Falsi codici fiscali per truffare l'Inps, recuperati 50 mila euro

I finanzieri del Comando provinciale di Cosenza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno smascherato una truffa perpetrata ai danni dell’Inps mediante la creazione di falsi codici fiscali al fine di ottenere l’erogazione di indennità di malattia,disoccupazione e maternità.

Secondo l’accusa, un ex funzionario pubblico era riuscito con un’abile truffa ad ottenere false attribuzioni di codice fiscale, che hanno poi consentito la presentazione di domande di liquidazione d ‘indennità previste dalla disciplina posta a tutela dei lavoratori. Le fiamme gialle cosentine , previa attenta analisi dei falsi documenti prodotti all’Inps per il riconoscimento e l’erogazione delle indennità da parte di presunti lavoratori, hanno constatato che i richiedenti erano anagraficamente inesistenti.

Lo sviluppo delle indagini avrebbe permesso ai finanzieri di rilevare che  l’attribuzione dei falsi codici fiscali era effettuata da un ex funzionario pubblico, il quale, con metodi truffaldini, seguiva personalmente l’ iter delle assegnazioni attraverso una serie di artifizi e raggiri. Il tempestivo intervento dei militari ha consentito l’immediato blocco delle indebite indennità e l’avvio del recupero delle somme già erogate pari a poco meno di 50 mila euro.

Denunciato all’Autorità giudiziaria per i reati di truffa  ai danni dello Stato, falso materiale commesso dal pubblico ufficiale in atti amministrativi e falso ideologico in atto pubblico, il presunto responsabile rischia una pena fino a dieci anni di reclusione.

I carabinieri forestali scoprono una discarica abusiva e scarichi urbani non a norma

A seguito di un controllo per la tutela dei corsi d’acqua pubblici, i militari della Stazione carabinieri forestale di Corigliano hanno individuato tre scarichi di reflui urbani nelle località Cerria, Ospedale e Iacina, del Comune di Corigliano.

Gli scarichi, in violazione alla normativa, immettono le acque reflue direttamente sul suolo, fino ad arrivare a confluire nei torrenti “Coriglianeto” e “Lecco” del comune ionico procurando in questo modo il danneggiamento dei corsi d’acqua pubblici.

I militari hanno, pertanto, proceduto ad informare la competente Procura della Repubblica di Castrovillari ed a deferire, per violazione alle norme in materia ambientale, per scarico sul suolo di acque reflue urbane in modo incontrollato, danneggiamento e distruzione e deturpamento di bellezze naturali,  il sindaco ed il dirigente del settore.

Inoltre, nelle vicinanze del torrente “Missionante”, in località Rivabella di Corigliano, in un’area prossima ad insediamenti agricoli ed abitativi,  i  carabinieri forestali hanno posto sotto sequestro una discarica abusiva al cui interno è stato rinvenuto amianto friabile.

A seguito dell’operazione, effettuata in collaborazione con la polizia locale, i militari di Corigliano stanno effettuando indagini e accertamenti per risalire ai responsabili.

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Falso funzionario dell'Unione europea arrestato in Calabria

I finanzieri della Compagnia di Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno tratto in arresto un falso funzionario dell’Unione europea.

L’uomo è accusato di aver ricevuto indebitamente denaro a fronte della promessa di erogazione di finanziamenti comunitari a “fondo perduto”. La truffa sarebbe stata perpetrata ai danni di alcuni imprenditori edili.

In cambio di denaro, il presunto responsabile del reato, avrebbe promesso di revisionare e curare personalmente progetti di investimento destinati a ricevere finanziamenti comunitari.

La vicenda trae origine da una denuncia presentata da alcuni imprenditori, i quali hanno riferito di aver avuto alcuni incontri con tale Sergio Cottignoli.

Presentatosi come funzionario dell’Unione europea addetto alla revisione dei progetti finalizzati ad ottenere finanziamenti con fondi europei di sviluppo, l’uomo avrebbe richiesto denaro al fine di poter “indirizzare”, in particolare, una pratica di finanziamento relativa ad un progetto concernente la costruzione di un villaggio turistico sulla costa ionica.

Cottignoli avrebbe, quindi, assicurato di essere nella condizione di poter assicurare un iter più “spedito” alla pratica, grazie alle asserite influenze negli ambienti delle istituzioni comunitarie.

Nel corso delle indagini, le fiamme gialle hanno identificato il falso funzionario come un pensionato di 76 anni, totalmente estraneo alle istituzioni europee e privo di titoli per poter svolgere la funzione d’intermediazione con soggetti interessati alla percezione di finanziamenti comunitari.

