Sorpreso in un appartamento disabitato, arrestato per furto

Un 39enne è stato arrestato dai carabinieri a Reggio Calabria, con l’accusa di furto in abitazione. 

In particolare, nel corso di un servizio di controllo del territorio, in via Sbarre Inferiori, un cittadino ha segnalato ai militari di aver sentito dei rumori provenienti dall’interno di un appartamento disabitato, ubicato nelle vicinanze della propria abitazione.

Giunti sul posto, gli uomini dell’Arma hanno sorpreso il 39enne nell’appartamento e lo hanno tratto in arresto.

Dopo le formalità di rito, l'indagato è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla pg.

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Furti in appartamento a Reggio Calabria, arrestati i presunti responsabili

Nei giorni scorsi, gli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto tre cittadini georgiani, sospettati di essere responsabili di alcuni furti in abitazione consumati nella città dello Streto. Il provvedimento di fermo, nella giornata di ieri, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, è stato convalidato dal gip, che avendo riconosciuto, allo stato degli atti, gravi indizi di colpevolezza in ordine ai fatti contestati a carico dei tre indagati, ne ha disposto la detenzione in carcere.    

All’individuazione dei presunti responsabili gli investigatori sono giunti attraverso una certosina analisi di diversi sistemi di videosorveglianza, grazie ai quali è stato possibile risalire a un appartamento nel quartiere Gebbione, dove gli indagati vivevano insieme ad altri connazionali. E’ scattata, quindi, una perquisizione domiciliare nel corso della quale sono stati recuperati diversi oggetti di provenienza sospetta, successivamente riconosciuti dalle vittime dei furti come di loro proprietà. Il ritrovamente della refurtiva e la comparazione dei sospettati con le immagini acquisite in occasione dei furti, hanno permesso di delineare un quadro indiziario utile per far scattare il provvedimento restrittivo.

I tre fermati sono già noti alle forze di polizia per fatti analoghi commessi in diverse regioni italiane.

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Tentato furto in un appartamento a Pizzo, identificato il presunto autore

Erano le ore 4,15 del del 19 ottobre 2021 quando, approfittando del buio, un malvivente ha forzato la porta d’ingresso di una palazzina del centro di Pizzo e si è introdotto all’interno Proprio il rumore dell’irruenta ricerca di beni di valore e contanti ha svegliato il malcapitato inquilino che ha lanciato l’allarme. L’intruso dunque è fuggito repentinamente, lasciando l’intera abitazione a soqquadro.

I Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia prontamente intervenuti sulla scena hanno raccolto ogni elemento utile, acquisito i sistemi di sorveglianza limitrofi ed analizzato tutti gli spostamenti nel centro abitato e incrociando i dati a disposizione hanno riconosciuto il presunto autore del tentato furto, peraltro a loro già noto per pregresse vicende.

Arriva così una prima risposta dopo la serie di furti in abitazione che ha bersagliato proprio la cittadina di Pizzo nel recente passato. I Carabinieri già da tempo hanno intensificato i controlli per impedire una recrudescenza del fenomeno.

 

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Topo d’appartamento arrestato due volte in pochi giorni

Cosenza - Arrestato due volte in un settimana. E’quanto successo ad un 60enne di Cosenza finito nelle maglie dei Carabinieri con l’accusa di furto in abitazione.

L’ultimo arresto è avvenuto ieri, in seguito ad una segnalazione scattata dopo che un’anziana donna aveva sorpreso l’uomo a rovistare nella sua camera da letto alla ricerca di oggetti di valore.

Una volta scoperto, il presunto ladro si è dato alla fuga rincorso da alcuni vicini di casa della vittima che, nel frattempo, hanno lanciato l’allarme.

Sul posto sono, quindi, arrivati gli equipaggi di alcune “gazzelle” che hanno intercettato e bloccato il fuggitivo, il quale è stato trovato in possesso di un portafogli con denaro e i documenti della donna derubata. Come se non bastasse, durante la perquisizione sono saltate fuori anche le chiavi dell’auto della vittima.

In seguito alle verifiche del caso è, infine, emerso che il 60enne era già stato arrestato la scorsa settimana, dopo essere stato sorpreso in un’abitazione nel centro storico del capoluogo bruzio.

