Fondi europei, il M5s lancia l'allarme "La Calabria rischia di perdere 160 milioni di euro"

«La Calabria rischia di perdere 160 milioni di euro sulla programmazione 2020-2027».

È quanto scrive in una nota, l'eurodeputata del Movimento 5 stelle Laura Ferrara.

«Un taglio inaccettabile se si considera che la Calabria è attualmente la regione più povera d'Italia e che fatica a crescere dal punto di vista occupazionale. Una forte spinta concreta ad una economia ferma al palo può arrivare dai fondi europei dei prossimi anni, considerati i ritardi con cui procede la programmazione 2014-2020».

“Serve una reazione forte dell’Italia contro la proposta di budget europeo presentata dalla Commissione europea. I tagli alla politica di coesione del 7% sono inaccettabili perché colpiranno principalmente le aree più povere d’Italia. Secondo le nostre prime stime si tratta di oltre 3 miliardi di euro di minori risorse investite. Chiediamo che il livello di disoccupazione giovanile sia inserito, oltre al PIL, come indicatore principale per quantificare l’assegnazione dei fondi europei”, così Laura Agea, capodelegazione del Movimento 5 Stelle, commenta il prossimo Quadro finanziario pluriennale 2020-2027 presentato oggi da Juncker al Parlamento europeo. 

“Durante la discussione al Parlamento europeo - aggiunge l’europarlamentare Marco Valli - presenteremo emendamenti per rimediare agli errori della Commissione. Comprendiamo le sfide al budget europeo rappresentate dall’uscita della Gran Bretagna, ma non possono essere i cittadini a pagarne le conseguenze. Ci sono spazi per ridurre i troppi sprechi europei e per rimodulare le spese. Diciamo no ai tagli lineari e, per quanto riguarda la PAC, chiederemo di privilegiare nell’assegnazione dei fondi i piccoli agricoltori ed eliminare le inefficienze. Vogliamo capire meglio, infine, come verranno utilizzati i 25 miliardi stanziati a sostegno delle riforme strutturali. Se per riforme strutturali Juncker intende il Jobs Act e la riforma Fornero faremo le barricate. Il Movimento 5 Stelle mette al centro della sua azione politica l’Italia e i cittadini italiani”, conclude Valli.

 

Tar boccia riforma politiche sociali, Wanda Ferro (FdI): "Regione incapace di confrontarsi con il territorio"

“Le motivazioni dell’annullamento da parte del Tribunale amministrativo di una serie di delibere della Giunta regionale relative alle procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture socio assistenziali, mostrano ancora una volta l’incapacità del governo di centrosinistra di confrontarsi con il territorio e con le amministrazioni, anche quando è la legge a prevedere espressamente la partecipazione degli enti locali ai processi decisionali”.

È quanto afferma il deputato e consigliere regionale di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che spiega: “La vicenda su cui oggi è arrivata la decisione del Tar calabrese riguarda gli atti adottati dalla Giunta regionale finalizzati alla complessiva riorganizzazione del sistema integrato dei servizi e delle politiche sociali regionali in attuazione della LR 23/2003 e della legge quadro sui servizi sociali 328/2000. Atti di cui il Comune di Catanzaro aveva chiesto l’annullamento ai giudici amministrativi, per difetto di adeguata istruttoria e per non avere garantito agli enti locali una adeguata partecipazione procedimentale in violazione della legge. La Regione, in sostanza, ha effettuato un consistente intervento sui servizi sociali di competenza degli enti locali senza tuttavia coinvolgerli nella fase procedimentale e di determinazione delle scelte, ad esempio raccordandosi con la conferenza regionale permanente di programmazione socio sanitaria e socio assistenziale, o richiedendo il parere obbligatorio del Consiglio delle Autonomie Locali. Invece, nell’ambito dell’esercizio dell’ampia discrezionalità della potestà programmatoria regionale,  l’attività di consultazione degli enti locali - rimarcano i giudici amministrativi - appare necessaria e funzionale al corretto esercizio del potere da parte dell’amministrazione regionale. Gli atti adottati dalla Regione e bocciati dai giudici amministrativi incidono infatti sulla attività degli enti locali, sulla destinazione delle somme costituenti il loro bilancio e su una funzione pubblica a loro affidata almeno in parte”.

