Iniziata la demolizione delle ville abusive della famiglia Grande Aracri

Hanno avuto inizio ieri (lunedì 20 luglio) i lavori di demolizione delle ville abusive, realizzate sul promontorio di Capo Colonna, su un’area di inedificabilità assoluta, di proprietà della famiglia Grande Aracri.

La demolizione riguarda tre dei cinque fabbricati interessati dalle ordinanze di abbattimento risalenti agli anni Ottanta, mentre per gli altri due si è in attesa di conoscere gli esiti dei giudizi pendenti davanti al Tribunale amministrativo regionale per la Calabria.

La definizione delle linee operative per assicurare che l’intervento, di particolare valore simbolico, avvenisse senza turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica, è stata affrontata, in più occasioni, in sede di coordinamento delle forze di polizia presieduto dal Prefetto di Crotone, Tiziana Tombesi.

Il Prefetto, ha espresso soddisfazione per la collaborazione prestata da tutte le istituzioni coinvolte nelle operazioni di abbattimento delle strutture abusive, in modo particolare perché in un contesto territoriale qual è quello del crotonese, l’abbattimento di opere realizzate abusivamente costituisce  un segnale forte della presenza dello Stato.

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'Ndrangheta: maxi sequestro di beni a due imprenditori vicini alle cosche

Gli uomini della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro hanno eseguito due provvedimenti di sequestro e confisca di beni emessi, rispettivamente dai Tribunali di Catanzaro e Crotone, nei confronti di due imprenditori crotonesi, attivi l’uno nel settore della lavorazione del legname e l’altro nel settore turistico-alberghiero, ed entrambi ritenuti contigui alla cosca “Grande - Aracri” di Cutro.

I decreti traggono origine da complesse indagini condotte dalla Dia di Catanzaro, che si basano sugli esiti di accertamenti di natura patrimoniale riguardanti un arco temporale di circa venti anni.

Il valore dei beni oggetto dei provvedimenti, supera i 15 milioni di euro.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma per le ore 11 di oggi, presso la sede della Sezione operativa Dia di Catanzaro.

 

 

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'Ndrangheta: processo Kyterion 25 condanne e tre assoluzioni

Si è concluso con 25 condanne e tre assoluzioni il processo celebrato con il rito abbreviato, scaturito dall’operazione “Kyterion” (l'antico nome di Cutro). L'inchiesta, condotta dalla Dda di Catanzaro, il 28 gennaio 2015, aveva portato all'arresto di ben 37 persone.

 Condotta dai pm Vincenzo Capomolla e Domenico Guarascio, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, l'inchiesta ha permesso di disarticolare  il clan Grande Aracri di Cutro.

Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, violazioni di leggi in materia di armi, omicidio, ricettazione, estorsioni, danneggiamenti, turbata libertà degli incanti, intestazione fittizia di beni, illecita concorrenza mediante violenza o minaccia, usura, rapina; tutte condotte aggravate dall’aver agito con metodi mafiosi.

Queste le persone condannate:

Giovanni Abramo (Cutro, 40 anni); condannato a 6 anni e 4 mesi (il Pm aveva chiesto 10 anni);

Francesco Aiello (Cutro, 59) 6 anni e 4 mesi (chiesti 10 anni);

Pasquale Arena detto “Nasca” (Isola C. Rizzuto, 59) 8 anni (chiesti 16 anni);

Giuseppe Celi (Catanzaro, 39); 8 anni (chiesti 16 anni);

Alfonso Diletto (Cutro, 49), 6 anni e 4 mesi (chiesti 16 anni);

Michele Diletto (Cutro, 30), 8 anni e 4 mesi (chiesti 12 anni);

Pasquale Diletto (Cutro, 37), condannato a 8 anni e 4 mesi (chiesti 12);

Salvatore Diletto (Cutro, 26); 6 anni e 4 mesi (chiesti 11 anni);

Francesco Gentile (Isola C. Rizzuto, 57); 8 anni e 6 mesi (chiesti 16 anni);

Salvatore Gerace (Cutro, 47); 6 anni e 4 mesi (chiesti 10 anni);

Antonio Grande Aracri (Cutro, 56); 12 anni (chiesti 18 anni);

Ernesto Grande Aracri (Cutro, 46), 24 anni (chiesto l’ergastolo);

Nicolino Grande Aracri (Cutro, 57 anni); 30 anni di reclusione (chiesto ergastolo);

Angelo Greco (S. Mauro Marchesato, 51); 24 anni (chiesto ergastolo);

Francesco Lamanna (Cutro, 55); 6 anni e 4 mesi (chiesti 18 anni);

Domenico Lazzarini (Cutro, 65), 6 anni e 4 mesi ( 10 anni);

Giuseppe Lequoque (Crotone, 72); 8 anni e 6 mesi (chiesti 16 anni);

Antonio Maletta (Catanzaro, 37); 3 anni e 4 mesi ( chiesti 9 anni);

Francesco Mauro (Petilia P. 53); 6 anni e 4 mesi (chiesti 10 anni);

Matteo Mazzocca (Catanzaro, 30); 3 anni e 4 mesi (chiesti 9 anni);

Domenico Nicoscia (Isola C. Rizzuto, 54), 8 anni e 6 mesi (chiesti 10 anni);

Antonio Salerno (Cutro, 36); 6 anni e 4 mesi ( chiesti 10 anni);

Benedetto Giovanni Stranieri (Roma, 53); 4 anni ( chiesti 9 anni);

Lucia Stranieri (Lecce, 38); 4 anni (chiesti 8 anni);

Romolo Villirillo (Cutro, 38), 6 anni e 4 mesi (chiesti 10 anni).

 

Queste le persone assolte

 

Carmine Riillo (Isola C. R. 39); assolto (chiesti 12 anni);

Luigi Martino (Cutro, 29); assolto (chiesti 7 anni);

Dario Cristofaro (Catanzaro, 54), assolto (chiesti 8 anni);

 

Duro colpo alla 'ndrangheta "emiliana"

Nove misure di custodia cautelare emesse dalla Dda di Bologna ed eseguite dai carabinieri. Questo l'esito del nuovo filone dell'operazione "Aemilia" contro le cosche della 'ndrangheta attive in Emilia Romagna e Lombardia. Tra gli arrestati figurano anche tre esponenti delle cosca "Grande - Aracri" di Cutro che, secondo gli inquirenti, sarebbe riuscita ad estendere i propri tentacoli in un vasto territorio che comprende le città di Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Modena, Verona, Mantova e Cremona. L'operazione ha colpito anche alcuni insospettabili colletti bianchi accusati di trasferimento fraudolento di valori e reimpiego in attività economiche di denaro, beni e altre utilità provento delle attività illecite della cosca. Oltre agli arresti, le indagini, condotte dai carabinieri dei comandi provinciali di Modena e Parma e dal Ros di Roma, hanno condotto al sequestro di beni ed attività commerciali per un valore di 330 milioni di euro.

 

 

 

 

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