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L'annuncio di USB Calabria: "Lsu-Lpu pronti alla mobilitazione"

Si è svolta a Marina di Gioiosa Jonica un’assemblea organizzata dalla USB Calabria per affrontare le problematiche dei lavoratori ex Lsu-Lpu, i cui contratti andranno in scadenza il prossimo 31 dicembre. "La situazione - denuncia una nota inoltrata dalla USB Calabria - non è certamente delle più rosee, visto che nella legge di stabilità presentata dal governo, non vi è traccia delle risorse necessarie per la continuazione lavorativa degli ex LsuLpu. L'assemblea che, oltre alla presenza dei dirigenti di USB Aurelio Monte, dell’Esecutivo regionale Calabria, Antonio Trifoli, Domenico Romeo e Cosimo Aiello, dirigenti territoriali USB, oltre che RSU in alcuni comuni della locride, ha registrato la partecipazione di delegazioni di molti lavoratori utilizzati in vari Comuni della zona, nonché la presenza di alcuni sindaci che, con il loro intervento, hanno contribuito attivamente a mettere in risalto quelle che sono le problematiche pratiche da risolvere per permettere il rinnovo della contrattualizzazione. In particolare, Antonio Longo, sindaco di Mammola, Salvatore Fuda sindaco di Gioiosa Jonica, Pino Vumbaca sindaco di San Giovanni di Gerace e Maria Tropeano vice-sindaco di Stilo, hanno posto l'accento sul fatto che è necessario un intervento giuridico per estendere le deroghe, già previste per i finanziamenti ministeriali e regionali, anche ai Comuni, in modo che questi possano utilizzare, per quanto possibile, anche proprie risorse; nel contempo, occorre anche procedere alla proroga dei contratti visto che sicuramente non vi saranno i tempi tecnici per interrompere i vecchi rapporti ed iniziarne dei nuovi". La USB, recependo le proposte dei Sindaci, ha invitato i partecipanti - fa sapere l'organizzazione sindacale - a tenersi pronti per una nuova mobilitazione se in sede parlamentare non venissero prontamente inserite le risorse e le deroghe al patto di stabilità, senza le quali i contratti sarebbero impossibili da prorogare. L’Unione Sindacale di Base nel ringraziare i parlamentari calabresi che si sono mostrati interessati ai problemi di questi lavoratori, li invita ad attivarsi per assicurare un esito positivo della vicenda. La USB continuerà, infine, a coinvolgere i lavoratori con altre assemblee in tutta la regione, a partire da quella già in programma la prossima settimana nella piana di Gioia Tauro, per indire lo stato di agitazione e prepararsi, nel caso fosse necessario, allo sciopero della categoria, le cui procedure sono state già attivate".

Lsu-Lpu contrattualizzati: i rappresentanti USB hanno incontrato il sottosegretario Minniti

A margine delle cerimonie di commemorazione, che si sono svolte oggi a Locri, in memoria di Franco Fortugno, all’epoca vice presidente del consiglio regionale, un gruppo di lavoratori RSU, eletti nelle liste del sindacato USB, ha incontrato il sottosegretario di stato Marco Minniti per discutere sulla vicenda che riguarda i circa 5000 lsu-lpu della Calabria. "Purtroppo, nella legge di stabilità che nei prossimi giorni - si legge in una nota della Federazione regionale Calabria dell'USB - dovrà passare dal Parlamento sembra non siano state previste le risorse economiche che, unitamente ai fondi della regione Calabria, sono necessarie alla proroga dei contratti in scadenza il prossimo 31 dicembre". "Aurelio Monte, dirigente regionale USB, unitamente ad Antonio Trifoli, Mimmo Capogreco, Cosimo Aiello e Domenico Romeo RSU dello stesso sindacato, hanno esposto tutte le preoccupazioni riguardanti la complicata vicenda inerenti agli lsu-lpu della Calabria, che ormai sono, è il caso di ricordarlo, essenziali per l'erogazione di servizi pubblici ai cittadini, ancorché quasi invisibili per lo Stato. Le preoccupazioni non riguardano solo le risorse, ma anche i cavilli giuridici imposti da un governo miope e che devono essere - secondo i rappresentanti sindacali - assolutamente rimossi. Ci riferiamo al fatto che devono essere assolutamente estese anche agli anni 2016 e 2017, quelle deroghe previste riguardanti i vincoli previsti dal patto di stabilità contenute nell'art. 16 quater della legge 125/2015. Altra deroga essenziale da approvare in legge di stabilità, è quella sul rispetto dei tempi medi di pagamento, paradossalmente non prevista dal citato art.16 quater, ma essenziale poiché quasi nessun comune della Calabria rispetta i tempi di pagamento, con conseguenze drammatiche per i lavoratori. Il sottosegretario Minniti, ha assicurato di avere a cuore la sorte dei Lpu-Lsu della Calabria garantendo, così come ha già fatto con l'emendamento approvato all'ultimo minuto la scorsa estate, il massimo impegno affinché siano reperite le risorse economiche per la proroga dei contratti e, nel contempo, lavorando alle modifiche giuridiche per superare ogni intoppo. I lavoratori, unitamente al sindacato USB, prendono atto dell'impegno e della disponibilità espresse dal sottosegretario, pur rimanendo convinti che non ci si può permettere il lusso di abbassare la guardia se si vuole vincere questa oramai decennale battaglia". "La USB invita, quindi, tutti i lavoratori - è scritto nel documento - a partecipare numerosi alle assemblee che sta insdicendo in tutta la regione, a partire da quella che si terrà domani alle ore 16,00 a Marina di Gioiosa Jonica, consci del fatto che bisognerà restare uniti e ancora combattere per ottenere quello che oramai dovrebbe essere un diritto acquisito sul campo: un lavoro regolare! Nel giorno dunque, in cui la Calabria commemora la figura di Franco Fortugno, quale uomo dedito alla legalità, la USB rivendica il fatto che legalità è anche il diritto ad avere un lavoro vero e  non, invece, essere costretti ad un lavoro nero legalizzato dallo Stato!". 

