Operazione “Conquista”, restano in carcere gli esponenti del clan Bonavota di Sant’Onofrio

I carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei riguardi di quattro soggetti, esponenti di spicco  della ‘ndrangheta di Sant’Onofrio, già detenuti perché tratti in arresto il 14 dicembre scorso, nell’ambito dell’operazione “Conquista”, in esecuzione del Fermo di Indiziato di Delitto disposto dal Pm della DDA di Catanzaro, Camillo Falvo. 

Il provvedimento è stato successivamente convalidato dal Gip di Vibo Valentia che ha trasmesso gli atti per competenza al Gip di Catanzaro, il quale ha emesso l’ordinanza notificata ieri agli interessati nella casa circondariale di Vibo Valentia.

Restano in carcere, quindi, Domenico Bonavota, Onofrio Barbieri, Giuseppe Lopreiato e Domenico Febbraro.

Il Gip distrettuale, Pietro Carè, dovrà valutare le posizioni degli altri indagati anche alla luce dei nuovi elementi forniti dalla DDA.

Le indagini hanno consentito di individuare mandanti ed esecutori materiali di due omicidi avvenuti nel vibonese nel 2004: omicidio di Raffaele Cracolici e Domenico Di Leo. Inoltre, è stata fatta luce dinamiche criminali, coincidenti con l’ascesa della famiglia dei “Bonavota” negli anni 2002-2004, da cui sono scaturiti i due citati gravi fatti di sangue. Conseguentemente, sono stati individuati mandanti ed esecutori materiali, riconducibili alla famiglia dei “Bonavota”, dei danneggiamenti mediante esplosione di colpi di arma da fuoco avvenuti  a Maierato nel 2004 all’azienda “Giacinto Callipo Conserve Alimentari S.p.a.” e più recentemente nel 2016 al complesso residenziale “Popilia Country Resort”.

'Ndrangheta, operazione Conquista: ritorna in libertà il presunto boss del clan Bonavota di Sant'Onofrio

Dopo l'operazione Conquista nel corso della quale, nei giorni scorsi, i carabinieri hanno fermato cinque persone ritenute appartenenti al sodalizio mafioso dei Bonavota di Sant'Onofrio, in provincia di Vibo Valentia, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma he deciso di rimandare in libertà Pasquale Bonavota.

Ritenuto dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro capo dell’omonimo clan, l'uomo lascia, quindi, il carcere di Regina Coeli, dove era detenuto con l’accusa di omicidio, detenzione di armi, tentata estorsione, danneggiamento. Oltre a non convalidare il fermo, il magistrato romano non ha emesso nessun altro provvedimento ritenendo, pertanto, non necessaria l'applicazione di alcuna misura cautelare.

Esito diverso, invece, per gli altri fermati. Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, ha, infatti, convalidato il provvedimento disposto dalla Direzione distrettuale antimafia ed ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del fratello del presunto boss, Domenico considerato il capo dell’ala militare del clan; di Giuseppe Lopreiato e di Onofrio Barbieri.

Fermo non convalidato, infine, nei confronti di Domenico Febbraro, l’altro indagato nell’inchiesta Conquista. L'uomo rimane, comunque, in galera perché raggiunto da ordinanza del gip di Vibo

Resta ancora attivamente ricercato Nicola Bonavota, l'unico componente del gruppo ad essere è riuscito a sfuggire al blitz dei carabinieri.

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