Caso Parco Caserta e Vigili Urbani: Morabito (Cosa Pubblica) incalza Falcomatà e Muraca

"Non ci sarebbe ancora molto da commentare sulla assurda vicenda di Parco Caserta: l’avvio dei lavori da parte dei freschi acquirenti privati dell’importante bene pubblico ha fatto cadere definitivamente il velo che copriva i residui dubbi sul reale modo di procedere dell’Amministrazione Falcomatá: temporeggiare e gettare cortine fumogene - dichiara Stefano Morabito, per l'Associazione cosa Pubblica - sulle richieste dei cittadini e affrettarsi, di contro, a promuovere gli interessi dei privati. Peraltro, con una procedura tenuta nascosta ai più e in seguito negata di fronte all’evidenza, hanno privato i cittadini di un altro pezzo di uno dei pochissimi polmoni verdi della città che già nel passato era stato oggetto di un pessimo “restilig”, che per altro è consistito nel cingere l’area di solidi muri: assurdi per un parco, ma certamente graditi alle imprese del cemento.  Fin da lunedí scorso, diversi reggini ci hanno segnalato, proprio nella mattinata di avvio dei lavori, l’incomprensibile presenza a presidio del cantiere dei Vigili Urbani, affaccendati a conversare con i recenti compratori della parcella alienata da Falcomatà". "Ancora più incomprensibile - incalza Morabito - è il fatto che i Vigili Urbani in questione, alla richiesta dei cittadini di sapere cosa stesse succedendo, hanno evitato risolutamente di rispondere, suggerendo ai cittadini stessi di formulare le proprie domande in forma scritta direttamente al capo dei Vigili! Ogni cittadino, però, verifica ogni giorno come i Vigili siano per lo più latitanti quando si tratta di fare rispettare le regole del traffico e quelle sull’uso degli spazi pubblici, in una città in cui non si pone alcun freno alla prepotenza degli automobilisti nel parcheggio selvaggio, specialmente in prossimità di bar, scuole o esercizi commerciali. O a prepotenze come quelle di alcuni esercenti nell’appropriazione abusiva di spazi pubblici e addirittura stalli per il parcheggio, regolarmente occupati con merce, sedie e ogni altro strumento atto a impedire il pubblico godimento degli stessi.  Tutto questo, in perfetta continuità con il passato, fatta eccezione per la breve parentesi della gestione del precedente comandante del Corpo, che invece aveva impresso una apprezzata 'svolta' e che è stato solertemente congedato da Muraca per 'mancanza di feeling politico'.  Adesso, invece, i Vigili ricompaiono in città (non certo nelle periferie), apparendo come quelli che forniscono un 'cordone di sicurezza' di fronte alle legittime domande dei cittadini in merito a Parco Caserta". A questo punto, ci pare necessario - è la conclusione del rappresentante di 'Cosa Pubblica - rivolgere a Falcomatà e all’assessore al ramo Muraca due domande, una riguardante il Corpo dei Vigili Urbani di Reggio Calabria: è stato trasformato in un Corpo di polizia privata a tutela della 'riservatezza' delle transazioni commerciali tra i privati e l’Amministrazione Falcomatà? E infine l’altra: visto che nulla è stato fatto per annullare la delibera di 'lottizzazione' del Parco Caserta, pur dopo mesi di proteste a azioni da parte dei residenti, significa questo che il sindaco continua ad avere l’intenzione di alienare all’insaputa dei cittadini, data la riuscita del primo 'colpo', anche il resto del parco?"

 

"La fallimentare Giunta Falcomatà è direttamente coinvolta nello scandalo Parco Caserta"

