La Cgil di Vibo alla manifestazione del 17 giugno a Roma

Riceviamo e pubblichiamo

"In queste ore tutta l’organizzazione della Cgil è impegnata nella preparazione della manifestazione romana del 17 giugno. La mobilitazione è stata decisa in pochi giorni per rispondere a quello che da subito abbiamo definito come uno “schiaffo alla democrazia”. La manifestazione dovrà perciò essere un momento di reazione collettiva a quanto avvenuto in Parlamento, un precedente pericoloso per le regole democratiche che sono, innanzitutto, la prima garanzia della convivenza comune: con un semplice emendamento, infatti, hanno reintrodotto i voucher, dopo essere intervenuti per evitare il voto referendario e impedire così ai cittadini italiani di esprimersi. Per questo, vogliamo sottolineare come questa importate mobilitazione non sia solo una manifestazione contro i nuovi voucher. Questo “schiaffo alla democrazia” non può passare inosservato. Quello che chiediamo è rispetto per il lavoro, la democrazia e la Costituzione. Saremo in piazza, dunque, per difendere la democrazia e il diritto dei cittadini a decidere, per contrastare la precarietà, per un lavoro dignitoso tutelato e col pieno riconoscimento dei diritti. Anche la Cgil di Vibo Valentia darà il suo contributo, così come ha contribuito nella raccolta di 4,5 milioni di firme per sostenere la proposta di legge popolare sulla Carta dei Diritti Universali del Lavoro e sui quesiti referendari. Partiremo da Vibo Valentia, con alcuni autobus, per essere presenti, con una ampia delegazione di lavoratori, iscritti e dirigenti vibonesi, sabato 17 a Roma, in Piazza San Giovanni, a contestare comportamenti antidemocratici che non hanno precedenti nella storia repubblicana: respingiamo questo “schiaffo”, per un obiettivo più grande, il rispetto della democrazia, il valore del lavoro".

 

Luigi Denardo - Segretario generale Cgil Vibo Valentia 

Battista Platì -Responsabile provinciale Organizzazione Cgil Vibo

 

 

Lavoro, per la Cgil nel vibonese serve un intervento shock

"Gli ultimi dati Istat sulla disoccupazione pubblicati qualche giorno fa, fotografano, a distanza di quasi otto anni dall’inizio di una crisi profonda, una situazione molto drammatica per questo Paese. Particolarmente nel Meridione ed in Calabria".

Si è aperta con queste parole la relazione introduttiva del segretario della Flai-Cgil di Vibo Valentia, Battista Platì, che questa mattina è intervenuto al direttivo della categoria convocato nella sede sindacale di Viale Affaccio, per l’approvazione del bilancio consuntivo e la discussione sulla fase politica e sindacale.

In sala, oltre ai lavoratori e componenti del direttivo di categoria, anche Rinaldo Tedesco, componente della segreteria Flai Cgil, il segretario generale della Cgil di Vibo Valentia Luigi Denardo ed il segretario regionale della Flai Cgil Calabria, Bruno Costa.

"Nel nostro territorio, ma non solo - ha proseguito Platì - la questione lavoro è la vertenza più acuta. Serve un intervento “shock” per implementare il lavoro ed i fattori di crescita. La Cgil tutta, e noi come categoria dei lavoratori forestali ed agroalimentari, siamo pronti a dare alla politica ed alle istituzioni gli stimoli e le giuste indicazioni per intervenire e cambiare una tendenza pericolosamente negativa".

 Tutela del territorio, sistema di salvaguardia idrogeologica, aree interne ed agricoltura sono stati i temi affrontati dal segretario di categoria, il quale ha ripreso anche, intervenendo proprio sulla questione della forestazione in Calabria, l’incontro avvenuto qualche giorno fa tra le rappresentanze sindacali ed il presidente Oliverio per discutere dei problemi legati al settore ed alle questioni contrattuali, evidenziandoo la necessità di rafforzare il confronto e l’azione tra le parti nonché l’avvio di un percorso finalizzato al rinnovo del contratto integrativo del settore forestale, scaduto dal 2011.

"Registriamo favorevolmente una apertura da parte della presidenza della Regione Calabria - ha concluso - ma ciò non basta: dobbiamo essere più incisivi per venire incontro alle esigenze reali del Paese e dei lavoratori".

Il direttivo ha proseguito i suoi lavori, con gli interventi dei lavoratori e dei dirigenti sindacali presenti, prima di affidare le conclusioni al segretario regionale della Flai Cgil Calabria, Bruno Costa.

