Martino (PdCI) manifesta sconcerto per quanto sta avvenendo a Parco Caserta

"Nell’attesa di cogliere i segnali concreti della 'Svolta' tante volte preannunciata dall’attuale Amministrazione comunale e finora rimasta una vana promessa,  facciamo nuovamente appello - è l'accorata richiesta dell'avvocato Silvia Martino, componete della Segretaria cittadino del Partito Comunista d'Italia a Reggio Calabria - alla trasparenza, che di detta Svolta dovrebbe costituire un connotato essenziale, affinché i cittadini siano messi nelle condizioni di comprendere quali siano  le reali  linee programmatiche dell’Amministrazione, se ce ne sono, con riferimento alle zone di grande interesse sportivo, ricreativo ed ambientale, di Parco Caserta e della ex Fiera Agrumaria di Reggio Calabria. In primo luogo, abbiamo potuto notare da qualche giorno che una porzione dell’area della ex Fiera Agrumaria, sul versante delimitato dalla Circonvallazione Parco Caserta, è stata recintata ed è oggetto di misteriosi ed oscuri lavori, consistiti ad oggi nella rimozione degli arredi esistenti, nello sbancamento del terreno e nella realizzazione dell’intelaiatura di muri di recinzione prima inesistenti; stando al cartello esposto in loco dovrebbe trattarsi di Lavori di realizzazione di area a verde, svolti per conto di una società privata indicata come proprietaria dell’area". Tutto ciò - ammette l'esponente del PdCI - ci è sembrato francamente sconcertante, atteso che di punto in bianco ci si è trovati di fronte alla chiusura di un’area da sempre destinata all’uso pubblico, alla rivendicazione, a quanto pare, della proprietà della stessa da parte di un privato, e soprattutto alla realizzazione di opere edilizie senza la benché minima indicazione del relativo atto autorizzatorio o deliberativo, atteso che nessuna informazione in tal senso si rinviene nel laconicissimo cartello di cantiere esposto in loco (in chiara violazione, peraltro, della normativa di cui alla L. 241/1990 ed al DPR 380/2001). In queste condizioni, non possiamo che chiedere all’Amministrazione quanto meno di informare chiaramente i cittadini su quanto sta avvenendo, con l’auspicio che l’opacità delle operazioni descritte non nascondano un tentativo di indebita appropriazione di un bene da sempre destinato all’uso pubblico. Peraltro, l’area interessata dai descritti lavori era l’unica a consentire l’accesso diretto all’area del Parco Caserta dal versante della circonvallazione del parco Caserta". "Inoltre, sempre a proposito dell’area verde in questione, visto  che la nostra lettera aperta dello scorso luglio non è stata ritenuta meritevole di alcuna risposta, segnaliamo nuovamente - insiste la rappresentante comunista - che la stessa versa in situazione di abbandono e degrado, attenuati unicamente dalla buona volontà dei residenti della zona che, periodicamente, si ritrovano armati di scope e rastrelli per sopperire alle carenze ingiustificabili dell’Amministrazione Comunale: a questo proposito, ribadiamo di essere ancora in attesa di una semplice risposta in merito alla richiesta di poter destinare ed attrezzare una parte limitata della detta area allo sgambamento per cani, cosa che consentirebbe ai numerosi cinofili che frequentano la zona di potere coltivare la propria passione in piena sicurezza e nel rispetto della pulizia e del decoro dell’area.    Concludiamo con una breve considerazione riguardo il Parco Caserta, ricordando che sono oramai trascorsi due mesi da quando il sindaco Giuseppe Falcomatà annunciava in pompa magna la restituzione alla città, risolvendo, almeno a parole, la buia parentesi dell’interdizione  al pubblico dell’unico polmone verde cittadino; ad oggi tuttavia il Parco continua ad essere un luogo desolatamente chiuso, né risulta che alcun lavoro di pulizia o potatura degli alberi sia stato avviato. Certo, nessuno ignora che le strutture sportive, rimaste abbandonate per anni, richiedano tempo per essere ripristinate nella loro efficienza: ma continuiamo a non capire perché debba essere preclusa ai cittadini la possibilità di fare una semplice passeggiata tra gli alberi, o di portare i bambini a giocare nel verde ed al riparo dal traffico veicolare. Inutile lanciare campagne di sensibilizzazione del verde quando poi non sono accompagnate da azioni concrete lasciando il parco 'sofferente' dove l’incuria e il degrado hanno raggiunto livelli esorbitanti contribuendo a creare un danno all’immagine della città già notevolmente deturpata".  "E non vorremmo - conclude allarmata Silvia Martino - che a tutto questo si aggiungesse la beffa di vedere una parte di area pubblica divenire di punto in bianco proprietà privata, nel lassismo dell’Amministrazione Comunale, come tante volte è avvenuto a Reggio Calabria".

