Fortissima scossa di terremoto nel mar Ionio, allerta tsunami in Calabria

Allerta tsunami anche in Calabria, in seguito alla violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.8 che, poco dopo la mezzanotte di ieri, si è verificata nel mar Ionio, al largo dell'isola greca di Zante.

Gli effetti della scossa sono stati avvertiti in Grecia, ma anche in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Malta.

"Per le coste di Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia (Ionio) l’allerta è arancio: possibili variazioni del livello del mare inferiori a 1 metro. Si consiglia di stare lontani da coste e spiagge“: questo l’alert dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

“A seguito del sisma avvenuto alle ore 00.54, nel mare a largo delle coste greche di magnitudo 6.8, e avvertito dalla popolazione nelle regioni costiere del sud Italia, il Centro Allerta Tsunami dell’Ingv ha informato il Dipartimento della Protezione Civile che ha provveduto a diramare un’allerta arancione per le coste di Calabria e Puglia e massima attenzione per le coste orientali di Basilicata e Sicilia ionica“: lo spiega in una nota la Protezione Civile.

“La rete mareografica dell’Ispra ha registrato, circa un’ora dopo il sisma, un maremoto di lieve entità con onde di altezza pari a nove centimetri nel porto di Crotone.
Dalle verifiche effettuate da parte della Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile, in costante contatto con le autorità territoriali per seguire eventuali evoluzioni, non risultano, al momento, danni a persone o cose. Si raccomanda massima prudenza nelle zone costiere e nei bacini portuali, seguendo in merito le indicazioni delle autorità.”

 

Ue: l'80% dei migranti che arrivano in Italia sono irregolari

"Se confrontiamo Italia e Grecia vediamo che fino all'80% dei migranti che attraversano il mar Egeo sono profughi, mentre la maggioranza di quelli che arrivano in Italia dal Mediterraneo centrale, anche in questo caso l'80%, sono irregolari. Non intendiamo cambiare i criteri" delle nazionalità da ricollocare. E' quanto risponde il commissario dell' Unione europea Dimitris Avramopoulos a chi chiede se non si pensi a una modifica dei criteri per le nazionalità da ridistribuire, visto che in Italia non ci sono abbastanza siriani ed eritrei candidabili.

"La Commissione europea ha chiuso la procedura di infrazione a Grecia e Italia per la raccolta delle impronte digitali Eurodac". ha inoltre annunciato il commissario Ue alla Migrazione e Affari interni. ."Negli ultimi mesi Italia e Grecia hanno compiuto sforzi sovrumani per gestire la crisi dei rifugiati. La Commissione ha deciso di chiudere le procedure d'infrazione avviate contro l'Italia e la Grecia per mancata applicazione del regolamento Eurodac in quanto in entrambe gli Stati il tasso di rilevamento delle impronte digitali è ora prossimo al 100%", ha detto Avramopoulos.

