Oltre mille piante di marijuana rinvenute nel Reggino

Sono oltre mille le piante di droga scoperte dai carabinieri nel Reggino.

In particolare, una prima coltivazione composta da 150 arbusti di canapa indica è stata rinvenuta e distrutta a Delianuova.

Altre 350 piante di canapa, invece, sono state estirpate da una piantagione individuata nelle campagne di località Prateria.

Infine, oltre 500 piantine di cannabis  sono state sequestrate a Gioia Tauro.

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Operazione “Gioventù rurale”: fondi europei destinati ai giovani agricoltori calabresi, irregolari 2 finanziamenti su 3

I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno concluso un’articolata operazione finalizzata al riscontro del corretto utilizzo dei fondi cofinanziati dall’Unione europea, nell’ambito della Politica agricola comune, per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nella Regione.

Al termine dell’operazione “Gioventù rurale”, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio Calabria, è emerso che due terzi dei percettori dei fondi non erano in regola con i requisiti previsti dalla normativa di settore e che, di conseguenza, oltre un milione di euro dovrà essere restituito all’erario.

In particolare, i fondi, concessi nell’ambito del “Programma di sviluppo rurale Calabria”, con la denominazione “Pacchetto giovani”, avrebbero dovuto agevolare l’inserimento dei giovani nel settore agricolo e migliorare la qualità delle aziende agricole calabresi, contribuendo al loro ammodernamento. Per accedere al beneficio era necessario possedere alcuni requisiti come, ad esempio, aver conseguito la qualifica di imprenditore agricolo professionale  o quella di coltivatore diretto. Era necessario, inoltre, rispettare alcune condizioni, tra le quali la conduzione dell’azienda per almeno cinque anni successivi al ricevimento del finanziamento.

Le attività svolte ha tuttavia consentito di scoprire numerose irregolarità.

Infatti, il controllo è stato focalizzato sui contributi erogati a vantaggio dei beneficiari che si erano avvalsi della possibilità di conseguire le qualifiche di imprenditore agricolo e/o di coltivatore diretto “sotto condizione”, ovvero impegnandosi ad acquisire definitivamente tali requisiti entro due anni dalla richiesta all’ente competente.

I finanzieri hanno così scoperto che molte delle certificazioni di imprenditore agricolo professionale presentate in via provvisoria non sono mai divenute “definitive”, cosi come alcuni dei percettori hanno cessato la partita Iva prima dei 5 anni previsti dalla liquidazione del finanziamento pubblico.

Complessivamente, su 20 soggetti ispezionati nella provincia di Reggio Calabria 13 sono risultati non in regola e i relativi contributi segnalati all’ente regionale per il recupero di competenza ammontano a oltre un milione du euro, su un importo complessivamente controllato di circa un milione e messo.

Controlli dei Nas nel Reggino, sequestrati 240 Kg di dolci natalizi

I Nas di Reggio Calabria, in prossimità delle imminenti festività natalizie, hanno effettuato specifici controlli sulla produzione dei tipici alimenti dolciari, nonché sull’immissione in commercio di prodotti utilizzati per gli addobbi natalizi, il tutto finalizzato a tutelare la salute pubblica.

I controlli si sono svolti a Reggio Calabria, Roccella Jonica, Palmi, Melito di Porto Salvo, Rosarno, Gioia Tauro, Seminara e Taurianova.

Sono state effettuate 25 ispezioni presso laboratori di prodotti dolciari, 10 dei quali hanno evidenziato irregolarità che hanno determinato la segnalazione dei gestori alla competente autorità amministrativa, mentre 3 attività del valore di 300 mila euro sono state oggetto di chiusura o sospensione.

Inoltre, nel corso delle verifiche sono stati sequestrati 240 chili di prodotti dolciari tipici delle festività natalizie, perché privi delle indicazioni sulla tracciabilità e 40 prodotti ludici natalizi privi del marchio Ce. Infine, sono state contestate 20 sanzioni amministrative, per un valore complessivo di 20 mila euro per il mancato rispetto della tracciabilità sulle materie prime utilizzate; contraffazione di giocattoli privi di regolare marcatura Ce; carenze igienico sanitarie e strutturali ed il mancato adeguamento del manuale Haccp.