 

"Migliaia di famiglie reggine rischiano il tracollo per colpa dell'Amministrazione Falcomatà"

"Nuove pesantissime tegole stanno cadendo sulla testa, e sulle tasche, di migliaia e migliaia di cittadini reggini". E' quanto si legge in una nota trasmessa da Ivan Tripodi, segretario cittadino del PdCI di Reggio Calabria.  "In questi giorni, una marea di famiglie reggine, addirittura si parla di decine di migliaia, sta ricevendo, da parte dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Falcomatà, gli atti di precetto con i quali - incalza l'esponente comunista - si intima il tassativo pagamento, entro dieci giorni, di cifre considerevoli relative ai mancati pagamenti di vecchissime multe e sanzioni. Premesso che le multe si devono pagare, siamo però, molto perplessi su questo discutibile sistema adottato dall’Amministrazione Falcomatà che, per tentare di fare cassa, procede con atti di precetto su multe elevate anche oltre 12-13 anni orsono, vale a dire negli anni 2002-2003, che erano di importo minimo, mentre oggi le intimazioni di pagamento riportano cifre aumentate in maniera spaventosamente esponenziale. Tenuto conto del particolare momento di drammatica crisi economica che investe la società e le famiglie reggine, ci sembra che pensare di fare cassa in modo selvaggio e senza ragionamenti politico-amministrativi improntati alla seria e profonda riflessione sia la peggiore scorciatoia possibile". "Il sindaco Falcomatà e la sua Amministrazione - secondo Tripodi - dovrebbero rammentare che le famiglie reggine sono già drammaticamente tartassate dal Comune di Reggio poiché pagano imposte, tasse e tributi ai massimi livelli, senza ricevere, fra l’altro, alcun servizio degno di tal nome. Uno per tutti: il servizio idrico pagato profumatamente che rappresenta un vero e proprio furto nei confronti dei cittadini, i quali, anche oggi in pieno mese di novembre, non hanno acqua dai rubinetti neanche per potersi lavare, mentre per poterla bere sono costretti a comprarla a caro prezzo.  Questo invio massivo degli atti di precetto rappresenta una ulteriore mazzata per il già debole tessuto economico e commerciale reggino che, solitamente, respira nel periodo pre-natalizio.  Con quale spirito, tenuto conto della mannaia che incombe per espressa decisione dell’Amministrazione Falcomatà, le 'fortunate' migliaia di famiglie reggine che, tra qualche settimana, riceveranno la tredicesima potranno pensare, anche lontanamente, di spenderla? Insomma, viviamo una situazione di allarme che rischia di tramutarsi in vera e propria macelleria sociale. Da parte nostra, ascoltando e interpretando il sentimento di tantissimi cittadini che ci hanno sollecitato su questa grave problematica invitiamo il sindaco e l’amministrazione comunale a sospendere l’esecutività degli atti di precetto per permettere una valutazione serena di questo vero e proprio dramma sociale". "In tal senso, nei prossimi giorni - annuncia il segretario cittadino del PdCI - organizzeremo un’Assemblea Pubblica su questa tematica nella quale valuteremo le iniziative da assumere per evitare il tracollo e il default di migliaia di famiglie reggine".