“I giudici amministrativi - conclude Wanda Ferro - hanno evidenziato come la Regione avrebbe dovuto garantire agli enti locali la partecipazione alle fasi che precedono l’adozione di provvedimenti che incidono non solo sui costi delle prestazioni a carico degli utenti, ma anche su quelli a carico degli stessi enti, che non sono messi nelle condizioni di avere le risorse necessarie ad offrire servizi efficienti e rispondenti alle richieste dei cittadini in un settore così delicato”. 

Incidente stradale sulla Statale 106, un morto e due feriti

Ennesimo incidente stradale in Calabria, dove, nel tardo pomeriggio di ieri, un uomo è morto ed altri due sono rimasti feriti.

L’impatto tra una Fiat Punto ed una Volkswagewn Tiguan, è avvenuto lungo la Strada statale 106, nel territorio comunale di Isola di Capo Rizzuto.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco ed i sanitari, che hanno richiesto l’intervento dell’elisoccorso per il trasferimento di un ferito all’ospedale di Crotone.

I carabinieri, dal canto loro, hanno effettuato i rilievi di rito.

Ferrara (M5s): "Oliverio faccia chiarezza sui finanziamenti ricevuti in campagna elettorale"

«Invece di trincerarsi dietro un secco “no comment” Mario Oliverio avrebbe potuto fornire lui stesso la lista dei suoi finanziatori, come atto dovuto ai calabresi».

Così Laura Ferrara, eurodeputata del M5s, sull’articolo apparso  sul settimanale Panorama, nel quale in esclusiva appaiono alcuni dei nomi dei finanziamenti della campagna elettorale per le regionali del 2014 a sostegno dell’attuale presidente della Regione Calabria.

«Un articolo imbarazzante per il governatore, al quale ora chiediamo un chiarimento ed un atto di trasparenza. Fra i suoi sostenitori compare anche il nome dell’imprenditore Spadafora, coinvolto non solo nell’inchiesta Stige della DDA di Catanzaro ma anche nel filone dell’indagine su Calabria Verde, per la gestione e gli affidamenti degli appalti per i tagli boschivi. L’articolo mette inoltre in evidenza come alle donazioni siano seguite, una volta eletto Oliverio, nomine o affidamenti diretti nel caso di aziende. Atti legittimi sotto il profilo della legalità ma discutibili dal punto di vista etico - politico. Fra i finanziatori è innegabile che vi siano dei portatori di interessi dai quali è stato difficile smarcarsi una volta ricevuto il sostegno economico. Soprattutto per questo il Movimento 5 Stelle autofinanzia le proprie campagne elettorali e manifestazioni attraverso il sistema delle micro donazioni, i nostri unici lobbisti sono i cittadini. La Calabria si conferma essere la regione più povera d’Italia e questi 4 anni targati Oliverio nulla hanno prodotto in termini occupazionali e di sviluppo per l’intero territorio. Gli unici a poter registrare un guadagno concreto sono gli amici degli amici ed i consiglieri regionali, che fra le varie urgenze che insistono sul territorio, trovano solo il tempo per aumentare i vitalizi».

Calabria, Il Coraggio di cambiare: "visite ambulatoriali fissate per il 2019, colpa di un'organizzazione cervellotica

“In Calabria si può essere cardiopatici e vedersi fissare una visita ambulatoriale a fine 2019. È un dato reale. E allora la gente bisognosa che fa? O si mette le mani in tasca e si rivolge ad uno studio medico privato, oppure se si è indigenti – e molto spesso questo è il caso – stretti alle corde si va in Pronto soccorso. Dove quella stessa visita, che al centro di prenotazioni aveva tempi biblici, viene effettuata quasi seduta stante. Cosa comporta tutto ciò? Che il controllo e l’esame effettuato in emergenza costa alle casse pubbliche esattamente il doppio dei soldi, quando in fin dei conti, attraverso un’organizzazione meno cervellotica, si potrebbero offrire gli stessi servizi alla metà dei costi”.

