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Viabilità vibonese al collasso: l’indifferenza della politica sopra il disagio della gente

È difficile individuare un punto del territorio provinciale che non presenti criticità dal punto di vista infrastrutturale, ma le zone interne del Vibonese sembrano veramente ridotte allo stremo. La sostanziale assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria ha reso non percorribili quasi tutte le strade: non si tratta di semplici complicazioni per gli automobilisti, ma di veri e propri rischi per la sicurezza di chi viaggia. Raggiungere l’autostrada partendo dalle Serre è una corsa ad ostacoli, così come è ormai un’impresa spostarsi fra un centro montano e l’altro. Non meno impervio è il percorso fra Soriano e Dinami e fra quest’ultimo paese e Mileto: il moltiplicarsi degli incidenti ha aumentato il disagio dei cittadini e degli imprenditori costretti a sempre maggiori sacrifici per rimanere in un’area che fatica a concedere chance per la crescita economica e sociale. Prospettive di sviluppo che gli studenti - che si azzardano a salire sui pullman che, con manovre caratterizzate da elevato quoziente di difficoltà, li conducono alle università – percepiscono come sempre più flebili e, dunque, sintomatiche di un inarrestabile processo di spopolamento. La scarsa attenzione prestata al dissesto idrogeologico è all’origine di pericoli che, con l’arrivo delle piogge autunnali, saranno inevitabili. Perchè i cittadini non lamentano solo le voragini sulle strade, ma gravi smottamenti che, di fatto, isolano intere comunità. Quanto accade sulla Vazzano-Vallelunga rappresenta l’emblema dell’approccio al problema: spesso ci si limita a segnalare, peraltro in maniera grottesca, il pericolo senza intervenire tempestivamente per tutelare la pubblica incolumità. La protesta dei cittadini nei confronti della politica e delle Istituzioni non sembra poter essere controllabile per ancora molto tempo: agli alti livelli vengono demandati interventi puntuali e concreti e non visite e manifestazioni di facciata che dimostrano la superficialità di chi, offuscato dal fascino del potere, dimentica le difficoltà della propria gente e perde, ogni giorno di più, il contatto con la realtà.

Piogge di fine estate, inaccessibile lo svincolo autostradale delle Serre: l’ira degli automobilisti

Il presente del Vibonese è tutto nella foto che vi proponiamo: bastano le piogge di fine estate e la precaria viabilità di un fazzoletto di terra sempre più disperato va in tilt. Dopo lo smottamento sulla Vazzano-Vallelonga e i massi caduti a Pizzo, diventa inaccessibile lo svincolo autostradale delle Serre: la massa d’acqua accumulatasi nelle vicinanze della strada principale che conduce all’imbocco della A3 Salerno-Reggio Calabria, infatti, non consente il transito. Niente da fare per gli automobilisti ai quali non resta che individuare vie alternative come la strada verso Sant’Angelo. Inutile sottolineare che queste condizioni non facilitano discorsi di prospettive o speranze di svolta immediata. Purtroppo, la situazione del Vibonese è quella tipica di un Paese arretrato, tanto dal punto di vista infrastrutturale ed economico quanto da quello socio-culturale. Pensare allo sviluppo, al decollo delle imprese e alla valorizzazione delle risorse umane in questo stato è davvero un’impresa ardua.

Smottamento sulla Vazzano-Vallelonga, Villì: “Rischio di isolamento del territorio, intervenire con urgenza”

La fragilità del territorio vibonese viene messa a nudo, ancora una volta, dalle piogge. L’apparato infrastrutturale non solo è inadeguato per consentire il normale sviluppo, ma rappresenta in diversi casi un problema dal punto di vista della sicurezza. Le precipitazioni di ieri hanno causato un nuovo smottamento sulla strada provinciale Vazzano-Vallelonga e ciò ha ulteriormente accresciuto le preoccupazioni dei cittadini. “Se non si interviene con urgenza – ha denunciato il sindaco di Vazzano Domenico Villì - si rischia di isolare il territorio e la costituenda Trasversale delle Serre sarà un nuovo miraggio. Ho già chiesto un intervento alla Provincia di Vibo Valentia e alla Protezione Civile onde evitare la totale chiusura della strada”.

Meteo, allerta arancione su tutta la Calabria

La protezione civile nazionale lancia l'allerta meteo di livello arancione sulle regione meridionali.  A determinare la situazione d'allerta "Un’area di bassa pressione [che] tende a stazionare sulle regioni centro-meridionali italiane, determinando spiccata instabilità con fenomeni più frequenti ed intensi sul basso versante adriatico ed al sud". Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte, alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati, ha emesso un ulteriore "avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quelli emessi nei giorni scorsi. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticità consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it)". Le situazioni di maggiore criticità si manifesteranno nel corso della serata di oggi, giovedì 8 settembre, con "il persistere di precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su Puglia, Basilicata e Calabria, specie sui settori ionici". Domani, invece, la perturazione si estenderà anche a "Molise, Abruzzo e Sicilia, specie sui settori tirrenici dell’isola. I fenomeni temporaleschi saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata allerta arancione per rischio idrogeologico localizzato su Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia nord-orientale".

