Nascondeva in bagno una pistola e numerose munizioni, arrestato

I carabinieri della Stazione di Gioia Tauro, col supporto dei colleghi del Nucleo cinofili dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, Fabio Manolo Cosoleto, di 46 anni, pregiudicato del luogo, per detenzione illecita di armi comuni da sparo clandestine, detenzione abusiva di munizionamento e ricettazione.

I militari, nel corso di una serie di perquisizioni che hanno interessato alcune aree della municipalità gioiese, giunti all’interno dell’abitazione di Cosoleto hanno rinvenuto, abilmente occultata nel bagno, una pistola marca Glock mod. 19 cal. 9X21 con matricola punzonata, un caricatore per pistola da 15 colpi, un caricatore per pistola da 30 colpi, nonché munizionamento vario cal. 9X21 per un totale di 115 cartucce. L’arma, che al momento del rinvenimento era avvolta in un panno, ben oleata ed in ottimo stato di conservazione, è stata sottoposta a sequestro assieme alle munizioni per essere successivamente trasmessa al Ris di Messina per gli accertamenti balistici del caso.

L’arrestato, già pregiudicato per reati contro la persona ed il patrimonio, al termine degli adempimenti di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Palmi.

Armi e munizioni nel vibonese, arrestato un 58enne

I carabinieri della Stazione di Francavilla Angitola (VV), diretti dal comandante Davide d’Elia, coadiuvati dai colleghi del Comando di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto per i reati di detenzione illegale e ricettazione di armi clandestine e munizionamento Giovanni Conidi di 58anni.

Nel corso di una perquisizione domiciliare, l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato trovato in possesso di armi e munizioni.

I particolare, nel corso dell’attività di controllo, i militari hanno rinvenuto:

Ø  un fucile da caccia, calibro 12, senza marca, con matricola abrasa;

Ø  un revolver, marca Mondial modello 138, calibro 22, con matricola abrasa;

Ø  14 cartucce per pistola calibro 22; 

Ø  7 cartucce per revolver calibro 38;

Ø  1 cartuccia per pistola calibro 9x21;

Ø  2 cartucce per pistola calibro 7,65;

Ø  2 cartucce per fucile caccia calibro 20;

Ø  1 cartuccia per fucile caccia calibro 16;

Ø  5 cartucce per fucile caccia calibro 12;

Ø  1 cartuccia “a palla” per fucile caccia calibro 12.

Il materiale è stato sottoposto a sequestro, mentre Conidi è stato associato alla casa circondariale di Catanzaro a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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Armi e munizioni, arrestato un 42enne

Prosegue a pieno regime l'attività dei carabinieri del Comando gruppo di Locri, impegnati in una serie di rastrellamenti nelle aree rurali dell’entroterra della locride, alla ricerca di armi e materiale esplodente.

I militari hanno focalizzato la loro attenzione, nelle aree aspromontane ricadenti nei comuni di Ciminà, San Luca e Platì. In tale contesto sono stati ispezionate ampie zone boschive, casolari abbandonati, pozzi ed anfratti naturali.

Nel corso di un’attività condotta nella giornata di ieri, i carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio, unitamente ai colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, Saverio Raco, 42enne di Ciminà, già noto alle forze dell’ordine, per ricettazione e detenzione abusiva di armi clandestine.

In particolare, nel corso di una perquisizione domiciliare, estesa anche ad un terreno ubicato nel comune di Ciminà, di proprietà del 42enne, i militari hanno rinvenuto:

·         un fucile cal. 12 con matricola punzonata;

·         due riduttori di calibro di fabbricazione artigianale;

·         oltre 450 munizioni di vario calibro e tipo.

Tutto il materiale, in ottimo stato di conservazione, era abilmente occultato all’interno di un tubo in plastica sotterrato.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la casa circondariale di Locri, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

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Armi e munizioni in un fondo agricolo, due persone in manette

Nell’ambito dei servizi disposti dal Comando provinciale di Reggio Calabria, i carabinieri della Compagnia cittadina, diretta dal maggiore Mariano Giordano, unitamente ai colleghi delle Stazioni di Reggio Calabria – rione Modena e Cataforio e dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno arrestato due persone ritenute responsabile dei reati di detenzione di armi alterate, detenzione illegale di armi comuni da sparo e ricettazione.

A finire nella rete dei militari dell’Arma sono stati il 63enne Antonio Macheda ed il 56enne Emilio Macheda.

