Allevatore vibonese sfugge ad un agguato

Un allevatore di 32 anni originario della frazione Presinaci di Rombiolo, in provincia di Vibo Valentia è scampato ad un agguato compiuto da ignoti a colpi di pistola.

 L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è stato bersagliato da uno o più sconosciuti che, a bordo di un furgone, gli si sono accostati mentre si trovava a bordo della sua autovettura.

 L'allevatore è rimasto miracolosamente illeso.

Una volta sfuggito ai suoi sicari, il 32enne ha denunciato l'accaduto ai carabinieri della locale Stazione che, con il supporto dei colleghi della Compagnia di Tropea, hanno avviato le indagini per cercare di fare luce sull'accaduto.

 

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Intrecci sentimentali e agguati: i DETTAGLI dell’operazione “Dama Nera”

Nella serata di ieri i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bianco hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare, in regime di arresti domiciliari, nei confronti di Valerio e Giuseppe Farcomeni, di 52 e 37 anni, rispettivamente zio e nipote, commercianti del posto, entrambi già noti alle forze dell’ordine, in quanto ritenuti responsabili in concorso di lesioni pluriaggravate e detenzione e porto illegale di arma da fuoco.

I fatti contestati sono relativi a quanto successo il 31 gennaio 2014 quando, verso le ore 13.15, la Centrale Operativa della Compagnia carabinieri di Bianco riceveva una chiamata - da parte di personale del locale distaccamento del Servizio Sanitario Urgenza ed Emergenza Medica (SSUEM) - con cui l’Arma veniva informata che poco prima era giunta una persona, identificata in  Francesco Sculli, all’epoca 40enne del posto, che presentava ferite di arma da fuoco. Lo stesso successivamente veniva trasportato presso l’Ospedale Civile di Locri, dove veniva riscontrata una “ferita di arma da fuoco al collo del piede sinistro con proiettile ritenuto” e, pertanto, ricoverato in quel reparto di ortopedia.

Le indagini immediatamente avviate dagli inquirenti in un difficilissimo contesto ambientale, pervaso da una fitta coltre di omertà, e supportate da attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale, hanno consentito, anche grazie al formidabile slancio investigativo dei carabinieri, di individuare i responsabili dell’azione criminosa, il movente nonché di delinearne chiaramente le modalità esecutive.

In particolare dall’esito delle stesse è emerso che nel primo pomeriggio del 31 gennaio 2014, Sculli sarebbe stato vittima di un cruento agguato da parte di due uomini successivamente identificati negli odierni indagati, i quali lo avrebbero dapprima violentemente pestato e, successivamente fatto oggetto di diversi colpi di pistola di cui uno lo ha attinto ad un piede cagionandogli gravi lesioni. 

Le investigazioni, all’inizio orientate verso possibili scenari di criminalità organizzata, tenuto conto della personalità della vittima, si sono successivamente concentrate nell’ambito dei rapporti interpersonali dei familiari della parte offesa e, segnatamente, sui trascorsi sentimentali di una cognata della moglie di Sculli. La medesima, infatti, rimasta prematuramente vedova pochi anni prima, avrebbe intrattenuto una relazione con Valerio Farcomeni, generando in tal modo forti risentimenti fra i parenti di lei, che non avrebbero gradito il rapporto considerato invece come una grave mancanza e un “disonore” agli occhi della gente, tant’è che alla medesima era stato impedito l’accesso alla cappella dov’era tumulato il marito.

Tale circostanza, connessa alle numerose dicerie che sarebbero circolate in paese, avrebbe sempre più alimentato l’astio tra le famiglie intertessate, culminato con l’agguato del 31 gennaio 2014 da parte di Farcomeni, il quale non avrebbe gradito che i familiari della donna, con cui aveva avuto una relazione, si fossero “messi in mezzo” per ostacolare, in ogni modo, il loro rapporto.