"C’è oggi in Italia ed in tutta l’Europa - ha affermato Bruno Costa - un’idea di lavoro che guarda in direzione opposta alla nostra, che vuole destrutturare anche rispetto a quella che è la contrattazione storica. Qualcosa che mina il concetto stesso di democrazia. Abbiamo fatto battaglie storiche di riscatto, per le tutele individuali e collettive e per l’emancipazione dei lavoratori. Ma oggi, tutto è messo in discussione: basta solo il Jobs Act. Le nostre scelte, le nostre battaglie per l’abolizione dei voucher e per gli appalti, guardano, invece, nella prospettiva di riscrivere un nuovo statuto per tutti i lavoratori e per tutte le varie e diversificate realtà lavorative: questa è la Carta dei diritti universali del Lavoro. E tutto ciò, per quanto possa sembrare distante dalla nostra categoria e dal nostro territorio, è invece molto legato. Stiamo dunque lavorando per la rigenerazione della nostra azione politica e sindacale - ha concluso il dirigente regionale della Flai -, per migliorare la qualità del lavoro, della sicurezza ed assicurare anche migliori condizioni economiche. Ci aspettiamo un cambiamento in Calabria. Ce lo chiede la nostra terra. Ce lo chiedono i lavoratori".

Non sono sfuggiti neanche i temi connessi alla legalità, ed in particolare alla filiera produttiva agroalimentare "segmento più debole e per questo soggetto, più di altri a condizionamenti illegali".

Ed in questa direzione, proprio il segretario regionale Bruno Costa ha voluto anticipare la nascita del numero verde contro il lavoro agricolo sfruttato, che a giorni verrà presentato ufficialmente. 

 

l direttivo della Cgil si riunisce a Rombiolo

Riceviamo e pubblichiamo

"Il Direttivo Confederale della Cgil, previsto per venerdì 12 maggio, dalle ore 10 alle 13, e che avrebbe dovuto riunirsi in seduta ordinaria nella sede della CGIL di Vibo Valentia, è stato spostato presso la sala del Consiglio Comunale di Rombiolo, alla presenza anche del segretario regionale della Cgil Calabria Angelo Sposato.

La scelta di questa particolare sede per svolgere la massima assise della Cgil di Vibo Valentia non è un fatto casuale: Rombiolo è un luogo simbolico di una realtà tra le più colpite dalla crisi occupazionale, dove si sono persi centinaia di posti di lavoro, ma anche teatro, in particolare negli ultimi tempi, di episodi pervasivi di criminalità nei confronti di aziende e di lavoratori del posto. Cosa, questa, che rischia di mettere ancora più in ginocchio un già fortemente provato tessuto produttivo ed economico del luogo e di tutto il territorio vibonese. Ne sono ancora struggenti le storie, come quella della Gam & Oil o la Restuccia Costruzioni, che per diverse ragioni sono state abbandonate al loro infausto destino, annientando uno dei più avanzati tessuti industriali e professionali del vibonese nel settore della metalmeccanica e delle grandi costruzioni. 

Oggi, però siamo anche chiamati ad una più fattiva e fisica dimostrazione della dichiarata lotta ad ogni fenomeno che lede i principi di legalità e democrazia, e che mina fortemente la crescita del lavoro e dello sviluppo più generale. I reiterati atti di intimidazione ai danni della Cooper Poro sono la plastica dimostrazione di quanto rimane difficile e compromesso il generoso sforzo di fare impresa e di accrescere la partecipazione del lavoro. Riunirci a Rombiolo, dunque, crediamo sia un segnale importante e tangibile di solidarietà e vicinanza nei confronti dei lavoratori e della comunità tutta. La nostra è una presa di posizione netta contro ogni forma di criminalità, ed insieme la speranza che istituzioni e politica possano essere strumento di prevenzione, prima ancora che repressivo, per ridare a questa realtà e complessivamente a tutto il vibonese, la centralità del valore lavoro e del riscatto di un territorio che ha tutte le potenzialità di rimettersi in corsa con grande dignità".

CGIL Vibo Valentia

 

Colombo (AIC) su Voucher: per la CGIL vale il detto del chi disprezza compra

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del coordinatore di Azione Identitaria Calabra, Igor Colombo.