"Come volevasi dimostrare, il Parco Caserta, unico polmone verde esistente nel centro urbano della città, è, da qualche giorno, un movimentato cantiere privato caratterizzato dalla presenza di un’enorme mole di mezzi e maestranze impegnate in frenetiche attività lavorative". Parole di Ivan Tripodi, Segretrio cittadino del PdCI di Reggio Calabria. "Con amarezza e delusione, dobbiamo registrare che i lavori in questione non sono finalizzati ad interventi pubblici di manutenzione o abbellimento decisi dall’Amministrazione comunale, bensì sono relativi alla realizzazione di opere che - accusa il rappresentante del PdCI - hanno come unico committente un privato cittadino divenuto, nelle scorse settimane, proprietario di una porzione del Parco Caserta. Infatti, come noto, l’Amministrazione Falcomatà, nel corso dell’anno 2015, ha ignominiosamente deliberato, sia in giunta che in Consiglio comunale, la dismissione di un numero infinito di beni di proprietà comunale fra i quali vi erano interi pezzi di un inestimabile Bene Comune qual è, appunto, il Parco Caserta: una decisione assurda, inconcepibile e difficilmente giustificabile. Ma, come se non bastasse, il danno permanente nei confronti della città e dei reggini si è concretizzato esattamente il 26 gennaio scorso; infatti, in quella data, il Comune di Reggio si presentò da un notaio per formalizzare la vendita di una porzione del Parco, vale a dire, udite udite, solo dopo quattro giorni lavorativi successivi alla nostra denuncia pubblica che fece esplodere la vicenda nella sua dirompente virulenza". "Nelle more, bisogna rammentare - rimarca l'esponente comunista - che nel mentre l’assessore comunale Zimbalatti detto Zimba, dopo averci offeso e dileggiato per esserci permessi di aver 'disturbato i manovratori', accusava la Giunta Scopelliti e i Commissari quali responsabili del disegno di alienazione del Parco Caserta, letteralmente dopo poche ore l’Amministrazione comunale ha proceduto alla formale vendita del bene. Nonostante l’evidenza incontrovertibile e inoppugnabile dei fatti e dei documenti specifici, il sindaco Falcomatà ha tentato una sterile e arrogante difesa negando platealmente le palesi e dirette responsabilità della sua Giunta. Lo stesso sindaco si impegnò a cassare dai beni alienabili le ulteriori particelle relative al Parco Caserta, nonché, come se si trattasse di fatti remoti, ad effettuare verifiche su quanto accaduto appena qualche settimana precedente. Ovviamente, con buona pace dei reggini, non è successo nulla, niente di niente: l’unico fatto concreto è rappresentato dall’apertura del cantiere e dai lavori che il privato sta svolgendo in una parte di Parco Caserta. Pertanto, nonostante i furbeschi, quanto inutili, tentativi di derubricare o di far cadere nel dimenticatoio l’affaire-Parco Caserta, l’apertura del cantiere nel Parco riapre prepotentemente una questione che ferisce e tocca la sensibilità di tutti i reggini, al di là di qualsiasi sensibilità politica o ideologica.  Infatti, si tratta di una vicenda che rappresenta un pesantissimo nervo scoperto che coinvolge direttamente e senza alibi la fallimentare Giunta Falcomatà. Prima di riprendere pubblicamente la scottante questione legata all’esecuzione dei lavori nel Parco Caserta da parte di un privato, abbiamo volutamente atteso qualche giorno al fine di dimostrare e certificare formalmente l’altissimo livello di omertà  e complicità rappresentato dal vergognoso silenzio tombale di tutte le forze politiche cittadine e di tutti i consiglieri comunali che, guarda caso, si sono ben guardati dall’assumere iniziative su questo delicatissimo caso". "Da parte nostra - garantisce Tripodi - non ci fermeremo e proseguiremo, a tutti i livelli, nessuno escluso, la nostra battaglia di civiltà per difendere il Bene Comune e, quindi, il Parco Caserta distrutto, venduto e violentato da inaudite scelte amministrative assunte contro il semplice buon senso".   

 

Gli atleti "viziati" del pattinaggio rispondono a Falcomatà: "Parole gravissime e piene di demagogia"

