Uomo ucciso con un colpo di pistola trovato in una campagna del vibonese

E' stato trovato in località "Peppo", del comune di Joppolo, il corpo senza vita di un uomo di 55 anni di cui si erano perse le tracce da ieri sera. A causare il decesso un colpo di pistola al petto. A scoprire il cadavere, a bordo si una Bmw di proprietà della vittima, gli stessi familiari. Sul posto sono intertervenuti i carabinieri della Compagnia di Tropea e della Stazione di Joppolo che stanno cercando di fare luce su quanto accaduto. Al momento non si esclude nessuna ipotesi, anche se gli investigatori propendono per il suicidio. A suffragare tale pista, il rinvenimento accanto al cadavere della pistola che verosimilmente ha esploso il colpo che ha causato il decesso. Effettuati i rilievi di rito, il pm della Procura della repubblica di Vibo Valentia, Barbara Buonanno, ha disposto la rimozione della salma che e’ stata trasferita presso l’obitorio dell’ospedale "Jazzolino".

Torna in libertà ristoratore arrestato per violazione dei sigilli

Il Tribunale di Vibo Valentia, accogliendo l'istanza presentata dall'avvocato Francesco Sabatino, ha disposto che fosse rimesso in libertà un 50enne di Tropea, di professione ristoratore. Era ristretto ai domiciliari dopo l'arresto eseguito dai Carabinieri. L'ipotesi di reato formulata a suo carico era violazione dei sigilli. Il magistrato ha ritenuto di non sposare le tesi avanzate da Santi Cutroneo, sostituto procuratore della Repubblica, affinché fosse convalidato il provvedimento restrittivo. L'Amministrazione Comunale di Tropea, sostenendo la sussistenza di infrazioni normative, aveva emesso un'ordinanza di sequestro nei confronti dell'attività commerciale di cui è titolare il 50enne.  

Roghi nel bosco: un arresto, denunciato minorenne

Sarebbe stato un autentico gesto da bulli quello compiuto da un 21enne ed un 15enne. I due, con l'intento di appiccare un rogo, hanno acceso il fuoco in diversi punti così da distruggere il verde che volevano dare alle fiamme. I Carabinieri di Tropea hanno tratto in arresto il primo e denunciato il secondo. Devono rispondere entrambi del reato di incendio boschivo. Eseguito il provvedimento restrittivo, i militari dell'Arma, controllando le conversazioni su whatsapp del più grande fra loro, hanno scoperto frasi tramite cui confessava di essere il responsabile dell'atto delinquenziale. 

