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Ricercato in tutta Europa per omicidio: è stato scovato in Calabria

Un uomo di 22 anni ricercato per omicidio e destinatario di un mandato di arresto europeo disposto dal Tribunale di Besancon, in Francia, è stato catturato ieri sera dai Carabinieri a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza. I militari dell'Arma della locale Stazione, contattati dal personale della "Direzione centrale della polizia criminale – servizio per la cooperazione internazionale di polizia", si sono subito attivati per localizzare il giovane Ben Messai Rachid, di origini algerine e trasferitosi a Clemenceaux. Gli uomini in divisa lo hanno scovato in casa di un familiare. In attesa di essere estradato, dopo l'arresto è stato rinchiuso nel carcere di Cosenza. 

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Pensionato arrestato per l'omicidio di un operaio forestale

I Carabinieri hanno tratto in arresto un 75enne accusato di omicidio eseguendo così un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari in accoglimento dell'istanza avanzata dalla Procura della Repubblica. Antonio Verrino, il pensionato finito in manette, è sospettato di aver assassinato il 18 luglio di quattro anni fa Michele Mustara, operaio forestale. Il delitto fu commesso nel tratto della strada provinciale che collega Magisano a Zagarise, nel Catanzarese. Sei i colpi di pistola esplosi, solo uno di essi non raggiunse la vittima che spirò 48 ore più tardi all'ospedale di Catanzaro. Le indagini condotte dai militari dell'Arma Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina e dai colleghi Zagarise sono state supportate dai riscontri compiuti sulla scena del crimine, da quanto riferito da testimoni e dalle riprese catturate da diversi impianti di videosorveglianza. L'indiziato era in possesso di una pistola Velodog calibro 5,75 che, secondo gli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche di Messina, presenterebbe "identità balistica" con l'arma utilizzata per uccidere Mustara. Sulla scorta di quanto affermato dagli inquirenti, il pensionato avrebbe confessato il delitto. Il movente sarebbe legato alla convinzione che Mustara gli avesse sottratto capi di bestiame ed al mancato saldo di un credito pari a 5.000 euro. 

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Donna di origini calabresi uccisa dal marito a colpi di pistola

Era intenzionata a mettere fine al matrimonio, una decisione a cui il marito si opponeva strenuamente. Sarebbe questa, a giudizio degli investigatori, la folle motivazione che nella serata di sabato ha armato l'uomo e messo fine all'esistenza di Rosa Landi, 59 anni, nata a Palmi, in provincia di Reggio Calabria. La vittima, quando è stata centrata dai colpi di pistola, era impegnata in una conversazione telefonica con il figlio. Il delitto è stato commesso a Genova dove la coppia viveva. Ciro Vitiello, il presunto assassino tratto in arresto per omicidio volontario, aveva in casa, tutte detenute in modo regolare, cinque pistole. Quando i poliziotti sono arrivati sul luogo dell'assassinio hanno trovato il corpo esanime della 59enne riverso sul pavimento della sala. Nulla è stato possibile per il personale sanitario del 118 intervenuto. La donna, infatti, aveva già smesso di respirare, visibile il sangue che le correva dietro le spalle. Medico legale ed agenti della Squadra Omicidi della Questura genovese hanno effettuato i primi accertamenti sulla scena del crimine. La Procura della Repubblica, nel frattempo, ha disposto che il cadavere sia sottoposto ad esame autoptico.

 

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Avvocato di origini calabresi ucciso dalla 'ndrangheta in Australia

E' stato un operatore ecologico a trovare il cadavere intorno alle tre della notte: giaceva riverso a pochi passi dall'automobile a bordo della quale stava salendo per rientrare presso la propria abitazione dopo aver lasciato il bar gelateria di cui era fra i proprietari ed ubicato lungo Lygon Street, a Cartlon, zona di Melbourne ad alta densità di emigrati italiani. E' lì che il killer attendeva l'avvocato Joseph Acquaro, 54enne di origini reggine. I colpi di pistola sono stati esplosi a pochi centimetri dal corpo della vittima designata. Il principale sospettato sarebbe Tony Madafferi, considerato un boss della 'ndrangheta attiva in Australia. Recentemente si sarebbe spinto ad offrire 200 mila dollari a chi avesse ucciso il professionista che nel corso della sua carriera aveva nelle aule dei tribunali numerosi personaggi di spicco della criminalità organizzata. Tra loro anche Frank Madafferi, attualmente detenuto e fratello di Tony. L'ipotesi avanzata dagli inquirenti è che Madafferi sospettasse che il legale aveva svelato ad un giornalista particolari riservati relativi alle dinamiche della 'ndrangheta con base in Australia. Negli anni scorsi l'avvocato Acquaro aveva guidato la Camera di Commercio che mai era rimasto implicato in vicende di natura giudiziaria. 