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Rapina con tentato omicidio, il presunto responsabile è stato arrestato ad Atene

Nella giornata di ieri, ad Atene, la polizia greca, ha arrestato in esecuzione di un mandato di arresto europeo, un 32enne di nazionalità georgiana, ritenuto responsabile, insieme ad altri complici, di una rapina in abitazione avvenuta il 16 maggio 2021, presso la frazione di Fossato di Montebello Jonico (Rc), oltre che di tentato omicidio nei confronti di un 59enne originario di Melito di Porto Salvo.

Nello specifico, dalla ricostruzione della vicenda, è emerso che i malviventi sono entrati nella casa delle vittime, immobilizzato l’uomo e i familiari e dopo aver messo a soqquadro tutte le stanze, hanno portato via diversi monili in oro e denaro contante custoditi in una cassaforte, prima di colpire con 2 fendenti il 59enne. Le vittime, inoltre, sono rimaste immobilizzate per diverse ore, legate con oggetti di fortuna rinvenuti in casa dai malfattori, che non hanno esitato a colpire, provocando loro lesioni, due donne e un neonato.

I rapinatori - scappati con un’auto, individuata poco dopo dai carabinieri in località Sant’Elia - sono infine riusciti a riparare all’estero a bordo di un’altro veicolo.

Dalle indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, che si sono avvalsi della collaborazione del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, è emerso che il 32enne, durante la latitanza, avrebbe usato diversi pseudonimi per cercare di sottrarsi alla cattura.

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Controlli del Nas nel Reggino, sequestrati più di 3 quintali di alimenti privi di tracciabilità

I carabinieri del Nas di Reggio Calabria, a conclusione di una vasta operazione sviluppatasi tra il capoluogo reggino, la piana di Gioia Tauro e la Costa Jonica, hanno riscontrato in numerose attività gravi carenze igienico-sanitarie. Contestualmente hanno sequestrato più 300 chili di prodotti alimentari privi di tracciabilità.

In particolare, in una pizzeria - ristorante nella zona Pentimele di Reggio Calabria, durante l’ispezione delle cucine, sono stati trovati 25 chili di carne e formaggi privi di certificazione sull’origine ed indicazione sugli ingredienti. Analoga situazione in un altro ristorante a Catona, dove sono  stati sequestrati oltre 30 chili di prodotti di cui non si conosceva l’origine.

Sanzioni per carenze igienico strutturali, invece, a un bar di Villa San Giovanni, mentre in due pescherie ed in una macelleria di Siderno in cui sono stati sequestrati complessivamente 45 chili di preparati, sono state elevate sanzioni per 8 mila euro per gravi carenze igienico sanitarie.

Infine, in una macelleria di Marina di Gioiosa Jonica sono stati sequestrati 10 chili di salumi, mentre a carico di altre 4 attività situate tra Sinopoli e Delianuova sono stati sequestrati oltre 220 chili di salumi, formaggi, prodotti dolciari e carne privi di etichetta e senza indicazioni degli ingredienti primari, conservati in ambienti con gravi carenze igienico strutturali con la conseguente elevazione di oltre 14  mila euro di sanzioni.

I titolari delle attività ispezionate sono stati segnalati all’Asp reggina e dovranno ripristinare le condizioni normali dei locali, mentre gli alimenti sequestrati verranno distrutti da aziende specializzate.

Produzione e traffico di droga, tre arresti

I carabinieri hanno eseguito tre ordinanze di misura cautelare, emesse dal gip di Palmi (Rc), per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Nello specifico, l’attività investigativa condotta dai militari della Stazione di Cinquefrondi e dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, ha preso il via lo scorso luglio ed ha permesso di raccogliere gravi indizi nei confronti dei tre persone di Cinquefrondi, indagate per la gestione di una vasta piantagione di canapa indiana, rinvenuta in contrada Frascara del comune di Anoia.