I governi degli ultimi vent’anni che si sono succeduti in Italia, di qualsiasi colore essi siano stati, hanno introdotto nel mondo del lavoro tutte leggi ed adottato soluzioni che non hanno fatto altro che alzare sempre più il livello di precarietà toccando il punto di non ritorno ed instillando nei giovani, ed anche in quelli meno giovani, l’ansia di non vedere un futuro.  Il tutto lentamente è sfociato in autentici sentimenti individuali di depressione e che spesso hanno avuto risvolti drammatici culminati in suicidi per debiti e disperazione.

Oggi le principali sigle sindacali, che sempre più spesso hanno avuto nei tavoli di concertazione con i governi  atteggiamenti acquiescenti, si apprestano ad entrare nell’agone della campagna referenderia per l’abolizione dell’ultimo Moloch, creato per il lavoro, rappresentato dai Voucher.

Abbattere uno strumento come quello dei Voucher e la deleteria riforma del lavoro approvata dal governo Renzi è cosa importante e salutare, però, mai come in questo caso, il detto del “chi disprezza compra” trova effettiva realizzazione nel comportamento ambiguo della stessa Cgil, la quale è stata una delle prime utilizzatrici dei Voucher che li ha usati per pagare, come in Emilia Romagna, i suoi dipendenti che prestano servizio presso le loro sedi ed alla fine si è scoperto che il sindacato della Camusso ha investito nel 2016 ben 750 mila euro in Voucher.

Tutto ciò è davvero grottesco: da una parte la Camusso, sempre molto critica nei confronti di questi strumenti tanto da paragonarli ai pizzini dei mafiosi, e dall’altra  l’intera struttura sindacale che ne ha avallato l’esistenza e l’utilizzo.

Oggi le sigle sindacali hanno decisamente perso di credibilità, incapaci nelle sedi opportune di combattere il mondo del precariato che trascina con se, si sa, oltre che l’incertezza anche la concreta mancanza di una continuità lavorativa con un reddito quasi mai sufficiente ad affrontare e pianificare un’adeguata vita presente e futura.

La crisi del lavoro e delle serie difficoltà di commercianti, artigiani, piccole e medie imprese costrette a chiudere, ha radici lontane ed affonda nel principale cancro che è il sistema bancario vigente con la moneta debito che è latore di tutte queste drammatiche situazioni sociali ed economiche.

Lo stesso governo, che vuol fare di tutto per evitare la consultazione referendaria del prossimo 28 maggio, pare sia orientato ad approvare un Decreto Legge per affrontare il problema Voucher e, mi chiedo, come? Visto ormai che, in Italia, si è creato un vero e proprio dedalo della flessibilità e del precariato e qualunque provvedimento o riforma del lavoro attuata non è naturalmente mirata a superare tale situazione .

Nei prossimi mesi Azione Identitaria in Calabria sarà nelle piazze per spiegare ai cittadini calabresi la truffa del debito pubblico che è la madre di tutti i mali sociali ed economici che attanagliano l’Italia, renderemo evidente l’inanità delle strutture sindacali sempre prone ai governi asserviti al  capitalismo finanziario e come nessun partito tradizionale, seppur in molti sfoggiando oggi  lo stesso slogan, abbia nel suo programma la sovranità monetaria, unica soluzione per superare tutti i problemi relativi a diritto al lavoro, alla casa ed alla sanità pubblica.

Susanna Camusso (Cgil) fa tappa in Calabria

"Il Consiglio dei Ministri riunitosi il 14 marzo, dopo 46 giorni dalle motivazioni della Consulta, ha finalmente indetto la data dei referendum popolari proposti dalla Cgil contro i voucher e per la piena responsabilità solidale negli appalti: si voterà il prossimo 28 maggio. Ora avanti con la campagna elettorale, ci prepariamo a questa sfida. Abbiamo davanti un periodo impegnativo e lo utilizzeremo in tutti i modi.

Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, dopo la decisione del Consiglio dedi Ministri.

“Abbiamo proposto l’election day e rinnoviamo questa richiesta. Vista la data scelta – prosegue Camusso – sarebbe possibile  far coincidere il referendum con le elezioni amministrative e non perché ci preoccupa il quorum. I Comuni al voto non sono tantissimi, sarebbe solo una scelta oculata, in un’ottica di finanza pubblica”. Inoltre, secondo la leader della Cgil “è sconcertante che il tema degli appalti sia considerato meno rilevante di quello dei voucher”, visto che “il lavoro negli appalti è in crescita e il degrado in questo sistema è oggetto di tanta cronaca”.