 

Volo Reggio-Linate, Tripodi (PdCI) carica a testa bassa: "Reggini derisi dalla Giunta Falcomatà"

"Neanche dieci giorni fa, il sindaco Falcomatà e i suoi amici e sodali - ricorda Ivan Tripodi, segretario regionale del PdCI - si sono esibiti in un enorme bombardamento e battage mediatico caratterizzato da trionfalistici toni di giubilo ed euforia, in merito al 'sedicente' ripristino dei voli giornalieri Alitalia Reggio Calabria–Milano Linate delle ore 6,35 e Milano Linate–Reggio Calabria delle ore 21,45 inizialmente soppressi dalla compagnia di bandiera con decorrenza 25 ottobre. La scelta di Alitalia rappresentava un’ingiusta e ingiustificata decisione che penalizzava e danneggiava pesantemente, anche dal punto di vista economico, le popolazioni del nostro territorio che, per vari motivi, devono raggiungere Milano e il nord del Paese. La presenza di quei voli permetteva di poter svolgere le proprie attività o impegni nella medesima giornata senza essere costretti ad un pernottamento, con i relativi conseguenti disagi e, non trascurabili, costi. L’Alitalia, secondo gli infiniti comunicati diffusi pochi giorni fa dal sindaco Falcomatà e dai suoi amici, si sarebbe piegata alla volontà all’Amministrazione comunale. Fosse stata vera, si trattava oggettivamente di una buona notizia. Invece, la durezza inconfutabile dei fatti concreti ci dice che la forza e l’autorevolezza politica del sindaco Falcomatà e della sua Giunta sono decisamente inconsistenti, con l’aggravante di avere strombazzato risultati, nei fatti, totalmente inesistenti". "Infatti, dobbiamo vergognosamente rilevare che i suddetti voli Alitalia - sottolinea l'esponente comunista - sono stati ripristinati soltanto per meno di 15 giorni: l’ultima data utile nella quale sarà possibile partire per Milano Linate alle ore 6,35 è il 9 novembre, vale a dire il prossimo lunedì. Dal 9 novembre sarà già cancellato il volo serale Milano-Reggio delle ore 21,45, mentre, a partire dal prossimo martedì 10 novembre, l’Alitalia ha riconfermato la cancellazione, revocata per soli 15 giorni, dei voli diretti mattutino e serale Reggio-Linate e viceversa delle ore 6,35 e delle ore 21,45. Si tratta di una nuova mazzata che, oltre al danno oggettivo, rappresenta una ridicola beffa per le nostre vituperate popolazioni ingiustamente illuse dalle tante dichiarazioni rivelatesi inattendibili. Questa vicenda, assolutamente non secondaria, evidenzia nella sua crudezza l’oggettiva debolezza della Giunta Falcomatà che, nei fatti, è stata derisa e presa in giro. Le chiacchiere stanno a zero e a farne le spese sarà la città e i reggini che subiscono questo nuovo scippo". "Dopo questa nefasta novella - è l'augurio conclusivo di Ivan Tripodi - auspichiamo, pur sapendo che non accadrà, un nuovo diluvio di comunicati nei quali si dovranno evidenziare le pesanti lacune e la palese inconsistenza amministrativa del sindaco Falcomatà e della sua amministrazione".

 

Intimidazione mafiosa ad un consigliere comunale, Tripodi (PdCI): "Episodio inquietante"

"A nome del Partito Comunista d'Italia e mio personale - scrive in una nota il segretario regionale Michelangelo Tripodi - esprimo la più piena e totale solidarietà e vicinanza all'avvocato Antonio Muscherà, Consigliere Comunale di Polistena della lista di maggioranza "Avanti Polistena", che è stato fatto oggetto di un attacco intimidatorio di chiaro stampo mafioso. Rivolgo, inoltre, la più ferma e netta condanna nei confronti di chi, vigliaccamente nell'ombra, ha recapitato un proiettile calibro 9 nello studio dell'avvocato Muscherà, compiendo un'azione delittuosa e criminale". "Mi auguro - auspica l'esponente comunista - che le forze delle ordine e le autorità preposte facciano subito piena luce su questo episodio così grave e d inquietante che provoca preoccupazione e allarme nella famiglia dell'avvocato Muscherà  e nell'intera comunità polistenese. Sono certo che l'avvocato Muscherà non si fermerà e continuerà con ancora più forza e determinazione nel suo impegno istituzionale e professionale senza arretrare di un millimetro". "Le forze criminali che puntano a scardinare l'ordine democratico e la convivenza civile non possono prevalere - conclude Michelangelo Tripodi - né a Polistena né altrove".