"Atleti e famiglie  viziati, incontentabili e completamente scollati da una realtà cittadina che naviga in problemi veramente seri. 'Che saranno tre mesi di stop!'. Con queste  parole il Sindaco Falcomatà, in occasione dell’Assemblea cittadina, liquida il mondo del pattinaggio a rotelle reggino e mette in evidenza quanto sia distante dal mondo dello Sport, quello praticato con enormi sacrifici, perché gli atleti del Sud quando scalano le classifiche hanno affrontato doppia fatica in quanto  non esistono impianti disponibili in cui allenarsi per ore e ore come fanno i colleghi del Nord".  E' grande l'amarezza manifestata dagli stessi atleti di Reggio Calabria e dalle loro famiglie per l'indifferenza esibita da Giuseppe Falcomatà in occasione dell'Assemblea Pubblica convocata lunedì pomeriggio al Cedir.  "Vittime, facciamo  le vittime - commentano delusi, ma combattivi, per aver dovuto sottrarre ulteriore tempo alle nostre vite e a quelle dell nostre famiglie perché costretti ad allenarci fuori Comune e fuori Regione.  Testardi ad insistere con le solite richieste quando è stato assegnato alla FIHP il 'Copri e scopri', una struttura non adeguata però, in cui la Federazione dovrà spendere dei soldi per rendere il pavimento pattinabile e che comunque non utile agli atleti che fanno agonismo. Scellerati questi atleti perché non vogliono aspettare solo altri 120 giorni lavorativi ( quindi non tre mesi), tempo utile per far riaprire il Parco Caserta.  E apprendere adesso dal Sindaco che per tutti questi anni i nostri atleti hanno frequentato uno spazio, per cui le Società hanno pagato il fitto, non sicuro e non a norma igienico sanitaria è gravissimo, che affermi che il tempo trascorso e i mesi avvenire siano poca cosa  'nel contesto' in cui viviamo è gravissimo perché il primo cittadino non può trovare legittimazione nelle criticità ovvero  nel 'contesto' che proprio lui è tenuto a sanare!  Che saranno mai tre mesi di stop rispetto all'eternità! In fondo si perderanno i Campionati regionali che consentono le qualificazioni a quelli nazionali. Perché sa, signor Sindaco, i nostri atleti hanno sempre rappresentato questa città a livello nazionale ed internazionale e poveri illusi vorrebbero continuare a farlo! La preghiamo di non utilizzare più frasi del tipo 'lo sport come veicolo fondamentale per allontanare i nostri giovani dal rischio di finire nelle mani della criminalità' oppure "'o sport che aiuta i giovani a diventare adulti responsabili, maturi e consapevoli del loro ruolo nella società'. Di demagogia e frasi fatte ne abbiamo la testa piena, di fatti concreti abbiamo le tasche vuote. Di questa assemblea ci resterà l'amarezza di essere stati considerati da lei così: viziati e pretenziosi, ma ne siamo usciti più determinati, consci di potere e dovere contare solo sulle proprie forze e che nel suo immaginario di priorità orizzontale noi siamo posizionati su un gradino un po' più in basso, ma non importa perché - è la conclusione carica di legittimo orgoglio - noi siamo abituati a salire sul podio ed è lì che torneremo!"

 

Caso Parco Caserta. "Sono i documenti ad inchiodare Falcomatà alle proprie responsabilità"