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Previsioni meteo, con “Fast Storm” arrivano le piogge sulle Serre

Ancora qualche ora di sole, poi i temporali si alterneranno alle schiarite. Dopo aver fatto i conti con il caldo africano portato dall’anticiclone africano Caronte, le Serre proveranno il fresco di “Fast Storm”. Secondo le previsioni di ilmeteo.it, a breve l’afa lascerà il posto all’aria atlantica che renderà più piacevole il clima. Questa situazione dovrebbe durare fino a giovedì, quando prenderà il sopravvento “l’Estate italiana” - condotta dall’anticiclone Azzurro - che sarà caratterizzata da un caldo gradevole.

Arriva "Poppea", ritorna la pioggia

Piogge in arrivo su gran parte delle regioni italiane. Per gli esperti de ilmeteo.it, a partire da mecoledì 11 maggio il ciclone Poppeae "porterà una diffusa e marcata instabilità su molte regioni italiane". "Il flusso perturbato atlantico posizionerà una bassa pressione tra la Penisola iberica e la Francia sudoccidentale. Tale centro depressionario si incamminerà verso la Spagna, passerà attraverso le isole Baleari e quindi raggiungerà prima il Mar Ligure e poi il Nord Italia. Il ciclone POPPEA, sarà alimentato da venti umidi caldi di Libeccio e forieri di precipitazioni diffuse e abbondanti". Da domani e dopodomani, quindi, è previsto un diffuso peggioramento delle condizioni del tempo che interesserà dapprima le regioni settentrionali. Le piogge, anche a carattere temporalesco, si abbatteranno poi sulla Sardegna ed il Centro fino a raggiungere il sud della Penisola. "Le temperature, subiranno una lenta, ma non eccessiva diminuzione. Dai 20/24° dei giorni scorsi, si scenderà fino a 16/18° al Nord, valori un po' più alti al Sud".

Forti piogge nell’Alto Jonio cosentino, Graziano: “Dichiarare lo stato di calamità”

“Dopo la bomba d’acqua nell’Alto Jonio cosentino, il Governo regionale dichiari subito lo stato di calamità per le zone interessate dal nubifragio. Il comparto agricolo così come anche la maggior parte delle strade e delle infrastrutture della costa e delle aree montane, hanno subito danni ingenti. Buona l’attività di prevenzione avviata lo scorso anno dagli uffici regionali per mettere in sicurezza alcune aree a rischio frane, ma non sicuramente sufficiente ad evitare pericoli per la popolazione. La piena dei torrenti Ferro e Falce, che in alcuni punti sono anche tracimati, sono la testimonianza che c’è ancora tanto da fare sulla manutenzione dei fiumi soprattutto per quanto riguarda la pulizia degli alvei e la messa in sicurezza degli argini. Ancora una volta, siamo costretti a raccogliere il grido di dolore dei cittadini calabresi e degli agricoltori che hanno visto andare in fumo lavoro e sacrifici di un anno”. È quanto dichiara il segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che, attraverso un’apposita interrogazione consiliare, chiederà formalmente al governatore Oliverio di riconoscere lo stato di calamità naturale per le zone dell’Alto Jonio cosentino a seguito dei violenti nubifragi che si sono verificati nel periodo tra il 12 ed il 20 marzo scorsi. “Nelle ultime ore – dichiara Graziano – sto raccogliendo il grido d’allarme di numerosi cittadini e agricoltori del comprensorio dell’Alto Jonio cosentino – Pollino a causa degli ingenti danni provocati dalla pioggia caduta abbondante negli ultimi giorni. Stamani ho avuto modo di constatare personalmente i disagi e le criticità emerse, soprattutto a causa delle frane e dello straripamento di alcuni torrenti che hanno invaso centinaia di ettari di terreno agricolo coltivato e diverse strade interne poderali, molte delle quali rimangono l’unica via di collegamento tra i centri abitati del versante montuoso. La preoccupazione – aggiunge il Consigliere regionale – è tanta perché la fase di allerta meteo non sembra del tutto terminata e si prevedono piogge anche nei prossimi giorni, con il rischio che i danni possano accentuarsi. Al danno materiale si aggiunge anche il danno economico dei coltivatori e produttori d’agrumi che, particolarmente nell’area di Amendolara, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Oriolo e Rocca Imperiale erano in piena attività di coltivazione di orti, vitigni e dei caratteristici limoneti autoctoni. La cui campagna è andata quasi del tutto distrutta a causa delle violenti piogge e delle grandinate. Pertanto – conclude il segretario questore – è necessario che il Governo regionale, si faccia carico dei grandi disagi e dei terribili effetti del maltempo, che purtroppo negli ultimi anni sono all’ordine del giorno in questo vasto comprensorio, e dichiari lo stato di calamità. Così da consentire, soprattutto al mondo dell’agricoltura, di poter ripartire e continuare ad essere il motore trainante dell’economia dell’area ionica cosentina”.

Frana a Brognaturo, ordinanza del sindaco Iennarella: chiusa la strada comunale “Boscarello”

In seguito al “movimento franoso con parziale smottamento della sede stradale” causato dalle copiose piogge cadute sulle Serre nelle ultime ore, il sindaco di Brognaturo Giuseppe Iennarella ha emesso un’ordinanza per vietare “la circolazione pedonale e di tutti gli autoveicoli sulla strada comunale ‘Boscarello’ (che conduce dall’hotel ‘Lacina’ al rifugio ‘Santarello’), a partire dalla casermetta di Brognaturo e per circa 100 metri in direzione Spadola”. Il divieto durerà fino alla “relativa messa in sicurezza”.

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