi.

La ricerca della verità e la vocazione al dubbio rappresenteranno i postulati della nostra eresia. Un’eresia che ci farà rifuggire la chiesa affabulatoria ed inconcludente del politicamente corretto e quella sorniona e silente del conformismo. Saremo eretici, inoltre, perché nel cercare la verità, non saremo mai indulgenti. Non saremo compiacenti con chi sta in alto, ma neppure con chi sta in basso. Non ometteremo di scrivere ciò che potrebbe urtare la suscettibilità dei “potenti”, ma non scriveremo neppure ciò che il “popolo” vuole o preferisce leggere. Saremo eretici, perché, cercheremo sempre e solo la verità. E se è vero come è vero che i “fatti sono nemici della verità” è altrettanto vero che, in Calabria, nessuno può essere più eretico di chi cerca e dice la verità!

La Redazione: Bruno Vellone – Angelo Vavalà – Michele Grenci - Biagio La Rizza – Mirko Tassone

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Eletto all'unanimità il presidente dell'Upi Calabria

CATANZARO – Nominato, in mattinata, il presidente dell’Unione delle Province calabresi. L’indicazione è avvenuta nella riunione che si è svolta a Catanzaro alla presenza del presidente della Provincia di Vibo Valentia Andrea Niglia (delegato anche per la Provincia di Crotone), del presidente del consiglio provinciale di Reggio Calabria Antonio Eroi, del delegato per la Provincia di Cosenza Giulio Serra e del presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno. Proprio quest’ultimo è stato eletto presidente all’unanimità. “Enzo Bruno rappresenterà la voce delle cinque Province calabresi al tavolo della governance regionale in questo delicato momento di riordino delle istituzioni locali”, ha dichiarato il presidente della Provincia di Vibo Niglia, esprimendo soddisfazione per la scelta condivisa. Nel corso dell’incontro, inoltre, si è deciso che l’Upi regionale affronterà con l’Osservatorio permanente e il presidente della Giunta regionale la vicenda relativa al riordino delle Province a partire dalla delega alle funzioni e relative risorse. A tal proposito nei prossimi giorni, ha assicurato il neo presidente, sarà presentata al presidente della Regione Oliverio e al presidente del consiglio regionale Scalzo una bozza di disegno di legge regionale per il riordino delle funzioni.

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Il Mezzogiorno in mezzo al guado

Dai tempi più remoti il meridionalismo oscilla pericolosamente tra i due estremi dell’esaltazione e dell’abiezione. Tranquilli, non ce l’ho solo con i gruppuscoli odierni, ma con anche con il sommo Platone che celebrava Crotone e Locri oltre il loro merito, e con tutti i poeti e viaggiatori di passaggio che hanno creato il mito della bellezza e prosperità della terra; e con tutti quelli che invece hanno pianto e piangono le miserie del Sud assai più che miserie non fossero. Il Sud è, tutto sommato, una storia e una realtà media. Veloci esempi: non ha grandissimi poeti e letterari, però ha sommi filosofi; ha una sola grandissima città, però una popolazione disseminata in moltissimi piccoli centri vivaci; accolse ondate immigratorie, però non fu mai spopolato, e la sua emigrazione è recentissima rispetto ad altri; non conobbe istituzioni rappresentative neanche nobiliari, ma i suoi paesi e le città ebbero da sempre istituzioni comunali; non fu mai ricchissimo neanche ai tempi della mitica Magna Grecia, però mai patì la fame; non vanta molte glorie militari, però potrei elencarvi un buon numero di condottieri e guerrieri… Insomma, una storia media.

Vedete, gentili lettori, la grande storia, che è storia di gloria e di sangue e mai di pace, avviene quando in una terra ci sono grandi ricchezze e grandi povertà, cosa mai accaduta tra gli Abruzzi e lo Stretto, terra media. La più grave carenza del Meridione è la politica, intendo dire non le astratte ideologie, di cui anzi abbonda, ma il senso del reale, del possibile, della scansione temporale dei procedimenti sociali. A questa dovremmo porre riparo, se vogliano fare qualcosa per il Sud.

Secondo me: Bisogna porre fine agli entusiasmi infantili e immotivati sul passato, che soddisfano le corde vocali degli strilli al Re e i palati delle cene, ma non producono nulla di concreto; a parte che non si fondano sul vero. La storia è meglio lasciarla agli storici, i quali sanno distinguere un documento da una patacca. Devono essere ugualmente vietati i piagnistei più o meno patriottardi. Lo stesso per gli entusiasmi immotivati e infantili per il futuro, magari da affidare a sogni d’indipendenza. Mi diverte pensare ai 666 gruppuscoli che dovessero indicare il futuro re, se già manco ci si mette d’accordo per celebrare una data assieme! Serve mobilitare le energie intellettuali non nei vaghi sogni di gloria, ma nello studio della natura delle cose e della possibile utilizzazione. Esempio, se parliamo di turismo, studiare il turismo del Sud e non “Rimini, Ibiza, Acapulco”: se no facciamo come nella mia città, che costruirono un acquario mai visitato da nessuno, e alla prima pioggia saltarono le macchine e, caso unico nella storia, i pesci morirono affogati: ma l’intento era fare concorrenza a Genova! Ergo, basta chiacchiere e superbia piccolo borghese fondata sul nulla.

Le parole dividono, i fatti uniscono. Bisogna dunque individuare qualche azione concreta, che obblighi i governi italiani e le loro diramazioni locali, e l’Europa, a considerare il Meridione come una realtà capace di esercitare pressione politica, elettorale, economica. Faccio questi discorsi da anni su riviste e in convegni: l’ultima volta, l’anno scorso a Gioia del Colle, e tutti giurano che faranno così. Ma, per dirla con i nostri cugini spagnoli, plumas y palabras el viento las lleva.

Ora qualcuno risponderà ingiurie generiche e bidet di Caserta: tutti gli altri, muti!

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