"A conclusione dell’Assemblea Pubblica voluta dalla Giunta comunale per ascoltare la viva voce dei reggini,  dobbiamo dire con una certa soddisfazione che sono stati numerosi i cittadini che hanno sentito il bisogno di chiedere chiarezza sulle vicende relative al Parco Caserta". E' questo il commento, reso pubblico tramite una nota, dei componenti del Comitato per la salvaguardia dell'area di Parco Caserta.  "Siamo lieti - è la loro considerazione - di avere potuto chiedere direttamente al Sindaco ed agli Assessori, seppure nel brevissimo tempo che ci è stato concesso, risposte chiare sugli aspetti problematici della vicenda, ovvero la messa in vendita di tutta la porzione inferiore del Parco (circa 3000 mq di verde pubblico), l’avvenuta vendita a privati di una porzione di 300 mq dell’area e, non ultima, l’apertura di un cantiere, da parte di un privato, all’interno del parco che ha portato alla rimozione di alberi ed arredi, in spregio alla destinazione d’uso dell’area. Ma le risposte, lo diciamo con rammarico, sono state molto deludenti. Ci è toccato ascoltare da parte del Sindaco una ricostruzione totalmente pretestuosa, secondo cui il clamore intorno al Parco sarebbe frutto di malintesi determinati da media faziosi e da personaggi in cerca di notorietà…già, perché il Primo Cittadino ha rassicurato ampiamente i presenti che Parco Caserta non è in vendita, e che la piccola parte venduta ricade sotto la responsabilità di amministrazioni precedenti. Ora, nessuno di noi si aspettava una piena ammissione di responsabilità o l’annuncio di novità eclatanti in una sede che, ci rendiamo conto, non consentiva di approfondire adeguatamente le singole tematiche trattate: ma il tentativo di negare l’esistenza del problema e cercare ancora una volta di scaricare le colpe di provvedimenti recentissimi sulle amministrazioni precedenti - sono le parole con cui il Comitato boccia ancora una volta l'operato di Palazzo San Giorgio - lascia pensare che davvero l’Amministrazione non sappia che pesci prendere e preferisca gettare fumo negli occhi dei reggini, invece che parlare il linguaggio della chiarezza. Siccome siamo dell’idea che i cittadini non possano essere così smaccatamente presi in giro, ci siamo sentiti obbligati ad alzarci in piedi per inchiodare, documenti alla mano, il Sindaco alle proprie responsabilità: non che sia servito a molto, ma abbiamo almeno strappato l’ammissione che all’inserimento del Parco tra i beni destinati alla dismissione dovrebbe essere posto rimedio in autotutela da parte dell’Amministrazione, speriamo in tempi brevi; sulle altre questioni, purtroppo, ancora nulla.  Insomma, non possiamo dire che la lunga attesa per ascoltare la prima presa di posizione ufficiale da parte della Giunta sulla vicenda che tanto ci sta a cuore abbia portato i frutti sperati: abbiamo tuttavia fede che la sempre maggiore consapevolezza del problema del Parco tra i reggini impedisca ai nostri governanti di liquidare la questione come un malinteso, e li costringa ad adottare i provvedimenti più opportuni per tutelare, una buona volta, l’interesse comune". "Per concludere, ci preme fare una precisazione: abbiamo accolto con grande favore - puntualizzano i promotori - l’adesione ideale ai nostri progetti da parte di associazioni ed esponenti politici locali, ed abbiamo approfittato del concreto sostegno offertoci da alcuni di essi, ma gradiremmo non essere accostati a questo o quel movimento, come nei giorni passati ci è capitato di leggere. Il Comitato è nato come associazione  apolitica e tale resterà, essendo formato da semplici cittadini mossi solo dal senso civico e dall’amore per la propria città, a prescindere dalle convinzioni politiche di ciascuno". 

 

Caso Parco Caserta. "Intonato il de profundis per la trasparenza della Giunta Falcomatà"