L’uomo è stato, quindi, nuovamente arrestato e posto ai domiciliari, in attesa di essere giudicato con il rito direttissimo.

Furto in appartamento, arrestato romeno di 26 anni

Un un cittadino romeno, B.S., di 26 anni è stato arrestato a Reggio Calabria, con l'accusa di furto.

Ad effettuare l'arresto sono stati i poliziotti della locale questura che, al termine di un'attività investigativa, hanno identificato il ventiseienne quale autore di un furto in appartamento avvenuto a dicembre scorso, quando un ladro s'introdusse nell'abitazione e portò via monili in oro ed oggetti preziosi per un valore di circa diecimila euro. 

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa, dal gip presso il tribunale di Reggio Calabria, grazie agli elementi acquisiti sul luogo del reato dagli esperti della polizia scientifica.

 

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Sorpreso a rubare in un appartamento, cittadino georgiano finisce in manette

Un cittadino georgiano di 49 anni è stato tratto in arresto a Reggio Calabria, con l'accusa di furto in appartamento.

L' arresto è scattato in seguito alla chiamata al 113, con la quale una persona ha segnalato di aver sorpreso due ladri in casa sua.

Avviate le ricerche, i poliziotti della locale questura hanno individuato uno dei presunti responsabili in una via del centro cittadino.

Ad incastrare l'uomo, sono state le immagini di un sistema di videosorveglianza presente all’interno dell’abitazione.

Il cittadino georgiano, con precedenti penali per rapina, dopo le formalità di rito e su disposizione dell’autorità giudiziaria è stato ristretto presso la casa circondariale di Arghillà in attesa della convalida dell’arresto.

L’ uomo è stato, inoltre, denunciato per non aver voluto comunicare ai poliziotti il proprio indirizzo di residenza.

 

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Serra, anziano legato e derubato in casa: torna l'incubo dei topi d'appartamento

Erano circa le 20 di ieri sera quando Serra è ripiombata nell'incubo dei topi d'appartamento. Da un lustro sembrava essere tornata la pace nel Paese della Certosa ma ieri sera, all'incirca all'ora di cena, la vita tranquilla e forse anche fin troppo monotona di un pensionato è stata stravolta.

Una vita tranquilla appunto, una vita fatta di "appuntamenti" fissi che riempiono la quotidianità di B.F., pensionato di 74 anni, nato e sempre vissuto a Serra, mai sposato e senza parenti in paese, giusto qualche amico. Un uomo di quelli che in una cittadina, seppur piccola come la nostra, riesce comunque a passare inosservato. Una di quelle persone che, pensionato per raggiunti limiti di età, si limita a vivere nel "suo", senza dar fastidio, senza farsi notare più di tanto. Una vita scandita da "riti" quotidiani che si ripetono nei giorni, nei mesi, negli anni; una vita tranquilla che qualcuno ieri ha pensato di violentare.

Erano dunque le 20 circa quando, come ogni giorno, l'uomo scendeva in strada per rimettere in garage le due utilitarie di sua proprietà, quelle stesse macchine che all'indomani avrebbe riportato fuori in strada, parcheggiandole ancora una volta d'avanti alla propria rimessa e che probabilmente avrebbe non toccato più per il resto della giornata. Qualcosa però ieri ha spezzato la solita routine.

Stando al racconto del pensionato, una volta fatte rientrare le due auto in garage e chiuso la saracinesca, si è avviato verso il portone di casa e, appena girata la chiave, si è trovato addosso due energumeni che, in un lampo, lo hanno immobilizzato con dello scotch da pacchi tappandogli, nel frattempo, la bocca con le mani per evitare che urlasse. Un attimo dopo erano già in casa e richiudevano la porta alle loro spalle. Finito di legare per bene l'uomo, non prima di avergli ficcato in bocca un pezzo di centrotavola sigillandola poi sempre con lo scotch, si sono dati al saccheggio.

Dapprima hanno provato a farsi dire dall'uomo dove teneva i soldi ma non ottenendo risposta gli hanno rubato il portafogli, strappandolo con forza dalla tasca dei pantaloni, e successivamente hanno messo a soqquadro l'intero stabile, formato da due appartamenti. Dopo aver arraffato quanto hanno potuto sono scappati via, lasciando l'uomo immobilizzato.

