Emergenza Covid in Calabria, Graziano (UdC): “Rischiamo di essere travolti dalla piena”

«Tante chiacchiere, ma i fatti stanno a zero. Ad oggi, a distanza di più di una settimana dallo scoppio del bubbone sul caso Calabria, si continua a discutere del nulla. I calabresi hanno bisogno di un piano di azione per uscire dall’emergenza sanitaria in atto che continua ad imperversare e a creare disagi su disagi. Andando di questo passo rischieremo di essere travolti dalla pandemia e nella nostra regione potrebbe essere una strage. Serve attuare oggi stesso un piano di azione per l’assunzione di nuovo personale e per la riapertura dei presidi ospedalieri soppressi. Senza se e senza ma. In questo momento poco importa chi sia il Commissario della sanità, bisogna agire prima che sia troppo tardi».

È questo, in sintesi, l’appello accorato che il presidente del gruppo UdC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, lancia al ministro della Salute, Roberto Speranza ed al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.

 «Stamattina – precisa Graziano - ho inoltrato una missiva al premier e al ministro della Salute invitandoli a far presto. Purtroppo non c’è più molto tempo prima che lo tsunami della pandemia colpisca e travolga la Calabria con il rischio di provocare una strage di calabresi. Non voglio essere allarmista. Anzi. Ma il tempo a disposizione per evitare che tutto ciò accada è davvero poco. Fa rabbia assistere a dibattiti superflui dedicati alla polemica su chi debba o non debba essere il commissario alla sanità, mentre nessuno fino ad oggi ha mosso un dito per affrontare l’emergenza che sta imperversando nella nostra regione. E tutto questo con la duplice colpa del non agire pur sapendo la gravità della situazione».

«Nella missiva di stamani – aggiunge ancora il capogruppo dell’UdC – ho tracciato delle soluzioni che dovrebbero essere subito attuate. Una road map operativa contro l’emergenza che prevede l’assunzione immediata a tempo indeterminato di personale sanitario, attingendo se necessario anche dalle graduatorie nazionali degli idonei; il potenziamento dei posti letto e la riapertura tempestiva di tutti gli ospedali soppressi, da quello di Cariati a quello di Praia a mare passando per Trebisacce e San Marco Argentano; l’attivazione delle unità speciali di continuità assistenziale. I pronto soccorso sono saturi di gente con soli sintomi Covid. E nessuno si chiede che fine abbiano fatto tutti gli altri cittadini che hanno altre patologie. Sono chiusi in casa, perché hanno paura di rivolgersi alle strutture sanitarie viste ormai come luoghi infestati dal coronavirus».

«Se non si interviene subito ci saranno colpe per omissioni gravi. E sicuramente, in questo momento, non siamo sulla strada giusta. Non sappiamo chi gestisca ad oggi il governo della sanità pubblica in Calabria. Chi si sta assumendo la responsabilità? Quali azioni si stanno ponendo in essere per affrontare l’emergenza ma, soprattutto, chi è la persona deputata alle scelte? Forse Zuccatelli, che a quanto pare non ha ancora il decreto di nomina? Forse Strada che qualcuno dice sia già in Calabria da due giorni ma a fare cosa nessuno lo sa. O forse il ministro Speranza da cui dipende l’apparato di gestione del commissariamento della sanità della nostra regione? Siamo in un pericolosissimo momento di stasi. Siamo in mezzo al guado -  conclude Graziano - e rischiamo di essere travolti dalla piena»

 

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Covid-19: in arrivo i contributi per gli universitari calabresi fuori sede

Arrivano i contributi per gli universitari fuori sede penalizzati dal lockdown di primavera.

Con decreto a firma del direttore generale del Dipartimento Lavoro, Roberto Cosentino, di imminente pubblicazione sul sito della Regione Calabria, sono stati approvati i primi elenchi dei soggetti ammessi alla fruizione dell’aiuto economico straordinario per l’emergenza Covid-19, da erogare una tantum in favore degli studenti universitari fuori sede residenti in Calabria.