È quanto afferma il presidente de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, chiosando sulla vicenda di un’anziana signora cardiopatica, che in prenotazione potrà effettuare la visita cardiologica e l’elettrocardiogramma nientemeno che il prossimo 9 settembre 2019.

“Come si fa – aggiunge Graziano – a posticipare a 18 mesi un esame così semplice ma altrettanto importante per determinare una patologia in atto? Siamo davvero all’assurdo. All’anziana signora, pensionata civile, per avere un servizio che le spetta di diritto non le resta altro che rivolgersi ad un Pronto Soccorso e magari fingere l’aggravamento della patologia così che i medici la visitino e le effettuino gli esami clinici. È possibile – si chiede Graziano - una cosa del genere? In Calabria a quanto pare sì. Ed è questo, insieme al taglio spropositato degli ospedali, uno dei motivi per cui I punti di emergenza sono sempre sovraffollati. Perché, allora – incalza il presidente de Il Coraggio di Cambiare l’Italia - il commissario Scura ed il governatore Oliverio, piuttosto che perdersi in continue diatribe senza fine, non iniziano a ragionare su questi aspetti elementari? Ci vuole molto a capire che per tamponare la continua emergenza sanitaria nella nostra regione è necessario ripartire dalla riorganizzazione della rete ambulatoriale territoriale? È vero, il piano sanitario prevede tutto questo. Ma i medici di base sono messi nelle migliori condizioni di operare ed intervenire? Assolutamente no e magari se proprio i medici di famiglia fossero forniti, come avviene in tante altre regioni italiane, di strumenti come l’ecografo o l’elettrocardiogramma, questa lunga lista d’attesa sarebbe sfoltita.

Così come – aggiunge il massimo dirigente del CCI - dovrebbe essere meglio gestita la procedura per il rilascio dei farmaci cosiddetti salvavita. Chiunque ne fa uso sa, purtroppo, che servono tempi biblici per ottenerli eppure, già per loro nomenclatura, dovrebbero essere facilmente accessibili. Anche in questo caso – conclude Graziano -  la soluzione passa attraverso la rete ambulatoriale che potrebbe smaltire code infinite agli sportelli e rendere un po’ più di sollievo alla vita degli ammalati”.

Scossa di terremoto a ridosso della costa calabrese

Un terremoto di magnitudo ML 2.8 è stato registrato dai sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, al largo della costa ionica calabrese.

Il sisma è stato rilevato alle 11,09 di oggi, ad una profondità di 30 chilometri.

Tra i comuni più vicini all'area in cui è stato individuato l'epicentro: Roghudi, Melito di Porto Salvo, Montebello Ionico e Motta San Giovanni.

 

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Wanda Ferro (FdI), emergenza cinghiali: "Decine di aziende rischiano la chiusura, dalla Regione solo annunci"

“Nonostante le richieste di intervento arrivate dalle organizzazioni professionali agricole, dai comitati costituiti sul territorio, da cittadini e aziende, l’unica risposta data dal governo regionale all’emergenza cinghiali è come al solito quella delle promesse e delle vuote rassicurazioni".

