Serra San Bruno il personale dell'assistenza domiciliare senza stipendio da un anno

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte dello SLAI COBAS sulla mancata retribuzione personale assistenza domiciliare Distretto Sanitario di Serra San Bruno.

"In seguito a diverse riunioni avute in passato con la dirigenza dell’Azienda Sanitaria Vibonese si era giunti ad un accordo per l’internalizzazione del servizio di Assistenza Domiciliare. L’internalizzazione del servizio di Assistenza Domiciliare (A.D.I. – A.D.O.) ha consentito all’Azienda un notevole risparmio economico, come la stessa ha più volte ammesso pubblicamente.

Alla luce di ciò risulta ancora più incomprensibile il disinteresse dimostrato da tale Azienda verso la problematica già da tempo denunciata dal personale addetto all’Assistenza Domiciliare che ormai da circa 12 mesi lamenta il mancato pagamento delle spettanze per le cure sanitarie domiciliari rese all’utenza per conto dell’A.S.P. di Vibo Valentia nei comuni afferenti al Distretto Sanitario di Serra San Bruno. Nonostante ciò i dipendenti, dimostrando grande senso civico e consapevolezza della delicatezza del servizio in questione – sulla cui importanza ed utilità sociale è inutile soffermarsi – pur protestando, hanno continuato a garantire l’attività (anticipando anche delle spese), confidando in una risoluzione sempre sbandierata e mai verificatasi.

Diversi sono stati i solleciti per la retribuzione delle prestazioni sanitarie rese e considerato il fatto che il perdurare della situazione potrebbe significare l’interruzione del servizio con grave danno per la collettività, si chiede alla Dirigenza dell’A.S.P. di Vibo Valentia di provvedere all’immediata retribuzione delle spettanze in questione. In caso contrario a partire dal 10 agosto 2017 verrà interrotta l'assistenza domiciliare ai pazienti residenti nei comuni di Serra San Bruno, Spadola, Brognaturo, Simbario, Capistrano, San Nicola da Crissa, Vallelonga, Mongiana, Fabrizia, Nardodipace, Dasà, Arena e Acquaro.

In assenza di provvedimenti sarà cura della scrivente Organizzazione Sindacale attivarsi, a tutela dei pazienti e degli stessi dipendenti, con tempestive azioni sindacali e giuridiche.

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Serre: scoperta piantagione di cannabis

Non si ferma l’attività dei Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno nel contrasto alla produzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Questa mattina i militari della Stazione di San Nicola da Crissa (VV) sono intervenuti in località “Cucuzzella”, del comune di Vallelonga (VV), zona che i Carabinieri stavano, già da qualche tempo, tenendo sott’occhio.

Grazie anche al prezioso supporto dei militari del 4° Reggimento a cavallo di Roma – inviato nel vibonese proprio per rafforzare l’azione di contrasto alla coltivazione di droga –, rastrellando minuziosamente l’area interessata, i Carabinieri sono giunti in un terreno demaniale, su cui vi erano in coltivazione circa 650 piante di “cannabis indica”. Lo stupefacente è stato subito sequestrato e distrutto, come disposto dall’Autorità giudiziaria di Vibo Valentia.  La droga, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa 300 mila euro.

Restano, dunque, massimi gli sforzi degli uomini dell’Arma nella lotta alla produzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, fenomeno criminoso che affligge pesantemente il territorio vibonese. Solo il 15 luglio scorso, sempre i militari della Stazione di San Nicola da Crissa avevano rinvenuto in quel comune, in località “Giambarone”, altre 50 piante circa, e il 26 giugno scorso, i Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno avevano tratto in arresto 14 persone, e denunciate altre 2, per spaccio, in concorso, di marijuana e cocaina.   

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Trasversale delle Serre, il Comitato: ancora promesse e parole dalla politica

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa da parte del Comitato "Trasversale delle Serre- 50 anni di sviluppo negato"

Alcuni sindaci delle Serre, probabilmente convinti che le parole abbiano un nascosto potere magico, oggi si riuniranno, ancora una volta, per parlare dei problemi della viabilità interna tra Vallelonga e Vazzano.

A rafforzare ancora di più la loro ancestrale persuasione che le chiacchiere siano più efficaci di operai, ruspe e bitume, saranno accompagnati da un funzionario regionale che si materializzerà direttamente sul posto con il teletrasporto (o forse arriverà in elicottero, visto che l'entroterra è totalmente isolato da mesi) per regalare a tutti noi qualche promessa e l'ennesimo, generoso sopralluogo sulle strade provinciali chiuse per danni da maltempo.

In effetti, a ben guardare, siamo solo nel mese di maggio e anche se l'argomento di discussione sono le buche e le frane causate dalle piogge dell'inverno scorso, che fretta c'è! In quanto a tempistica, proporremo l'istituzione di un premio nazionale, in modo da fissare nella storia questo momento indimenticabile di straordinaria efficienza.