L’iniziativa era stata assunta sul finire dello scorso Aprile, dalla Giunta regionale all’epoca presieduta dal presidente Jole Santelli: in occasione dell’approvazione del Bilancio di previsione, attraverso un emendamento con primo firmatario Giuseppe Neri (FdI), fatto proprio da tutti i capigruppo di maggioranza, l’esecutivo aveva accolto la proposta di istituire un fondo di 3 milioni di euro per sostenere gli studenti penalizzati dal lockdown perché rimasti bloccati lontano da casa o comunque costretti a sostenere spese ingenti, ad esempio quelle legate ai canoni di locazione, nonostante la sospensione delle attività didattiche.

Oltre 13.200 le istanze pervenute per richiedere la concessione di una “una tantum” di 700 euro per gli studenti calabresi frequentanti università situate al di fuori del territorio regionale, o di 500 euro a favore di quelli iscritti presso atenei calabresi, ma residenti in comuni di provincia diversa o comunque ad almeno 50 chilometri di distanza dagli stessi, nel rispetto di un unico requisito imprescindibile: un Isee non superiore a 30.0000 euro. Adesso, con il progressivo avanzare della fase istruttoria, la definizione dei primi elenchi dei beneficiari.

«La mole di domande presentate e le difficoltà anche organizzative derivanti dalla pandemia – sottolinea l’assessore regionale al Welfare, Gianluca Gallo – hanno richiesto un notevole sforzo da parte degli uffici. Da qui a fine mese saremo in grado di pubblicare ulteriori elenchi, ma da subito diamo spazio alle graduatorie già definite, con 3.083 persone ammesse a contributo ed altre 2.689 invece escluse poiché, in coda alla fase di riesame, risultate prive dei requisiti di cui all’avviso pubblico».

Aggiunge l’assessore Gallo: «L’intervento in questione fornirà un supporto alle famiglie ed ai nostri studenti, in particolare ai nuclei familiari in difficoltà economica o stato di bisogno. Pure per questo siamo impegnati a reperire risorse aggiuntive, oltre quelle già a disposizione, onde poter garantire copertura economica a tutte le istanze ritenute ammissibili, senza escluderne nessuna. In proposito, quanto prima la Giunta regionale assumerà una specifica delibera». Già nei prossimi giorni, intanto, a cura dell’azienda “Calabria Lavoro”, si procederà entro il termine di due settimane alla liquidazione del contributo in favore degli aventi diritto.

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Coronavirus, Calabria: il contagio non si ferma, 1 morto e 426 positivi in 24 ore

Un morto (a Reggio Calabria) e 426 nuovi contagiati.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.

Complessivamente, quindi, su 307.797 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 9.119 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: casi attivi 2016 (96 in reparto; 2 in terapia intensiva, 1918 in isolamento domiciliare); casi chiusi 693 (633 guariti, 60 deceduti).

- Catanzaro: casi attivi 984 (69 in reparto; 13 in terapia intensiva; 902 in isolamento domiciliare); casi chiusi 421 (377 guariti, 44 deceduti).

- Crotone: casi attivi 386 (28 in reparto; 358 in isolamento domiciliare); casi chiusi 179 (173 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 224 (13 ricoverati , 211 in isolamento domiciliare); casi chiusi 127 (119 guariti, 8 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 2.683 (92 in reparto; 6 in terapia intensiva; 2.585 in isolamento domiciliare); casi chiusi 1011 (973 guariti, 38 deceduti)

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 267 (267 in isolamento domiciliare); casi chiusi 128 (127 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 201 in provincia di Reggio Calabria, 109 in provincia di Cosenza, 71 in provincia di Catanzaro, 13 in provincia di Crotone e 32 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 307.

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Emergenza Covid in Calabria: in arrivo 64 addetti al contact tracing

Passo in avanta per il reclutamento di 64 nuove unità sanitarie e amministrative per potenziare il contact tracing dei casi di Covid-19 in Calabria.

Il delegato del soggetto attuatore per l'emergenza Covid-19, Antonio Belcastro, ha comunicato ai commissari delle Asp di Cosenza, Vibo Valentia, Crotone, Catanzaro e Reggio Calabria, e ai vari responsabili dei dipartimenti di Prevenzione, il primo elenco di medici che hanno optato per una specifica azienda al fine del conferimento del relativo incarico.