I finanzieri hanno, pertanto, documentato gli incontri tra il falso funzionario e gli ignari imprenditori.

Nel corso di un appuntamento, Cottignoli con la scusa di dover fornire garanzie economiche ad una banca tedesca, avrebbe chiesto il pagamento anticipato di 48 mila euro.

L’imprenditore, ricevuta l’assicurazione dell’erogazione del finanziamento, avrebbe, quindi, emesso un assegno intestato al falso funzionario.

I militari sono, quindi, entrati in azione fermando l’uomo, che avrebbe continuato ad asserire di essere un funzionario della Comunità europea.

Nel corso della perquisizione personale, oltre all’assegno, i finanzieri hanno trovato e sequestrato: numerosi documenti falsi con intestazione dell’Unione europea e di istituti bancari Tedeschi; un timbro con il logo della “Commissione Europea”; alcuni falsi tesserini identificativi con il titolo di “Revisore progetti finanziari Italia” per conto delle Commissioni FESR – FSE – FEAOG – SFOP.

Arrestato in flagranza per il reato di truffa aggravata, l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

 Nel corso di una successiva perquisizione eseguita nell’abitazione di Cottignoli, è stato rinvenuto altro materiale come: timbri recanti l’effige della “Banca Centrale Europea”, falsa documentazione relativa a pratiche di finanziamenti comunitari, e tesserini identificativi.

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E' stata fatta brillare la bomba inglese trovata a Maierato

Gli artificieri dell'Esercito, hanno concluso con successo, le operazioni di neutralizzazione della bomba sganciata nel corso della Seconda guerra mondiale da aerei inglesi a Maierato, in provincia di Vibo valentia.

Dopo una lunga fase preparatoria, gli specialisti hanno concluso la loro attività intorno alle 11 di oggi.

L'ordigno bellico è stato fatto detonare in maniera controllata dagli specialisti della 2^ Compagnia genio guastatori dell'11° Reggimento genio di castrovillari (CS), che si sono avvalsi del supporto di una sezione di macchine movimento terra,  proveniente dal'11°Reggimento di Foggia.

I militari hanno iniziato la loro opera al termine delle 144 ore presunte del funzionamento della spoletta.  Gli artificieri sono entrati in azione intorno alle 8 di questa mattina, quando la zona era stata sgomberata e sottoposta a vigilanza dalle forze dell'ordine.

A garantire lo svolgimento delle operazioni, i Vigili del fuoco, l'assistenza sanitaria della Croce rossa militare, oltre ai rappresentanti delle agenzie interessate dal territorio, coordinati dai rappresentanti della Prefettura di Vibo Valentia.

Al termine delle operazioni di verifica, la zona è stata riaperta al traffico ed alle attività produttive e agricole, riportando il luogo di rinvenimento alle condizioni originarie.

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Caso Bergamini, chiesta la riapertura delle indagini e la riesumazione della salma

Il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla ha chiesto al gip la riapertura delle indagini sulla morte di Donato Denis Bergamini e la riesumazione della salma del calciatore del Cosenza travolto da un camion in circostanze misteriose il 18 dicembre 1989.

Il centrocampista della compagine rossoblu rimase vittima di un incidente verificatosi lungo la statale 106, all'altezza di Roseto Capo Spulico.

Inizialmente la morte di Bergamini venne archiviata come suicidio.

La richiesta è stata depositata nei giorni scorsi ed "è arrivata - ha spiegato il Procuratore - dopo la valutazione degli atti consegnatimi dai legali della famiglia e da un'attività di indagine svolta direttamente dalla Procura".

In particolare, la relazione vergata da un consulente getterebbe forti dubbi sull'orario della morte di Bergamini.

Nel dicembre del 2015 un'altra inchiesta si era conclusa con l'archiviazione da parte del gip, su richiesta del pm, delle posizioni dell'allora fidanzata di Bergamini Isabella Internò e del camionista Raffaele Pisano indagati, rispettivamente, per concorso in omicidio e favoreggiamento

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Assolto il vigile del fuoco accusato di omicidio colposo

Accogliendo la tesi degli avvocati difensori Ettore Zagarese e Lucia Pistola, il Giudice monocratico del Tribunale di Castrovillari ha assolto con la formula “per non aver commesso il fatto” il vigile del fuoco rossanese B.B.P., di 34 anni. L’uomo era accusato di omicidio colposo in seguito al decesso di M.F., 34enne, in un sinistro stradale verificatosi sulla strada statale 106 jonica il 29 aprile 2011 durante l’espletamento di un servizio antiincendio.