Per quanto ci riguarda, noi umili cittadini che non possediamo poteri soprannaturali per risolvere i problemi ma le sole armi dell'impegno e della partecipazione civile e democratica, manteniamo ferme le nostre posizioni e i prossimi appuntamenti programmati: venerdì 12 maggio ci ritroveremo a Serra San Bruno, insieme a tutti i comitati e alle associazioni locali che intendono mobilitarsi concretamente per chiedere alla politica e all'Anas di fare il proprio lavoro, realizzando, finalmente, strade degne di questo nome tra lo Jonio e il Tirreno.

Auguriamo a tutti i sindaci che la loro fede nei miracoli del “verbo” non sia stata mal riposta.

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Trasversale delle Serre, si allarga il fronte della protesta

Da Chiaravalle Centrale a Serra San Bruno si allarga il fronte della protesta per le gravi condizioni di isolamento viario dell'entroterra, Comitato e associazioni locali preparano una grande manifestazione unitaria.

 

Ai tanti cittadini riuniti nel Comitato “Trasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato”, che da tempo portano avanti la loro lotta per sollecitare la realizzazione di infrastrutture più moderne ed efficienti tra lo Jonio e il Tirreno, in questi giorni si sono affiancati, a vario titolo, anche rappresentanti di Pro Loco, associazioni di commercianti e club service. Tutti concordi nel denunciare l'insostenibilità di una situazione che rende del tutto inutile qualsivoglia progetto di rilancio turistico ed economico delle aree interne.

A questo punto, c'è l'intenzione di strutturare in un coordinamento unitario tutte le espressioni di dissenso presenti sul territorio, al fine di programmare una nuova, grande fase di mobilitazione che scuota sia l'Anas che la Regione Calabria, ambedue inefficaci, finora, nelle loro azioni. Su queste basi, un appuntamento organizzativo è stato fissato per il prossimo venerdì 12 maggio, a Serra San Bruno. Proprio la cittadina serrese, insieme a tutto il suo hinterland, sta pagando un prezzo molto alto per le continue chiusure al traffico delle varie strade provinciali di collegamento alla costa tirrenica.

La Trasversale delle Serre, peraltro, resta ancora un sogno, con il macro lotto che da Vallelonga scende a valle disegnato solo su carta e con tutte le ulteriori incognite che gravano sui due cantieri sospesi di Montecucco e Vazzano. Un progetto, dunque, che resterà incompiuto nella sua realizzazione definitiva chissà ancora per quanti anni. Ma le comunità dell'entroterra non hanno più tempo da perdere e rivendicano risposte celeri e risolutive. Lo faranno nelle consuete forme civili e democratiche di impegno e partecipazione, con l'intento di far capire a tutti i soggetti istituzionali coinvolti che qui la pazienza si è ormai esaurita.

Pesca abusiva nel lago Angitola, segnalati 6 stranieri

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Vallelonga (VV) hanno colto sul fatto 6 persone di nazionalità straniera mentre esercitavano la pesca abusiva all’interno del Lago Angitola. Una settima persona invece è stata denunciata per violazione alla normativa paesaggistica ambientale ed urbanistica nel Comune di Vallelonga.

La prima operazione ha consentito di accertare l’esercizio abusivo della pesca in zona protetta. I sei soggetti di origine ucraina, moldava, russa e rumena segnalati presso la competente Autorità Giudiziaria per violazione alla normativa in materia di aree protette, stavano praticando l’attività di pesca, con l’ausilio di canne telescopiche dotate di mulinello, all’interno del Lago Angitola, dichiarato Oasi di protezione della fauna (Zona di Protezione Speciale), inserito nell’elenco delle zone umide riconosciute dalla Convenzione di Ramsar, ascritto nell’elenco dei Siti d’Importanza Comunitaria (SIC), nonché rientrante all’interno della perimetrazione del Parco Naturale Regionale delle Serre.

Agli stessi, tra l’altro senza neanche il possesso della licenza di pesca, i militari operanti ponevano sotto sequestro le canne da pesca.

Detta operazione si va ad annoverare ai medesimi interventi effettuati in passato grazie alla costante opera di vigilanza e monitoraggio dell’Oasi dell’Angitola da parte del personale dei Carabinieri Forestali.

La seconda operazione, in località Perricaso di Vallelonga,  ha permesso di risalire all’autore della realizzazione di un tratto di pista avente una lunghezza di circa 800 metri all’interno di un’area boscata, con il conseguente abbattimento e sradicamento di circa 30 piante di alto fusto della specie di faggio, roverella e castagno.

 

Considerato che il tutto era avvenuto in totale assenza di titoli autorizzativi,  il responsabile è stato deferito a piede libero presso la competente Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere delle violazioni al vincolo paesaggistico-ambientale ed alla normativa urbanistico-edilizia.

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Sanità, per i sindaci delle Serre i vertici Asp devono rispettare gli impegni assunti

“Con cadenza pressoché quotidiana, i sindaci dell'entroterra vibonese devono loro malgrado fare i conti con i reclami e le proteste dei cittadini, i quali registrano continui disservizi in materia sanitaria al punto che si sta sviluppando una netta sfiducia rispetto al fatto che i servizi possono e devono migliorare”. E’ quanto scrivono in un comunicato i sindaci di: Serra San Bruno, Luigi Tassone, Mongiana, Bruno Iorfida, Simbario, Ovidio Romano, Spadola, Giuseppe Barbara, Brognaturo, Giuseppe Iennarella e Vallelonga, Egidio Servello.