Quindi, avverte Camusso, “qualunque operazione il Governo intendesse fare dovrà essere riguardare entrambi i problemi. Concentrarsi solo su un quesito – conclude – indica la volontà di un indebolimento del giudizio popolare”.

Intanto, la campagna referendaria “Libera il lavoro Con 2 Sì Tutta un’altra Italia”, prosegue e si intensifica.

Giovedì 16 marzo, infatti, il segretario generale nazionale della Cgil, Susanna Camusso, sarà presente all’Università della Calabria, per una manifestazione pubblica per la campagna referendaria, ma non solo. Nell'occasione si discuterà, infatti, dello stato dell’economia e dell’occupazione in Calabria, sulle tante emergenze che spingono ad una serie di iniziative di approfondimento e di lotta.

All'iniziativa prenderà parte anche la Cgil di Vibo Valentia, impegnata, insieme a lavoratori, pensionati, giovani delegati ed Rsu provenienti da tutta la Calabria, a promuovere un grande piano per il lavoro accompagnato dalla sua difesa contro i voucher e gli appalti che precarizzano e tolgono la dignità ai lavoratori.

 

Vibo: lettera di Susanna Camusso consegnata la prefetto Guido Longo

"Egregio Prefetto, come Lei certamente saprà, la Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari sui temi del lavoro: per il ripristino della piena responsabilità solidale in materia di appalti e per l'abrogazione dei buoni lavoro, comunemente detti voucher. Tali quesiti, presentati dalla CGIL, sono stati concepiti a supporto della “Carta dei diritti universali del lavoro”, una proposta di legge di iniziativa popolare, di rango costituzionale, che ha lo scopo di definire un nuovo, moderno diritto del lavoro attraverso una forte e coerente semplificazione della corrente legislazione sulla materia".

Questo l’incipit della lettera scritta dal segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso, in qualità di presidente del Comitato per il Sì ai referendum sul lavoro, che questo pomeriggio è stata consegnata direttamente nelle mani del neo prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo.

 A consegnarla, una delegazione di dirigenti sindacali formata da Luigi Denardo, segretario generale della Cgil di Vibo Valentia, Battista Platì, responsabile organizzativo, e Mimma Pacifici, segretaria regionale del sindacato. 

"La 'Carta dei diritti' è significativamente pensata per normare e tutelare qualsivoglia tipologia di lavoro, sia esso subordinato, parasubordinato o autonomo – prosegue la lettera -. La 'Carta dei diritti' ed i quesiti referendari che la accompagnano sono stati discussi ed approvati da oltre 1 milione e mezzo di iscritte e iscritti alla CGIL con oltre 42.000 assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio. Sono state raccolte, in loro sostegno, oltre 3 milioni di firme certificate. Una grande partecipazione di cittadini che fa bene alla democrazia. Anche per questa ragione, mi rivolgo a Lei, egregio Prefetto, affinché voglia farsi interprete presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri riguardo l'utilità che al più presto sia fissata la data del voto referendario. È infatti diritto dei cittadini conoscere con anticipo quando sono chiamati alla urne, potersi documentare e quindi decidere se e come partecipare alla consultazione referendaria. Sappiamo che il periodo nel quale si dovrà votare per i referendum coincide anche con il voto amministrativo in diverse realtà del Paese. Per questo – conclude - riteniamo che sarebbe una scelta utile per l'Italia abbinare il voto amministrativo con quello referendario: sia per il risparmio di danaro pubblico che ne deriverebbe, sia per evitare una doppia interruzione dell'anno scolastico. Certa che vorrà rappresentare all'Autorità di Governo queste nostre considerazioni ed istanze, gradisca i migliori saluti». «Soprattutto in un territorio come il nostro – ha voluto rimarcare il dirigente sindacale Luigi Denardo  - bisogna restituire dignità al lavoro, rimettendolo al centro, con più diritti e più tutele".

Il prefetto, dal canto suo, ha accolto la richiesta proveniente dal sindacato, affermando che proprio "il lavoro ed i diritti sono l’arma migliore per combattere e togliere consenso alla ‘ndrangheta".