 

Regione, impegnati 38 milioni di euro per gli lsu/lpu

Il dipartimento regionale “Lavoro e Politiche Sociali” comunica lo stato delle procedure attivate per i pagamenti relativi alla contrattualizzazione a tempo determinato a 26 ore, con riferimento alla legge n. 147/2013, a favore dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. “Con decreto del dirigente generale n. 697 di oggi – si legge nella nota dell’ufficio stampa di palazzo Alemanni - è stata impegnata la somma di 38.000.000,00 di euro, necessaria al pagamento dei lavoratori a tutti gli enti che hanno sottoscritto i contratti individuali dei lavoratori a loro carico e precisamente: per i mesi restanti non coperti dalle agevolazioni ministeriali, ai comuni ammessi alla graduatoria per come previsto dalla legge citata; per l’intero anno a favore dei lavoratori Lsu/lpu per i quali i Comuni non hanno prodotto richiesta di agevolazione o l’hanno richiesta parzialmente o è stata valutata dal Ministero fuori termine”. Inoltre, viene reso noto che, “con decreto dipartimentale n. 1417 del 3 marzo scorso, si è proceduto ad effettuare la liquidazione per gli enti in dissesto ed in riequilibrio finanziario, mentre sono in itinere i decreti di liquidazione per tutti gli enti che hanno prodotto la documentazione richiesta da parte dell’Ufficio competente”. 

Vita da lsu/lpu: le ansie, le critiche e i ritardi nei pagamenti

Essere un lsu/lpu non significa essere “possessore” di un mestiere. Vuol dire, invece, essere esposto ad una marea di critiche perché chi opera nel settore pubblico è sempre sotto osservazione. Certo, qualcuno ci mette un po’ del suo per rendere i giudizi più o meno fondati, ma molti di questi precari il senso di responsabilità lo portano nel taschino dei vestiti da lavoro e si rendono indispensabili per fornire servizi essenziali per la popolazione. C’è chi li considera dei “privilegiati” perché “in Italia non esiste niente di più stabile che il precario”: riflessione superficiale perché la realtà la conosce solo chi la vive dal di dentro. Essere un lsu/lpu significa non poter contare su una banca che ti concede un mutuo per costruire il futuro, non poter programmare spese perché i pagamenti “non si sa quando arrivano”, aver paura di quell’imprevisto che ti costringe ad ulteriori rinunce e magari a casa ci sono piccole bocche da sfamare. Il domani è sempre un’incognita, anche adesso che tra provvedimenti romani e leggi regionali si parla di lavoro “a tempo determinato” con la possibilità di “stabilizzazione” e non più delle vecchie formule che per qualcuno sapevano di “lavoro nero legalizzato”. I problemi economici sono sempre all’ordine del giorno. La stragrande maggioranza dei comuni, diversamente dal passato, non riesce ad anticipare le somme in attesa dei bonifici centrali e regionali. Loro – i diretti interessati – attendono i pagamenti per i mesi di ottobre e novembre 2014 (diverso il discorso per gli assegni al nucleo familiare rispetto ai quali è stato erogato solo l’importo relativo al primo semestre 2014) e da Catanzaro su questo rassicurano perché il decreto è “uscito” dal dipartimento Sviluppo economico, Lavoro, Formazione e Politiche sociali e, dopo aver superato i necessari passaggi, è pronto per la liquidazione. Già, ma siamo a marzo 2015 e questi lavoratori, che ogni giorno hanno svolto il proprio compito – che a volte è un lavoro d’ufficio e altre si traduce nella pulizia del paese e nella raccolta dei rifiuti - hanno dovuto attendere, anche stavolta, i tempi della politica e della burocrazia. Hanno aspettato, come fanno sempre, perché dopo tanti anni quasi ci si abitua ad essere gli ultimi.  Quasi, perché se si arriva all’esasperazione le conseguenze non sono affatto calcolabili.