"Scriviamo queste righe a pochi minuti dalla fine della manifestazione tenutasi questa mattina a difesa del Parco Caserta, colmi di soddisfazione, di speranza e, concedetecelo, di orgoglio per il successo ottenuto". Inizia così una nota inoltrata dal Comitato per la salvaguardia dell'area di Parco Caserta, i cui componenti mostrano legittima soddisfazione per l'esito del sit in organizzato per rendere pubbliche in maniera ancor più plastica la ferma contrarietà rispetto alle reticenze dell'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria di fronte ad un caso tuttora avvolto nel mistero. "Siamo partiti in pochi qualche mese fa, spinti solo dal senso civico e dalla volontà di fare chiarezza su una situazione troppo opaca per essere lecita: per questo avere visto oggi, in piazza con noi, diverse centinaia di persone (duecento? Trecento? Poco importa!) desiderose di dimostrare la propria solidarietà al Comitato e di protestare contro la vergognosa vicenda della messa in vendita di Parco Caserta è stato - rivendicano i promotori - meraviglioso ed insperato. Ci ha fatto grande piacere la partecipazione di partiti ed associazioni, che concretamente dimostrano di avere a cuore gli interessi della città a prescindere dagli schieramenti; ma la cosa più bella è stata assistere all’interesse dei tanti cittadini accorsi, ascoltare la testimonianza di ciascuno, percepire dagli sguardi e dalle parole la passione e l’indignazione che la vicenda suscita, ma soprattutto la volontà di non rassegnarsi e di far sentire forte la propria voce per reclamare chiarezza ed impegni precisi da parte delle Istituzioni in relazione a tre specifici punti: ripristino dell’integrità territoriale del Parco, inserimento dello stesso tra i beni del patrimonio indisponibile e recupero e riqualificazione dell’area, da tempo abbandonata.  Non vogliamo dilungarci troppo: siamo certi che i numerosi giornalisti presenti sapranno raccontare meglio di noi la bella mattinata che abbiamo vissuto; offriamo semplicemente una breve riflessione sulla vicenda del Parco facendo nostre le parole di un nostro generoso sostenitore, che di seguito trascriviamo". Queste le considerazioni condivise con la stampa dal Comitato e che riportiamo integralmente: "Il muro di omertà e reticenza (retaggio di una retriva mentalità diffusa in alcuni non raccomandabili ambienti del territorio) eretto dall’Amministrazione Comunale cittadina lascia intravedere qualche crepa: il riferimento è alla ormai (ahinoi) nota e triste vicenda relativa al Parco Caserta. E’ di qualche giorno la notizia che l’Amministrazione Comunale ha messo in vendita, tra una miriade di altri beni, 'la parte bassa del Parco Caserta': come accennato, ciò è emerso grazie all’iniziativa di privati. L’Amministrazione, invece,  resta muta in un altezzoso e sprezzante silenzio; nessuna dichiarazione, spiegazione, commento. Forse  per la vergogna, intervenuta con tardiva resipiscenza, di aver compiuto una scellerata operazione. Ad onor del vero vi sono le stravaganti esternazioni dell’assessore  Zimbalatti il quale si affanna, inutilmente, ad attribuire la responsabilità del fatto alle precedenti amministrazioni (ancorché esistente), dimenticando che egli stesso, non più tardi di un mese fa, in ben due distinte votazioni ha avallato il tutto ed, ancor più grave, non si è opposto alla stipula dell’atto di cessione da parte dell’Amministrazione,  di cui fa parte,  ad un privato  di una porzione del Parco. Se non fosse per la gravità del fatto che si ripercuote negativamente sulla città, verrebbe da dire 'siamo alle comiche'. Dunque, ufficialmente da parte dell’Amministrazione nulla,  zitti e muti. E dire che in molti in città avevano salutato l’elezione di un gruppo di giovani alla guida del Comune con grandi aspettative, frutto di loro promesse e con speranza che la loro giovinezza (non compromessa con il passato tanto deprecato) avrebbe portato una ventata di correttezza e trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Invece le aspettative, stando ai fatti, sono andate incontro ad una cocente delusione. Intanto, con il comportamento registrato fino ad ora relativo alla vicenda Parco Caserta, al concetto di trasparenza è stato intonato il 'de profundis'  ed è stato sepolto sotto una pesante lapide. Non si spiega altrimenti l’atteggiamento tenuto fino ad ora sul caso che potrebbe dare adito ad interpretazione anche maliziose. E’ inconcepibile che per far cassa si alieni un bene di uso pubblico alla stregua di qualche non utilizzato immobile o  terreno.  Assolutamente demenziale! Non si venga a dire che il piano è stato predisposto dai Commissari; la giustificazione non ha ragione di esistere. Intanto perché l’attuale Amministrazione ha fatto due distinti provvedimenti  (la Delibera di giunta n. 110 del 27.7.2015 e la Delibera del Consiglio comunale n. 37 del 3.9.2015) con i quali ha rimodulato il piano dei Commissari; evidentemente dopo averlo attentamente valutato, escludendo soltanto alcuni cespiti patrimoniali ritenuti di pregio, tra i quali non rientra un bene pubblico per eccellenza: un parco pubblico sito al centro della città. Inoltre, va osservato che i Commissari (corpo estraneo alla città) hanno svolto un compito meramente 'ragionieristico', hanno solo cercato di far quadrare i conti; cosa che non è concepibile sia riproposta da un consesso elettivo formato da cittadini che hanno a cuore le sorti delle loro città e che la devono salvaguardare anche sotto il profilo della sua vivibilità da parte di tutti. Le alternative sono due: o ci troviamo di fronte ad un gruppo di “dilettanti allo sbaraglio” che agisce senza comprendere bene quello che fa (facili vittime, quindi, di smaliziati, abili ed interessati manovratori), oppure lo stesso gruppo pone in essere, consapevolmente e intenzionalmente, operazioni ambigue ed oscure. In quest’ultimo  caso viene in mente l’affermazione dell’on. Andreotti 'a pensar male degli altri si fa peccato ma molto spesso ci si indovina'. Il silenzio dell’Amministrazione infatti, potrebbe indurre a pensare che dietro l’operazione di vendita di un prezioso bene pubblico (cosa significa “parte bassa del Parco Caserta” ?) si possa nascondere qualche cosa di indicibile che non può essere messa in discussione, per cui si lascia che il trascorrere del tempo stenda il suo manto pietoso consentendo che intervenga l’oblio a mettere le cose a posto. In entrambi i casi non resta che rivolgere una accorata preghiera alla Madonna della Consolazione perché interceda a salvare questa sventurata città. Resta, comunque, l’infamia perpetrata che va scolpita a chiare lettere all’ingresso di quanto resterà di quello che doveva rappresentare, solo poco più di un decennio fa, 'un  meraviglioso parco pubblico fiore all’occhiello della città' (per carità di patria è opportuno non specificare  a chi appartiene l’affermazione). Se così stanno le cose, errare è umano, perseverare è diabolico! Vale solo per i gonzi l’idea dell’ineluttabilità del fatto, figlia di un stupido fatalismo, poiché vi sono plurimi strumenti per rimediare ad uno scandalo senza precedenti che passerà alla storia della città come un’autentica vergogna: la vendita a privati dell’unico 'polmone pubblico', senza alcuna corretta motivazione, non potendo ritenere tali i quattro “baiocchi” ricavabili, mera elemosina". "Qui finiscono le parole donateci dal nostro sostenitore: vi si sentono vibrare rabbia ed amarezza per le condizioni in cui versa la nostra città, ma senza rassegnazione, bensì con lo spirito battagliero - sottolineano gli organizzatori - di chi ha ancora la forza di indignarsi di fronte ai soprusi ed il coraggio di combattere per la propria dignità ed i propri diritti. Gli stessi sentimenti, lasciatecelo ripetere, che tutti i cittadini intervenuti alla manifestazione di questa mattina ci hanno voluto testimoniare! Speriamo davvero possano essere uno stimolo per tutti, perché la battaglia per il Parco non potrà essere vinta senza l’entusiasmo e la collaborazione della maggioranza silenziosa di questa città. Per chiudere, annunciamo di avere predisposto una lettera aperta al Sindaco della nostra città, che tutti gli intervenuti alla manifestazione hanno voluto sottoscrivere: provvederemo a trasmetterla a tutti gli organi di informazione nei prossimi giorni, sperando che possa smuovere l’Amministrazione, finora silente, ad accettare un confronto onesto e trasparente con i cittadini".    

