Brogli elettorali alle amministrative di Reggio Calabria, De Magistris: "Quadro desolante che apre a scenari imbarazzanti"

"L’indagine della Procura della Repubblica sulle ultime elezioni comunali di Reggio Calabria ci consegna un quadro desolante che apre a scenari imbarazzanti di manipolazione del consenso popolare. Il sistema delle preferenze fraudolente all’inizio sembrava rilegato solo ad un piccolo numero di soggetti mentre oggi appare essere un sistema trasversale non legato a singoli schieramenti o partiti. Un sistema marcio in cui c’è gente che ha votato più volte o in cui singoli soggetti accumulavano decine di deleghe di elettori impossibilitati per indirizzare il consenso su determinati soggetti".

E' quanto si legge in una nota del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

"Non posso che esprimere la mia solidarietà alla cittadinanza di Reggio Calabria, cui è stato negato un diritto costituzionale come quello di avere elezioni libere e democratiche. Chiedo invece che la politica locale si assuma tutte le responsabilità del caso senza tentennamenti e senza far finta di nulla, facendo mea culpa per aver danneggiato i propri cittadini e l’immagine di un’intera città.

Auspico - conclude De Magistris - che si faccia luce completa sull’accaduto e sulle responsabilità, senza sconto alcuno, nel rispetto della presunzione d’innocenza. Alle donne e agli uomini di Reggio e dell’intera Calabria dico che mi sono messo in cammino insieme a tantissime altre persone per scardinare definitivamente questi connubi fra politica e malaffare e riportare condizioni politiche e di vita degne di una grande terra come quella calabrese".

 

Brogli alle amministrative di Reggio Calabria, per il circolo “Atreju” di Fratelli d’Italia: “Se Falcomatà non vuole affrontare la questione morale l’unica strada per l’opposizione è l’ostruzionismo intransigente”

"La questione dei brogli elettorali, con il proseguire delle indagini, assume una dimensione sempre più grave che richiede, oltre a un’attenta valutazione, un’adeguata reazione dei singoli cittadini e delle realtà politiche, sociali e culturali della Città. Se l’inquinamento del voto è frutto di un sistema ben strutturato dal 2018, oltre alle questioni di ordine penale, vi è una dimensione etica e politica che deve attirare l’attenzione di tutti perché non siamo davanti al comportamento di qualche sconsiderato, ma di un fatto gravissimo che si è verificato in un contesto che lo ha permesso. 

Colpisce la flebile risposta della politica e dei gruppi espressione della “società civile” che, in passato, hanno più volte alzato la voce e che ora hanno scelto il silenzio o blande dichiarazioni.

Se questo atteggiamento è corretto per l’aspetto strettamente penale della vicenda, di certo c’è un aspetto etico e politico che non ha bisogno di sentenze definitive: è necessario riflettere ora, impegnarsi a ridare valore alle regole sancite dalla Costituzione che fondano il nostro vivere civile.

Il futuro della Città dipende da tanti fattori, di certo ristabilire il valore delle regole, condividere il rispetto per l’espressione della volontà popolare, attraverso il voto, che le Istituzioni devono garantire, è prerequisito indispensabile per qualsivoglia ipotesi di sviluppo.

L’inquinamento del voto a Reggio non può occupare lo sfondo del dibattito politico, in attesa di essere deposto nel dimenticatoio, ma deve portare maggioranza e opposizione a chiari giudizi e coerenti decisioni.

In modo particolare, l’opposizione deve dare un segnale forte e condiviso a tutela dell’inviolabile potere di voto dei cittadini anche perché questo grave fatto si inserisce in un contesto amministrativo che, da anni, gestisce Reggio con le conseguenze che tutti possono vedere. 

Il centrodestra reggino fin quando Falcomatà non affronterà in aula la questione morale che ha investito frontalmente la sua amministrazione deve attuare l’unica strada possibile: ostruzionismo intransigente. La cittadinanza in questo momento di grande difficoltà non può comprendere manifestazioni estemporanee o il rifugiarsi sull’Aventino. I partiti e gli eletti contribuendo alla normale vita amministrativa del comune e della città metropolitana legittimano di fatto un’amministrazione moralmente abusiva.

Il secondo tempo del Sindaco Falcomatà ci consegna oggi una Reggio morta, degradata sommersa dalla spazzatura, invasa dai topi, con una manutenzione delle strade affidata alla divina provvidenza e con le periferie in totale autogestione.

Caro Signor Sindaco, quanti residenti ha perso Reggio negli ultimi 6 anni? Quanti nostri concittadini cambiano città e se ne vanno ogni anno? Perché nelle sue dirette Facebook non dà anche questi numeri?