Sulla scorta degli elementi di prova sinora raccolti, in ordine all’ipotesi d’accusa formulata dal gip, gli indagati avrebbero curato la coltivazione di 952 arbusti di canapa “nana”.

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Immigrazione clandestina: sulle coste reggine 8 sbarchi in 3 giorni

Continuano incessanti le attività di soccorso, assistenza e vigilanza alle centinaia di extracomunitari che giungono sulle coste reggine. In totale, in sole 36 ore, sono sbarcati tra Roccella Jonica, Bova Marina e Bagnara, 782 migranti.

L’emergenza è stata fronteggiata dal punto di vista assistenziale e sanitario da tutte le forze di polizia presenti nel territorio, dalla Croce rossa, dalla Protezione civile, dall’Usca di Caulonia e dell'Usmaf. Di fondamentale importanza è risultata l’apertura all’ospitalità da parte dei sindaci che hanno messo a disposizione strutture comunali per assicurare le operazioni di accoglienza - assistenza e le attività di polizia.

 Il primo arrivo è avvenuto alle sette del mattino dello scorso 19 ottobre presso il Porto delle Grazie di Roccella Jonica, dopo che una motovedetta della Capitaneria di porto aveva intercettato, a diverse miglia dalla costa, un’imbarcazione con a bordo 298 migranti, tutti di sesso maschile e di nazionalità egiziana, tra cui 70 minori non accompagnati. Per tutti sono stati attivati immediatamente i controlli sanitari e, in base ai riscontri, sono risultate  28 le persone affette da Covid-19. Al termine delle attività di identificazione e foto-segnalamento, 100 migranti, maggiorenni e negativi al tampone faringeo per Covid-19, sono stati trasferiti presso il C.A.R.A. di Crotone e i restanti 198 sono stati ospitati presso la struttura “Ex Ospedaletto”, messa a disposizione dal Comune di Roccella Jonica.

Il secondo sbarco è avvenuto nella mattinata del 20 ottobre scorso, sempre presso il porto di Roccella Jonica, dove una motovedetta della Guardia costiera ha scortato un’imbarcazione con a bordo 98 persone di sesso maschile, tra cui 27 minori non accompagnati, provenienti dal Bangladesh, dall’Afghanistan e dallo Sri Lanka. Anche in questo caso, i migranti sono stati accolti presso la struttura messa a disposizione dal Comune di Roccella Jonica.

Il terzo sbarco è avvenuto la sera del 20 ottobre sulle coste di Bova Marina, dove 81 migranti sono arrivati a bordo di un veliero battente bandiera greca. Tra gli extracomunitari sbarcati, 62 uomini, 17 donne e 6 minorenni di nazionalità iraniana e irachena. I migranti, terminate le operazioni di soccorso, sono stati trasferiti in una struttura individuata dal Comune di Bova Marina.

Lo scorso 21 ottobre, invece, sono stati addirittura 5 gli sbarchi avvenuti  sulle coste reggine: 4 nell’area di Roccella Jonica ed uno a Bagnara Calabra. In totale le persone che giunte a Roccella Jonica sono 243, per lo più di nazionalità egiziana, iraniana, irachena e siriana. Una parte di loro è stata trasferita presso la locale struttura d'accoglienza, mentre i rimanenti sono stati temporaneamente accolti all’interno di una tensostruttura allestita nell’area portuale. Sono, invece, 56 i migranti soccorsi presso il porto di Bagnara Calabra, tempestivamente collocati in una struttura coperta vicino al locale stadio comunale.          

Contestualmente alle attività di soccorso e assistenza, sono state avviate  le indagini  finalizzate a  individuare  gli scafisti.

