In auto con due coltelli, denunciato 40enne d'Acquaro

Continuano i controlli del territorio da parte dei carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia che, nei giorni scorsi, hanno denunciato, in stato di libertà, una persona accusata di porto ingiustificato di armi.

In particolare, i carabinieri della Stazione di Francica, in collaborazione con quelli della CIO del 14^ Battaglione “Calabria”, hanno denunciato un 40enne residente ad Acquaro.

Nel corso di un servizio di controllo alla circolazione stradale, l'uomo è stato fermato mentre era alla guida della sua autovettura; sottoposto a perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di due coltelli rispettivamente di 22 e 17 centimetri.

 

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Pistola e coltello fra gli indumenti: arrestato

Nell’ambito del più ampio servizio straordinario di controllo del territorio “Focus ‘ndrangheta” disposto dal Comando Compagnia diretto dal Tenente Gabriele Lombardo, i carabinieri della  Stazione di Gioia Tauro, coadiuvati nelle operazioni dalle unità cinofile del G.O.C. di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto un 59enne, del luogo, noto alle Forze dell’ordine ed attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per reati in materia di armi (ricettazione e detenzione abusiva di armi ed armi clandestine).

In particolare, i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, che nel corso del servizio hanno setacciato diverse aree di interesse operativo della municipalità gioiese al fine di prevenire e reprimere la commissione di reati predatori ed in materia di armi e sostanze stupefacenti, hanno fatto accesso all’interno dell’abitazione dell’uomo ritenendo che quest’ultimo potesse detenere armi clandestine, nonostante fosse sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Infatti lo stesso era stato già arrestato dai militari della Stazione di Gioia Tauro nel mese di maggio 2016 perché, a seguito di una perquisizione domiciliare, era stata rinvenuta nella sua disponibilità una pistola semiautomatica con matricola punzonata, e relativo caricatore con 9 cartucce, in ottimo stato di conservazione ed interamente oleata, nascosta all’interno di un recipiente sotterrato nel giardino della propria abitazione. Pertanto i carabinieri, simulando un normale controllo, si sono recati nell’abitazione del soggetto il quale, inizialmente, non ha opposto alcuna forma di resistenza ritenendo si trattasse dell’ordinario controllo effettuato per i sottoposti agli arresti domiciliari. Quando, invece, i carabinieri lo hanno reso edotto che avrebbero perquisito l’abitazione alla ricerca di armi, il 59enne, fingendo un malore, si è allontanato per dirigersi in giardino ove, recuperato un oggetto avvolto in un panno, lo ha gettato nel terreno attiguo alla propria dimora. Pertanto, i militari lo hanno bloccato immediatamente e lo hanno sottoposto ad una perquisizione personale nel corso della quale è stata rinvenuta, occultata all’interno degli slip, una pistola a tamburo Italo Gra di fabbricazione argentina, con matricola abrasa, calibro 22 corto, con serbatoio carico contenente 7 cartucce, nonché, in una tasca dei pantaloni da lui indossati, una bottiglietta in vetro contenente 45 cartucce calibro  22.

 Nel corso delle successive operazioni di perquisizione, che hanno interessato anche le pertinenze attigue, è stato recuperato il fagotto lanciato poco prima dal soggetto: al suo interno vi era un coltello a baionetta di 40 cm che è stato sottoposto a sequestro penale, unitamente all’arma da fuoco ed alle munizioni. La pistola, peraltro clandestina, sarà inviata successivamente al R.I.S. di Messina al fine di accertare se la stessa possa essere stata utilizzata in fatti delittuosi. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Palmi, su disposizione del magistrato di turno presso quella Procura della Repubblica.

 

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Pestata e minacciata con il coltello dal fidanzato: finisce l’incubo di una 16enne

Di aiuto è stato l’appoggio dei suoi compagni di classe. Anche grazie a loro, infatti, una 16enne ha trovato la forza per informare i carabinieri di Catanzaro del trattamento che le riservava il fidanzato di 27 anni e chiudere definitivamente un incubo fatto di paure, dolore e bugie. 

Perché per nascondere a genitori una verità fatta di violenze, la ragazzina era costretta a ricorrere all’eccesso di trucco. I cosmetici servivano per coprire i lidivi, per mascherare le contusioni determinate da calci e pugni. Più difficile era impedire a se stessa di pensare alle minacce, ai coltelli puntati contro, aI pedinamenti, ai divieti di uscire senza autorizzazione, di frequentare altri amici maschi, di utilizzare Facebook. 

L’ultima lite ha fatto scattare la molla: la giovane si è liberata così di un peso enorme quando i militari hanno tratto in arresto il 27enne che, su disposizione del Gup, si trova ora ai domiciliari.

Per la ragazza, forse, sarà possibile iniziare una vita libera dalle ossessioni.

Vibo: litiga con il compagno e lo accoltella, arrestata 55enne

Tentato omicidio. Questa l'accusa per E.M., una donna di 55 anni arrestata la notte scorsa dagli uomini della Questura di Vibo Valentia. Al culmine di una furibonda lite, scaturita per futili motivi, l'arrestata ha assestato un colpo di coltello al compagno, un 43enne di nazionalità romena.