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Lsu/lpu, arrivano gli arretrati di ottobre e novembre 2014

Il dipartimento regionale "Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali" comunica lo stato delle procedure attivate per i pagamenti dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. “Per i pagamenti dei sussidi per gli LPU e delle ore integrative per gli LSU/LPU – viene spiegato - relativamente ai mesi di ottobre e novembre 2014 è stato predisposto un decreto di liquidazione che verrà definito nei prossimi giorni con l’invio delle spettanze agli enti utilizzatori. Per quanto concerne la contrattualizzazione di cui alla Legge 147/2013, il dipartimento Lavoro, con Decreto n. 697 del 06/02/2015, ha impegnato la somma di euro 38.000.000,00 necessaria al pagamento dei lavoratori di cui alla citata Legge, per più mensilità dell’anno 2015, relativamente alla contrattualizzazione a 26 ore settimanali, a tutti gli enti beneficiari e precisamente: per i mesi restanti non coperti dalle agevolazioni ministeriali, per i comuni ammessi alla graduatoria di cui alla sopra richiamata legge; per l’intero anno per tutti quei lavoratori LSU/LPU per i quali i Comuni non hanno prodotto richiesta di agevolazione o l’hanno richiesta parzialmente o è stata valutata dal Ministero fuori termine”. Il Dipartimento, inoltre, precisa  che “la Regione parteciperà al tavolo interistituzionale  fissato a Roma nella prossima settimana, dove ci sarà la presenza del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, del Ministero dell’Interno  Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione, per concludere il processo di deroga per tutti gli Enti che hanno richiesto la contrattualizzazione".

Svaniscono i rischi per gli lsu/lpu degli Enti dissestati

SIMBARIO – Un percorso lungo circa 3 lustri, fatto di lavoro, attese, speranze e talvolta di stenti. Sempre sulla corda, sempre ad inseguire quella tranquillità occupazionale spesso accarezzata, ma mai avuta in pugno. Poi, a squarciare il velo nebuloso attorno ai quasi 5.000 lsu/lpu calabresi, arriva il decreto legge 101/2013 che apre la strada ad un percorso di stabilizzazione. Un’occasione imperdibile che la Calabria coglie per prima approvando la legge 1/2014 recante appunto “Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato di cui al decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125”. La volontà, a più livelli, è quella di chiudere positivamente la partita. È il 23 dicembre 2014 quando il dipartimento Lavoro manda agli Enti utilizzatori la missiva con la quale - preso atto del decreto interministeriale del 17 dicembre che ufficializza le ammissioni al contributo per “l’assunzione a tempo determinato dei lavoratori lsu/lpu” e della nota ministeriale del 19 dicembre che estende il periodo di contrattualizzazione oltre i 6 mesi – si impegna a “garantire la copertura finanziaria per la contrattualizzazione a 26 ore settimanali per i mesi restanti non coperti dalle agevolazioni ministeriali per i Comuni ammessi in graduatoria” e “per l’intero anno per tutti quei lavoratori lsu/lpu per i quali i Comuni non hanno prodotto richiesta di agevolazioni o l’hanno richiesta parzialmente o è stata valutata dal Ministero fuori termine”. Sembra il passo decisivo. Eppure qualche nodo viene al pettine. È il caso dei precari operanti nei Comuni che hanno adottato il Piano di riequilibrio finanziario o che hanno dichiarato il dissesto: direttamente coinvolti sono, ad esempio, Simbario e Chiaravalle Centrale. In tali fattispecie ci sono dei dubbi in riferimento alla concreta possibilità di stabilizzare. I lavoratori mostrano preoccupazione, temono per il loro futuro. Qualcuno ipotizza addirittura il peggio: la fuoruscita dal bacino e l’eventuale invalidazione del contratto annuale equivarrebbe allo scenario più tragico. Ma il 27 gennaio arrivano i primi chiarimenti del Ministero dell’Interno: ci sarebbe semplicemente bisogno di dimostrare la copertura finanziaria per poter proseguire il cammino di stabilizzazione. Copertura che effettivamente esiste e, dunque, la produzione dell’apposita documentazione sarebbe (il condizionale è d’obbligo) sufficiente a rimettere a posto le cose. Infatti, il 3 febbraio il dirigente generale del dipartimento Lavoro, Vincenzo Caserta, invia una nota agli Enti dissestati ed in riequilibrio finanziario spiegando che “facendo seguito alla comunicazione prevenutavi da parte del ministero dell'Interno” e “relativamente alla quota finanziaria integrale o parziale a carico della Regione Calabria, è stato predisposto un decreto di impegno, il quale non appena esecutivo, verrà trasmesso al Ministero, per gli adempimenti relativi”. Decreto che ieri ha avuto il disco verde dalla dirigenza del settore Ragioneria. Solo un grande spavento, pertanto, che si aggiunge a quelli che hanno condizionato la storia di questi lavoratori.

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