 

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Ha ucciso nel Vibonese il compagno della moglie: condannato a 15 anni e 6 mesi

I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro hanno stabilito una condanna  a 15 anni e 6 mesi di reclusione per il 40enne Antonio Carrà, di Nicotera. Era il 28 settembre del 2013 quando, secondo quanto accertato in fase processuale, avrebbe esploso un colpo di pistola che ferì mortalmente il 37enne Roberto La Rosa, legato sentimentalmente alla moglie da cui si stava separando e nella cui abitazione fu commesso il delitto. Il Collegio Giudicante ha riconosciuto le attenuanti generiche abbassando la soglia della pena inflitta all'imputato. Diverse settimane più tardi Carrà ammise parzialmente le sue responsabilità.  

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Una donna è stata uccisa a fucilate in Calabria: pesanti sospetti sul marito

E' stata assassinata a fucilate al culmine di un litigio e ad esplodere i colpi mortali sarebbe stato il marito. E' successo a Molochio, in provincia di Reggio Calabria. La donna uccisa, Annamaria Luci, aveva 55anni. L'uomo considerato responsabile del delitto, il 65enne Salvatore Morabito, si è costituito alla caserma dei militari dell'Arma che pure si erano messi sulle sue tracce nell'immediatezza del grave fatto di sangue. Dai primi elementi raccolti dagli inquirenti, l'uxoricidio sarebbe stato commesso nella casa in cui i due vivevano. Il movente, spiegano gli investigatori, è da rintracciare in questioni interne alla famiglia. Per l'arma utilizzata, un fucile calibro 12 caricato a pallini, il marito ha esibito i documenti che attestano la regolarità della sua detenzione. 

 

Omicidio e rapina nel Vibonese, arrestati due soggetti

Nella serata di ieri, i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia (Sezione di Polizia Giudiziaria e Compagnie di Vibo Valentia e Tropea), militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia  di Finanza e della Capitaneria di Porto di stanza a Vibo Marina, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta del Pubblico Ministero, hanno tratto in arresto due cittadini romeni D.V. e S. R. G. – quest’ultima riconosciuta dai carabinieri di Rosarno - rispettivamente di 36 e 35 anni, domiciliati tra i comuni di Rosarno e Nicotera. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vibo Valentia, concordando con gli esiti raccolti, ha individuato elementi di responsabilità sul conto dei due cittadini romeni in relazione ai reati di omicidio e rapina aggravata in concorso in pregiudizio di Giglio Palmo Ciancio (79 anni di Pizzoni),  e della sola rapina aggravata in danno di Lorenzo Vacatello (50 anni, invalido di Vibo Marina), eventi rispettivamente verificatisi il 5 ed il 18 agosto 2015. Veniamo ai fatti. Il 6 agosto 2015, nello specchio acqueo antistante la spiaggia di Pizzo,  è stato rinvenuto, dai finanzieri della Stazione Navale di Vibo Valentia e da personale della locale Capitaneria di Porto, il cadavere di Ciancio. Il decesso appariva come annegamento. Gli accertamenti finalizzati alla ricostruzione delle ultime ore di vita del defunto hanno condotto al sospetto che il fatto, riconducibile ad un evento accidentale, fosse in realtà dovuto a morte violenta, scaturita da una rapina compiuta secondo una tecnica predatoria di tipo seriale. In particolare è emerso che Ciancio, adescato da S.R.G. con modalità collaudate in precedenti circostanze, si era recato a Pizzo a bordo di una Motoape dove, in località di mare, è stato aggredito da più uomini (tra i quali D.V.), picchiato e rapinato del denaro contante (circa 2.000 euro) e del proprio telefono cellulare. I suoi aggressori, al fine di simulare un evento accidentale,  lo avevano trascinato in acqua per poi farlo annegare. Analoghe modalità si rilevano anche per la rapina in danno di Vacatello del 18 agosto 2015 che, adescato già qualche giorno prima, veniva chiamato dalla REZMUVES per un incontro presso la Stazione FS di Vibo Marina e lì aggredito e picchiato sino a rimanervi tramortito. Depredato di vistosi monili in oro e denaro per un valore di circa 1.500 euro, il malcapitato è stato abbandonato all’interno di un canneto adiacente alla linea ferrata. Vacatello ha ripreso conoscenza il giorno successivo. Sono in corso verifiche su analoghi episodi, verificatisi nella Calabria settentrionale ma anche in Sicilia, anche al fine di comprendere se possa trattarsi di una vera e propria organizzazione, anche transnazionale, dedita ai reati predatori in danno di fasce deboli. I particolari saranno resi noti durante la conferenza stampa in programma oggi, 19 febbraio, alle ore 10 presso la Procura di Vibo Valentia, tenuta dal Procuratore Capo Mario Spagnuolo.  

Omicidio in Calabria: imprenditore ucciso a colpi di pistola

Era appena uscito da una pasticceria quando è stato freddato dai colpi di pistola esplosi da un sicario poi dileguatosi a bordo di una vettura guidata da una seconda persona. E' successo a Gallina, frazione di Reggio Calabria e ad essere stato assassinato è l'imprenditore cinquantunenne Giovanni Vilasi. Gli agenti della Squadra Mobile stanno raccogliendo i primi elementi utili alle indagini ascoltando diversi soggetti che avevano rapporti con la vittima. 

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