Baby gang specializzata nello smercio di banconote false, denunciati 5 minorenni

I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno denunciato cinque minorenni, accusati di spendita ed introduzione in concorso di monete falsificate.

Nella lente degli inquirenti sono finiti, anche due persone residenti nel Napoletano che producevano e rifornivano le banconote contraffatte.

Tutto ha avuto inizio qualche settimana fa, quando alcuni commercianti di Trebisacce e Roseto Capo Spulico hanno denunciato di aver ricevuto come corrispettivo per della merce venduta delle banconote da 50 euro false, ma di ottima fattura, tanto da non essersi accorti inizialmente della loro non autenticità.

Le indagini dei militari della Stazione di Roseto hanno portato all'individuazione di alcuni minorenni del luogo, che avrebbero fatto diversi acquisti pagando con banconote false.

Gli uomini dell'Arma hanno, quindi, deciso di cogliere in flagranza il gruppo di minorenni.

In particolare, durante una perquisizione nell’abitazione di uno dei ragazzi, il sedicenne, vistosi scoperto, ha confessato ed ha consegnato il cellulare, tramite il quale è stato possibile risalire agli altri componenti della banda, ovvero minorenni di Rossano, Oriolo e Trebisacce.

Le indagini hanno permesso, inoltre, d'individuare in una donna del napoletano e nel figlio diciottenne, i fornitori delle banconote contraffatte.

Tramite gli ulteriori accertamenti effettuati d’intesa con la Procura dei minorenni di Catanzaro, i carabinieri hanno intercettato un plico, inviato per pacco postale, contenente 1.100 euro falsi.

Per i cinque minorenni ed i due napoletani è, quindi, scattata la denuncia a piede libero, mentre le banconote false sono state sottoposte a sequestro insieme ai cellulari dei ragazzi.

 

Sbancamenti non autorizzati, deferite quattro persone

Quattro persone deferite all’Autorità giudiziaria di Castrovillari per aver effettuato sbancamenti senza le dovute autorizzazioni nel Comune di Rocca imperiale.

Questo il risultato dei controlli effettuati dai militari della Stazione carabinieri forestale di Oriolo, nell’ambito di una operazione mirata alla repressione di reati ambientali nelle località “S. Venere” e “Ronzino”.

Le quattro persone, tutte del luogo, avrebbero effettuato con mezzi meccanici, all’interno di fondi di loro proprietà, lavori di sbancamento e successivo livellamento di terreno con la realizzazione di scarpate a strapiombo in aree sottoposte a vincolo idrogeologico e paesaggistico e situate nella Zona a protezione speciale (ZPS) denominata  Alto Jonio Cosentino.

Tali lavori, eseguiti al fine di piantare coltivazioni di limoni, avrebbero comportato una modifica sostanziale e permanente dell’assesto urbanistico e territoriale dell’area, alterandone l’assetto idrogeologico con potenziali problemi di stabilità della zona, in quanto potrebbero innescare fenomeni erosivi. Ai presunti responsabili sono state, inoltre, comminata una sanzione amministrativa.

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Il Corpo forestale sequestra una discarica abusiva

Personale del Corpo forestale dello Stato di Trebisacce e Oriolo ha posto sotto sequestro in località “Pennino” del comune di Amendolara un’area di 5000mq al cui interno è stata rinvenuta una discarica di rifiuti di vario genere (ingombranti, pneumatici, indifferenziati, materiale elettronico ecc). Il terreno sui cui sorge la discarica è di proprietà del Comune di Amendolara ed è sottoposto a vincolo paesaggistico-ambientale essendo ubicato sulla sponda sinistra del torrente “Straface”. Nei primi mesi del 2013, nell’area oggetto del sequestro, erano iniziati i lavori di allestimento di un centro di raccolta dei rifiuti, oggetto di finanziamento pubblico. Pur non essendo entrata in funzione, dalle indagini effettuate, è emerso che, già da una anno, la struttura è utilizzata dal Comune a supporto della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Da diversi mesi nella discarica vengono scaricati rifiuti provenienti dal territorio comunale, senza peraltro minimamente rispettare i requisiti tecnico-gestionali previsti dalle norme che disciplinano la materia. Lo stato igienico-sanitario e di degrado dell’area, oltre alle violazioni di legge riscontrate in materia di gestione dei rifiuti, hanno indotto il personale forestale ad operare un sequestro preventivo d’urgenza. Dopo i primi accertamenti in ordine all’individuazione dei colpevoli, sono al vaglio della Procura della repubblica di Castrovillari gli elementi acquisiti da cui, per adesso, emergerebbe la responsabilità di almeno due persone dell’ente comunale.

Corpo Forestale dello Stato sequestra 16 ettari di bosco privato: denunciate 3 persone

Il Corpo Forestale dello Stato ha proceduto nei giorni scorsi al sequestro di 16 ettari di superficie boscata di Pino d’Aleppo in una proprietà privata in località "Destra" del Comune di Oriolo. Il sequestro del bosco, ricadente all’interno della Zona di Protezione Speciale "Alto Ionio Cosentino", sito della Rete Natura 2000 tutelato a livello comunitario dalla direttiva Habitat  è avvenuto per alcuni reati commessi durante l’esecuzione di lavori di taglio boschivo.  Il personale dei Comandi Stazione di Trebisacce e Oriolo ha accertato che nella superficie boscata, di proprietà privata si era proceduto ad operazioni di taglio boschivo condotte in modo irrazionale e non consentito dalle vigenti norme, al punto che l’area si presentava deturpata sotto il profilo paesaggistico e compromessa nelle sue funzioni idrogeologiche ed ecologiche. Le verifiche del Corpo Forestale hanno consentito di appurare che il taglio ha riguardato un numero di piante di gran lunga superiore a quello consentito, oltre alla realizzazione abusiva di un fitto reticolo di strade per agevolare l’esbosco del materiale con mezzi pesanti, per una lunghezza complessiva pari a 1.500 metri e larghezza tra i 3,5 e 4 metri. In conseguenza dei lavori sono state sradicate anche numerose ceppaie di Pino, rinvenute sul posto.  Il lavoro effettuato dalla Forestale, mediante accertamenti e verifiche tecniche sul posto e attività d’indagine, ha consentito di risalire alla responsabilità di tre persone, ditta esecutrice e direttori dei lavori,  che sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Castrovillari per il reato di danneggiamento, deturpamento di bellezze naturali, deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto e illeciti in materia edilizia in area vincolata paesaggisticamente. Il sequestro è stato convalidato dalla Procura di Castrovillari. 

 

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Bombola di gas davanti Municipio calabrese: indagano i Carabinieri

Mentre si accingeva a raggiungere il Municipio, uno dei dipendenti comunali ha scoperto, proprio davanti al Palazzo, la presenza di una una bombola di gas da cucina piena. L'episodio, sul quale i Carabinieri hanno avviato le indagini del caso, è accaduto ad Oriolo. Secondo gli amministratori comunali del centro in provincia di Cosenza si è trattato di un atto di natura intimidatoria. 

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