Imprenditore sfugge ad un agguato

Agguato, fortunatamente senza conseguenze, ai danni di un imprenditore lametino, la cui auto è stata bersagliata da alcuni colpi di pistola. Il fatto è accaduto ieri sera, mentre l’uomo stava facendo ritorno a casa, a bordo della sua autovettura. Tre colpi di arma da fuoco hanno colpito il veicolo al lunotto ed alla targa. Da una prima ricostruzione, pare che ad aprire il fuoco sia stato un uomo che avrebbe atteso l'imprenditore nascosto tra la vegetazione. Sull'episodio indagano gli agenti del Commissariato di Lamezia Terme.

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Agguato a Bivongi: fucilato un allevatore mentre parcheggia presso casa

Stava parcheggiando nei pressi della propria abitazione quando è stato raggiunto da diversi colpi di fucile caricato a pallettoni. È morto sul colpo Antonino Russo, allevatore 47enne di Bivongi. Sull’episodio indagano i carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica che cercano di fare luce sul presente e sul passato di un uomo che, seppur già conosciuto da loro per vicende inerenti le sostanze stupefacenti, non era ritenuto vicino alla ‘ndrangheta. Nessuna pista è esclusa dagli inquirenti. Fanno comunque riflettere le modalità dell'assassinio, simili a quelle di altri recenti casi.

Parrucchiere sfugge ad un agguato in Calabria

Tre proiettili sono stati esplosi poco prima delle 8 di stamane contro un parrucchiere 44enne. Nessuno dei colpi di pistola indirizzati verso l'obiettivo dell'agguato è andato a segno. Domenico Maio, la vittima designata, era al volante dell'autovettura di cui è proprietario e stava transitando lungo una strada di San Martino di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. Il luogo è stato raggiunto dai Carabinieri della locale Compagnia prontamente attivatisi per indagare sull'accaduto. L'attività investigativa, in queste ore, è ad ampio spettro senza escludere nessuna pista che possa aiutare nell'individuazione di autore e movente. 

Agguato nel Vibonese: colpi di pistola contro un 30enne

È stato portato all’ospedale di Vibo Valentia, dove sono stati rimossi i frammenti dei proiettili che lo hanno raggiunto al braccio ed al piede, il 30enne che nella tarda serata di ieri ha subito un agguato nella frazione San Leo di Briatico. L’uomo, che non è in pericolo di vita, ha raccontato ai carabinieri che a sparargli, mentre stava passeggiando, è stato un soggetto non identificato che è poi fuggito con una macchina.

Agguato in Calabria: imprenditore ucciso a colpi di arma da fuoco

E' stato freddato da diversi colpi di arma da fuoco un imprenditore di 57 anni caduto in un agguato tesogli stamattina mentre era al volante della sua automobile. Il decesso di Santo Gigliotti è stato immediato. Sul delitto, commesso a Sorbo San Basile, in provincia di Catanzaro, indagano i Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro recatisi sul luogo dell'assassinio per eseguire i primi rilievi del caso. Nell'aprile di dieci anni fa, l'uomo era stato tratto in arresto con l'accusa di favoreggiamento. Nel suo appartamento, che si trovava nell'impresa di produzione e lavorazione dei latticini di cui era proprietario, le forze dell'ordine catturarono il 50enne Giuseppe Arena, presunto boss latitante al vertice dell'omonima cosca di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, ed il 57enne Francesco Gentile, considerato il braccio destro del capo. 

   

Agguato nel reggino, 22enne in prognosi riservata

Agguato a Motta San Giovanni (RC) dove un 22enne, già noto alle forze dell'ordine, è stato ferito a colpi di pistola. Il ragazzo, ricoverato in prognosi riservata presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, non sarebbe in pericolo di vita. Secondo le prime indiscrezione, pare cha ad aprire il fuoco sia stato un uomo che si trovava in sella ad uno scooter guidato da un'altra persona. Sull'episodio, accaduto in prossimità del campo sportivo della cittadina reggina, indagano i carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo.

 

 

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