LE ACCUSE L’imputato B.B.P., alla guida dell’autobotte in dotazione ai vigili del fuoco, mentre insieme ad altri colleghi si stava recando con urgenza a spegnere un incendio, nell'attraversare il ponte sul fiume Saraceno nel territorio di Villapiana, aveva impattato con una Fiat Punto condotta da M.F., che era morto a seguito delle gravi lesioni riportate nell’incidente.

LE INDAGINI Sull’episodio la Procura della Repubblica di Castrovillari aveva aperto un’inchiesta che, all’esito della fase preliminare, era sfociata nel rinvio a giudizio dell’uomo disposto dal Gup del Tribunale di Castrovillari con l’accusa di omicidio colposo.

IL PROCESSO Numerose le udienze dibattimentali dinanzi al Tribunale penale monocratico, nel corso delle quali si è proceduto alla escussione dei testi indicati dalle parti e all’espletamento di ben tre consulenze tecniche finalizzate alla ricostruzione degli eventi. In fase di discussioni finali, i difensori dei familiari di M.F., costituitisi parte civile attraverso gli avvocati Dorotea De Stefano e Cristoforo Salerno, avevano chiesto la condanna dell’imputato alle pene di legge nonché al risarcimento del danno. I difensori di B.B.P,. hanno evidenziato come non fosse possibile ascrivere alcuna responsabilità al proprio assistito che, nello svolgimento del proprio dovere e nella urgenza dell'intervento programmato, tra l’altro effettuato azionando gli strumenti di emergenza visivi e sonori che imponevano agli altri utenti della strada di dare precedenza, aveva mantenuto una corretta condotta di guida.

LA SENTENZA Il Tribunale di Castrovillari, al termine di una camera di consiglio protrattasi sino al tardo pomeriggio, ha accolto in pieno la tesi difensiva pronunciando nei confronti del 34enne B.B.P. una sentenza assolutoria con formula ampia.

Truffa all'Inps, denunciate più di 300 persone

Le Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Castrovillari, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno smascherato una truffa ai danni dell’Inps, perpetrata da un‘impresa mediante 315 false assunzioni di dipendenti, con un danno alle casse dello Stato per 1.140.000 euro.

La truffa si sarebbe concretizzata attraverso la presentazione all’ente previdenziale di falsi contratti, riconducibili a persone del tutto ignare, nonché di denunce aziendali e trimestrali attestanti l’impiego, mai avvenuto, di operai. Espedienti messi in pratica al fine di  consentire l’indebita riscossione di indennità di disoccupazione, malattia e maternità.

Nel corso delle indagini i finanzieri hanno acquisito informazioni anche dalle persone estranee al contesto e falsamente indicate dal responsabile dell’ impresa al centro delle indagini.

I militari hanno, quindi, riscontrando la mancata conoscenza dei contratti redatti e delle false dichiarazioni inoltrate all’Inps. L’analisi documentale ha, inoltre, evidenziato la falsa dichiarazione e comunicazione dal datore di lavoro agli uffici preposti di  42.981 giornate lavorative mai effettuate.

E’ stato accertato, infine, che l’impresa aveva emesso ed annotato nella propria contabilità fatture per operazioni inesistenti inerenti prestazioni di servizi resi a terzi per un importo complessivo per oltre mezzo milione di euro.

Al termine delle indagini, il titolare dell’ impresa è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Castrovillari per truffa ai danni dell’ente previdenziale, falso ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, mentre, i 315 falsi operai per il  reato di truffa, in concorso con il fittizio datore di lavoro.

I carabinieri lo sorprendono con alcune di dosi di droga, arrestato

I carabinieri della Stazione di Bocchigliero, in provincia di Cosenza, hanno arrestato nei giorni scorsi un 46enne del luogo. L’uomo è accusato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.

Nel corso di un controllo di polizia, è stato sorpreso in atteggiamento sospetto e sottoposto a perquisizione personale e veicolare.

Durante l’attività di verifica i militari dell’Arma hanno rinvenuto un coltello con una lama di 10 centimetri di lunghezza; 11 grammi di cocaina, 5 grammi di marijuana e 2 grammi di hashish. La sostanza stupefacente era già suddivisa in dosi, pronta, molto probabilmente, per essere immessa sul mercato.

Una volta espletate le formalità di rito, l’arrestato è stato veniva rimesso in libertà a disposizione del PM di turno della Procura di Castrovillari.

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