Olio d'oliva, Calabria e Puglia sono le regioni italiane che ne producono di più

Quasi dimezzata (-38%) la produzione dell'olio d'oliva in Italia. Ad affermarlo, la Coldiretti, per la quale i 298 milioni di chili prodotti rappresentano un valore vicino ai minimi storici di sempre. Elaborati sulla base dei dati Ismea/Unaprol, i risultati sono stati  presentati alla Giornata nazionale dell'extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze, alla quale hanno preso parte anche diecimila agricoltori, che con i loro trattori, hanno lasciano le campagne per difendere il prodotto più rappresentativo della dieta mediterranea dalla concorrenza sleale, dalle speculazioni, dalla mancanza di trasparenza in etichetta, dalle truffe e dagli inganni. Per l'occasione è stato lanciato l'hashtag #salviamogliulivi. Per Coldiretti, il dato italiano è in linea con quanto sta accadendo nel resto del mondo dove la produzione di extravergine segna il passo. A determinare un brusco calo dei raccolti, le crisi di Grecia, con circa 240 milioni di chili (-20%) e Tunisia dove non si supereranno i 110 milioni di chili (-21%). La Spagna, che si conferma leader mondiale, dovrebbe produrre, invece, circa 1400 milioni di chili, in linea con il raccolto dell'anno scorso. In controtendenza è, invece, la Turchia che aumenta la produzione del 33% per un totale di 190 milioni di chili. Il risultato è una previsione di produzione mondiale a 2,785 miliardi di chili in calo del 9%, con conseguenti tensioni sui prezzi che si prevedono in forte rialzo per effetto della corsa all'acquisto dell'olio nuovo. "I cambiamenti - spiega la Coldiretti - si faranno sentire sul carrello della spesa soprattutto in Italia dove i consumi di olio di oliva a persona sono attorno ai 9,2 chili all'anno, dietro la Spagna con 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica. I prezzi alla borsa merci di Bari, che è la più rappresentativa a livello nazionale, sono in significativo aumento - precisa la Coldiretti - con un balzo nell'ultima settimana del 14% per l'extravergine rispetto all'inizio dell'anno". Le previsioni Ismea/Unaprol che classificano l'Italia come secondo produttore mondiale nel 2016/17 indicano che la Puglia si conferma essere la principale regione di produzione nonostante il calo, mentre al secondo posto si trova la Calabria con una riduzione della produzione inferiore alla media nazionale, sul gradino più basso del podio si trova, invece, la Sicilia dove il taglio dovrebbe essere piu' marcato a causa delle condizioni meteorologiche primaverili che hanno causato perdite in fioritura. "Complessivamente - precisa Coldiretti - nel Mezzogiorno si stima un calo produttivo del 39%, al nord di appena il 10% mentre al centro del 29%, con la Toscana in linea con questa riduzione". "Con l'approvazione dei piano olivicolo nazionale si è aperto un percorso di crescita del vero Made sul quale fare leva per incrementare la produzione nazionale, sostenere attività di ricerca, stimolare il recupero varietale e la distintività a sostegno della competitività del settore" ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che "l'Italia può contare su oltre 250 milioni di piante di ulivo su oltre un milione di ettari di terreno coltivato con il maggior numero di olio extravergine a denominazione (44) in Europa e sul più vasto patrimonio di varietà d'ulivo del mondo (395) che garantiscono un fatturato al consumo stimato in 3,2 miliardi di euro nel 2015".

 

 

Violenta scossa di terremoto avvertita anche nell'area di Soverato

Una violento sisma ha interessato la fascia costiera jonica della Grecia ripercuotendo i suoi effetti anche sulla sponda calabrese, in particolare nell'area di Soverato. La scossa, registratasi alle 8:10 e verificatasi a 10.1 chilometri di profondità, ha raggiunto una magnitudo pari a 6.5. 

Un'insegnante calabrese ad Atene al "The Mediterranean Sea: building a cultural bridge"

Si è svolto nelle scorse settimane, ad Atene, il seminario multilaterale dal titolo “ The Mediterranean Sea: building a cultural bridge”. Organizzato nell’ambito del programma “eTwinning”, il seminario, ospitato dall’unità nazionale greca, ha visto il coinvolgimento dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. All’iniziativa, oltre ad istituti scolastici degli stati appartenenti all’Unione europea, hanno preso parte insegnati turchi e tunisini. L’Italia ha partecipato con 10 docenti, una delle quale proveniente dalla Calabria. In rappresentanza della nostra regione c’era, infatti, Eleonora Contartese insegnante di lingua inglese presso l’Istituto comprensivo “don Maraziti” di Marcellinara (CZ) di cui è dirigente Roberto Amelia. L’esperienza in terra ellenica ha permesso ai partecipanti di conoscere direttamente partner di futuri progetti di gemellaggi. Nei tre intensi ed entusiasmanti giorni di lavoro si sono alternati incontri con i responsabili del programma e con alcuni ambasciatori degli Stati che partecipano al progetto. Particolarmente interessante il seminario svolto dal professor Sygoros, docente presso l’Università di Atene e responsabile del Dipartimento di Studi Europei ed internazionali, che ha ribadito il concetto di “Mediterraneo culla di civiltà”. Apprezzamento è stato espresso, inoltre, per i workshop tematici, grazie ai quali i partecipanti hanno potuto approfondire argomenti che hanno consentito di testare i nuovi software necessari a svolgere al meglio le attività progettuali in corso di svolgimento e quelli ancora in cantiere. Durante i workshop, dopo un’ottima attività di “ice- breaking”, i protagonisti, suddivisi in gruppi, hanno lavorato su specifici aspetti (cultura, turismo, ambiente ed imprenditoria) afferenti il Mediterraneo. La Calabria, unitamente ad Emilia Romagna e Puglia, ha cooperato con Francia, Grecia e Cipro sul tema del “Mediterranean Entrepreneurship”. L’argomento, individuato e scelto dalla rappresentante della Calabria, ruota attorno all’idea di far acquisire, agli studenti, il concetto imprenditoriale fin dalla scuola primaria. La scelta di Eleonora Contartese ha permesso di elaborare il “ We … small Mediterranean entrepreneurs”, nel corso del quale i piccoli discenti saranno impegnati a sviluppare un’idea imprenditoriale e simulare la fondazione di una società europea