L'uomo, che si trova attualmente ricoverato in prognosi riservata presso l'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, è stato raggiunto dal fendente ad un fianco.

Gli agenti sono intervenuti dopo aver ricevuto una telefonata che segnalava la presenza di una persona ferita in un appartamento. Giunti sul posto, i poliziotti hanno trovato la donna in stato confusionale con gli abiti sporchi di sangue.

Il coltello da cucina utilizzato per compiere l'aggressione è stato trovato nell'appartamento.

La donna è la moglie di un uomo, ucciso il 25 febbraio del 2010. Per l'omicidio venne inizialmente condannata a dieci anni di reclusione, l'amante della vittima, una cittadina polacca, poi, assolta in appello. Anche in quella occasione, il delitto sarebbe maturato dopo una lite con l'uomo che, dopo la coltellata alla gola, guidò fino al pronto soccorso per poi morire in una pozza di sangue.

 

 

 

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Accoltella l’uomo che è con la sua ex convivente: arrestato

La Polizia di Stato ha tratto in arresto un 48enne per lesioni personali aggravate. In particolare, intorno alle ore 23 di ieri, personale del Commissariato di Paola in servizio di volante, nel percorrere una strada di contrada S. Salvatore di quel Comune, ha notato un uomo ed una donna che concitati chiedevano il loro ausilio perché aggrediti da un uomo. Gli agenti si sono accorti che l’uomo riportava una ferita al fianco con copiosa fuoriuscita di sangue per cui hanno scortato immediatamente i due malcapitati in ospedale per le cure necessarie. Successivamente il personale operante ha raccolto le dichiarazioni delle due persone, potendo così ricostruire i fatti occorsi. Nel fare rientro presso la propria abitazione le due vittime dell’aggressione hanno trovato un uomo, ex convivente della donna, ad attenderli sotto casa. Lo stesso, evidentemente contrariato per la fine della relazione sentimentale, dopo aver insultato l’ex compagna, ha colpito con un coltello l’uomo che era intervenuto in difesa della donna, dandosi poi alla fuga. Gli agenti di Polizia si sono posti immediatamente alla ricerca dell’aggressore che è stato rintracciato presso la propria abitazione dove è stato rinvenuto il coltello usato per ferire la vittima. L’aggressore è stato quindi tratto in arresto per lesioni personali aggravate. Il Pm di turno ha disposto nei suoi confronti il regime degli arresti domiciliari.

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In Procura con un coltello: anziano denunciato dai Carabinieri

Un uomo di 89 anni è stato denunciato in stato di libertà per il reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere. Fermato da personale di vigilanza ad un varco di accesso ai locali della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e trovato in possesso di coltello con lama liscia della lunghezza di 7 centimetri, I.A., reggino, ha riferito di aver portato al seguito per dimenticanza. 

Ubriaco, brandisce per strada un grosso coltello: bloccato dalla Polizia

La Polizia di Stato, nell'ambito del piano straordinario di controllo del territorio, con particolare attenzione agli aspetti inerenti all’immigrazione, predisposti dal Questore Luigi Liguori, nella giornata di ieri, 9 agosto, ha denunciato C.E. 36enne di nazionalità rumena, per porto ingiustificato di strumento atto ad offendere. In particolare nel primo pomeriggio di ieri perveniva alla Sala Operativa della Questura di Cosenza la segnalazione concitata da parte di cittadini allarmati per la presenza, in Via Lungo Busento Tripoli, di una persona che, barcollando sul marciapiede, brandiva in bella vista un coltello di grosse dimensioni.  Recatisi immediatamente sul posto gli agenti in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno individuato il soggetto e, notato che questi portava, infilato nella cintola dei pantaloni, un coltello di notevole lunghezza lo hanno bloccato disarmandolo.  Il cittadino rumeno, in evidente stato di ebbrezza alcolica, è stato sottoposto a perquisizione personale allo scopo di accertare l’eventuale possesso di altre armi. Gli operatori di Polizia hanno cpndotto, quindi, lo straniero negli Uffici della Questura dove, attraverso rilievi foto dattiloscopici, è stato compiutamente identificato. Il coltello da cucina, della lunghezza complessiva di 30 centimetri, di cui 17 costituiti dalla lama, è stato sequestrato. Dai primi accertamenti è risultato che il cittadino rumeno risulta gravato da numerosi precedenti di Polizia per reati contro la persona. Lo stesso è stato denunciato e, contestualmente, invitato a presentarsi presso l’Ufficio Immigrazione per l’adozione dei provvedimenti amministrativi previsti dalla vigente normativa. 

 

 

In auto i Carabinieri trovano un coltello: 39enne in manette nel Vibonese

Un uomo di 39 anni è stato tratto in arresto dai Carabinieri. E' accusato di porto d'arma da taglio atta ad offendere e resistenza a Pubblico Ufficiale. G.M., di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia era al volante della sua auto quando è stato bloccato ad un posto di controllo. Oppostosi agli accertamenti disposti dai militari dell'Arma, andava in giro, come scoperto durante la perquisizione, armato di un coltello.

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