LE UNITÀ ASSEGNATE

In esecuzione dell’ordinanza 709 (24 ottobre 2020) del capo della Protezione civile, il dipartimento della Prociv calabrese aveva pubblicato un apposito avviso finalizzato al reperimento, su base regionale, di operatori sanitari e addetti alle attività amministrative per garantire l’operatività del sistema di ricerca e gestione dei contatti dei casi di Covid-19.

Il 2 novembre scorso, le aziende sono state autorizzate a conferire ai soggetti ricompresi nell’elenco relativo alla Regione Calabria – secondo l’ordine delle graduatorie redatte dalla Protezione civile – appositi incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di durata massima non superiore al 31 gennaio 2021, prorogabili in ragione del perdurare dell’esigenza e dello stato di emergenza.

Le unità a supporto delle strutture sanitarie territoriali sono state assegnate alle singole aziende sulla base della popolazione residente per provincia, in linea con il criterio utilizzato dalla Protezione civile nazionale per l’attribuzione delle unità alle singole regioni.

Nello specifico, sono state assegnate le seguenti unità sanitarie: Asp Cosenza: 17; Asp Vibo Valentia: 4; Asp Crotone: 4; Asp Catanzaro: 9; Asp Reggio Calabria: 14. Queste le unità amministrative assegnate: Asp Cosenza: 6; Asp Vibo Valentia: 1; Asp Crotone: 1; Asp Catanzaro: 3; Asp Reggio Calabria: 5.

CONVOCAZIONE UNICA

Il 7 novembre scorso, in considerazione delle difficoltà oggettive riscontrate dalle singole realtà sanitarie – al fine di velocizzare il processo di reclutamento e di evitare chiamate della stessa persona da parte di più aziende –, il delegato del soggetto attuatore ha provveduto a effettuare un’unica convocazione – secondo l’ordine della graduatoria trasmessa dalla Protezione civile – e acquisito l’opzione degli operatori per una delle cinque aziende sanitarie.

Ciascuna azienda sanitaria ha infatti comunicato, nella giornata di lunedì 9 novembre, il numero delle figure sanitarie (medici, infermieri, assistenti sanitari e tecnici della prevenzione, studenti in discipline sanitarie) da reclutare, nell’ambito della ripartizione stabilita.

Sono dunque stati trasmessi i primi elenchi dei medici che hanno optato per una specifica azienda sanitaria provinciale. I successivi saranno comunicati in modo tempestivo, considerato che le operazioni relative alle opzioni e alla successiva attribuzione all’azienda sanitaria – non potendosi svolgere in presenza – saranno completate entro oggi.

Omicidio in Calabria, padre e figlio in manette

Svolta nelle indagini dell’omicidio di Salvatore Emanuele Pangallo, avvenuto lunedì scorso tra le campagne di Africo e Bianco.

Le indagini, condotte dai militari della Compagnia di Bianco con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, hanno dato i loro frutti tra ieri notte e stamattina, quando Pietro e Santoro Favasuli, rispettivamente padre e figlio ritenuti responsabili dell’omicidio in questione, a poche ore di distanza l’uno dall’altro si sono consegnati ai carabinieri.

Padre e figlio, al termine delle operazioni di rito, sono stati associati presso la casa circondariale di Locri.

Dovranno rispondere di omicidio premeditato in concorso e porto abusivo di armi e munizioni. Armi che, allo stato, non sono ancora state rinvenute.

Le indagini proseguono, al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento ed il movente che, dalle prime ricostruzioni, andrebbe ricercato in dissidi privati, tra famiglie comunque legate da rapporti di parentela.

 

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Sanità, il gruppo Fdi in Consiglio regionale a sostegno della manifestazione dei sindaci

“La mobilitazione dei sindaci calabresi che chiedono tra l’altro il superamento del commissariamento e il ritorno delle competenze in materia di sanità alla regione, dimostra come su questioni di fondamentale importanza come quelle che riguardano la salute dei cittadini non devono giocarsi battaglie politiche, ma occorre farsi guidare dal buonsenso e dalla volontà di perseguire il bene comune”.  

