Magalli offende i calabresi e il web si indigna

Durante la trasmissione de “I fatti vostri” Giancarlo Magalli si è reso protagonista di un episodio sconcertante. Durante il gioco delle telefonate agli spettatori a casa il conduttore del programma ideato da Michele Guardì ha provato a parlare con il signor Antonio di  Casignana (Reggio Calabria), senza ottenere risposta, a questo punto Magalli ha detto: "Ci abbiamo provato anche oggi … se poi voi andate in giro a scippare le vecchie è colpa vostra...lo fanno...lo fanno, non stanno a casa perché a quest'ora si danno a queste attività criminali …".

Solo una battuta ha precisato il popolare presentatore, ma la reazione degli utenti dei social network è stata violentissima e la pagina facebook di Magalli è stata invasa dai commenti di molti calabresi indignati: Adriano, ad esempio, ha posto in evidenza che la frase di Magalli era espressione di un razzismo indegno “figlio di pregiudizio e di ignoranza”, mentre Rocco invita il conduttore ad “andare a zappare la terra”. Anche su twitter è scoppiata la polemica:  Paips (@pippo_netti) ha scritto “magalli ai giardinetti, subito!” e Gabriella Corsaro (@cherubriella) ha scritto amaramente “Cu vaci a burzi no bbada i cu su! #Magalli questa è ironia amara di una calabrese indignata dalla tua superficialità. #l'originenonèonestà!”.

In realtà, molti calabresi hanno preso le difese del conduttore, il quale, durante la serata, ha cercato di spiegare con un video sulla sua pagina facebook, il senso della sua frase spiegando che si trattava solo di una battuta “per capire la quale occorre avere senso dell'umorismo e non avere la coda di paglia. E non ne vorrei più parlare” e ancora: “Non ho mai detto che a Casignana o in Calabria scippano... mi dispiace, chiedo scusa se qualcuno si è offeso o e si è sentito chiamato in causa … ma io non l’ho chiamato in causa. Detto questo, speriamo che si raggiunga una tranquillità, perché ci sono cose più serie cui pensare”. 

L'episodio conferma che lo stereotipo del calabrese “brutto, sporco e cattivo” è duro a morire e continua a perpetuarsi nei gesti e comportamenti di persone, le quali dovrebbero essere un esempio per milioni di spettatori. Sicuramente Magalli ha voluto fare solo una battuta, ma il danno fatto all'immagine e alla dignità del popolo calabrese resta. 

L'episodio conferma che lo stereotipo del calabrese “brutto, sporco e cattivo” è duro a morire e continua a perpetuarsi nei gesti e comportamenti di persone, che dovrebbero essere un esempio per milioni di spettatori. Sicuramente Magalli ha voluto fare solo una battuta, ma il danno fatto all'immagine e alla dignità del popolo calabrese resta.

 

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“iHappy 2015”: Crotone, Vibo e Cosenza fra le province più “tristi” d’Italia. Bene Reggio

Si pone sotto la media (13^) la Calabria nella speciale graduatoria elaborata da Twitter, che “attraverso l’analisi del contenuto emotivo dei milioni di tweet pubblicati quotidianamente nelle 110 provincie italiane stila ogni anno la graduatoria delle città più felici”. Il “termometro della felicità” si chiama “iHappy” e, per l’anno 2015, ha misurato un valore medio su scala nazionale di 53,4 punti su 100 (Calabria 51,7%). Questo, secondo gli esperti che hanno contributo alla realizzazione dello studio, significa che “la felicità ha prevalso, seppur di poco, sulla tristezza”. La provincia calabrese più “positiva” è risultata Reggio Calabria (20^, ma in calo), seguita da Catanzaro (48^). In coda c’è Crotone (106), male anche Vibo Valentia (69^) e Cosenza (77^).

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