I due, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati al termine di una perquisizione effettuata su un terreno agricolo al quale era possibile accedere esclusivamente attraverso un fondo di proprietà dei Macheda.

Nel corso dell’attività, i carabinieri hanno rinvenuto, occultato tra la vegetazione, un contenitore in plastica sigillato con all'interno:

-      1 pistola marca beretta calibro 7,65, modello 34 con matricola abrasa con caricatore inserito e con all’interno 7 cartucce più 1 in canna;

-      1 pistola marca beretta calibro 7,65 modello 21 con matricola abrasa con caricatore inserito con all’interno 7 cartucce;

-      1 pistola marca Renato Gamba modello revolver calibro 38 speciale  con matricola punzonata;

-      1 caricatore per pistola calibro 7,65 con all’interno 7 cartucce;

-      1 caricatore per pistola calibro 7,65 e uno con all’interno 8 cartucce;

-      52 cartucce per pistola calibro 7,65;

-      36 cartucce Gfl calibro 9x21;

-      36 cartucce calibro 38 special.

Le armi rinvenute sono state poste sotto sequestro e saranno inviate presso i laboratori tecnico/balistici dell’Arma, al fine di accertare se siano state utilizzate in fatti delittuosi avvenuti nell’area metropolitana.

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria-Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

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Operazione “Restart”. Ordigni nascosti e furto di energia: gli arresti dei carabinieri

Alle prime luci dell’alba, circa 120 carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro agli ordini del comandante tenente Gabriele Lombardo, della Compagnia Speciale e del Nucleo Cinofili del G.O.C. di Vibo Valentia, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno eseguito una vasta operazione di controllo straordinario del territorio nel quartiere “Ciambra” di Gioia Tauro con numerose perquisizioni personali e domiciliari finalizzate alla prevenzione e repressione dei reati predatori ed in materia di armi in quel territorio. Nel corso dell’operazione, alla quale hanno partecipato anche 2 squadre dei Vigili del Fuoco di Gioia Tauro e Palmi, nonché personale sanitario del 118, oltre che a 3 squadre di verificatori Enel, i carabinieri hanno identificato circa 200 persone, eseguito 50 perquisizioni domiciliari ed elevato sanzioni al codice della strada per un ammontare complessivo superiore a 5.000 euro. Le perquisizioni hanno consentito inoltre di rinvenire, in un terreno adiacente all’area urbana interessata dalle attività di polizia, 23 cartucce calibro 12 a pallini, 5 ordigni esplosivi artigianali, 1 pistola a canna lunga ad aria compressa e 6 parti e congegni di arma corta.

Inoltre sono state tratte in arresto, in flagranza di reato, 7 persone ritenute responsabili dei reati di cui agli artt. 624 e 625 co 2 e 7 C.P. (Furto aggravato di energia elettrica ed acqua), poiché in modo fraudolento, tramite manomissione del contatore, avrebbero alterato palesemente il consumo di energia elettrica e di acqua delle rispettive abitazioni.

Trovate munizioni all’interno di un muro in pietra e di un albero

Continuano senza sosta i servizi disposti dal Comando provinciale carabinieri di Reggio Calabria finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in genere, con particolare attenzione a quelli relativi alle armi e agli stupefacenti.

Tali servizi attuati a mezzo delle Compagnie carabinieri dislocate sull’intera provincia reggina, in questi giorni, hanno richiesto l’impiego di numerose pattuglie dell’Arma dei carabinieri in una mirata strategia operativa finalizzata a contrastare la recrudescenza della citata fenomenologia criminale, eseguendo controlli e perquisizioni personali e domiciliari che già hanno consentito il rinvenimento di numerose armi, munizionamento e stupefacenti. 

In tale ambito, i carabinieri della Stazione di Bova agli ordini del maresciallo ordinario Ivana Mortelliti e con la direzione operativa della Compagnia carabinieri di Melito di Porto Salvo diretta dal capitano Gianluca Piccione, nel pomeriggio di ieri, in località Briga, hanno rinvenuto, nascoste all’interno di alcune cavità di un muro in pietra e di un albero, le sottonotate munizioni: 

  •  64 cartucce a pallini calibro 20; 
  •  7 cartucce a pallettoni calibro 20;
  •  2 cartucce a palla unica calibro 20;
  •  36 cartucce a pallini calibro 16;
  •  13 cartucce a pallini calibro 12;
  •  1 cartuccia a pallettoni calibro 12;
  •  2 cartucce a palla unica calibro 12

in buono stato di conservazione. 