In questa situazione di disastro, abbiamo dovuto aspettare, l’11 marzo per vedere un primo Consiglio Comunale (per gli argomenti trattati forse sarebbe stato meglio continuare nell’oblio): Quali grandi temi la giunta comunale ha portato in discussione per risollevare le sorti della città?

Mentre la città sprofonda, lei pensa alle dirette Facebook, ed alle cittadinanze onorarie, su posizioni ideologiche di estrema sinistra, ai capi di gruppi terroristici come dimostra la recente vicenda di Öcalan leader del PKK.

Un consiglio comunale, macchiato dall’onta dei brogli, che non si riunisce e non lavora, che senso ha di esistere?".

E' quanto si legge in una nota del Circolo “Atreju” Fratelli d'Italia di Reggio Calabria.

Brogli elettorali alle amministrative di Reggio Calabria, Imbalzano: "Basta arrampicarsi sugli specchi, le dimissioni sono un atto obbligato"

“Il quadro drammatico emerso dal 2° step  dell’inchiesta sui brogli elettorali e le sue impressionanti  dimensioni, a prescindere dal numero dei provvedimenti cautelari,  tolgono ormai a qualche sparuto, affannato e  malcapitato difensore dell’indifendibile  “statu quo”, la voglia  di tentare di circoscrivere un incendio ormai apocalittico, balbettando ancora di singole responsabilità personali. La strada delle dimissioni generalizzate, ed immediate aggiungiamo noi, degli eletti e dei candidati di tutte le liste, a partire da quelle del centro – destra, è un atto obbligato! Per chi non lo sapesse e per chi ha perso la memoria, cosa frequente di questi tempi, ricordo che il Consiglio Comunale di Reggio venne sciolto nell’estate del 1992 per fatti molto, molto meno gravi ed eclatanti di quelli attuali”.

E’ quanto afferma Candeloro Imbalzano, per lunghi  anni consigliere ed assessore comunale della città.

“Per questo, conoscendo la sua  caratura morale e la sua indubitabile cultura della legalità, confessiamo di aver provato disagio nel leggere oggi la dichiarazione, che a noi è apparsa molto  sofferta, dell’assessore Scopelliti su una vicenda che ormai è esondata da triste evento locale a notizia di attenzione e dimensioni nazionali perché accaduta in una delle Città Metropolitane del Paese. Preda ed approfondimento di tanti talk show di televisioni generaliste, con conseguente devastante danno di immagine per Reggio ed ormai sotto la lente d’ingrandimento dello stesso  Parlamento”, continua Candeloro Imbalzano.

“Per rompere questo accerchiamento mediatico e per anticipare decisioni che  appaiono ormai ineludibili e maggiormente devastanti, riteniamo oggi  quanto mai doveroso un atto da tutti atteso: le dimissioni, Troppo incontenibile è ormai l’onta delle elezioni falsate!  Una vergogna che deve essere al più presto cancellata con una nuova tornata elettorale comunale, magari cogliendo l’occasione dell’accorpamento autunnale, per ridare fiducia e legittimazione democratica ad un Consiglio, e conseguentemente anche a  quello  Metropolitano che da esso  in buona parte discende,  ben cosciente  di poter recitare ormai solo una parte farsesca e priva di qualsiasi credibilità”, conclude Candeloro Imbalzano. 

Brogli elettorali alle amministrative di Reggio Calabria, il movemento Stanza101#AmaReggio vuole vederci chiaro

Riceviamo e pubblichiamo

"Alla luce dei nuovi sviluppi giudiziari si rafforza la raffigurazione di un sistema di brogli che pare fosse già stato rodato. Impensabile ed inaccettabile l’idea che libere elezioni possano essere manipolate per alterare la volontà popolare in maniera sistematica.

Da subito, tutti quei cittadini che per qualsiasi motivo non hanno votato alle Comunali dello scorso settembre hanno il diritto di sapere se vi è stato un sodale del sistema dei brogli che ha votato per loro.

Nell'immediato ci attiveremo come soggetti attivi dell'associazionismo civico di protesta e di proposta, per consentire ai cittadini che si sono astenuti dalle urne di sapere con certezza se qualcuno ha votato al posto loro, sostenendo e coadiuvando la battaglia avviata dal Comitato “Reggio non si broglia”.

Bisogna capire come sia stato possibile che il sistema elettorale sia stato permeabile ed alterato consentendo l'insediamento di seggi utilizzati ad uso e consumo personale e, nondimeno, approfondire in che misura nei seggi siano state manipolate schede e verbali e fatte accedere al voto persone diverse da quelle aventi diritto. 