Antropologia del caso greco

Tutta la Grecia arcaica, quella più grande e più nobile e più contraddittoria, quanto non c’era ancora la filosofia (φιλοσοφία, tendenza a un sapere ignoto;), ma la sofia (σοφία), sapienza divina, incentra la sua visione della vita e del mondo nel concetto di hybris (ὕβρις), che si può tradurre esattamente come tracotanza, rifiuto dell’accettazione dei limiti. L’eroe arcaico è chi non sa accettare la condizione umana, e va consapevolmente incontro al suo destino: la tragedia è, per Aristotele, τὰ πάθη τῶν ἡρώων, le violente passioni degli eroi, e solo degli eroi.  La hybris è dunque l’orgoglio degli eroi, i quali, per essere come gli dei, combattono e muoiono. E cade l’età degli eroi, ed essi muoiono senza degni eredi. Viene l’età degli uomini, e la loro hybris non è quella di Ercole, di Aiace, di Achille, ma è solo superbia, volere troppo, e volerlo per pretesa piuttosto che per diritto. Si legga l’analisi di Tucidide sulle cause della Guerra del Peloponneso. Certo, lo so bene che alla Grecia, o piuttosto alle grecità, il mondo deve alcuni dei suoi momenti più alti della poesia, dell’arte, della filosofia; lo so per mestiere, non per sentito dire o vaghe reminiscenze umanistiche. Ma so anche che, se raggiunsero buoni livelli di scienza, rimasero, forse volutamente, a tecniche poco evolute, con qualche eccezione sempre in edizione unica e senza divenire modello e sistema; e che, teorizzatori della politica, le loro istituzioni effettuali furono sempre instabili; e se la democrazia ateniese funzionò per qualche anno, fu perché a comandare di fatto era Pericle; e morto lui, finì sotto le frecce dei Siracusani e la teatrale vendetta di Lisandro.  Questi sono i Greci classici veri, non quelli inventati dai professori per educare i pupi. Divenuti “romani”, i Greci imperiali e cristiani crearono un mondo di altissima cultura, efficiente organizzazione e frequente gloria militare, che gli scopiazzatori di Voltaire chiamano bizantino con disprezzo, ma visse altri mille anni dopo la caduta di Roma. Una grande storia, ma ancora la hybris, questa volta ammantata di religione, impedì ogni utile rapporto con l’Occidente, e questo abbandonò i Greci alla conquista ottomana. Nel XIX e XX secolo, l’hybris assunse le forme del nazionalismo, con molti risultati reali quali l’indipendenza, la riconquista di Creta, la resistenza inattesa all’invasione italiana del 1940… ma anche con momenti di inutile superbia: il fallito tentativo di Cipro, l’ostilità nominalistica alla piccola Macedonia per richiedere che cambi nome… E questa ultima pretesa di aver soldi dall’Europa senza restituirli: un atteggiamento che non merita nemmeno di chiamarsi hybris, ma giusto spocchia e sfacciataggine. La Grecia di oggi è una terra scarsamente popolata e che ha pensato, qualche decennio fa, di campare di impiego pubblico e di un turismo da lupanare, devastando moralmente il popolo e sociologicamente il territorio. L’Europa, che è governata con i piedi, dà una potentissima mano alla superbia stracciona dei Greci. Non so come andrà a finire.

  • Published in Diorama
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