 

'La Svolta tradita' da Falcomatà: per il PdCI "raccapricciante" la gestione del caso Reges

"Avevamo sinceramente creduto in una vera 'Svolta' e in un profondo cambiamento amministrativo nella gestione della nostra città.  Reputavamo che i chiari e trasparenti accordi programmatici, pubblicamente assunti dall’allora candidato sindaco Falcomatà, alla presenza di cittadini e stampa, fossero da considerare impegni veri e affidabili". Parole che lasciano intuire delusione e disillusione quelle di Ivan Tripodi, segretario cittadino del PdCI di Reggio Calabria. Subito chiarisce quali siano alcune fra le decisioni che hanno contribuito a rendere negativo il giudizio sull'Amministrazione Falcomatà. "Uno dei vincoli programmatici che proponemmo come irrinunciabile punto qualificante era rappresentato - ricorda Tripodi - dalla chiusura di tutte le società miste, ovviamente salvaguardando tutti i posti di lavoro. Le società miste, come emerso dalle encomiabili indagini della Procura, sono state il putrido crocevia degli affari e delle infiltrazioni che hanno contraddistinto il 'modello Reggio', nonché la causa principale dello scioglimento del comune per contiguità con la ‘ndrangheta. Pertanto, la genuina adesione dell’allora candidato sindaco Falcomatà alla nostra proposta era apparsa convinta e, oggettivamente, scontata. Quanto accaduto recentemente è, quindi, semplicemente raccapricciante e rappresenta un dileggio nei confronti di migliaia e migliaia di reggini che, ingenuamente come noi, avevano creduto in un reale progetto di 'Svolta' della città: un cambiamento sia nel metodo amministrativo che, aspetto altamente fondamentale, nella scelta degli uomini e delle donne che avrebbero dovuto inequivocabilmente  rappresentare palese rottura e discontinuità amministrativa con il nefasto passato". "Nei giorni scorsi - spiega il segretario cittadino del PdCI - si è svolta l’Assemblea dei Soci della REGES, società mista il cui decennale contratto di servizio-capestro, caratterizzato da aggi e commissioni stratosferiche pagate dai reggini, era finalmente in scadenza. Davamo per scontato, che, su preciso input del sindaco Falcomatà, l’Assemblea dei Soci procedesse, finalmente, all’agognato e inevitabile scioglimento della società. Invece, incredibilmente, non solo la REGES non è stata sciolta ed è viva e vegeta, ma, addirittura, è stato eletto il nuovo Consiglio d’Amministrazione che durerà 3 anni ed è formato da due Consiglieri nominati direttamente dal sindaco Falcomatà e da uno indicato dal socio privato.  Tutti i reggini che, fino a questo momento, potrebbero pensare che si sia trattato di una ingenuità amministrativa cadranno letteralmente dalle sedie nel leggere quanto segue: tra i due Consiglieri d’Amministrazione scelti e voluti dal sindaco Falcomatà vi è il dottor Serafino Nucera, Presidente della REGES ininterrottamente fin dal lontano 2008, quando fu nominato da Scopelliti e poi confermato da Arena, nonché, come se non bastasse, ex Presidente della RECASI ed ex Consigliere d’Amministrazione della LEONIA durante l’epoca Scopelliti. Insomma, un personaggio, notoriamente di centrodestra ed oggi transumato e accolto dall’amministrazione Falcomatà come punta di diamante, che con i suo reiterati incarichi incarna plasticamente la triste stagione delle società miste e il lungo ciclo amministrativo del centrodestra di Scopelliti e Arena.  Onde evitare equivoci, la nomina di Nucera sarà anche lautamente remunerata con un indennità di ben 25.000 euro che, se il sindaco Falcomatà avesse nominato un dipendente comunale, si sarebbero totalmente risparmiati.  A nostro avviso, la decisione di Falcomatà rappresenta la perfetta antitesi della 'Svolta' annunciata che il sindaco ha, incontrovertibilmente, voluto trasformare in una gigantesca 'Svolta…Tradita'.  "La decisione di riciclare i principali esponenti del 'modello Reggio' si commenta da sola: imboccare la via di un disgustoso e dannoso trasversalismo è un tragico errore fatale che, senza dubbio alcuno, il sindaco Falcomatà - è la conclusione secca di Ivan Tripodi - pagherà pesantemente".

 

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