Stanza 101#AmaReggio, nella qualità di associazione metapolitica del centrodestra si interroga sulla necessità - fino ad oggi negata – di tornare a quel voto che restituirebbe dignità alla volontà popolare che proprio la politica, per vocazione e senso di responsabilità, dovrebbe auspicare fugando così l’ombra di illegittimità che oscura l’insediamento delle istituzioni comunali e metropolitane".

Pasquale Morisani - Stanza101#AmaReggio - Movimento metapolitico di azione civica 

Brogli elettorali alle amministrative di Reggio Calabria, i nomi degli indagati

Reggio Calabria - I poliziotti della Digos di Reggio Calabria hanno eseguito questa mattina, un’ordinanza d’applicazione di misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di cinque persone.

Una sesta persona è stata, invece, raggiunta dalla misura della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di: alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico ed abuso d’ufficio.

I reati sarebbero stati compiuti durante le elezioni amministrative che nel settembre scorso portarono alla rielezione del sindaco Giuseppe Falcomatà (Pd)  

In particolare, il gip ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di Antonino Castorina, consigliere comunale del Comune di Reggio Calabria che, a dicembre scorso era stato sottoposto ai domiciliari per lo stesso motivo e che risulta ora indagato per ulteriori ipotesi di reati elettorali e, in concorso, per abuso d’ufficio e falsità ideologica in atto pubblico; Francesco Laganà (consigliere comunale di Calanna); Simone D’Ascola; Fortunato Morelli e Giuseppe Saraceno, tutti indagati per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.

Sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, invece, per Antonino Covani, all’epoca dei fatti responsabile del Servizio elettorale del Comune di Reggio Calabria, indagato per concorso in abuso d’ufficio e falsità ideologica in atto pubblico.

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Brogli elettorali alle amministrative di Reggio Calabria, 5 arresti

Reggio Calabria - Questa mattina, la Digos della Questura di Reggio Calabria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di sei persone indagate, a vario titolo, per ipotesi di alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico ed abuso d’ufficio.

Nei loro confronti, il gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo le richieste della Procura della Repubblica che coordina le indagini, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre in un caso, la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30.

Brogli alle comunali di Reggio Calabria, la Fiamma tricolore denuncia “l’immobilismo di partiti e istituzioni”

"Intimoriti dalle minacce di chi ha fatto votare persino i morti e ora minaccia querele, abbiamo aspettato un paio di giorni prima di farci coraggio, sfidare la sorte e rinforzare lo stomaco per le porcherie lette producendo codesto comunicato stampa.

Quanto accaduto alle ultime elezioni comunali di Reggio Calabria, nonostante si parli di “sistema collaudato nel tempo”, appare sempre più scandaloso, contro ogni forma di legalità e delegittima giorno dopo giorno sindaco, giunta e consiglio comunale scaturiti da elezioni totalmente falsate.

Non vogliamo per l’ennesima volta fare inutili richiami alle inesistenti dignità di chi oggi amministra la città: sarebbe bastato riconoscere il degrado in cui la si è gettata in questi anni per dimettersi per manifesta incapacità.

Il silenzio, per le faccende serie, che oggi come sempre contraddistingue il sindaco e la squadra di governo della città nasconde però grande nervosismo a Palazzo San Giorgio da parte di chi sa ormai di essere spacciato: troppo evidenti i brogli, troppo evidente l’utilizzo spregiudicato del potere, degli uffici comunali a proprio uso e consumo.

Così mentre il mese di marzo è ormai alle porte, senza che il consiglio comunale si sia riunito nemmeno una volta nel nuovo anno, è la magistratura a gettare l’ennesima tegola in testa a chi rimane disperatamente saldato alla poltrona.

Ci chiediamo dunque: può essere il Castorina unico capro espiatorio dell’intera vicenda? Sicuramente il più spregiudicato, il più insofferente alle regole ed alle procedure ma certamente non l’unico!

Non possiamo non accodarci alle dichiarazioni di “fiducia nella magistratura” che deve e dovrà fare il suo corso. Noi però non siamo semplici cittadini che chiedono giustizia sia fatta: noi facciamo politica e pertanto non possiamo assistere al fatto che i partiti lascino esclusivamente alla giustizia una vicenda che la riguarda per intero e che avrebbe dovuto portare ad una profonda riflessione seguita da dimissioni di massa.

In questo contesto i partiti stanno facendo veramente una pessima figura nel nome della partitocrazia più nauseabonda in cui non può non registrarsi il silenzio assordante e la complicità delle istituzioni governative di ogni livello che, mancando le dimissioni politiche, avrebbero da subito dovuto annullare le elezioni e ridare la parola al popolo sovrano ancora una volta violentato delle proprie volontà".

E' quanto si legge in una nota del portavoce provinciale della federazione reggina del Movimento sociale - Fiamma tricolore, Giuseppe Minnella

 

 

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