 

Vendita Parco Caserta: Amministrazione Falcomatà nel mirino dei cittadini "defraudati" e "presi in giro"

"Abbiamo appreso dalla stampa che la trattativa per la vendita di una porzione del Parco Caserta, da noi denunciata da tempo, si è infine conclusa con la stipulazione dell’atto notarile di compravendita del cespite: non è questa, purtroppo, l’unica brutta notizia, atteso che con delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 2015 l’intera parte inferiore del Parco Caserta - sottolinea in una nota il Comitato per la Salvaguardia dell'Area di Parco Caserta - è stata inserita nell’elenco dei beni che il Comune intenderebbe dismettere per ripianare il buco di bilancio. Augurandoci che nulla sia ancora stato fatto in questo senso, invitiamo tutti coloro che si sentono defraudati e presi in giro dai nostri amministratori a scendere in piazza assieme a noi domenica prossima, 6 marzo alle ore 11:00, per un sit-in nello spiazzo all’interno del Parco (lato via Rosselli), per manifestare contro la vendita di un bene che ci appartiene e discutere tutti assieme di come recuperarlo e valorizzarlo, a beneficio della collettività: sarà anche l’occasione, per chi vorrà partecipare, per fare un po’ di pulizia da sterpi e rami secchi e cominciare simbolicamente a riappropriarci dell’area". 