È quanto afferma il deputato e consigliere regionale di Fratelli d'Italia Wanda Ferro, che prosegue: "Le riunioni convocate dalla Regione Calabria hanno avuto soltanto un effetto dilatorio, e ad oggi non si sa che fine abbiano fatto la annunciata modifica della legge sulla caccia e l’adozione del nuovo piano faunistico venatorio.  Ogni giorno, soprattutto nelle province di Vibo Valentia e Catanzaro, si registrano situazioni di pericolo legate ad invasioni di cinghiali che, oltre a creare danni alle imprese agricole, agrituristiche e zootecniche, mettono in pericolo i cittadini, invadendo strade trafficate e centri abitati. Senza contare il rischio sanitario, per l’uomo e per gli allevamenti, legato alla presenza di focolai di tubercolosi. Pochi giorni fa Coldiretti ha lanciato nuovamente l’allarme, parlando di situazione insostenibile e invocando un’azione decisa della Regione contro il possibile definitivo abbandono delle attività da parte di molti agricoltori le cui aziende sono messe in ginocchio dalle continue devastazioni provocate dai cinghiali, che ormai sono fuori controllo".

"La Regione Calabria - conclude Wanda Ferro - non può più perdere tempo, ma deve dare una risposta urgente a una vera e propria calamità prodotta da anni di ripopolamento incontrollato, che sta mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini e la sopravvivenza di decine di aziende agricole del territorio, ormai prossime alla chiusura”

Calabria, depurazione: la petizione del M5s sarà discussa a Bruxelles

«Per la prima volta le annose criticità legate alla depurazione in Calabria saranno discusse di fronte alla Commissione PETI, grazie alla petizione promossa dal MoVimento 5 Stelle.L’obiettivo è quello di sollecitare urgenti misure per eliminare le problematiche che riguardano il sistema depurativo in Calabria e per garantire che le acque reflue urbane siano raccolte e sottoposte a trattamento appropriato in conformità alla Direttiva 91/271/CEE».

Lo rende noto Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 Stelle che sin dal suo insediamento si è concentrata sul tema della depurazione in Calabria.

«Attraverso la petizione, che sarà discussa insieme a Renato Bruno, consigliere comunale a Scalea, chiediamo alla Commissione che le Autorità nazionali e regionali attribuiscano una priorità più elevata a questo settore; un censimento di tutte le reti fognarie e degli impianti depurativi verificandone i problemi strutturali e quelli gestionali per definire gli interventi necessari a sanare rapidamente le criticità esistenti; un piano speciale di interventi di adeguamento dell’intero sistema depurativo regionale che, attraverso un’oculata gestione delle risorse finanziarie, garantisca il collettamento di tutte le reti fognarie agli impianti di depurazione e l’adeguato trattamento di tutte le acque reflue prima dello scarico; il risanamento delle deficienze dei Comuni calabresi coinvolti nelle procedure d’infrazione UE n.2004 – 2034 e n.2014/2059; un attento e trasparente monitoraggio degli impianti depurativi e del loro corretto funzionamento anche attraverso l’uso delle moderne tecnologie.

Scalea è uno dei comuni compresi negli agglomerati coinvolti in due procedure d'infrazione europea.

La prima (n.2004/2034) si è conclusa con sentenza di condanna della Corte di Giustizia europea del 19 luglio 2012 con 18 agglomerati calabresi coinvolti. A oltre 6 anni da quella sentenza, 13 agglomerati non solo continuano ad essere non in regola, ma non hanno ancora iniziato a svolgere alcuna attività necessaria ad un ripristino funzionale dei propri sistemi depurativi, negli altri “casi” la situazione non è migliore ed i vari iter procedurali vanno a rilento tra commissariamento degli interventi e ricorsi giudiziari. Allo stesso modo, dopo oltre 4 anni dall'avvio della procedura d'infrazione 2014/2059, che vedeva coinvolti 128 agglomerati calabresi, oltre 100 permangono in infrazione. Come se non bastasse lo scorso novembre il Ministero dell’Ambiente segnalava ulteriori 30 agglomerati calabresi in preinfrazione. La carenza del sistema depurativo – conclude la Ferrara - va a discapito della tutela del diritto alla salute dei cittadini, della tutela della qualità dell’ambiente, ma anche del turismo. La stagione estiva è alle porte ed anche quest’anno non sarà un “mare da bere”».

 

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