La nota arriva dopo le “rassicurazioni” ricevute dai “primi cittadini” ad ottobre del 2016, quando, nel corso di una visita presso l’ospedale di Serra San Bruno, il dg dell'Asp, Angela Caligiuri, accompagnata dal direttore sanitario, Michelangelo Miceli, aveva assunto “una serie di impegni nei confronti del territorio”

“Ebbene – scrivono i sindaci - sono passati più di quattro mesi e a distanza di tempo fino ad ora registriamo un solo risultato concreto: tutti gli impegni sono stati purtroppo disattesi. L'Azienda sanitaria provinciale dovrebbe assumersi le proprie responsabilità. Purtroppo non possiamo che esprimere forte preoccupazione in merito al ritardo sui lavori che avrebbero dovuto interessare l'ospedale e alcuni servizi riguardanti il consultorio familiare e la sede del distretto, che sarebbero dovuti iniziare con il nuovo anno. In particolare – prosegue la nota - giusto per citarne qualcuno, ricordiamo ancora oggi che la Caligiuri, per quel che riguarda il reparto di Medicina e Lungodegenza aveva detto che i 30 posti attuali sarebbero dovuti diventare in tutto 40, divisi tra 20 e 20; la riabilitazione doveva essere trasferita nell'ex reparto di ostetricia e ginecologia. Dove c'era la sala operatoria di Ginecologia doveva sorgere una palestra; si sarebbe dovuto procedere al trasferimento del reparto dialisi in un'ala ex chirurgia. Queste sono soltanto alcune delle promesse disattese. Così come ce ne sono anche altre che riguardano la riorganizzazione del distretto sanitario e del consultorio, i quali dovrebbero essere più efficaci in termini di servizi offerti all'utenza e, quindi, più funzionali ai bisogni della comunità. Evidentemente non sono bastati i continui solleciti fatti ai manager dell'Asp. C'è bisogno di un intervento immediato. Il territorio – concludono i sindaci - è stanco di aspettare. Per questo motivo, ci rivolgiamo ai manager dell'Asp affinché si avvii un confronto serio e, soprattutto, concreto con tutti i primi cittadini della zona. Di fronte alla salute delle persone non si può aspettare. Bisogna muoversi ed è necessario farlo subito”.

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Incidente mortale tra Vazzano e Vallelonga: perde la vita un 40enne

Intorno alle 6:30, lungo la Strada Provinciale 53, Vallelonga-Vazzano, in dirrezione Vallelonga, il conducente di una Lancia Y, M.A. 24 anni, ha perso il controllo del veicolo - verosimilmente a causa di un avvallamento del manto stradale e dell’alta velocità - causando il ribaltamento della vettura all’interno della carreggiata. L’uomo che viaggiava sul sedile anteriore, lato passeggero, Antonio Scrugli, 40enne nato a Vibo Valentia, è stato sbalzato fuori dall’abitacolo ed è deceduto. Il conducente ed una terza persona che si trovava sul sedile posteriore, il 18enne C.F., sono stati trasportati all’ospedale di Vibo Valentia. Sono in corso accertamenti su eventuali responsabilità penali degli amministratori competenti per la manutenzione del tratto stradale. Il cedimento del manto stradale in quel tratto, riferiscono gli inquirenti,  è grave e recidivo, così come quello sulla Strada Provinciale 47 tra San Nicola da Crissa e Capistrano, e quello tra Capistrano e Polia. In analogo stato di pericoloso deterioramento giacciono le reti viarie che portano a Fabrizia, Mongiana e Nardodipace. "Ogni responsabilità verrà accertata, avvisano gli investigatori, e gli amministratori competenti denunciati all’Autorità Giudiziaria senza riserva alcuna".

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Vallelonga. L’Asp fitta un immobile, ma non incassa per oltre 15 anni: chiesto il rilascio

L’Asp di Vibo Valentia, tormentata in passato da diverse vicende che hanno portato la discussione a livello nazionale ed oggi alle prese con il problema dell’assenza di ricettari, compiva operazioni che sembrano alquanto discutibili. A Vallelonga, ad esempio, ha concesso in locazione un’unita immobiliare di sua proprietà per solo uso palestra. Ma dopo oltre 15 anni (il rapporto era iniziato l’1 ottobre 1999) non ha ottenuto il becco di un quattrino (il canone mensile concordato era di 200.000 lire mensili pari a 103 euro). Esperiti i vari tentativi di bonario componimento, si è passati alla linea dura e con delibera n. 151/Dg dell’11 febbraio 2016 è stata attivata “la procedura di mediazione per ottenere il rilascio dell’immobile” nonchè “il pagamento dei canoni di locazione ed il risarcimento di tutti i danni subiti e subendo”. L’Asp adesso fa la voce grossa. Peccato lo faccia con circa tre lustri di ritardo.

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