Paesi di Calabria: Tropea

Tropea, la Perla del Tirreno, così è conosciuta  e rinomata in ogni parte del mondo e solo per le sue bellezze naturali, paesaggistiche e per il suo, indubbiamente, splendido mare. Pochi, però, conoscono la sua storia, la sua arte e tutto il suo patrimonio culturale. Provo, pur coi limiti di spazio, ad offrire una panoramica di ciò e giusto per dare alla nostra città tirrenica una dimensione più vera ed ampia, che riporti, insomma, alla Tropea “non solo mare”. Le sue origini sono alquanto incerte e si sono fatte finora tante ipotesi. Certamente per supportare la presenza dell’uomo qui da sempre, non sono mancate le occasioni archeologiche, quali: i rinvenimenti in località Bagnerai della vicina Santa Domenica di Ricadi, la necropoli indigena dell’Annunziata ed ancora i reperti di località Tre Galli ( tra Vibo e Capo Vaticano). Ma cominciamo dalla genesi del toponimo “Tropea” di sicura provenienza greca. Secondo alcuni deriverebbe da “tropaios” che indicava Zeus nel mentre assicurava la vittoria o metteva in fuga i nemici. Secondo altri potrebbe essere “tropaia” che era un vento variabile o forse, e meglio ancora, un sito percosso da un vento variabile di direzione; e poi ci sono i sostenitori del “to tropaion”: monumento di vittoria, una sorta di trofeo, posto sul luogo di battaglia;  infine c’è chi fa derivare il nome di Tropea dal suo etimo “carena di nave” e quindi legato alle sue attività marinare. Vi sono anche dei documenti scritti attorno all’origine tropeana: già nel 320 il “Liber Pontificalis” di papa Silvestro I parla di “Massa Tropeiana” ed anche in epoca medievale si diceva “Massa Tropea”: ma cosa volesse, di certo, significare “Massa” ancora non ci è dato sapere. C’è anche chi come il massone e giacobino Antonio Jerocades di Parghelia, assegna ad Ercole l’onore di fondatore e legislatore del nostro centro. Questo filosofo nel suo componimento drammatico dal titolo “Il Trionfo di Ercole”, arricchisce l’eroe di simboli ed ideali massonici ed addirittura in un altro scritto “Il Paolo o dell’umanità liberata” “immagina che san Paolo, visitando nel suo lungo pellegrinaggio anche la città di Tropea, avesse divulgato in essa non tanto il Cristianesimo, quanto le massime massoniche”. E forse che il termine “Massa” di prima derivi da massoneria? O forse è legato alla massa rocciosa su cui sorge l’antico borgo o alla rupe dell’isolotto? Comunque la letteratura circa le origini di Tropea non si ferma qui, altri studiosi si sono avvicendati sulla materia e fra i tanti: Lascaris, Crescenti, Giano Parrasio, l’abate Sergio. Di certo è che la presenza di una antica comunità cristiana è confortata dal rinvenimento, fine ‘700, in una necropoli paleocristiana nelle adiacenze della Cattedrale, di alcuni documenti e della citazione di Gregorio Magno sul suo epistolario della “Massa Tropeana”. Più avanti, nel tempo, da Belisario attorno al 530, mandato da Giustiniano, Tropea fu fortificata diventando, così, teatro di instancabili assedi nelle lotte tra Bizantini ed Arabi. Nell’867 fu occupata dai Saraceni e liberata da Niceforo Foca, generale di Basilio. Negli anni dell’iconoclastia, qui vi trovarono rifugio centinaia di frati basiliani e ciò è testimoniato dai numerosi ruderi di chiese rupestri e laure sparse qua e là. È di questi anni l’edificazione del luogo sacro più suggestivo di tutta la costa tirrenica: la chiesa dell’ Isola Bella detta anche Santa Maria dell’Isola che si innalza davanti alla città su un isolotto circondato per buona parte dal mare e collegata alla terraferma da una serie di archi in pietra di datazione molto antica. Circa il tempo della sua costruzione non si hanno delle certezze, anche se qualche riferimento documentale porta al secolo IV, tempo in cui san Basilio istituì in Calabria le prime “celle” e questa di Tropea, nel 1077, dal papa Urbano II fu detta di Santa Maria dell’Isola e concessa ai Benedettini di Montecassino che ancora la posseggono. La chiesetta dell’isolotto è di stile gotico e dedicata alla Sacra Famiglia e custodisce una statua della Madonna che precedentemente era venerata in una grotta naturale dello stesso scoglio. Oggi è un piccolo santuario aperto soprattutto a ferragosto e nei primi giorni di settembre per i festeggiamenti.  Tropea, soprattutto difesa naturalmente dalla sua alta rupe (h. 60mt) e dal mare e fortificata dalla cinta muraria fatta innalzare dai Bizantini, aveva anche un castello tra la Cattedrale e la Porta Nuova. Tropea non conobbe soste di pace: dai Bizantini ai Normanni, dagli Angioini agli Aragonesi e fino ai Borboni è stata sempre teatro di invasioni, assedi, guerre e saccheggi. Tra l’altro, per la fedeltà dimostrata agli Aragonesi durante la guerra contro Carlo VIII di Francia, il re Ferdinando II d’Aragona ha concesso a Tropea, nel 1496, riconoscimenti e privilegi riconfermando quelli precedentemente  concessi dai Normanni. Questi, attorno al 1163, sull’area di un vecchio cimitero bizantino, vi eressero la prima e grandiosa Cattedrale che, dopo continui rifacimenti dei secoli successivi, è tornata all’originale stile normanno. La parte più significativa del luogo sacro è costituita dal complesso absidale esterno a tre curvature somigliante alle absidi del Patirion di Rossano. L’interno è di tipo basilicale a tre navate, divise da pilastri prismatici in pietra. Sull’altare maggiore è collocata l’icona bizantina della patrona di Tropea, la Madonna detta di “Romania” per via della sua provenienza, come le tante icone orientali pervenute, via mare, sulle nostre coste. Ancora all’interno, la Cappella del Sacramento, sormontata da bella cupola settecentesca ed inoltre il famoso Crocifisso nero (sec. XV) scolpito a tutto tondo in legno. Ancora di notevole interesse artistico: la Madonna del Popolo, statua marmorea attribuita a Fazio Gagini del XVI sec. e secondo altri studiosi appartenente a Giovanni Angelo Montorsoli, seguace del Buonarroti; la Madonna della Libertà in marmo carrarese del XVI sec., altre statue e soprattutto, tra il tesoro della Cattedrale, il “bacolo”, artistico pastorale riccamente lavorato  e rivestito d’argento. Attraversando le caratteristiche vie di Tropea incontriamo altre belle ed artistiche chiese, La chiesa del Gesù con annesso convento, fu la prima chiesa  vescovile e funzionò come cattedrale sotto il titolo di Santa Maria della Cattolica; detto convento è stato la prima sede dei Gesuiti e poi passò ai Redentoristi.; la chiesa detta la Michelizia, rinascimentale con cupola a base cubica di stile arabo; la chiesa di San Francesco di Paola del 1543 e quella del Convento custodita oggi dai Frati Minori ed infine la chiesa gotica dell’Annunziata voluta da Carlo V d’Asburgo nel 1521. Tropea, inoltre, ha dato i natali a tanti uomini che si sono distinti nel mondo nel campo degli studi, dell’arte e della politica. In questa sede voglio ricordare Pasquale Galluppi, filosofo, qui nato nel 1770 e morto a Napoli nel 1846, autore, fra l’altro, delle “Lettere filosofiche” del 1827, ampia panoramica della storia della filosofia europea da Cartesio a Kant; Tropea lo ricorda con un monumento nel centro della città. Tropea è stata anche sede di un’Accademia detta degli “Amorosi” e più tardi denominata “Accademia degli Affaticati”, riconosciuta da Carlo III di Borbone nel 1737 ed ancora molto attiva tant’è che da alcuni anni va organizzando il concorso letterario “ Città di Tropea - Una regione per leggere”. Posso concludere questa pur sommaria nota col sostenere che Tropea, nel mondo, offre sì il suo mare bello e pulito, col conforto di prestigiose infrastrutture ricettive, ma anche e soprattutto un ricco e variegato museo all’aperto che merita maggiore attenzione non solo da parte dei turisti…Insomma…non solo mare ma anche prezioso patrimonio culturale.