Il munizionamento rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

 

Pistola, fucile e munizioni in casa: arrestati padre e figlio

Nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio, coordinato dalla Compagnia di Gioia Tauro diretta dal tenente Gabriele Lombardo, e finalizzato alla repressione dei reati in materia di armi, i carabinieri della Tenenza di Rosarno agli ordini del sottotenente Alfio Rapisarda,  hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, due rosarnesi,  un 65enne, ed il figlio 26enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine, poiché resisi responsabili dei reati di detenzione illegale di munizionamento ed armi comuni da sparo e clandestine, nonché del reato di ricettazione.

 In particolare, i militari della Tenenza, al termine di una prolungata ed articolata perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dei due cittadini rosarnesi, sono riusciti a scovare, abilmente occultati tra materiale ferroso depositato all’interno di un capanno pertinente all’immobile, una pistola Beretta calibro 7.65, avvolta in un involucro in cellophane, un fucile a canne mozze calibro 12 clandestino, oleato e pronto all’uso, munizionamento comune e a salve di vario calibro, nonché parti e congegni di una carabina.

Le armi e le munizioni rinvenute sono state repertate e sottoposte a sequestro in attesa di essere avviate presso i laboratori tecnico/balistici dell’Arma, al fine di accertare se le stesse possano essere state usate per la commissione di altri delitti.

Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti rispettivamente presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari, e presso la casa circondariale di Palmi in attesa di convalida, a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente. 

 

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Pistola e coltello fra gli indumenti: arrestato

Nell’ambito del più ampio servizio straordinario di controllo del territorio “Focus ‘ndrangheta” disposto dal Comando Compagnia diretto dal Tenente Gabriele Lombardo, i carabinieri della  Stazione di Gioia Tauro, coadiuvati nelle operazioni dalle unità cinofile del G.O.C. di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto un 59enne, del luogo, noto alle Forze dell’ordine ed attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per reati in materia di armi (ricettazione e detenzione abusiva di armi ed armi clandestine).

In particolare, i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, che nel corso del servizio hanno setacciato diverse aree di interesse operativo della municipalità gioiese al fine di prevenire e reprimere la commissione di reati predatori ed in materia di armi e sostanze stupefacenti, hanno fatto accesso all’interno dell’abitazione dell’uomo ritenendo che quest’ultimo potesse detenere armi clandestine, nonostante fosse sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Infatti lo stesso era stato già arrestato dai militari della Stazione di Gioia Tauro nel mese di maggio 2016 perché, a seguito di una perquisizione domiciliare, era stata rinvenuta nella sua disponibilità una pistola semiautomatica con matricola punzonata, e relativo caricatore con 9 cartucce, in ottimo stato di conservazione ed interamente oleata, nascosta all’interno di un recipiente sotterrato nel giardino della propria abitazione. Pertanto i carabinieri, simulando un normale controllo, si sono recati nell’abitazione del soggetto il quale, inizialmente, non ha opposto alcuna forma di resistenza ritenendo si trattasse dell’ordinario controllo effettuato per i sottoposti agli arresti domiciliari. Quando, invece, i carabinieri lo hanno reso edotto che avrebbero perquisito l’abitazione alla ricerca di armi, il 59enne, fingendo un malore, si è allontanato per dirigersi in giardino ove, recuperato un oggetto avvolto in un panno, lo ha gettato nel terreno attiguo alla propria dimora. Pertanto, i militari lo hanno bloccato immediatamente e lo hanno sottoposto ad una perquisizione personale nel corso della quale è stata rinvenuta, occultata all’interno degli slip, una pistola a tamburo Italo Gra di fabbricazione argentina, con matricola abrasa, calibro 22 corto, con serbatoio carico contenente 7 cartucce, nonché, in una tasca dei pantaloni da lui indossati, una bottiglietta in vetro contenente 45 cartucce calibro  22.

 Nel corso delle successive operazioni di perquisizione, che hanno interessato anche le pertinenze attigue, è stato recuperato il fagotto lanciato poco prima dal soggetto: al suo interno vi era un coltello a baionetta di 40 cm che è stato sottoposto a sequestro penale, unitamente all’arma da fuoco ed alle munizioni. La pistola, peraltro clandestina, sarà inviata successivamente al R.I.S. di Messina al fine di accertare se la stessa possa essere stata utilizzata in fatti delittuosi. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Palmi, su disposizione del magistrato di turno presso quella Procura della Repubblica.

 

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