A quel punto, nel pensionato, la scintilla della vita si è riaccesa come forse mai nella sua esistenza e, facendo appello a tutte le sue forze, è riuscito a trascinarsi in cucina e liberarsi dal nastro con l'aiuto di un paio di forbicine. Dopo oltre mezz'ora ha tagliato l'ultimo pezzo di scotch e, finalmente, ha potuto chiedere aiuto.

Anche questa operazione però non è stata proprio semplice; infatti i due delinquenti, prima di andar via, si erano premurati di rompere i due cellulare e i due telefoni fissi dell'uomo. Nonostante tutto, con una forza di volontà da far invidia al mondo intero, il pensionato fa appello alle ultime forze e tira fuori da uno mobile un telefono d'epoca ancora funzionante, miracolosamente scampato al flagello causato dai due ladri, e dopo averlo collegato alla linea telefonica, ha chiamato un'amica che di giorno bada a lui e alla casa: "Pronto, mi hanno picchiato, mi hanno derubato...", poi nient'altro.

Sul posto, oltre ai primi soccorritori, sono arrivati i carabinieri della locale caserma, agli ordini del capitano Marco Di Caprio e i sanitari del 118 allertati dai militari.

Non è ancora chiaro quale sia il bottino del colpo ma, di sicuro, negli occhi dell'uomo si legge ben chiaro il furto della tranquillità e della pace che ha lasciato il posto all'ansia, alla paura e all'incredulità d'avanti a tanta malvagità!

Serra, tre fermi dei carabinieri per rapina a San Nicola da Crissa

I Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno hanno eseguito, tra le giornate di mercoledì scorso e ieri, tre fermi nei confronti di Vincenzo Musolino , cl.’96, Domenico Marchese  cl.’93, incensurati, e Giuseppe Musolino cl.’93, avvisato orale di P.S, tutti di Serra San Bruno. I tre sono accusati di rapina, perpetrata nella mattinata del 19 luglio, ai danni di T.T. cl.39, di San Nicola da Crissa, nonna di uno dei tre arrestati, a cui gli stessi avrebbero sottratto una ingente somma di denaro contante, che la donna custodiva in cassaforte.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, i due fratelli Musolino, travisati in volto, alle prime ore della mattina di mercoledì 19, si sarebbero introdotti furtivamente nell’abitazione della vittima, poco prima visitata dal nipote, Domenico Marchese. La signora, minacciata con una pistola giocattolo, sarebbe poi stata immobilizzata e bendata e, impossessatisi della chiave della cassaforte, i due avrebbero poi proceduto a trafugare da qui il bottino, dileguandosi subito dopo.

Sono dunque subito scattate le attività di indagine dei Carabinieri per risalire alle identità dei rapinatori. A condurre le investigazioni sono stati i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno, congiuntamente ai carabinieri della Stazione di San Nicola da Crissa che, con grandissima professionalità e acume investigativo hanno, sin dalle prime ore, ricostruito nei minimi dettagli la vicenda e raccolto tutti gli elementi che hanno consentito di individuare i colpevoli del grave delitto.  

I tre dovranno ora rispondere di rapina aggravata, in concorso. Già ascoltati dai magistrati della Procura di Vibo Valentia, Vincenzo Musolino e Domenico Marchese cl.’93 sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa del giudizio, mentre Giuseppe Musolino – irreperibile sino ad oggi – è stato associato presso la casa circondariale di Vibo Valentia in attesa dei riti di convalida e di garanzia.

La donna, per fortuna, è rimasta profondamente turbata ma illesa. Il bottino si aggirerebbe sui 60mila euro.

“Un reato grave – così il Cap. Mattia Ivano Losciale, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Serra San Bruno – per le modalità con cui lo stesso è avvenuto; in special modo perché ad avere un ruolo chiave nella vicenda è stato proprio il nipote della vittima. Un episodio bruttissimo, che ha trovato una prontissima ed efficacissima risposta da parte della magistratura e dell’Arma dei Carabinieri, segno che le Istituzioni sono sempre molto presenti su un territorio così difficile come questo.”

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