 

Vibo: la Cgil discute del potenziamento delle infrastrutture portuali

Riceviamo e pubblichiamo

"Avere come obiettivo quello di difendere e di potenziare le infrastrutture e le attrezzature portuali del Porto di Vibo Marina, significa particolarmente difendere un’ampia porzione di economia di questa provincia. Da troppo, lungo tempo si attende per questa importante infrastruttura vibonese una decisione unica e condivisa. Ma attendere oltre, scaricarsi di ogni responsabilità in merito, vuol dire continuare a mortificare il territorio senza avere una visione lungimirante verso il suo futuro, alla tutela dei posti di lavoro e alla creazione di nuovi ed al rilancio di una economia territoriale ormai asfittica. Come Cgil di Vibo Valentia, riteniamo ormai improcrastinabile la necessità di avanzare una proposta di sviluppo condivisibile e condivisa, che non si avviti in uno stantio dibattito che dura nel tempo senza arrivare ad una precisa soluzione. Per questa ragione, al fine di costruire una strategia comune e far emergere le idee più innovative, coinvolgendo tutte le forze sociali, le istituzioni locali ed anche la Regione, per l’elaborazione di una proposta di rilancio di un modello produttivo, sociale ed economico, che abbia ben saldo al centro i bisogni e gli interessi della cittadinanza ed il lavoro, abbiamo voluto organizzare un pomeriggio di confronto proprio qui a Vibo Valentia. 'Il sistema della logistica e le potenzialità delle aree retro portuali' sarà il tema attorno a cui, giovedì 9 febbraio, alla Biblioteca comunale, discuteranno Luigi Denardo Segretario Generale Cgil Vibo Valentia, Elio Costa Sindaco di Vibo Valentia, Gaetano Macrì Presidente di Confindustria Vibo Valentia, Nino Costantino Segretario Generale Filt-Cgil Calabria, Francesco Russo Assessore regionale alla Logistica, e Alessandro Rocchi, Segretario Generale Filt-Cgil Nazionale.

L’iniziativa continuerà, poi, con un intervista ad Angelo Sposato, Segretario Generale della Cgil Calabria, intorno ai temi del lavoro e dei diritti nella nostra regione, e si concluderà con l’esibizione musicale dei Faber Quartet, in un tributo al noto cantautore italiano Fabrizio De Andrè".

Cgil - Vibo Valentia

Consorzi di Bonifica. Cgil, Cisl e Uil esprimono “preoccupazione”

Le segreterie territoriali di Catanzaro e regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil esprimono “forte preoccupazione in riferimento alla situazione di grave disagio finanziario che colpisce il comparto dei Consorzi di Bonifica. L’Urbi/Anbi Calabria – rilevano i sindacati - già nel luglio 2015 dichiarava un esubero di due unità (equivalente al 50% della forza lavoro), successivamente, al fine di evitare il licenziamento, i dipendenti con spirito di sacrificio e solidarietà pur continuando a garantire il lavoro con impegno e dedizione, hanno sottoscritto un accordo di riduzione dell’orario di lavoro da 38 a 24 ore settimanali, oltre all’aggravio dei costi da sostenere a causa del trasferimento dell’Unione dalla sede di Catanzaro alla sede operativa di Lamezia Terme avvenuto dal gennaio 2016.

Tale situazione legittima e fomenta preoccupazione su quello che sarà il destino imminente del personale e delle loro famiglie, ma anche, in maniera più ampia, il destino dell’Urbi/Anbi Calabria nella possibilità di assicurare l’importante funzione di raccordo e di cerniera indipendente tra il mondo istituzionale regionale ed i Consorzi di Bonifica".

"Pertanto – spiegano - al fine di evitare che vengano attuati a breve provvedimenti di licenziamento previsti nella delibera del luglio 2015, le organizzazioni sindacali di categoria chiedono di sospendere qualsiasi iniziativa nella riunione del direttivo Urbi/Anbi Calabria che si dovrà tenere e di attivare apposito tavolo tra Regione, Urbi/Anbi Calabria e parti sociali, che abbia come obiettivo la soluzione della problematica, anche in ragione delle numerose attività che i dipendenti dell’Urbi/Anbi Calabria stanno già espletando in stretta collaborazione con il settore U.O.À. Forestazione – dipartimento Presidenza e gli altri dipartimenti regionali ed in ragione delle importanti  funzioni di raccordo e coordinamento che le vengono riconosciute dalla L.R. 23 luglio 2003, n. 11.

A tal proposito – è la conclusione - crediamo che i buoni e costruttivi rapporti sindacali su temi tanto importanti siano elemento qualificante ed indispensabile di discussione e di soluzioni atte a dare certezze ai lavoratori e alle loro famiglie e a non aggravare una situazione già difficile e complicata nel nostro territorio”.

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