È quanto affermano i consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Filippo Pietropaolo (capogruppo), Giuseppe Neri e Luca Morrone.

“La straordinaria prova di unità dei sindaci calabresi - proseguono i rappresentanti di Fdi -  capaci di condividere una battaglia comune al di là del colore di appartenenza, è l’attestazione della capacità di interpretare e rappresentare un moto di ribellione che proviene dalla comunità calabrese che è stanca di una sanità mantenuta in una situazione di perenne inefficienza, stanca di essere considerata una realtà da terzo mondo, stanca di scelte imposte dall’alto che premiano l’appartenenza e non la competenza, che mortificano le straordinarie professionalità calabresi e che negli anni hanno dimostrato di garantire soltanto l’aumento della mobilità passiva a favore delle regioni del centro nord. Oggi il governo sta perseverando sulla strada dell’occupazione militare della sanità calabrese, con un nuovo decreto che presenta evidenti profili di incostituzionalità, scatenando una guerra tra i partiti della maggioranza per il controllo di un settore che assorbe gran parte del bilancio regionale. Anziché intervenire per rimuovere le criticità del sistema sanitario, determinate dagli stessi commissari governativi, che hanno spinto il presidente Conte a dichiarare la zona rossa in Calabria, i partiti della maggioranza di governo fanno a botte per conquistarsi postazioni di potere, chi affondando le mani nella gestione con fedelissimi buoni per ogni ruolo, chi giocandosi le carte dell’impatto mediatico e del fervore ideologico. Interessi che nulla hanno a che vedere con il diritto dei calabresi ad avere le migliori cure nella propria terra.  Siamo accanto ai sindaci e pronti a sempre più determinate forme di protesta”. 

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Coronavirus, Calabria: 5 morti e 376 nuovi positivi

Cinque morti (uno a Reggio Calabria, tre a Cosenza ed uno a Catanzaro) e 376 nuovi contagiati.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.

Complessivamente, quindi, su 304.484 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 8.693 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Cosenza: CASI ATTIVI 1.907 ( 96 in reparto; 2 in terapia intensiva, 1809 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 693 (633 guariti, 60 deceduti).

 - Catanzaro: CASI ATTIVI 915 (70 in reparto; 11 in terapia intensiva; 834 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 419 (375 guariti, 44 deceduti).

 - Crotone: CASI ATTIVI 373 (24 in reparto; 349 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 179 (173 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: CASI ATTIVI 192 (12 ricoverati ,180 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 127 (119 guariti, 8 deceduti).

 - Reggio Calabria: CASI ATTIVI 2.483 (84 in reparto; 5 in terapia intensiva; 2.394 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 1010 (973 guariti, 37 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 267 (267 in isolamento domiciliare); casi chiusi 128 (127 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 166 in provincia di Reggio Calabria, 78 in provincia di Cosenza, 84 in provincia di Catanzaro35 in provincia di Crotone e 13 in quella di Vibo Valentia.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 159.

Consiglio regionale, Tassone (Pd): “Esperienza conclusa, occorre ridare la parola agli elettori”

Oggi rimarremo in Aula solo per l’approvazione della preferenza di genere, in quanto riteniamo ciò un fatto politico di grande rilevanza ed un atto indifferibile e urgente”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone è intervenuto in Consiglio regionale per esprimere la posizione dell’intero Gruppo del Partito democratico.

“Il Consiglio regionale – ha affermato - ha smesso di svolgere funzioni, rimanendo attivo, appunto, solo per atti indifferibili ed urgenti. Con la presa d’atto della morte della presidente Santelli, questa esperienza si è conclusa ed ora bisogna ridare la parola agli elettori. Sono chiare in questo senso – ha aggiunto - le indicazioni di illustri docenti universitari e costituzionalisti. Noi non presteremo il fianco a questa maggioranza per approvare provvedimenti di fine stagione illegittimi e dal sapore clientelare. Quindi – ha concluso – noi abbandoneremo l’Aula”.

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