Il lavoro svolto dagli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria, del Commissariato di Siderno e della Sezione operativa navale della Guardia di finanza, ha permesso d’individuare e sottoporre a fermo d’indiziato di delitto un cittadino egiziano e due cittadini libanesi, ritenuti responsabili degli sbarchi avvenuti il 19 e 20 ottobre. Altri due cittadini egiziani  sono stati, invece, arrestati perché colpiti, rispettivamente, da un ordine di carcerazione emesso dal tribunale di Milano e da un decreto d’ espulsione emesso dal prefetto di Terni.

Emergenza viabilità nel Reggino, Anastasi (IriC) lancia l'allarme: "Intere comunità condannate all'isolamento"

“Già in estate avevo segnalato quanto, in un momento storico difficilissimo come quello attuale, le condizioni della viabilità in alcune aree del Reggino rischiassero di compromettere ulteriormente un tessuto socio-economico già devastato. La forbice sociale continua ad allargarsi e intere comunità sembrano sempre più condannate all'isolamento. È ora che la Città Metropolitana faccia sentire la sua presenza anche nelle zone della provincia che finora sono state dimenticate”.

È quanto afferma il consigliere regionale Marcello Anastasi, capogruppo di “Io resto in Calabria”, che, dopo essersi rivolto all'Anas nei mesi scorsi, annuncia di aver scritto un'istanza corredata da ampia documentazione fotografica, al dirigente del settore viabilità della Città Metropolitana di Reggio.

“Ho posto all'attenzione dell'ente intermedio – prosegue Anastasi – la gravità delle condizioni in cui versano le strade provinciali che collegano le frazioni di Drosi, Marotta, Manduca e contrada Ficarella nel Comune di Rizziconi. La situazione disastrosa del manto stradale, costellato da vere e proprie voragini e interessato anche dalla caduta di alberi, causa frequentemente incidenti stradali e impedisce il regolare traffico. Si riscontrano inoltre – osserva il consigliere regionale- notevoli criticità nel raggiungere in tempi brevi le strutture sanitarie in caso di urgenza e altre difficoltà rendono difficile la circolazione delle auto e anche di mezzi agricoli. Sono dunque necessari interventi urgenti di bitumazione per scongiurare i gravi rischi e i continui disagi che incombono quotidianamente sulle popolazioni che vivono in questi luoghi. Segnalo inoltre altre urgenti opere da eseguire nella Piana di Gioia Tauro e in tutta la provincia reggina: la rete paramassi lungo il tratto Ponte Toscano-Santa Giorgia, sulla S.P. 54 Dism.; i lavori urgenti di massima di bitumazione e la realizzazione della segnaletica orizzontale sulla S.P.29 lungo il tratto Quadrivio Amato-Ferrandina; sulla S.P.33 tratto da  Gioia Tauro (S.S.111)-Cittanova tra il Quadrivio Russo e il Quadrivio Bombino; sulla S.P.5 tra l’Innesto SS.18 (Rosarno) e l’Innesto SS106 (M.na Gioiosa Jonica) nel tratto Melicucco-Polistena; sulla S.P. 55, nel tratto Mastrologo-San Fili della S.P.43; sulla S.P.55 tra il Ponte Metramo-Innesto S.P. Mastrologo-S.Fili (Ponte Sciarapotamo); sulla S.P. 46 tra l’innesto S.P. Melicucco-Rizziconi-Crocevia Nespolano-Innesto S.S.18 Eranova nel tratto Innesto  S.P. 37-Bivio Spartimento; tra Anoia Superiore e Anoia Inferiore-Melicucco-Ponte Vacale-Innesto S.P. Rizziconi-Drosi, nel tratto interessato Melicucco-Rizziconi della S.P.37”.
“Non è ammissibile – conclude Anastasi – che i cittadini della Piana di Gioia Tauro e anche quelli della Locride siano considerati figli di un dio minore. La Città Metropolitana, per quanto di sua competenza, deve far sì che anche in questi territori si percepisca la concreta presenza di un ente che finora si è dimostrato lontano dalle esigenze dei cittadini”.

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