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Reggio Calabria: marocchino ucciso a colpi di pistola

Un immigrato di nazionalità marocchina, Tarik Kacha, di 34 anni, é stato ucciso ieri sera nel quartiere Catona di Reggio Calabria. L'uomo è stato assassinato mentre si trovava nell'androne del palazzo in cui viveva insieme alla moglie, una donna di nazionalità italiana.

L'omicida è entrato in azione quando ha visto il marocchino rientrare a casa. A quel punto ha esploso alcuni colpi di pistola all'indirizzo della vittima, per poi darsi alla fuga a bordo di un'automobile presumibilmente condotta da un complice.

Kacha, che aveva qualche precedente penale di poco conto, lavorava in un panificio e pare che, negli ultimi tempi, stesse frequentando qualche esponente della criminalità anche organizzata. Gli agenti della Squadra mobile che conducono le indagini non escludono nessuna ipotesi, tuttavia la pista privilegiata potrebbe essere quella della vendetta maturata in ambienti criminali.

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Pistola in pugno cerca di violentare due donne, arrestato un marocchino di 25 anni

Un 25enne di origini marocchine è stato arrestato dai carabinieri di Lamezia Terme perché ritenuto responsabile dei reati di tentata violenza sessuale e lesioni personali.

L’arresto è stato effettuato in seguito ad una telefonata al 112 con la quale due donne di nazionalità straniera chiedevano aiuto.

A comporre il numero d’emergenza erano state due ragazze marocchine svegliate nel cuore della notte dal suono insistente al campanello di casa. Una volta aperta la porta, le malcapitate si sono trovate al cospetto dello sconosciuto connazionale che, pistola in pugno, ha cercato un approccio fisico.

Giunti sul posto, i militari dell’Arma hanno soccorso le due donne che sono state trasportate presso l’ospedale di Lamezia Terme. In un secondo momento, gli uomini della Benemerita sono andati a casa del presunto aggressore. Nel corso della perquisizione domiciliare è stata, quindi, rinvenuta l’arma (in realtà una pistola a salve) di proprietà di un cittadino italiano, usata nel corso dell’aggressione.

Il 25enne è stato, quindi, arrestato per tentata violenza sessuale aggravata e lesioni personali, mentre il proprietario della pistola ha subito una denuncia, in stato di libertà, per favoreggiamento personale. In seguito all’udienza di convalida al cittadino marocchino è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere.

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Calci e pugni alla moglie sotto gli occhi dei figli: arrestato dalla Polizia

Nei giorni scorsi, un 34enne è stato arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia. Intervenuti a seguito di diverse segnalazioni sull’utenza 113, gli agenti del Nucleo Volanti della Questura di Reggio Calabria hanno accertato che, poco prima del loro arrivo, una giovane donna di nazionalità marocchina era stata aggredita dal marito connazionale. L’uomo si era allontanato dall’abitazione dopo aver aggredito la moglie con calci e pugni, distruggendo, altresì, diverse suppellettili tra cui un televisore, sotto gli occhi attoniti dei due figli minori, di 1 e 5 anni.

Successivamente, l’aggressore è ritornato in casa continuando ad inveire contro la moglie, tentando nuovamente di aggredirla. Non vi è riuscito grazie al tempestivo intervento degli operatori della Volante che lo hanno immobilizzato, vanificando i suoi intenti violenti. Condotto in Questura, l’uomo è stato arrestato per il reato di reiterati maltrattamenti contro i familiari, aggravati dal fatto di averli commessi alla presenza dei figli minori. All’esito del giudizio per direttissima, tenutosi nella giornata di ieri, l’Autorità Giudiziaria competente ha convalidato l’arresto e disposto per l’uomo il regime degli arresti domiciliari.

Anche questo intervento per violenza domestica è stato gestito dal personale della Polizia di Stato utilizzando il protocollo operativo E.V.A., acronimo di "Esame delle Violenze Agite". Tale protocollo consente l’ottimale gestione degli interventi per liti in famiglia grazie all’accesso ad una check-list da cui emergono specifici “indicatori” di violenza domestica, con la preziosa possibilità di raccordare i singoli episodi di violenza e, dunque, ricostruire l’eventuale abitualità del reato di maltrattamenti in famiglia. Ciò consente, nei casi di flagranza di reato, l’arresto obbligatorio dell’autore delle condotte violente.