 

Atti vandalici Parco Caserta, Caracciolo: "Urge riapertura immediata, Falcomatà non perda altro tempo"

"Gli atti vandalici al Parco Caserta rappresentano un vile attentato nei confronti di una delle strutture che in assoluto - è il commento di Mary Caracciolo, consigliere comunale di Forza Italia - rappresenta lo sport reggino" Non sono giustificabili simili gesti e non rendono giustizia a quello che per anni è stato un punto di riferimento per i cittadini reggini, ma che da qualche tempo a questa parte viene ricordato solo con tanta nostalgia associata ad un pizzico di amarezza". "Già nel mese di settembre - ricorda l'esponente 'azzurra' - era stata annunciata l'imminente apertura della struttura prevista per la fine di gennaio. Trascorso, altresì, il mese di febbraio, la riapertura è rimasta solo uno dei tanti annunci dell’Amministrazione per una città che si caratterizza proprio per la precarietà del sistema impianti sportivi. Auspichiamo invece che il territorio possa riappropriarsi celermente del Parco Caserta, non essendo più possibile altra perdita di tempo, perché i cittadini abbisognano di strutture come quella che gli consentano appieno di svolgere la propria personalità, anche attraverso l'esaltazione dei momenti ludico-sportivi". "In ogni caso il vile gesto non può essere minimamente giustificato e spero non abbatta minimamente - auspica Mary Caracciolo - coloro che quotidianamente vi lavorano per la riconsegna alla città".

"Sul caso Parco Caserta l'Amministrazione Falcomatà continua ad essere omertosa"

"A distanza oramai di qualche settimana dalla diffusione della notizia della vendita di una consistente porzione dell’area verde adiacente Parco Caserta (per intenderci, quella della ex Fiera Agrumaria di Reggio Calabria) ci vediamo costretti ancora una volta - si legge in una nota trasmessa dal Comitato per la salvaguardia dell'area di Parco Caserta - a prendere la parola per cercare di incrinare il muro di omertà che da anni tiene questa incresciosa vicenda ben al riparo dalla vista dei cittadini. Vogliamo oggi, attraverso queste righe, esprimere la profonda amarezza e lo sconcerto dei cittadini riuniti in questo comitato, per essere stati deliberatamente ignorati dal Sindaco e dalla maggioranza che governa la nostra città: difatti, a fronte della circostanziata denuncia da noi presentata e delle richieste di chiarimenti formulate nei confronti del Comune, ampiamente riprese e pubblicizzate da tutti i mezzi di informazione locali, l’unica risposta dell’Amministrazione è consistita nell’intraprendere una discutibile quanto sterile polemica con i consiglieri di opposizione, fondata sulla circostanza che la vendita in questione sarebbe stata originariamente disposta da una Giunta di centrodestra. Tutto qui: nemmeno una parola sullo stadio a cui il procedimento di vendita sarebbe giunto, né sulla possibilità e soprattutto sulla intenzione del Comune di impedirne la conclusione. Passato qualche giorno, sulla vicenda sembra essere di nuovo calato il silenzio: evidentemente il polmone verde della città non ha lo stesso appeal del Miramare, ed il Comune ritiene di poterne disporre senza rendere conto a nessuno.  In questo contesto, ci tocca segnalare un altro fatto, per certi versi inquietante, occorsoci nell’ambito delle ricerche che stiamo svolgendo". "Abbiamo più volte citato in questi giorni - spiegano i rappresentanti del Comitato - la missiva, sottoscritta dal Dirigente del Settore Pianificazione Urbana, con cui il Comune di Reggio Calabria, dietro nostra richiesta, ha confermato l’esistenza del procedimento di compravendita in questione ed ha comunicato gli estremi catastali delle aree interessate: ebbene, qualche giorno fa, recatici in Catasto per approfondimenti, abbiamo potuto constatare, non senza sorpresa, che tutti i riferimenti indicatici dal Comune (numero di foglio di mappa e di particelle) sono sistematicamente errati! Cosa dovremmo pensare davanti a un fatto del genere? Che negli uffici comunali si lavori con tanta superficialità e approssimazione? O forse che si cerca di mettere i bastoni tra le ruote a chi ha il torto imperdonabile di voler fare un po’ di chiarezza? La domanda, inevitabilmente, è destinata a restare sospesa almeno fino a quando - è la conclusione del documento- il Comune non si deciderà a collaborare, rendendo pubblici gli atti che tanto gelosamente custodisce".  

 

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