 

 

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Comandante senza requisiti: sequestrata nave di collegamento Tropea-Eolie

Militari della Guardia costiera e della Guardia di Finanza hanno sequestrato una nave appartenente ad un'azienda di proprietà di un privato che effettua viaggi quotidiani fra Tropea e le Isola Eolie. Un provvedimento resosi necessario in virtù della circostanza che gli investigatori hanno scoperto che a guidare l'imbarcazione era un soggetto sprovvisto dei requisiti necessari per esercitare il ruolo di comandante. Sul natante, bloccato stamane una volta approdato al porto di Tropea, possono prendere posto anche trecento viaggiatori. 

Mancavano concessioni demaniali: stabilimenti balneari sequestrati fra Ricadi e Tropea

Due stabilimenti balneari privi delle autorizzazioni necessarie per occupare aree del Demanio sono stati individuati dai militari della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia. Le strutture erano ubicate fra Ricadi e Tropea. Ombrelloni e sedie a sdraio sono stati sequestrati e rimossi, contestualmente alla denuncia notificata a carico di due soggetti. Analogo provvedimento è stato eseguito nei confronti di un terzo lido, che ricadeva su un suolo vasto 700 metri quadri nonostante la licenza di cui disponeva avesse ad oggetto una porzione di terreno meno ampia.  Le verifiche effettuate, inoltre, hanno permesso di accertare la violazione di quanto disposto in materia di sicurezza dall'ordinanza emessa dalla Capitaneria di Porto. Trasgressioni che hanno reso necessaria l'elevazione di multe per un importo pari a 2000 euro. 

Velista soccorso dalla Capitaneria di Porto al largo di Tropea

Personale della Capitaneria di porto ha prestato aiuto ad un uomo di nazionalità statunitense nello specchio di mare antistante Tropea. Il velista, mentre si trovava su un'imbarcazione a vela, ha avvertito un malore di natura cardiorespiratoria. Una motovedetta si è mossa per raggiungere la barca e, una volta prelevato il cittadino americano, lo ha condotto fino al molo di Tropea da dove, grazie ad un'ambulanza del 118, è stato subito trasportato in ospedale. il natante formava un drappello di barche provenienti dall'isola di Stromboli ed in viaggio verso Tropea. 

"Capitale della cultura", c'é anche Tropea tra le 24 candidate

C'è anche Tropea tra le 24 città italiane che concorrono per aggiudicarsi il titolo di capitale della cultura per gli anni 2016 - 2017. A renderlo noto, nei giorni scorsi, il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che ha ricordando, tra l'altro, come in virtù della legge "Art Bonus", nel contesto dei Grandi progetti culturali, il Consiglio dei Ministri conferisce annualmente il titolo di capitale italiana della cultura sulla base di una procedura pubblica di selezione. L'iter per l'individuazione della "regina della sapere" era stato avviato con la pubblicazione di un bando cui hanno aderito 24 comuni: Agrigento, Anagni, Aquileia, Caltanissetta, Carinola, Como, Ercolano, Foligno, Frascati, Mantova, Modica, Novara, Oriveto-Todi, Parma, Pisa, Pistoia, Selargius, Spoleto, Sulmona, Taranto, Terni, Terracina, Tropea, Viterbo. Raccolte le candidature, il ministero procederà, ora, alla nomina di tre dei sette giurati chiamati a valutare i dossier di candidatura e acquisire l’intesa con la Conferenza Unificata sul nome del Presidente della Giuria. Si tratta di esperti di chiara fama nel settore delle arti, della cultura e del turismo che dovranno valutare le singole proposte. Le due città vincitrici riceveranno rispettivamente un milione di euro. Al di là del non trascurabile contributo economico, le due città che assuregeranno a capitali della cultura, una per il 2016 ed una per il 2017, avranno la possibilità di fregiarsi di un riconoscimento che ne amplificherà la notorietà con conseguenti ricadute di carattere sia turistico che economico.

 

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