 

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Ingiuria e malmena la fidanzata: arrestato dalla Polizia

E' accusato di lesioni personali volontarie aggravate, maltrattamenti in famiglia e resistenza aggravata a pubblici ufficiali un giovane di 27 anni tratto in arresto dalla Polizia a Catanzaro. Gli agenti, allertati dai vicini, hanno raggiunto un'abitazione nel cuore del capoluogo dentro cui era in corso un'accesa lite. O.H., di origini marocchine, è stato immobilizzato mettendo fine così al comportamento aggressivo che aveva esibito anche in presenza di un poliziotto in abiti civili perché fuori servizio. Sulla base dei riscontri effettuati dagli investigatori, il cittadino nordafricano avrebbe picchiato ed ingiuriato la fidanzata nel corso di un alterco scoppiato per ragioni banali. La vittima ha iniziato ad urlare facendosi sentire dalle persone che abitano nello stesso edificio, nonostante l'uomo, per coprire le grida, avesse messo il volume dello stereo a tutto volume.   

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Insulta, minaccia e aggredisce i Carabinieri: arrestato

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno tratto in arresto un 33enne per i reati di violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale, resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni personali. I.M., marocchino in Italia senza fissa dimora, sorpreso in piazza Garibaldi, a Reggio Calabria, mentre importunava alcuni passanti, si è scagliato contro i militari proferendo minacce e frasi offensive. Aggredendoli, ha procurato loro lesioni personali. 

Nella sua abitazione i Carabinieri scoprono 20 dosi di hashish: 26enne in manette

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno tratto in arresto un 26enne per il reato di detenzione ai fini di spaccio di  sostanza stupefacente poiché, nel corso di una perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di circa 15 grammi di hashish, frazionata e confezionata in 20 dosi, un bilancino elettronico di precisione funzionante e 4.125 euro ritenuti provento dell’illecita attività di spaccio. B.A., marocchino di 26 anni  domiciliato a Reggio Calabria, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa rito direttissimo.

Calci e pugni alla porta di casa per vedere le figlie: arrestato dalla Polizia

Mentre provava a buttare giù la porta d'ingresso dell'abitazione in cui vive la sua ex moglie urlava insulti e minacce rivolgendosi ad alcuni vicini. Soltanto l'intervento degli agenti della Squadra Volante ha permesso di porre un freno alla furia del 45enne F.B., di nazionalità marocchina che è stato così tratto in arresto. L'episodio è accaduto a Catanzaro. L'uomo pretendeva di incontrare la donna e le figlie, sebbene un provvedimento emesso dai giudici glielo vietasse. Proprio a causa del suo comportamento, le vittime erano state obbligate a trasferirsi in casa del padre e della madre di lei. Il lavoro investigativo condotto dai poliziotti ha permesso di appurare che in diverse circostanze l'uomo aveva intimidito l'ex coniuge ed i suoi genitori tanto che era stato raggiunto da diverse denunce. A loro imputava la responsabilità di impedirgli gli incontri con le figlie. Al termine dell'udienza di convalida il magistrato ha disposto nei suoi confronti l'obbligo di firma. 

 

 

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Ragazzo in scooter travolto e ucciso da un furgone: i Carabinieri arrestano il sospettato

Lesioni gravissime, omicidio colposo, omissione di corposo: sono questi i gravi reati cui è chiamato a rispondere un uomo di 60 anni che sarebbe responsabile della morte di un ragazzo. Sulla base di quanto emerso nel corso delle indagini, A.K., è finito in manette all'aeroporto  "Marconi" di Bologna. Lo hanno arrestato i Carabinieri della Compagnia di Bologna Borgo Panigale ed agenti della Polaria, dietro precisa indicazione fornita dai militari dell'Arma di Pianopoli, in provincia di Catanzaro. Ad emettere l'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata la Procura della Repubblica di Lamezia Terme. L'attività investigativa condotta avrebbe permesso di accertare, secondo gli inquirenti, che il 60enne, di nazionalità marocchina, il 21 ottobre di quattro anni fa, guidando un furgone investì  a Serrastretta Marco Boca e Paolo Fazio, il quale, a soli 18 anni, spirò due mesi più tardi. I due giovani erano in sella ad uno scooter. Dopo averli travolti, si dileguò.  Immagini e dichiarazioni raccolte dai Carabinieri di Pianopoli e della Compagnia di Soveria Mannelli hanno consentito di risalire all'autoveicolo, rinvenuto nel cortile della casa in cui vive A.K., successivamente rientrato nel suo Paese d'origine. Gli accertamenti compiuti dagli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche hanno fatto emergere la presenza, sul paraurti dell'automezzo, di segni compatibili.  

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